sabato 30 novembre 2013

Nevica

Il meteo l'aveva detto: nevica.

Fa decisamente inverno, anche se al calendario mancherebbero ancora una ventina di giorni.
Fuori il bianco si vede per benino e dovrebbe indurre un senso di pacatezza e relax. Lo vorrei, ma sono ritornata a correre; è snervante vedere la neve che scende lenta e bramare, agognare, una tazza di thè in poltrona mentre in realtà corro per tutta la casa a fare tutto quello che c'è di arretrato.

Poi sono cose che diciamo stanno nell'ordine della vecchia e nuova quotidianità: lavatrici, pavimenti, disordine da riordinare, figlia che si ammala, figlia che vuole attenzioni, marito che sì si fa da parte ma che prima o poi uno sguardo o un sorriso lo vuole, padre che noncapisce un beneamato cazzo ( ma è sempre stato così solo che non era un mio problema) e mamma che è sotto botta da chemioterapici mandando in panico chi, accompagnandola in ospedale, non ha le palle per fare domande per capire o più genericamente per chiedere aiuto perciò si aggrappa a me.

Io in tutot questo ho un po' di raffreddore, sono "trasportatrice" dell'influenza, se d'influenza si tratta, che ha la Iaia, ed un po' di arretrato di sonno.

In pratica uno Sherpa a me mi fa una pippa.




venerdì 29 novembre 2013

generazioni

La mia è una generazione di "ideologie" diverse spesso incompatibili l'una con l'altra. Nata nel 1973, poche erano le famiglie "pioniere" che spiegavano ai bambini in età prescolare che erano nati dalla mamma e dal papà e non che erano stati portati dalla cicogna o trovati sotto ad un cavolo. mia mamma ricorda un episodio all'asilo in cui le corro incontro disperata perchè un bambino era ostinato nella sua idea della cicogna contro la mia del "mamma e papà".
Se questa tendenza è decisamente cambiata per la generazione Mimi e Iaia, fatta eccezione per reticenti nonne bigotto-cattoliche tutte messa e messa in piega (oddio che poi avrebbero l'età di mia mamma o poco di più e non quella di mia nonna che pace all'anima sua quest'anno avrebbe fatto i 102 una e gli 88 l'altra, e forse sarebero "comprensibili"), mi pare invece che ci sia poca novità sulla questione " non dire nulla ai bambini".
Che si vada dalla morte del cane, al nonno malato, la prassi è quella: far finta di nulla e non dire niente a questi piccoli esseri umani che non solo vedono tutto e capiscono che qualcosa non va, ma che si fanno miliardi di domande nella loro testolina e che si fidano ciecamente dei loro famigliari per avere risposte giuste, ottenendo, invece, bugie.
Poi c'è il lato opposto che anzichè non dire nulla trattano i bambini come degli adulti parladogli di "poi" che non possono capire, che gli riempiono la testa di altre domande ancora, che li mettono in crisi profonde perchè non capiscono col risultato di intristirli, non per la situazione ma per le domande che non possono avere risposte. Mi è capitato di vedere una bambina piangere senza aver capito il motivo "a comando", perchè la mamma gli ha detto che il gatto stava morendo, dopo che questa deficiente le aveva fatto una testa così per 2 settimane sul gatto che sarebbe potuto morire da un giorno con l'altro.
O vogliamo parlare dei casi di cani/gatti che rimangono ospiti per ANNI in cliniche veterinarie?  O peggio "scappati di casa"?
Ammetto anche che quando l'anno scorso è morto il cane della mia vicina di casa, a cui tutti in famiglia eravamo affezionati, io non dissi niente a Marina, ma è anche vero che lei non mi ha mai chiesto niente. Mentre quando un mese fa si è trattato di Duncan uno dei gatti dei miei che ho soppresso perchè non ce la faceva più, le ho detto che era morto cercando di dare una spiegazione plausibile per quello che è una bambina di 4 anni, atea. E' già perchè poter dire " è andato in cielo per raggiungere Dio, Allah, Geova e tutto il resto della combriccola" è di un comodo pazzesco, ma noi, cioè io, ho inventato una via abbastanza comoda: è andato sulle stelle, e là non ci possiamo andare. Che poi non fa differenza, ma non credo che a 4 anni si sia pronti ad affrontare un discorso biologico di cessazione delle funzioni vitali ( via naturale o via tanax) e successiva decomposizione delle carni, anche se sarebbe la cosa più naturale.
Ma non è la morte il discorso che va affrontato. Qui si parla di lungodegenza.
Quando mia mamma è stata ricoverata, ha osato dirmi "non dire niente a Marina". Beh, sì certo ,come no!
Ma come cazzo fai a non dire niente ad una bambina di 4 anni, tanto sveglia da accorgersi se le sposti un giocattolo, che la nonna non è a casa per "x" giorni?!?!?!!?
Quindi le si dice la verità, in parole e termini che possa capire.
Così quando si è trattato del soggiorno in ospedale, a Marina le si è detto che la nonna era là perchè lì i medici e le infermiere l'avrebbero aiutata a guarire.
Poi quando si è trattato del ritorno a casa, che non sarebbe stato nella normalità di una nonna che si mette a terra sul tappeto a giocare con le nipoti, a Marina le si è detto che la nonna non sta bene e deve riprendersi e che ci andrà molto tempo. Il problema in questo caso è spiegare a mia madre che dire a Marina "sto bene" equivale a dirle che la nonna può fare gli stessi giochi di sempre, quando poi agli effetti non può. Marina lo ha capito: mi è bastato chiederle se quando la nonna le ha detto "sto bene" si sono messe a giocare sul tappeto come sempre o sono state a letto a guardare rai yo-yo. A risposta scontata, deduzione logica per una bimba di 4 anni: la nonna non sta bene.

