mercoledì 28 ottobre 2015

A me il cappellaio matto mi fa una pippa!

Lo so che c'è già chi sta rabbrividendo ad aver letto "A me... mi", ma A ME MI piace usarlo sbagliando consapevolmente.

dicevo, insomma, che il cappellaio matto.... con me non ha partita.

Mi sono fatta il cappello per l'inverno.



Vero o no che al cappellaio matto non rimane altro da dire che " Chapeau,  Madame!" ?

Modello free scaricato da Lionbrand

martedì 27 ottobre 2015

E poi come per magia...

... Venerdì a poca distanza  dallo spettacolo, mentre cazzeggio come al solito (e fin troppo!!!) su FB mi appare questo.


Luca la sera prima è rientrato con un nuovo alimentatore per la video camera, dicendomi: domani scaricala e ricaricala che sabato sera almeno siamo tranquilli, ed io ho obbedito realizzando 2 video-idee che mi frullano in testa da quando c siamo trasferiti qui e che no, non sono di divulgazione pubblica, sorry.

Poi cerco le spiegazioni per un lavoro all'uncinetto che vorrei realizzare per fare un piccolo regalino alle mie compagne di coreografia, e mi salta fuori anche lo schema del ricamo di questo strofinaccio


Andato disperso tra le poste tedesche ed italiane, che desidero rifare e a cui stavo pensando proprio in questi giorni.

Le cose non capitano mai per caso, è che dovrei ricordarmelo più spesso e tenere le orecchie un po' più dritte.


lunedì 26 ottobre 2015

Advents Kalendar!

In Italia il massimo dei calendari dell'avvento che ho visto sono coi cioccolatini o con sorpresine minuscole.
L'anno scorso scoprii tardi quello della lego.
Quest'anno quelli della lego, Star Wars per la Mimi e friend per la Iaia sono già in casa.

Poi vado al DM che è una catena di supermercati dedicata ai detersivi per la cura della casa e del persona con, non ho mai capito perchè, vendita di alimenti bio e veg, insetticidi, e materiale fotografico e articoli per bebè dalla tutina all'omogeneizzato passando per ciucci e pannolini.

E scopro questi:


Gli advents kalendar per la mamma!!!!!

Quello con le palline contiene solo make up viso in colori piuttosto neutri.
Il maybelline di cui si vede solo il retro, spazia dal viso alle mani.
L'esssence solo cura mani e per quello che c'è dentor lo vedo indicato per lo più per ragazzine dai 12-14 anni.
e poi il Balea. Il Balea ha tutto per la vasca da bagno.
C'è bisogno di dire che è il mio preferito?

Per il papà che faccio? un semplice Advents Kalendar della Heineken, ma fatto con la Kölsch ( birra tipica di Colonia)?

domenica 25 ottobre 2015

Ein Orientalische Nacht.

Fatto, via.
Anche questo spettacolo è andato, con i suoi se ma forse magari, "ma porc...". Insomma tutto nella norma.
Ho visto cose che voi umani....
No, un momento: ho "sentito" cose che voi umani....

Da lungo tepo leggo di luoghi comuni sulla danza in genere sessisti e, ovivamente, esternati da un publbico maschile. lo stereotipo di questo tipo di commenti è sulla danzatrice che esegue degli shimmy e il classico idiota che pensa  "chissà a letto quella cosa combina".
Ecco sappiate che esistono 3 categorie di uomini.
Gli IDIOTI che esternano questa cosa.
I SIGNORI che guardano ma non commentano ( non ci è dato sapere se lo pensano)
e I MARITI delle danzatrici.

I mariti delle danzatrici sono quelli che lo spettacolo lo vedono come la visita dal dentista: soffrono le prove estemporanee improvvisate ai fornelli, subiscono le paturnie delle prove e mica prove e scazzi vari, si "offrono volontariamente" (leggasi: "tu vieni e dai una mano, vero?!?!!?" con quel fare perentorio a cui non si dice mai di no) per quello che c'è da fare attorno allo spettacolo, Per poi essere sollevati quando lo spettacolo finisce, la danzatrice si rilassa e tutto per un po' si fa calmo, fino all'allestimento dello spettacolo successivo.

I mariti sono anche quelli che guardano una danzatrice vibrare e pensano, ma soprattutto dicono: " ma quella ce la fa a far vibrare solo i fianchi tenendo fermo il resto? "
Il marito della danzatrice è quello che passa più tempo a fare le pulci ai gruppi e alle soliste che a pensare sciocchezze.

