lunedì 26 giugno 2023

Sapere che ci sei

 tempo fa mi sentivo sola, solissima, perchè chi avevo fisicamente vicino sembrava a mille miglia impercorribili di distanza. Stavo male: avevo bisogno di raccontare le mie ansie, le mie frustrazioni e non potevo farlo.
Le cose sono tracollate, degenerate, con un effetto, fortunatamente, "araba fenice", ed ora so che le miglia sono diventate la distanza di un abbraccio.
Ora quindi posso scegliere se non raccontare per lasciare in pace temporaneamente il miglior abbraccio della mia vita, o se raccontare sapendo di trovare un buon ascolto.
Ho scelto di rimandare il racconto: non cadrà il mondo sicuramente oggi.

sabato 24 giugno 2023

76.7

 Questi sono i miei kg letti sulla bilancia poco fa. Cosa significano? di fatto poco o nulla. Vanno preso in considerazione di molti fattori, tra cui l'altezza, l'età, lo stile di vita che si ha. Io sono la tipica persona che del peso non se ne è mai curata più di tanto, sebbene nelle foto vedo una specie di palla pronta a rotolare e non mi piaccio perchè non corrispondo minimamente all'immagine che ho di me. Sì sono anchìio vittima di tutto quel bombardamento mediatico che propone app per dimagrire, per fare ginnastica e quant'altro, ma non credo nel loro potere realizzante. In vita mia ho fatto una sola volta la dieta con successo: sono passata da 78 kg a 62 in una cosa come sei mesi o poco più. Il segreto? 2 fattori: Essere seguita da una nutrizionista, avere una forte motivazione. La forte motivazione è fondamentale secondo me ( e secondo anche altre persone): senza avere uno scopo davvero forte da raggiungere non vai da nessuna parte. Insomma avere come scopo " voglio dimagrire" non è sufficiente. Il mio era " voglio avere meno kg in cintura", che tradotto per i non addetti ai lavori è: 2 quando vado a vare immersioni vorrei non dover indossare tutti quei kg di piombo, ma uno o 2 in meno". La motivazione ha retto, fino ai 62 kg e al primo maritozzo della mia vita: quello ha bloccato la discesa ai 62. No non è vero: ma il maritozzo me lo ricordo perchè fu un super strappo alla regola. E' che purtroppo il duro lavoro fatto non ha sortito gli effetti desiderati: ritorno in acqua, come al solito sul mar rosso, e la mia zavorra era la stessa di sempre. Delusione bruciante, soprattutto perchè ne parlai con Jilly e mi disse che sì il peso corporeo può influire sui kg di piombo, ma è la tua attitudine in acqua che fa la differenza.
La mia forte motivazione era stata bruciata, perciò il secondo giro che feci dalla nutrizionista quando iniziai il nuovo lavoro fu catastrofico anche per altri motivi.
Ora mi chiedo quale motivazione potrebbe essere così forte da riportarmi in careggiata e ricordarmi di non mangiare fuori pasto, limitare il consumo di alcolici, e soprattutto fare attività fisica giacchè non ho più 4 km da fare a piedi tutti i giorni per portare figlia piccola all'asilo, ne tanto meno l'ora e mezza di danza con Aladin, che era davvero impegnativa?
L'unica motivazione che trovo è: "fallo per te stessa" e mi chiedo è forte abbastanza? Sono riuscita ad imparare finalmente ad amarmi così tanto da rendere sufficiente questa motivazione? 
Lo scoprirò alla prima difficoltà. 

domenica 18 giugno 2023

La vita dovrebbe essere una partita a carte scoperte con occhi ed orecchie ben aperti

 Vorrei avere abbastanza creatività per trasformare le mie magagne in storie leggibili, più che in pagine di diario, ma non è un desiderio così impellente da farmi stare male o perdere il sonno di notte, comunque...

Scrivere mi serve, mi fa stare meglio. Mi piace farlo al pc dove posso leggere e correggere e spostare senza dover copiare 3 o 4 volte come accadrebbe su carta: "bei" ricordi dei tempi che furono.
Sto auto aiutandomi, ascoltandomi, non più nei deliri che erano la disperazione dell'essere ignorati dagli altri e soprattutto da se stessi, e questo mi aiuta parecchio: riesco a vedere "il peso" di determinate cose e quindi collocarle nel posto giusto, riesco a trovare le origini di sensazioni e pareri che spiegano perchè reagisco in un determinato modo a determinate situazioni.  No non parlo direttamente di quello che mi passa per la testa: sarebbe come spiegare la teoria con un esempio pratico e si perderebbe il punto focale, il succo del discorso. La teoria la applichi in più occasioni, l'esempio pratico è limitato a se stesso. 
Ieri sera sono stata partecipe di una discussione che mi ha fatto incazzare, mi ha fatto stare male, probabilmente mi ha tenuta sveglia più del dovuto e sempre probabilmente mi ha fatto pure venire acidità di stomaco. Ora perchè si è azionata questa reazione a catena?
Beh il contesto/le persone prima di qualsiasi altra cosa.
Poi i ricordi di esperienze pregresse di vario tipo. 
Non si tratta di rinfacciare con cattiveria, (o voglia di incolpare) errori del passato magari nemmeno troppo recenti, ma di riportarli alla luce e analizzarli, per spiegare soprattutto a se stessi perchè di fronte a determinate situazioni si reagisce male e il proprio punto di vista è quasi diametralmente opposto a quello di una seconda figura.
Sono convinta che un una presa di coscienza di questo tipo si possa trovare un pacifico dialogo il cui scopo non è ottenere ragione ma far conoscere il proprio punto di vista, in una posizione neutrale, di dialogo non di imposizione. Il litigio, la discussione furente, nascono quando non si riconoscono i presupposti che scatenano i sentimenti, che sono sacrosanti e corretti, ma in un litigio viene facile barricarsi nelle proprie convinzioni e smettere di ascoltare l'altro, rimanendo ognuno convinto di aver ragione. A cosa porta tutto ciò? Personalmente a nulla, se non ad una putrefazione delle emozioni che portano solo a una lenta morte, a scelta, del rapporto interpersonale tra i soggetti coinvolti o interiore della persona stessa.