Ora c'è da affrontare il discorso chemiopterapia.

Purtroppo io non sono potuta andare all'incontro con l'infermiera di riferimento per mia mamma, così mi devo accontentare di "mi hanno sconsigliato di vedere le bambine perchè possono attaccarmi di tutto". Il discorso che fa un po' di animaletti rognosi portatori sani ( che sulla prima parte di A.R. ci può stare tutto tutto) ci stà: abbassamento delle difese immuniarie e raffreddori/influenze vaganti. Mi rimane perciò da affrontare il discorso con Marina delle mascherine sulla faccia.

lo affronto solo con Marina, perchè Valeria ha la stessa consapevolezza di quello che accade di facocero che russa. O per lo meno è quello che dà a vedere.

martedì 26 novembre 2013

lunedì 25 novembre 2013

forse...

.... forse ho davvero bisogno di staccare la spina, prendere una pausa davvero di relax, che non sia la solita maratona per fare qualcosa di diverso dal solito, e che non si tratti di andare dall'estetista o al bar per un cappuccino, perchè quelli sono falsi palliativi.

Intanto speriamo di dormire senza sentire quel freddo dentro che nessuna coperta ti toglie, senza sognare continuamente i ladri, senza saltare via per una figlia che urla nel sonno perchè sta sognando.

Sono debole? Beh che male c'è?

domenica 24 novembre 2013

sarò troppo passionale?

Uso il termine passionale perchè non me ne vengono altri.

Qualcuno ha già ipotizzato che "potrebbe essere il periodo" che mi render più reattiva, ma non ne sono tanto sicura.

Accade che per l'ennesima volta l'insegnante di danza ha cambiato idea su 2 piedi.
Va detto che il nostro gruppo è molto affiatato quasi una famiglia nomade, che di anno in anno si sposta perchè una struttura che la ospiti spesso non c'è. Insomma non frequento una scuola di danza di quelle dove "la scuola" la identifichi con l'edificio: "la scuola" qui la ideintifichi con l'insegnante. Punto.

Per ennesima volta intendo che non è la prima e quando accade a me girano, e a quanto pare non solo a me.

