domenica 25 novembre 2012

Come farsi fottere 100 pounds

1 euro, al cambio d'inizio novembre, valeva tra i 7 e gli 8 pounds egiziane, ciò significa che 10 euro sono circa 70-80 pounds, e che 100 pounds sono all'incirca 12-13 euro.
Arriviamo non stanchissimi, ma un po' sbalestrati dal viaggio, partiti alle 7 del mattino da casa  e scodellati a sharm già col buio, solo perchè là fa buio presto, e dopo esserci sistemati in camera, una rapida doccia e una cena del "prendo di tutto un po' così assaggio" ( che poi sarà il modo in cui si mangia sempre) usciamo dal villagigo, prima per cambiare in lire egiziane poi per cercare un punto wi-fi gratis per chiamare via skype casa e far sapere che siamo arrivati. Approdiamo a piedi, con una colonna sonora di clacson di taxi che richiamano la nostra attenzione per esere ingaggiati, al Alf Leila Wa Leila, un centro commerciale che se non ne hai visto uno egiziano non puoi capitre com'è, ma per farla breve e facile ricorda un po' i vecchi mercati rionali milanesi, ma con tutti gli esercizi sulla strada.
Passeggiare davanti ai negozi è una "passeggiata ad ostacoli". niente di fisico sa saltare, ma tutti i venditori da dribblare che cercano di attirarti nel loro negozio con la scusa di lascirti la loro business card o biglietto da visita a dir che si voglia. Il problema è che cercano di intortarti in tutti i modi possibili, e noi ci siamo fatti intortare da un egiziano D.O.C., talmente tanto D.O.C. che non ha avuto bisogno di parlare: il cammello.
Già: da turisti sprovveduti e con una voglia di vedere un cammello residua dal precedente viaggio a Sharm, rimaniamo incantati a guardare il primo cammello che incontriamo come bambini davanti ad un qualsiasi animale che hanno visto solo sui libri.
Rompo l'idillio citando " brutto bastardo" il cammello di "maledette piramidi" di Pratchett solo perchè effettivamente guardando un cammello ti viene da pensare che non siano stupidi, ma dannatamente persi un in mondo tutto loro di pensieri come più o meno la ricerca di numeri primi o l'elaborazione della seire di Fibonacci, o qualcosa del genere.
Quelli persi siamo noi però: il proprietario del cammello ci abbindola ci issa su questo bestione che dondola in modo allucinante, che non è come un cavallo, è più largo e hai meno punti per tenerti, ci fa fare 10 metri, ci va una serie di foto, e poi ci fa scendere. E ci chiede 15 euro.
Luca che è più sveglio di me in matematica, propone 100 pounds. La contrattazione va a buon fine, e così noi ci ritroviamo con 100 pounds in meno e la prima "scottatura" sharmese, avvenuta in pieno buio e nel giro di 5 minuti. Però la foto è almeno bella!


Consiglio: è vero che accettano gli euro, ma fanno delle grandissime creste.  Meglio cambiare in pounds, soprattutto se si vogliono fare acquisti "turistici".

sabato 24 novembre 2012

Noi ci portiamo avanti

"Voglio il costume da Drago"
" 'More tu hai visto il costume da drago in un grosso sacchettone vero?"
"Sì"
"Ecco in quel sacchettone ci sono un sacco di vestiti che portiamo ad E., e gli prestiamo anche il costume da drago"
"No, lo metto io"
"Ma Amore tu sei grande, non ti sta più, la Iaia è picocla e le va troppo grande: quest'anno lo prestiamo ad E. e l'anno dopo lo mette la Iaia. Per quest'anno a carnevale ti faccio il costume da Garfield"
"no"
"Va bene che costume vuoi?"
"Voglio il costume da subaquio"

mercoledì 21 novembre 2012

Drops of Sharm

Si può non amare il caldo, ma il caldo di Sharm, o forse più semplicemente dell'Egitto, non è il caldo afoso italiano.
Mi sono messa lì oggi a riguardare le foto fatte  a Sharm e a sceglierne qualcuna da publbicare: se le guardo e mi concentro sento ancora il caldo sulla pelle a patto che non alzi lo sguardo dallo schermo e veda fuori il classico grigio da pianura padana.
E così pensando alla piacevolezza di quel caldo, lascio qui le mie "drops of Sharm" sperando che anche a chi passa di qui lasci addosso una sensazione di caldo piacevole, che conforti nel grugiume autunnale e nel tran tran ( o tram tram? boh!!!) quotidiano.