Ed eccolo lì il mio "Beduino della Bassa" che fa pulci e contro pulci allo spettacolo!

A parte questo....

In genere è usanza fare i complimenti a tutte, ma no non li farò a tutte, perchè non mi piace essere ipocrita: se un gruppo è definito "professionale" mi aspetto molto di più di quello che ho visto.

Quindi i complimenti, i primi e i più sentiti al gruppo principianti "Amira", con cui ho avuto l'onore di danzare! Una piccola nota: tutti i gruppi della scuola di danza di Yasmin hanno un nome tranne il gruppo intermedio e il principianti. Io ho avuto l'onore e il privilegio di danzare con questo gruppo che trasudava passione e voglia d'imparare, e non ce l'ho fatta a lasciarle "anonime". Ho regalato loro un nome, che non essendo dell'insegnante e della direttrice della scuola è un nome non-ufficiale.

I miei complimenti al gruppo "Layalina", che non è lo show-gruppe, ma per la passione e per la competenza tecnica si meriterebbero di esserlo.

I miei complimenti all'ensamble "Yeelen" ribattezzato da me " il lungo il corto e il pacioccone" sicuramente per i costumi.

I miei complimenti a Yasmin e Ayna per l'immenso lavoro che hanno tirato in piedi creando comunque nel complesso uno spettacolo ben strutturato e ben organizzato.

E ultimo ma non ultimo, lui: il Cammello!



sabato 24 ottobre 2015

Generosità

La Mimi ha un unico vero difetto: è lentissima a mangiare, tanto che anche gli insegnanti del doposcuola se ne sono lamentati, perchè oltre ad essere lenta perde tempo a chiacchierare. Ovviamente in tedesco.
Ok, 2 difetti è lenta a mangiare e perde tempo, su tutto.
E' talmente lenta che il panino alla marmellata che le ho fatto lunedì per la merenda della mattina l'ha finito mercoledì.
Giovedì l'ho mandata a scuola con 2 ventaglietti di sfoglia e 2 biscotti prince, tradizionali. Quelli al mou sono riserva segreta della mamma.
I prince li ha mangiati, i ventaglietti li ha dati ai suoi compagni di classe, perchè non le andavano.
Torna a casa, mi racconta il fatto, le dico che poteva anche riportarli a casa e mentre apro il suo fruhstuckdose ( traduci con schiscéta) trovo questo:


La spiegazione che mi dà Marina è semplicissima: " Mamma quando un mio compagno mi ha visto che non avevo più nulla per merenda, mi ha dato un pezzo del suo panino".

venerdì 23 ottobre 2015

Ha ragione Claudia.

E  probabilmente non solo lei la vede così. D'altronde anch'io è un po' che ci penso.

Ieri in relazione al post "Zagharid.de", mi ha scritto questo:

"Forse e' ora , se vuoi davvero crescere artisticamente, di non fare più paragoni. 
Io ho imparato che ogni insegnante può darti qualcosa che alla fine ti accresce.. Anche il saper riconoscerne la non validità è un accrescimento."

E questo non è un lavoro di pulizia della tecnica o un approfondimento su uno stile in cui sei carente, ma è un lavoro sulla propria vita.
Non c'è un manuale da cui imparare a farlo perciò vado con tentativi e il tentativo che farò oggi è mettere nero su bianco ciò che ho imparato di buono e di cattivo dall'insegnante che ho seguito per più tempo, Dina.

La cosa per cui più le sono grata e per cui senza non sarei qui a scrivere è l'intraprendenza di aver portato la danza medio orientale, da lei chiamata danza egiziana, in quel di Vidardo: senza questa intraprendenza e senza il sostegno economico-morale di mia mamma (economico perchè me lo pagava lei e morale perchè mi toglieva l'imbarazzo di chiedere i soldi a mio marito) io non avrei ripreso a danzare seguendo corsi.

Da lei non ho imparato la tecnica di base: quella l'avevo appresa in un altra scuola a Milano, però la prima cosa che m'insegnò bene fu il radicamento a terra, o meglio chiarire il concetto e togliere il releveè che, nel danzare da sola per tanti anni, aveva preso molta parte. la seconda fu una  pulizia generale della postura che sempre per il discorso "danzare da sola per tanti anni" s'era viziata con un atteggiamento piuttosto cifotico.
Inutile ribadire qui quanto postura e radicamento siano fondamentali in questo tipo di danza soprattutto per non crearsi dei danni, ed sono il secondo motivo di gratitudine.