Non è di certo per il fatto che da "ah prendetevi pure i costumi che volete per il saggio" al dire il mese successivo " dunque per il saggio mi piacerebbe il bolerino e tutte in rosa antico o in azzurro cielo" che non essendo tutte delle acciughe l'effetto "ippopotami della danza delle ore" sarebbe stato iperscontato. Fa niente che per tutto il periodo ho detto " vado a Sharm e mi prendo il costume là, volete qualcosa" e sono tornata con costumi per me e mia madre. Fa niente che oltre a me anche le altre si erano già mosse per i fatti loro. Fa niente che TUTTE si ricordano di questa cosa, tranne lei.

Fa niente.
Tanto i soldi non sono mica i suoi, quelli che abbiamo speso per prendere gonne e corpetti tutti uguali.

Quest'anno ancora prima di incominciare il corso ha detto "Per il tal pezzo ho tprvato una soluzione economicissima per il costume e poi la gonna sotto mettete quella che volete"
Tutte felici della proposta, aderiamo, acquistiamo, e nemmeno un mese dopo salta su con " beh per il saggio sotto il corpetto che avete già acquistato potremmo fare 2 gruppi di gonne uno rosso ed uno nero". Perciò la scelta la fai tra acquistare in rosso o in nero e se di un colore le gonne ci sono già tutte ( perchè ce le si presta) ti tocca acquistarla dell'altro. Grazie al cielo ha ritrattato per questo punto.

E questo cambiar idea costante si riflette anche sulle coreografie che ci insegna cambiandole di settimana in settimana e nessuna di noi è una danzatrice professionista da adattarsi velocemente ai cambiamenti: siamo semplici appassionate che nella vita fanno tutt'altro che danzare 24 ore al giorno.

L'ultima novità è sulla cena di Natale: cambio di programma sui pezzi da portare. Fino a poche ore fa potevamo portare " quello che volevamo e poi l'avrebbe inserito in scaletta".

Ci sarebbero molte considerazioni da fare sul fatto che la cena di Natale a detta sua, dovrebbe essere un momento conviviale di noi allieve, dove ballare così per divertirsi, e poi stranamente si finisce per fare uno spettacolo di Natale per parenti ed amici, ma sorvoliamo. Mi soffermo invece sul fatto che di punto in bianco da un "provate quella coreografia in privato per i fatti vostri che poi la portiamo per la cena" al " non posso sapere io che provate in privato quel pezzo per portarlo alla cena se non me lo dite, e comunque non c'è lo spazio per inserirla altrimenti non c'è tempo per il ballo libero". Scusami tesoro, ma qualcosa non mi quadra.
Se non ce la fai a gestirla non ti impegolare: nessuna ti ha chiesto di organizzare la cena/pranzo di Natale con parenti ed amici, ma hai deiciso tu che doveva diventare una tradizione della tua scuola "nomade".
Se non ce la fai a ricordarti le cose, non parlare così per dire qualcosa che poi sei costretta a rimangiarti, senza avere quel minimo di decenza di dire " ho cambiato idea".
Ma soprattutto, noi siamo le tue allieve, ti paghiamo epr insegnarci qualcosa che ci piace. Non siamo le tue marionette con tanti bei soldini a cui far fare quello che vuoi quando vuoi e come vuoi. Prima o poi la gente si scoccia.

Ed intanto buon divertimento alla cena: io mi risparmio i soldi del ristorante per 2 persone e quelli della babysitter.

sabato 23 novembre 2013

"Eh, questo potrebbe essere l'ultimo Natale."

Questo è stato il tormentone dei miei nonni paterni per vent'anni.
Mio nonno è morto a 73 anni, mia nonna a 84: io avevo rispettivamente 21 e 22 anni.

Da che abbiamo la diagnosi della mamèta, questo è ritornato alla ribalta come tomentone.

Io le dico: "Eh, questo potrebbe essere l'ultimo Natale..."
Lei mi risponde: " Mavaffanculo".

