venerdì 31 maggio 2013

Io ero là

Pensavo di non venire, penavo che ci sarebbero state solo le persone che ti hanno conosciuta e ti volevano bene, pensavo di essere fuori luogo. Mi sono sbagliata solo su una cosa: il non venire.


sono venuta e non ero fuori luogo: ero in mezzo a tante vestite di rosso, a cantare "bella ciao" e a scoprire di conoscere ma non sapere l'internazionale, perchè non è una canzone che ti insegnao a scuola, ne tanto meno negli scout.


Ho sentito parlare Pisapia, Jacopo e Dario di te, ed ho pianto, mentre nella mia testa si susseguivano pensieri ed emozioni che avrei voluto riportare qui, ma non ho più così nitidi nella memoria, già travolta dla ritorno alla quotidinità.


Ho voluto portarmi via in foto i papaveri rossi: avevo pensato anch'io di portarteli, ma non sapevo se sarei mai riuscita a farteli arrivare. ci ha pensato quancun'altra e ci è riuscita


Sono stete dette molte parole, tutte quante bellissime, ma davvero non riesco a ricordarne nessuna per fare un discorso che ricordi vagamente quello che ho sentito. Una cosa però me la ricordo: quella che ha detto Dario sulla fine di uno spettacolo: non c'è da aggiungere altro se hai lasciato nel pubblico n segno, e Franca a me ne hai lasciati un bel po'.

mercoledì 29 maggio 2013

Ciao Franca

Perdonami, se ti dò del tu: potrei benissimo essere tua nipote e non ti ho mai vista ne dal vivo ne a teatro, ma mi ricordo di averti vista in qualche fuggevole apparizione televisiva, forse in un  telegiornale, e di te mi ricordo il sorriso gli occhiali e l'energia che emamavi.
Per Natale mi sono fatta regalare la tua biografia. No scusa, la tua Autobiografia, che mi ha fatto ridere, commuovere, ed incazzare come una bestia. Sì mi ha fatto incazzare tantissimo leggere che lo schifo che c'è oggi in Italia, c'era anche quando facevi teatro nelle piccole piazze per gli operai. Mi ha fatto incazzare, ma anche applaudirti, sapere che hai rinunciato al tuo incarico di senatrice per lo schifo che c'è nel mondo politico.
Cara Franca non potrò venire a vederti a teatro e sperare in un tuo autografo, ma sono felice che tu sia arrivata fino ad oggi e che tu abbia lasciato le tue memorie di una vita all'improvvisa: perchè quelle memorie fatte di storia, di politica, di passione a me hanno dato molto, anzi mi hanno dato un violento scossone all'alba dei 40 anni, per farmi prendere posizioni più decise e ferme, non tanto per me, ma per il futuro delle mie figlie.
Perdonami se ho saltato a piè pari il capitolo sul tuo stupro. Ti giuro ho iniziato a leggerlo, ma poi non ce l'ho fatta ad andare avanti: mi si  è chiuso lo stomaco, mi è venuto il groppo in gola.

Ho letto delle tue esequie laiche, anzi laicissime. Forte e decisa fino in fondo coerente con te stessa.
Non verrò al teatro Streleher venerdì mattina. Mi piacerebbe, ma credo che ci saranno i tuoi amici e le persone importanti della tua vita che ti hanno conosciuta ed apprezzata. Io ti commemorerò a modo mio: mi vestirò di rosa, era il tuo colore preferito.

Grazie per avermi dato tanto senza sapere nemmeno che faccia io abbia, con il tuo libro, anzi con la tua vita.



Ci ho ripensato: ci sarò vestita di rosso e con una sciarpa rosa per cantarti " bella ciao".

domenica 26 maggio 2013

Piccoli momenti di Gloria


Ok voglio menarmela un po'.

E' che mi sono anche divertita parecchio in questa improvvisazione con percussioni dal vivo.

giovedì 23 maggio 2013

come il bianconiglio

In questo periodo non riesco a trovare molto da scrivere.
Mi sto occupando di tutta la merce invenduta del nostro negozio e non è facile: sto rifacendo l'inventario con tanto di foto, per pubblicare il più possibile e vendere on line.
Saltando preferibilmente e-bay, che con le tariffe ti massacra.
Dimenticandosi di subito.it che non vuole cose nuove.
Quindi cerco vie alternative, tra cui un mega album di picasa che dovrei completare di didascalie per rendere più vendibili gli oggetti.

Volevo anche mettermi nel commercio dei sexy toys, ma c'è un inghippo di tipo fiscale e non li ho più risentiti. 

Penso a rivalutarmi, dalle 9 alle 15 senza pausa pranzo. Poi via a prendere le bimbe.

Non ho nemmeno il tempo per pensare.

E sì, mi sento come il bianconiglio che urla "è tardi è tardi è tardi!" senza arrivare a capo di nulla, o quasi.

domenica 19 maggio 2013

Sempre lingue.

Interno cena.
Pizza.
La Iaia alterna mani a forchetta.
E la bocca è sempre piena.
Luca ha un illuminazione in tedesco e commenta con  "ach das passt schon!" che è traducibile (molto liberamente) con "massì ci sta!"

La mimi ride e ripete" ah despaccio!"

Beh piano piano miglioreremo la pronuncia.

Ansie ed agosce da ricami

Avevo detto: " la Iaia va al nido, avrò anche il tempo per ricamare"?

seeee... come no!