Briefing (pre immersione per i non addetti) a Temple con Jill

Briefing a Shark e Yolanda reef con Hatem (blond but clever)


come farsi fottere 100 pounds

Omelette!

Little Bastet

Capre a Old Market

Mafish Muskela


Il jetty: qualcosa proprio per nostalgici.

mercoledì 14 novembre 2012

Mafish Mushkela

Traslitterazione dall'arabo, che ovviamente ha i sui caratteri per scriverlo, Mafish Mushkela vuol dire " no problem", ma è un " no problem" che ha anche un retrogusto di "relax, and take it easy", o almeno questo è quello che ci è parso a noi o il significato che gli abbiamo un po' dato nella settimana a Sharm, dove i ritmi sono mooolto più rilassati, e si vive dannatamente meglio.
In pratica i ritmi Sharmesi sarebbero la dannazzione di qualsiasi milanese verace in continua frenesia. Di fatto che io milanese dentro lo sono parecchio, ci ho mesos tutto Lunedì per abituarmici facendomi pire forza con " relax you're on Holiday" e che se non mi fossi rilassata ed accettato i ritmi sharmesi per quello che sono non mi sarei goduta la vacanza.
Ora che sono rientrata da tre giorni nel grigio e umidissimo suolo natio, che mi scontor coi capricci per la cena di Marina e le urla strazianti della Iaia, trattengo a forza la solarità della filosofia "mafish mushkela", perchè mi ha fatto stare bene là, perciò perchè non dovrebbe farmi stare bene qua, anche se manca il caldo secco, il mare spettacolare, la solarità del popolo egiziano (o almeno di quella fetta di popolazione che ha a che fare coi turisti), la musica araba (ah no di quella ho i CD), il thè beduino e la shisha da consumarsi entrambi preferibilmente stravaccati su tappeti e cuscini?

Perciò, mafish mushkela.     مفيش مشكلة *

* e spero sia la trascrizione giusta

domenica 11 novembre 2012

quasi di ritorno

Tra un ora le valigie, o meglio le borse da sub, dovranno essere fuori dalla stanza, ed io sono qui a scrivere, perche' so che tempo poi una  volta a casa, come al solito, non ce ne sara' molto. Scrivo anche da una tastiera araba, che e' bella a vedersi ma non ha tutte le fichissime lettere accentate che abbiamo noi e la punteggiatura e completamente spostata.

Che dire? ci voleva una vacanza tutta per noi, per me, raddoppiando le mie immersioni sul log book e trovando cio che volevo per la danza: ora i conti li dovremo fare con la compagnia aerea per quello che riguarda i kg in eccesso. Anzi a tal propossito vorremmo scrivere un vademecum per tutti i subacqui, come dice la Mimi, per quello che riguarda la gestione dei 20 kg di peso tra bagaglio in stiva e a mano.

A proposito della Mimi e della Iaia, non posso dire che non mi siano mancate con tanto di magone, ma ci voleva. Ci voleva addormentarsi alle 22 ( ma anche alle 20.30) e svegliarsi alle 6 del mattino perche' il sole ti picchia in camera, senza "mamma" o ciucci dispersi o richieste di latte. Mi sento una Laura rinnovata.

Il mare qui e sempre fantastico: sinceramente non riesco a capire chi viene a Sharm senza fare immersioni. Certo ti riposi, e trovi il caldo quando in Italia il caldo non c'e', ma che gusto c'e' se non vai in sott'acqua? Lo snorkel e' solo il primo passo per poi metterti una bombola sulle spalle e andare a Yolanda Reef.