E ci ridiamo su.

giovedì 21 novembre 2013

50 sfumature di grigio?

se si prende la cartella colori DMC sono decisamente di meno: all'incirca una ventina, e su alcuni ci si potrebbe fermare a disquisire se sono grigi o beige.

Ma oggi ho il mio grigio, e il lato buono è che non è nero e si vede piuttosto bene che E' grigio!

Allora la mamèta ha un tumore ai polmoni dovuto al fumo.
Il brutto è che si è esteso tanto da non essere operabile ed ha intaccato altri organi.
Il bello è che non ha intaccato le ossa.
Il bello è che può essere contenuto con la chemioterapia.
Il bello è che la inizia mercoledì.
Il bello è che non ci hanno detto "le rimane da vivere solo...."

Ora fuori fa freddo tira vento e minaccia acqua ( anzi stamattina ho preso "la ramata"dal cancello del box al nido, rigorosamente in bicicletta), ma la giornata è iniziata così.







Ed io mi sono sentita bene con me stessa, figa, ed in pace con il mondo a stare nel gello mattutinno con su la maglietta e i jeans a fermare questi colori.
Sia benedetta la fotografia digitale.



Un po' di ansia

Tra una mezz'oretta mi muovo per portare la mamèta e consorte ( il suo non ill mio) all'ospedael per l'esito dell'istologico.

Posso essere un po' agitata ed ansiosa?

Vorrei, a poterlo, portarci solo mia madre. Mio padre si sta creando un macigno nel cuore per i suoi trascorsi con la nonna, che ogni giorno sborda sempre di più e in pratica si chiede più facilmente "quanto tempo ci rimane prima di seppellirla" che " quanto tempo abbiamo per combattere".

Al momento la mia preoccupazione non è il risultato di un istologico che potrebbe essere funesto, ma l'ignoranza che spaventa, esattamente come il lupo della versione cinematografica della Storia Infinita, che divora tutto.

Tra tutti chi avrà bisogno del sostegno psicologico non credo saremo io o mia mamma, ma qualcun'altro.

Altrimenti lo sopprimo io.


martedì 19 novembre 2013

Udite udite!

La mamèta c'ha il suo blog!


Ma mamèta mi pare intrippatissima per il blog, e combattivissima, determinata a spaccargli il culo a "quello là".

Ora dovrò aiutarla a capire bene dove deve cliccare qui e là, intanto il template l'abbiamo scelto insieme e qualcosa gliel'ho spiegata. Poi si vedrà.

lunedì 18 novembre 2013

Cara Mamma

Io non volevo dirtelo, ma l'occasione fa l'uomo ladro, ops, nel mio caso il gatto dagli stivali ladro, e te l'ho detto.
Ti ho detto che hai vinto una macchina alla lotteria, ma solo giovedì sapremo se si tratta di una 500 o di una Ferrari e sapremo il "da farsi".
La mia amica Mamigà, in tutto il suo tran tran ha sempre ripetuto una cosa: prendi il lato buono delle faccenda.
Bene, il lato buono di avertelo detto oggi è che io e te abbiamo guadagnato 3 giorni per dichiaragli guerra dal lato "spirituale" della faccenda. Per quello terapeutico aspettiamo.
Però è un po' come fare la aka prima di scendere in battaglia.
Mica se lo aspettava.

Ed ora se vuoi scrivere qualcosa clicca sulla scritta rossa "commenti" e per favore rileggi, metti gli spazi e le virgole, prima di inviare, che le castronate nei commenti non si possono correggere una volta inviate.