Poi mi ha introdotto ai diversi stili della danza medio orientale, lo sha'abi, il saidi e relativa raq al assaya (danza col bastone) e accenni di tathib, il baladi, la melaya e la raq sharqi. Senza contare l'introduzione ai cimbali e all'uso del velo, alla conoscenza teorica delle percussioni e dello studio/impostazione di una coreografia e trucco teatrale. M'introdusse anche alla Gipsy, ma non era per me. Così ho conosciuto diversi stili che sono convinta siano ancora da esplorare, che non si siano esauriti in un tipo di abbigliamento o di modo di tenere le braccia o solo per l'epoca storica e culturale, nonchè la regione in cui si sono sviluppati.

Tutti questi argomenti sono stati presentati nell'arco di 3 - 4 anni. Tanto tempo? Poco tempo? Non lo so, sinceramente. Non ho per nulla un esperienza da insegnante per poterlo giudicare: a me pareva che ci fossero solo un sacco di cose buttate a casaccio e lasciate venire su un po' alla come viene viene, senza un'ordine, senza chiarezza. Idem per la tecnica e per le coreografie, che non variavano tutte le volte del tipo "ho pensato che questo passo ci sta meglio di quell'altro" ma la spiegazione era "ma no era così anche l'altra volta!" e nulla valeva che in 10 la ricordavamo tutte nello stesso modo ma diverso dal suo.

Da questo senso di smarrimento, nasce tutto il mio rancore e il mio astio verso questa insegnante: si badi bene insegnante, non persona: come persona non ho nulla da dire perchè non siamo mai diventate amiche e la conosco poco.

Lo smarrimento ad un certo punto mi fece dubitare (insieme ad un paio di incidenti che non voglio stare qui a ricordare) anche della veridicità di ciò che diceva. Solo in seguito facendo il corso insegnanti da Jamila Zaki, ho trovato le risposte, confermando ciò che di vero e buono della teoria mi aveva insegnato Dina e spingendomi a cercare altre fonti per confermare o smentire ciò che era rimasto in sospeso.

Cosa ho imparato da questo senso di smarrimento? Che ci vuole chiarezza.
Chiarezza che esige informazione e competenza non superficiale.
Chiarezza che può anche voler dire "non lo so, mi devo informare" e portare la risposta alla prima occasione possibile, perchè nessuno nasce imparato.
Chiarezza che esige osservazione minuziosa e anche ripetizione fino alla noia mortale se un passo ad una persona non viene in 4 anni di corso.
Chiarezza che esige una disciplina personale per non mettere in una situazione d'instabilità le allieve.

Poi c'è il discorso pratico-tecnico e qui è il mio parere contro il suo.
Chi ha ragione? Chi ha torto?
E' giusto liquidare il discorso braccia e mani con "sono naturali" e "le potete tenere così e così e così", o necessitano di esercizio costante, cure e attenzioni durante le lezioni?
E' giusto permettere alle allieve di presentarsi ad uno spettacolo con un costume diverso da quello concordato e permettere loro di esibirsi?
E' giusto usare il velo per "coprire le braccia"?
C'è davvero tutta questa enorme differenza tra danza medio orientale e danza egiziana?
Io le mie risposte le ho trovate, come ho detto prima anche attraverso il corso di formazione insegnanti ed ho trovato una tracica di via tutta per me.

Ora senza sarcasmo ne falsità posso dire una cosa: Grazie Dina, per le cose giuste che mi hai insegnato subito, e anche per le tante cose che non ritengo giuste e che per questo m'impegnerò a non fare.

giovedì 22 ottobre 2015

zagharid.de

Quando mi chiedono cosa mi manca dell'Italia la risposta è sempre quella: lo Zagharid, Jamila e tutte le meravigliose donne che ho conosciuto là.

Beh forse ho trovato un ottimo sostituto.

Ieri sera ho fatto la probestunde (lezione prova) con un maestro egiziano: Aladin El Kholi.

Mi spiace che la mail di giugno in cui chiedevo informazioni sui corsi sia andata dispersa. Comunque felice che la seconda l'abbia letta!

Quindi ieri sera ho fatto lezione con Aladin e sono la donna più felice sulla faccia della terra !!!!! Oggi invece ho quella sensazione di " schiena dritta" che avevo solo dopo essere stata sotto le mani di Jamila.