Non so se poi avro' il tempo per raccontare altro, ma almeno posso dire di essere felice, e ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a venire qui in viaggio di nozze.

venerdì 2 novembre 2012

domenica...

...parto per il viagigo di nozze a Sharm, senza le bimbe.

Sono qui che sono a peziz per le mille cose che mi frullano nella testa.

c'è un unica soluzione.

un bel "ma vaffanculo, va!"

Ci vuole poco

Persa come al solito nella mia disorganizzazione ( già, perchè ci sono mamme che fanno venti volte quello che faccio io perciò non posso dire "persa nella miriade di cose da fare" anche se qualcuna ce l'ho) stavo per non fare festeggiare Halloween, anzi no, scusate, "Auinn" coem dice la Mimi, alle bimbe. Niente zucche intagliate, niente decorazioni: solo fortunatamente un sacchettino di castagne e una bottiglia di vino per insegnare una picocla tradizione: quella di lasciare castagne cotte e un bicchiere di vino per i morti che ti vengono a trovare, solo che per  farla meno macabra, ho detto i folletti. A rincarare iul senso di colpa di madre sciagurata ci so mette la nonna che arriva con un ble sacchetto preconfezionato con luci intermittenti " dolcetto o scherzetto". Alla materna è da almeno una settimana che sono comparsi gatti neri, zucche, ragni e ragnatele.
L'unica cosa che posso fare è rimandare. tempo per far trovare la casa decorata non ne ho ( se non riesco nemmeno a pulirla, figuriamoci decorarla) allora non mi rimane altro che decorarla insieme: attaccare il fantasma formaggino sulla porta, e accendere qualche candelina.
Con la tristezza di non poter fare di più perchè proprio non ci ho pensato, vado a prendere la M ima alla "ccuola matenna", dove incrociamo M. e la sual mamam truccate da gatto con tanto di cestino zucca, pronte per andare a fare dolcetot o scherzetto. mi si stirnge il cuore: io non ci ho pensato ed invidio un po' la mamma di M che invece non solo ci ha pensato ma lo sta pure facendo.
Oltre a fare i conti con la mia tristezza per le mie mancanze, devo fare i conti con l'esuberanza della nonna: siamo in casa da una deicna di minuti e coinvolgo la mimi, con entusiasmo, nell' "appendigione" del fantasma formaggino. Mi sento sollevata: una votla tanto esultanza e felicità oer qualcosa che propongo e non quei no risolutivi e testardi che non lasciano spiragli. Così appendiamo il fantasma formagigno dopo aver riavovlto il metro di scotch che la mimi ha srotolato, non faccio in tempo a chiudere la porta che la nonna iper eccitata salta su con " le hai già fatto vedere quellla cosa là?".
M'incazzo. Eh sì m'incazzo: scusa tanto nonna, mia figlia è la mia priorità non tu e la tua cazzo di esuberanza che talvolta pare che tu voglia scalzarmi dal ruolo di madre. Così te lo spiattello in faccia se vuoi essere tu la madre delle mie figlie. E poi riprendo con le attività decorative: prendo un po' di lumini da thè, e li accendiamo dove si può: nella zucca di terracotta, nello gnomo natalizio che è fuori sulle scale, nelle 2 lanterne che poi metto sul balcone. trovo anche 2 candeline a zucca e riesco a convincere la mimi che le accenderemo a cena.
Poi finalmente le faccio vedere "quella cosa là": la sacchetta per "dolcetto o scherzetto". Alla mimi piace parecchio, sa cosa cosa significa (evidentemente glielo hanno detto alla ccuola matenna) e tutta radiosa mi chiede di farle i baffi  e il naso da gatto come M. E anche le orecchie. Un momento di smarrimento, poi mi ricordo che ce le ho! nella sua scatola dei travestimenti.
Cosi kajal alla mano, ombretto e brillantini la trucco da gatto con tanto di cerchietto con orecchie e la spedisco al piano di sotto a fare dolcetto o scherzetto.
Ci mando anche la Iaia vestita da Leone.
E c i vuole poco per far felice la mimi e ritirare su il morale alla mamma.