lunedì 29 agosto 2016

Non è un mio problema

Ieri ho passato la giornata a ripetermelo: "non è un mio problema".
Oggi ho passato 4 ore e mezza ad ascoltare il "non è un mio problema".
Forse vi chiederete se sono masochista, e forse me lo chiedo pure io, ma vi faccio una domanda: sapete che c'è una persona che conoscete, non potete definirla "amica" perchè vi conoscete da troppo poco tempo, ma vi è famigliare quanto la mamma dei compagni  di classe dei vostri figli che le ha ospitati da lei e voi avete ospitato i suoi, che ha un problema grosso che comprende casa, famiglia, lavoro e salute e questa persona non ha parenti o amici vicini, avendone il tempo, non prestereste la spalla per 2 chiacchiere ed un po' di pianto?
Ecco questa è la situazione del "non è un mio problema", ed io sinceramente non riesco proprio a voltare la testa dall'altra parte sopratutto se l'aiuto offerto e richiesto sono accompagnare e riprendere i figli che sono a scuola insieme e ascoltare problemi che comunque potrei risolvere solo se fossi miliardaria.
Ora devo solo stare attenta a far si che non diventi un mio problema, perchè a dare troppo, poi significa prendersi in carico il problema, una parte o tutto, e questo non è quello che cerco. 

lunedì 15 agosto 2016

Decoupage livello base

In camera delle bimbe la situazione matite pennarelli & co. è, come in tante altre camerette, sempre un po' criticamente disordinata. Avevo provato a prendere uno di quegli organizer porta penne con cassettini porta tutto, ma era troppo piccolo, così ne abbiamo creato uno noi con 8 cartoni del latte e una delle scatole porta cartoni: si ringrazia vivamente il supermercato per averci fornito il cartone base senza problemi. ovviamente visto che i cartoni del atte non son poi così tanto beli da vedere, allora abbiamo fatto decoupage livello base. I cartoni del latte sono tenuti insieme da punti metallici e fissati alla base con un po' di colla che non molla.






Per le immagini si ringraziano i supermercati della zona con tutte le loro riviste varie.
Questo è quello creato per le matite i pennarelli e altri oggetti simili, poi abbiamo fatto anche quello dove riporre acquarelli pennelli e colori speciali.





venerdì 12 agosto 2016

disagio

Sto vivendo nel disagio.
no non fisico nel senso del "trambusto di un trasloco": sto vivendo in un disagio mentale. Il perchè no lo so.
Mi sono convinta di questo per via dei sogni che sto facendo uguali e ripetutamente tutte le notti: sogno di rientrare a casa e trovare aperte le finestre che dovevano essere chiuse. La sensazione è quella di disagio in  una casa buia dove le luci anche se le accendi non fanno luce e il disagio di trovarci qualcuno di indesiderato, in genere un ladro. Alcune volte in questo disagio di una persona indesiderata al buio si manifesta una sagoma umana , un ombra che poi si spaventa e scappa perchè urlo e lo prendo a male parole.
Però se per 3 notti di fila sogno la stessa cosa qualcosa non va.
No ho intenzione di speculare in quel mondo a cavallo tra il pseudo magico e il fideistico che mi compete quanto ad un uomo competono i dolori del parto: però la mente è complessa e se la psicosomatizzazione dei problemi sfocia chi in insonnia chi in problemi dermatologici chi in problemi gastrici, non mi stupirebbe se il mio cervello di notte stia cercando di buttare fuori cose che non mi stanno bene a cui non riesco a dare un nome e una forma consapevole da fronteggiare di giorno nel quotidiano.
E tutto ciò si complica con questo dannato clima continentale che domenica ha permesso a marina di scottarsi perchè le ho messo male la crema solare, ed oggi sono in giro con pantaloni e t-shirt lunghi e poncho a ripararmi il collo e la schiena dal freddo.
E sono stanca di dire " ho bisogno di una vacanza" che non verrà sicuramente preso grazie alle tasse italiane che si sono prese i pochi risparmi che avevamo per le ferie, che non avrai mai per me il sapore di vacanza perchè tanto poi chi muove il culo e fa " girare la vacanza" sono io.
Voglio di più.
Voglio dare un nome ed un cognome a tutti i fattori che mi danno questo disagio, sistemarli uno ad uno e tornare ad essere la solita Laura.

mercoledì 10 agosto 2016

pensavo fosse semplice...

innanzitutto sappiate che la settimana con mio papà qui è andata bene oltre le più rosee aspettative: per farvela corta ha fatto il nonno, giocando e coccolandosi le nipoti, ed io non potevo avere di meglio.
Ma sono qui perchè c'ho la mia daily incazzatura.

Ieri sera, dopo aver ricevuto la mail della traduttrice giurata per completare la procedura di riconoscimento della mia laurea, mi sorge un dubbio: ma non è che il mio diploma di lingua non basta? Così stamattina scrivo alla responsabile per scoprire che le mie paure sono fondate: il B1 certificato di test per immigrati non basta, ci vuole il B2. fortunatamente o tragicamente basta quello " semplice". dico fortunatamente perchè costerebbe in linea teorica meno di quello medico, me contemporaneamente dico tragicamente siamo considerati medici di serie B se per noi non serve un certificato di competenza linguistica medica.
Mi deprimo: perchè comunque ho già mandato in giro CV, per ricevere risposte negative o non riceverne affatto e perchè non si tratta più di aspettare un pezzo di carta ma di prendere altro tempo per studiare un livello superiore di lingua. avevo già intenzione di farlo, ma speravo di poter lavorare ed in itinere studiare. così faccio un paio di telefonate una alla VHS ( volkshochschule, o univeristà della terza età o scuola civica) dove ho vissuto il mio calvario di corso Humbridge-style (Humbridge come Dolores Humbridge, non Cambridge), e l'altra ad Inlingua, la scuola privata dove ho fatto un mese di corso l'estate scorsa trovandomi davvero bene.
La domanda fatta ad entrambe le scuole è la stessa : ho un B1 appena preso vorrei fare il B2.

La risposta del VHS: "sono qui disponibile per un colloquio a riguardo tutti i venerdì dalle 9-12. No non so dirle quando è il corso e poi dobbiamo vedere in che corso metterla, per i costi non so dirle"

La risposta di Inlingua: abbiamo 2 corsi uno bisettimanale il lunedi e il mercoledì sera dalle 19.10 alle 20.30 che incomincia il 5 di settembre e uno monosettimanale il sabato dalle 9.10 alle 13. Il costo è di 225 euro al mese.

Ora non so voi ma per quello che riguarda la professionalità di una scuola che mi deve dare un certificato di lingua per poter lavorare, vince Inlingua. Tuttavia il costo, anche se non è proibitivo, è piuttosto alto, così devo valutare l'opzione scuola di me' il cui unico pregio è costare poco.

Tuttavia voglio provare la terza strada: quella privatista. Ho studiato all'università su tomi che vanno verso ed oltre le mille pagine: credo di poterci provare da sola se ho un buon libro di testo.
Ora attendo la risposta dall'ente di certificazione, e spero sia una buona risposta.