Tua Figlia Laura conosciuta anche come il gatto dagli stivali (per quello che sono Laura GDS)

domenica 17 novembre 2013

tristezza

Tanta tantissima.
A me è stato detto cos'ha mia mamma, con nome e cognome, ma non posso dirlo, perchè non sta a me, perchè quando lo si dirà, si vorranno avere delle risposte che io ancora non ho, ed è questa mancanza che mi fa stare davvero male.
No non solo. Mia mamma ha perso 10 kg in un mese, giorno più giorno meno. Da 50 a 40. A pensare che il giorno prima del suo compleanno era bella pimpante e si è spupazzata le nipoti per una giornata intera, non ci si crederebbe che sono la stessa persona, che fa fatica a stare con loro per più di 10 minuti.
Ieri l'ho minacciata.
Il fisico non c'è ma la testa sì: non si arrende al fatto che fa fatica a sollevare anche uno spillo ( parafraso, ma il confronto tra 2 mesi fa ed oggi è schiacciante), e vuole reagire, ma non riescoa  stare in piedi. Ieri sera ha voluto a tutti i costi pulire le sabbiette dei gatti: non è stata male, ma lo ha fatto seduta per terra. Non posso dirle che cos'ha, ma dovevo dirle qualcosa per spiegarle che non deve, almeno non oggi. Le ho detto che è stata ad un passo dal diventare invalida. Le ho mentito, e tra le tante bugie che una figlia dice alla madre, quelle che sto dicendo in questi giorni mi pesano come macigni.
Mi fa male vederla così, incapace di essere se stessa.
E poi non ero preparata: non così in fretta, non così precipitosamente, e chissà come andrà avanti questa storia.
Fanno male anche certi piccoli commenti realisti che ti ritrovi a fare senza pensarci su troppo, come il tesserino rosa che vale solo 5 anni, mentre il medico scrive sempre "illimitato". Certo fa una certa differenza per chi prende i documenti in mano e legge "5 anni" o "illimitato", così come fa una grossa differenza rispondere all'infermiera che ti ha detto che ha una validità limitata di 5 anni che 2 se "a 5 anni ci arriva allora è già una bella cosa".
Vedo nero, o grigio talmente tanto scuro da sembrare nero.
E vedo così perchè vedo che sta davvero male e lei stessa lo dice, lei che difronte ad un raffreddore si curava a spremute e fumenti di acqua e bicarbonato. Lei che il male peggiore erano gli attacchi di cervicale.

Ho voglia anche di mandare a cagare la "massaggiatrice shatzu" che tratta solo le energie, e mi viene a parlare di problemi con mia madre "da risolvere", finendo che litigo con lei due settimane prima del ricovero perchè è troppo presente con le nipoti.

Giovedì diranno nome e cognome e cosa si può fare. Io al colpo ci arriverò forse un po' più preparata, visto che di che si tratta lo so da quasi 2 settimane in virtù del presentarsi come medico veterinario.

Vorrei che stesse un tantinello bene perchè possa godersi qualcosa, ed invece è ridotta ad uno straccetto che balla dal letto al divano.

Ho messo via...

...tutti i miei ricami da finire.

Al di là del non riuscire a fare più di 2 o 3 crocette la settimana se va bene, riflettevo che col periodo che sto passando, proprio questi stretti giorni tra la dimissione e la diagnosi definitiva per mia mamma, di ricamare e " fermare su stoffa" pensieri che non è detto un domani mi faccia no sorridere o far star male, proprio non mi va.

sabato 16 novembre 2013

Piccoli Atei Crescono

Facciamo una piccola premessa.
A scuola c'è il bambino M. che pari pari a sua mamma mi stanno un po' sul culo. Odore della pelle? Espressione "fasasadecaz" in volto? Completa mancanza di polso della mamma con un figlio che un paio di urlate lo rimetterebbero in riga? Figlio che a detta di tutte le bambine della classe fa lo str.? Boh non lo so, ma se posso evito.
M. e Marina hanno 2 cose in comune: una è l'iniziale del nome, l'altra è che sono entrambi non battezzati cristiano cattolici: noi completamente atei, M., non so come funzioni per i bambini, ma i genitori sono testimoni di Geova. Marina però a differenza di M. fa "l'ora di religione", perchè tra tutto male male non fa.