Arrivi nel zona dove c'è la sua scuola, che se non fosse per la luce e il freddo potresti essere a Sharm per i negozi e le persone che ho incontrato.
Entri in palestra e trovi un signore distinto, rilassatissimo, occhiali inforcati, qualcosa da leggere, tazza di the e shisha alla mano: è Aladin, in foto dimostra meno anni, ma non diteglielo per favore.
Ovviamente anche lo studio "sa " di Egitto: il profumo, il paravento con i tipici decori, la ciniglia sul divano, e quant'altro. La cosa più "devastante" della sala è l'orologio con la sua faccia: non sai se è auto ironico o auto celebrativo.

Aladin è una persona deliziosa e ci sa davvero fare con le allieve. Guarda tutte tutte tutte e le correzioni sono semplicissime e riesco a comprenderle nonostante il tedesco parlato tra un italiana ed un egiziano!
Non hai quasi mai bisogno di chiedere di farti rivedere qualcosa perchè lo fa già da solo.
Un ora e mezza di lezione senza aver perso un minuto perchè lui è il cowboy dello stereo: telecomando alla mano e via a fermare e far ripartire la musica senza spostarsi da dov'è e perdere tempo. Maglioncino in vita, telecomando alla mano e via a fare il riscaldamento: ci ho messo circa metà della lezione a capire che il maglioncino in vita era un modo molto maschile di segnare i fianchi.
Riscaldamento "a vasche": 4 passi camminati e passo o piccola combo, contemplando anche le braccia. Solo musica araba, dandoti l'attacco giusto in alcuni casi anche se "si lavora con la melodia, non solo contando" come ha detto durante il riscaldamento. Mi è piaciuto moltissimo. Se ripenso ai riscaldamenti a terra di Dina " perchè insomma così lavorate bene col corpo visto che non fate altra ginnastica" (che odiavo), a quelli con la musica tecno o peggio ancora latino americana partendo con saltelli ( faccio medio orientale se vuoi farmi saltellare mettimi un saidi!) o a quelli musica di base e insegnante fuori-tempo (inaccettabili) non posso che essere felice di essere capitata da Aladin!
 Ora però devo imparare le combo più complesse: perchè finchè si tratta di 4 passi e poi arabo girato sul posto ce la faccio, ma quando inizia con " passo, appoggio giro appoggio  rondejamb -o come cavolo si scrive, il francese non l'ho mai studiato !-  posa, wadda eh - ecco aggiungiamoci anche la terminologia egiziana, mai sentita fin'ora - e attaccaci qualcos'altro, beh un po' mi perdo.

E poi pronti via! mi sono ritrovata con l'impostazione di una nuova coreo senza "pause del cazzo".
Mi spiego: sabato partecipo ad uno spettacolo insieme al gruppo principianti della scuola che ho seguito fino a ieri e faccio da traino. Se fossimo cani da slitta faccio contemporaneamente da lead e swing dog. La coreografia ha delle pause dentro ignobili, a meno che non si rallentino i movimenti tanto da renderli consequenziali a rischio di andare fuori tempo. Ho fatto davvero fatica a farla mia, ma a quanto pare riesco a fare qualcosa di guardabile.

Ora dopo una chiacchierata al telefono, senza video per dimostrare che proprio proprio una principiante non sono, sono stata inserita nel suo gruppo gute mittelstufe che tradotto è "buon livello intermedio" e già solo per questo gliene sono grata e felicissima. Nella scuola precedente di Bonn, ero nel gruppo principianti perchè  con uno spettacolo a meno di 3 mesi di distanza c'erano troppe cose da spiegare per le coreografie del gruppo "gute mittelstufe", così ho accettato il principianti per consapevolezza del mio tedesco buono per andare a fare la spesa, parlare con le insegnanti, andare all'agenzia delle entrate e richiedere una partita iva, ma per capire le spiegazioni di danza no. Cioè sono io che ci ho messo due mesi a capire che "drehung" vuol dire girare. Pur accettando il gruppo principianti per questioni linguistiche,  l'essere stata inserita nel gruppo principianti, da un punto di vista tecnico è un po' noioso. Queste "ragazze"  sono sì tostissime che ci mettono parecchio impegno ed è stato un onore lavorare con loro per la passione e la determinazione, ma da agosto ad oggi abbiamo fatto solo ed esclusivamente le coreografie, e un ritaglio di " tecnica" non si è visto, nemmeno per dire "guardiamo un attimo nel dettaglio questa cosa". Poi per carità, magari sono cose che ha già spiegato precedentemente, però se devi arrivare ad una settimana dallo spettacolo a far vedere come fare il "sonnenrad" col velo ( giuro in italiano non so come si chiami nonostante l'abbia fatto, ma chi me l'ha fatto fare s'inventava nomi tutti suoi spacciandoli per terminologia di " danza egiziana" ) allora forse valeva la pena fermarcisi un po' prima. D'altro canto va da sè che tra la mia esperienza e il lenzuolone di carta preso a marzo che mi ha dato altri strumenti per vedere le lezioni sotto ottiche differenti, capisco che ogni insegnante ha il suo metodo e conosce  "i suoi polli", perciò non discuto, ma poi nello spogliatoio, le vedevo io preoccupate e mi nasceva la voglia di aiutarle e il pericolo di fare con loro lo stesso errore fatto con le monetine danzanti: dare qualcosa di non richiesto con la possibilità di ricevere solo schiaffi.