Il tempo per ricamare è stato azzerato del tutto! Quella mezz'ora che avevo in piscina non c'è più, perchè ho spostato i corsi e la iaia è lì con me! Se da una parte questo ha il  grande vantaggio che non creo altri ufo, ha anche l'enorme svantaggio che non solo non posso abbattere qualche ufo, ma non posso nemmeno fare quelli che sono lavori "obbligati", come le bavaglie per il nido o peggio ancora il ricamo per lo swap o per il regalo che dovrei fare.

Mi sa che mi metterò a stilare un elenco di priorità tra lavori da fare e ufo da finire....

che palle! voglio 2 settimane di vacanze senza marito figlie e gatti per stare seduta a ricamare e basta!!!!!

giovedì 9 maggio 2013

Impariamo nuove lingue.

Teoricamente noi saremmo una famiglia bilingue.
Praticamente se non ci fossi io con i cartoni animati in tedesco, il bilinguismo sarebbe completamente inesistente.
Poi c'è Eleonora, la maestra che parla inglese ed ha un fortisismo ascendente almeno su Marina, che si mette a legegre i sui libri scritit in italiano facendo suoni incomprensibili, per poi guardarti e dirti " sto leggendo in Inglese!"
E poi ci sono io  che ci provo, ma mio scontor con la 2realtà di una bimba di 3 anni e mezzo che come la sua mamma (o forse come tutti i bambini) ragiona un po' a compartimenti stagni: "la maestra Eleonora parla inglese; mamma tu no!" nel senso che io non posso saperlo fare, ma fa niente.

Non importa che io non possa saperlo fare, secondo il mimi punto di vista, ma sono 2 mattine che la saluto con tutti i " buongiorno" che conosco.

Si parte dall'italiano, poi  inglese, tedesco, francese, spagnolo. Peccato che non me lo ricordi in russo e greco.
Ieri le ho detto "Bon Jour" e lei si è illuminata: " mamma ma è come lo dice Delphine Asino, l'amica di peppa pig!"
Stamattina le ho chiesto se si ricordava come dice " buongiorno" Delphine e subito:

"Bun Giur!"

come Bambi

La Iaia non ha ancora il suo oggetto transizionale, o meglio mi rifiuto di vedere le chiavi ( di casa o della macchina) come oggetto transizionale. Ho acqustato Pigro, ho acquistato Bonnie, ora le ho messo nel letto Raudi:
Il labrador di ikea. Ora fate 2 + 2 = x Raudi, trascrizione fonetica di Rowdy, + Labrador. Cosa vi viene in mente?

Bravi! per chi ci è arrivato, per chi non ci riesce o non ha ancora preso il caffè decisivo, oppure non ha mai visto Scrubs.

Il risultato non serve molto se non fosse che stamattina ho portato la Mimi alla scuola materna con Tommy, e la Iaia, più per par condicio che per altro, con Raudi. Tommy è rimasto alla scuola materna, Raudi è tornato a casa perchè un altro bimbo del nido voleva prenderselo.
E lì inizio il delirio: "Raudi torna a casa con la mamma perchè non ha ancora la medaglietta! E se è per questo non hai nemmeno il microcip".
Esco dalla porta del nido " Sì Raudi sei un bravo cane" accarezzandogli la testa. Mentre lo dico, mi fermo a guardare il vaso con siepe di fronte a me e mi faccio un flash vedendomi far annusare e far fare la pipì a Raudi lì.

Mi fermo al bar, altro flash: " mi vedo chiedere alla barista se il cane può entrare"

Oddio sono messa male come JD.

Scusate vado a farmi un melatini: magari miglioro.

mercoledì 1 maggio 2013

si va in scena!

Il 15 giugno  ci sarà il consueto saggio di fine anno.

Dina per quest'anno ci ha sfrittato e non poco: portiamo ben 4 pezzi, tutti nuovi di pacca. Beh quasi, a parte l'hagalla che è un pezzo dell'altro gruppo per cui abbiamo insistito a farlo perchè divertente, tutti sono nuovi. Un pezzo di classico ( meglio definito come rakq sharqi, molto vicino alla danza del ventre, ma con più classe e meno sbagasciamento: non me ne vogliano le ventriste ma spesso si vede troppo sbagasciamento) , un baladi, l'hagalla che è piuttosto popolare, e un pezzo gipsy per lo più improvvisato.

Ecco, ora parliamo dei costumi.

Per il classico siamo riusicte attraverso rischi ( quali?) indicibili e traversie innumereivoli ad un accordo,c heci ha portato ad acquistarlo tutte uguali da un negozio-sartoria egiziano: gonna oro e top nero. Velo ognuno il suo colore a piacere, cintura non ancora definita quale.
Per il baladi è stato scelto di non indossare la galabeya: questo perchè sarà sfruttatissima dall'altro gruppo, perciò qualcosa di diverso. Gonna shaabi avvolta, cintura a serpente velo in testa.
Hagalla semplice: stessa gonna oro del classico, per mischiarci con l'altro gruppo che ce l'ha rossa, maglietta/body nera/o, sopragonnellino nero ( tipico del costume hagalla) cintura con monetine rigirata, e velo corto copricapo.
Gipsy: stile gitano: mi sa che si vedrà un po' di spalla ignuda. e capelli sciolti.

Ora è mettere insieme i costumi con le cose più fighe che ho che sarà un po' un problema, ma ho già qualche idea poi vi faccio le foto.