Da un paio di giorni il bambino M. arriva tutto smieloso e fa "Ciao Marina..."
Marina manco lo caga di pezza.
L'altro giorno gli dico: " M. se fai così ( l'insistente) difficilmente le ragazze ti guarderanno in faccia quando sarai più grande!"
La mamma di un altro compagno di materna, sorride.
La mamma di M. si ingrigisce e mi risponde: " Eh, ma è presto, e poi meglio così se le ragazze non lo considerano così rimarrà sempre con me"
Cazzo, donna, cogli l'ironia. Comunque grazie: capisco perchè mi stai un po' sul culo.

Ieri di nuovo casualmente io e la mamma di M. siamo allo stesso orario a prenderli a scuola, bimbi seduti l'uno accanto all'altra sulla panca per cambiare le scarpe dopo le smielate di rito.

Mimi:" Mamma andiamo al parchetto?"
Io:"Ma Amore non si può! non vedi che piove che il buon signore la manda giù?" (sono di stampo cattolico benche atea di ritorno)
Mamma di M. sorride.
Mimi: " Ma mamma non c'è nessun signore che fa piovere! Sono le nuvole che fanno piovere!!!""""
Mamma di M. sguardo sbarrato ed inorridito
Io: " Amore hai ragione: ti voglio tanto bene quando sei così dannatamente atea"

Chissà se ora mamma di M. lo terrà a distanza, ora che sa che siamo atei.

martedì 12 novembre 2013

La vanità è femmina...

... e non conosce limiti d'età!




E tutto perchè alla Mimi lego i capelli tutti i giorni e perchè una volta tanto le metto lo smalto. Poteva farseli mancare la Iaia?

lunedì 11 novembre 2013

il vomitatoio

Sblogghiamo? sblogghiamo.

Tutto sommato il blog può essere anche una sorta di vomitatoio, sopratutto quando le cose che vannod o traverso non si ha la forza la capacità o la voglia di dargli una forma "narrativa".

Settimana scorsa hanno ricoverato mia mamma in ospedale.
E' stata ricoverata su richiesta di mio padre che ha insistito di fronte alla titubanza del medico curante, del quale, ci sarebbe da fare un post a parte e non sarebbe affatto lusinghiero.
Mia mamma, tra una cosa e l'altra si sta trascinando una bronchite dall'anno scorso, che non si è mai curata come doveva, contandosela su che "solo reagendo poteva stare meglio" e compagnia bella. Risultato? Ricovero, con tutto il bagaglio di paranoie appresso.
Quelle di mia mamma: ho qualcosa di brutto, chi pensa ai gatti, alla casa, a tuo padre, a me (cioè io), alle nipoti, alle cazzabubbole e al vaffanculo che ci metto io.
Quelle di mio padre che si vede già vedovo.
Le mie: che non mi spaventa l'ipotesi di vedovanza di mio padre, ma il doverci arrivare.

Così l'hanno ricoverata perchè quella furbona, non è che se ne stesse a letto a riposarsi dopo le cure sbagliate che le sono state prescritte e gli esami che sono stati prescritti tardi. No si alzava perchè c'era da pulire le sabbiette, cucinare, dare da mangiare ai gatti, far andare la lavatrice, tutto questo perchè per lei, meglio morire che chiedere aiuto.

Grazie al cielo mio padre si è cagato addosso a vederla così conciata, lei che non si è mai fermata davanti a nessun malanno,  ed ha insistito per farla ricoverare.

Sta facendo accertamenti su accertamenti: L'unica cosa che si sà è che ha una bronchite cronica, una paralisi del nervo laringeo e il colesterolo un po' sottosopra: si aspettano gli esiti della tac, la broncoscopia che farà domani e la scintigrafia di mercoledì.

In tutto questo però lontana da casa, ha ripreso colore, ha ripreso a mangiare e si sta riposando. Non riesce però a camminare per più di 10 metri e vai a sapere se è per il dolore al fianco ( io sospetto si tratti di una sciatalgia: mia che sollevasse i pesi in modo sicuro, sempre sforzando di schiena!) o se è per debolezza.