Quando ho detto a Luca che ero "gute mittelstufe" mi ha chiesto perchè non ero nel corso del martedì "showgruppe" (compresibile senza traduzione): è inutile agli occhi dell'amore io sono una Jillina per lui.

Comunque ritornando ad Aladin... Pronti via!  S'imposta una nuova coreo! Gran botta di culo ci sono fino dalla prima spiegazione. Spiega il primo pezzo, saltino accento di lato e stop e relative braccia: mi ricorda l'inizio di una delle più famose coreografie di Mammoud Reda. Poi piano piano ne attacca un altro pezzetto e via via: credo che i primi 30 secondi li abbia fatti così su 2 piedi. Anzi sarà il caso che poi fissi i ricordi su carta. Corregge tutte, se sbagli sorride, e ti fa rivedere. Poi esordisce con il fatto che al suo festival di Aprile sarà presente il suo maestro e che terrà lezione, mentre lui, Aladin, gli farà da assistente. E poi aggiunge e che se ci presentiamo così come siamo ora il suo maestro gli dirà: " io ho speso tutta la mia vita per te e tu mi mostri questo?"

Ah le allieve! Mi dimenticavo di loro: sono deliziose, un benvenuto fantastico. Poche parole tanta danza. Nello spogliatoio mi hanno chiesto come mi chiamavo e da dove venissi: una ha ipotizzato che venissi da Marocco. io? scusa ma mi ha guardata bene bene? no sai mi chiedono in genere se sono scozzese o irlandese, ma marocchina è la prima volta! Però poi sempre la stessa, scoperto che sono italiana mi accoglie con una bestemmia che gli ha insegnato credo un suo parete acquisito , e benchè io non sia credente, beh non l'ho trovato un gesto particolarmente carino.

Me felice: poche chiacchiere, tanta danza e tanta serenità ed armonia tra le danzatrici.

venerdì 9 ottobre 2015

Orgogliosa delle mie figlie

Come tutte le mamme spesso si passa dai giocattoli e vestiti dei figli e si fa un po' di repulisti.

Tuttavia un giorno mi sono fermata a chiedermi , perchè i bambini tengono tutto e non buttano niente. La risposta che mi sono data è semplice: perchè la loro vita è ancora così piena di pagine bianche da scrivere e la loro voglia di scriverle è così tanta che tengono tutto pur di sentirsi di aver scritto qualcosa. Quindi non è giusto cancellarle o strapparle a loro insaputa, anche se a volte si fa. ci sono cose che nemmeno per loro hanno più senso o importanza anche se hanno solo 3 o 6 anni, ma io mamma, non sono nella loro testa anche se penso di conoscere le mie figlie e non posso sapere a priori e con certezza assoluta cosa è importante per loro. Di fatto questo dovremmo tenerlo presente anche epr gli adulti che ci circondano e fare la migliore cosa che si possa fare: Parlare.

Così ho preso le mie bimbe-ragazze-figlie ed ho aperto i cassetti dei peluches, giochi con cui non giocano praticamente mai, e ho fatto un discorso chiaro e semplice: "ci sono bambini nati in un altra parte del mondo che hanno lasciato la loro casa come abbiamo fatto noi, ma a differenza nostra loro sono scappati da una guerra che ha distrutto tutte le loro cose e voi ne avete molte che non usate e che potrebbero farli felici".

Il risultato è questo:


Un sacco di poco più piccolo di quello dei bidoni della spazzatura, pieno di peluches.

Poi è toccato a me.

