Hai la sfrontatezza di un essere schifiltoso, pensò dentro di lui il drago. Ma noi eravamo draghi. Noi dovevamo essere crudeli, astuti, insensibili e terribili. questo però te lo posso dire, scimmia:non ci siamo mai bruciati, torturati e massacrati a vicenda chiamando la cosa "morale"."
Terry Pratchett, A me le guardie! ed Salani, pag 256
Venerdì ho scritto un post, uno dei miei su quello che quel giorno è diventato da qualche anno: il giorno della memoria, per ricordare qualcosa che secondo me, andrebbe tenuto a mente SEMPRE. Non basta un giorno all'anno così come la festa della mamma o la giornata contro il fumo, per ricordare 18 milioni di Abele, uccisi da un numero ben minore di Caino. No, un giorno di commemorazione mi pare assurdo, quasi un offesa per quello che è stato, anche se meglio un giorno per ricordare ai bisnipoti, trisnipoti e generazioni successive, quello che a me è stato raccontato da mio nonno, che la seconda l'ha fatta e certe cose le ha viste, o come dalla mia maestra delle elementari, che bambina allora vide portar via dalla classe 2 sue compagne per non rivederle mai più.
Oggi è domenica 29 gennaio, un giorno qualsiasi.
Voglio ricordare oggi con le parole di uno scrittore Fantasy, che nel suo mondo con draghi demoni portato in giro nel multiverso da una tartaruga volante che porta sulla schiena 4 elefanti che reggono questo mondo a forma di disco, riversa tanti e tali aspetti di questo mondo tondo.
I draghi erano draghi avevano una loro natura per mangiare le persone ed essere terribili, ma con una dignità per non toccarsi l'un l'altro, a differenza degli uomini sia del mondo disco, che del mondo tondo.
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