Questo è il fatto.

Io?

Io cerco di non pensare a quel che potrebbe essere o accadere. C'è da fare: quello che si può demandare lo si demanda e quello che non si può demandare va fatto. Di certo non sono affatto serena, perchè tutto sommato è la mia mamma ed anch'io sono abituata a vederla come una piccola macchina da guerra, ma è dimagrita tantissimo, tanto da sembrare invecchiata di botto.

L'unica cosa che posso fare è toglierle i pensieri della casa: ad ogni vaccata " lascia lì lo faccio quando torno" la risposta è standard: "non dire cazzate".

Però no non sto bene.

giovedì 7 novembre 2013

cilindri

Oggi ho sentito per la prima volta la mancanza pesante di p-chan, o comunque della moto.

Ho sentito il bisogno di "andare", e aprire il gas.
In macchina non è la stessa cosa: una curva non è una piega. E una piega non saprei nemmeno come spiegarla a chi in moto non ci va. E' un essenza.
Guardare attraverso il parabrezza, non è come guardare attraverso la visiera. Il mondo ha colori diversi, più vivi.
Così come frenare con la cintura che ti trattiene non è come staccare con le gambe che premono.
Non c'è il rumore ovattato del motore che giunge attraverso il casco.
E non c'è lo spiffero bastardo che ti solletica che s'infila tra casco e bandana.

Ci sono momenti in cui puoi sentirne la mancanza.

Da che l'ho venduta solo oggi, e c'è un perchè. Ma questa è un altra storia.

domenica 3 novembre 2013

La cina è vicina!

Ieri, per curiosità sono andata a vedere le statistiche del blog, perchè una delle cose più tristi è che scrivo e non vedo molti commenti.
Beh ora me ne posso sbattere il ca' visto che o deciso che il blog è fondamentalmente per me, ma la curiosità è tanta e così ho controllato ed ho scoperto che oltre alle numerose visite italiane c'è qualcuno che mi "segue" dalla Cina!

Orbene i numeri sono questi:


Italia
289
Stati Uniti
101
Paesi Bassi
43
Ucraina
14
Germania
6
Spagna
6
Australia
4
Regno Unito
2
Svizzera
1
Cina
1

prendendo la calcolatrice e facendo un rapido calcolo si tratta di 467 visualizzazioni.
Orbene visualizzatori, basta fare solo i lettori occulti: lasciate anche un segno del vostro passaggio: mica vi mangio se lasciate un saluto :)

sabato 2 novembre 2013

Fuoco di Bivacco

Teniamo il significato di "Fuoco di Bivacco" nell'ambito prettamente scoutistico, e non di quello che potrebbe essere in altri ambiti.
Ora per chì è stato negli scouts, Agesci o Cngei non fa differenza, Il fuoco di bivacco è quel magnifico momento conclusivo della giornata in cui si cazzeggia a suon di canzoni e giochini dopo cena, possibilmente davanti ad un bel fuoco di legna.
Mi manca tantissimo, forse è uno dei più bei momenti di una giornata vissuta da scout, dove ci si diverte davvero con pochissimo e ci si sente uniti.
Non credevo che l'avrei mai ri-vissuto, ma sta sera, anche se il fuoco non c'era e al posto di uniformi blu c'erano quattro in pigiama su un lettone, il clima era quello. Così ho rispolverato un bel po' del repertorio, dalla corsa dei cavalli, all'albero piantato il mezzo al prato, con il fungo velenoso, il fachiro casimiro, stendi i panni, la zia di Forlì, ed anche soku soku che abbiamo imparato l'anno scorso in villaggio durante il viaggio di nozze.
Mi è spiaciuto non ricordarmi la Ula, la ninna nanna dei lupetti, ma il fuoco è stato chiuso decorosamente con Pulenta e Galena fregia e la ninna nanna del Drago.