Io ho fatto quello che non ho avuto il coraggio di fare in Italia: mettere mano a quella scatola di vestitini 0-12 mesi con la tutina termica, i maglioni fatti da mia mamma e le tutine che prima ha messo la Mimi e poi la Iaia, e sono finite in un sacchetto più o meno grosso uguale tutine, body calzini...

Non nego che fa male. Fa male come quando decidi che i tuoi capelli lunghissimi fino al sedere, sono diventati scomodi e quindi scegli un taglio drastico. Questa scelta nella mia vita l'ho fatta 3 volte e sono stata felice solo quando sono ricresciuti talmente tanto da poterli legare di nuovo.
Probabilmente aver ridotto tanto le tutine tenute da parte mi farà meno male: quelle a cui davvero tenevo perchè hanno una vera storia le ho tenute, così come tutte le coperte che sono state fatte per loro ( sia quelle di Miciapallina che delle zie ricamatrici), le altre cose regalate o comprate o i maglioni fatti a mano da mia mamma e da altre amiche, le ho date via: sono state regalate alle mie bimbe con amore da persone che so che non si tirerebbero indietro da un atto di generosità, perciò, in una chiave "spirituale" sono dell'idea che l'amore di quelle cose andrà a tenere al caldo anche un'altra bimba o bimbo.
Un paio di maglioni fatti da mia mamma li ho dati alla mia vicina che ha Yussuf di in mese, e mi ha detto perchè non li voglia tenere io. Ecco i motivi sono due. Prima di tutto, mia mamma me la tengo nel cuore, non in un maglioncino chiuso in cantina in una scatola, e di suo, di fatto a mano da lei ho tenuto il cappellino fatto per la Iaia, che era oversize per una bimba di 24 ore ( e si che le avevo fornito il modello!), e il poncho per la Mimi. E il secondo è che non voglio far fare alle mie figlie la fine che ho fatto io dopo il funerale di mia mamma: aprire scatoloni e scatoloni di miei vecchi vestiti dalla nascita ai 25 anni. Non ho bisogno di essere così feticista nei confronti delle mie figlie.

martedì 6 ottobre 2015

Nun se po' vede'

Ieri prova costume.

No no da bagno, dai! E' che sono un po' fissata sulla danza quindi la prova è dei costumo dello spettacolo.

Tutte carine, beh più o meno: il tripudio della monetina dorata che è, fino a prova contraria simbolo della danza del ventre per chi incomincia. Io modestia a parte, sto levando le monetine per cose molto meno "sonore" e più appariscenti: insomma una bordellata di perline fa il suo porchissimo effetto.

Allora tutte hanno il loro costumino rosso, secondo i loro gusti.

Una di loro giovanissima, ha questo.


E' un ricoperto e vi assicuro che nun se po' vedè!
Il lavoro non è fatto male ma non ha un motivo, le frange sono lunghissime  la fascia enorme, e cosa peggiore si vede che le sta stretto: le sta come se fosse un reggiseno anno '50!

Ha 23-24 anni sta tizia, è quella che per età è messa meglio col corpo, e vederle su sta cosa che sembra vecchio sia come concetto dei costumi di danza che come modello di reggiseno, e che per quanto copre lo vedo adatto solo ad una danzatrice compresa tra i 10 e i 18 anni, mi si stringe il cuore.

Me l'ha affidato perchè, stellina d'ora, non sa tenere in mano l'ago e le serviva mettere a posto un totale di 4 paillettes ed 8 perline, e gliel'ho fatto io, così ho potuto scattare questa foto.
Mentre tornavo a casa riflettevo che 'sto coso nun se po' vedè proprio, e così ho iniziato a rimuginare, e il mio rimuginio ha prodotto tra ieri sera ed oggi pomeriggio questo.


Non è un lavoro particolarmente complesso: ho rivestito un reggiseno che avevo lì e che mi andava piccolo di coppa (culo vuole che sia la sua) con una stoffa paillettata ben nota nell'ambiente ( non so quanti articoli da danza no visto con questa stoffa) qualche paillettes dorate tenute insieme con perline a ponte, un campanellino nel mezzo ( mi serviva qualcosa) e pochi pendagli e corti.

Ne ha visto una foto e l'è piaciuto!

Volevo mettere un po' più d'oro, ma le va bene così. magari metto qualche paillettes rossa sulle spalline giusto per dare luce. Ora spero solo che il giro torace vada bene, ma sicuramente sarà più comodo e più femminile di quello che ho messo a posto.

Se poi non lo vuole, pazienza io mi sono divertita e lo arricchirò in oro.