La Smielegenitorialità è quell'atteggiamento smieloso che noto in parecchi genitori, e non lo sopporto.
Frasi tipo: "non cambiare angelo mio resta sempre così come sei!" oppure " eh quei calcetti e pugni del co-spleeping, col senno di poi quanto mancano..." mi fanno letteralente venire l'orticaria e nel peggiore dei casi i conati di vomito.
Ma che senso hanno?
Il bello, anzi no, il magnifico dei bambini e vederli crescere ogni giorno, vedere le conquiste che fanno, aiutarli nel farle (e non fargliele! una tra tante, bambini che a 4 anni non sono in grado di mettersi le scarpe da soli) vedere che la loro autostima cresce e che si sentono importanti, si sentono persone.
Non dico che i smielogenitori non facciano anche queste cose, ma trovo patetico l'atteggiamento smieloso sui ricordi del passato. I sorrisini sdentati e gli sbadigli contagiosi mancano? Sì ci può stare che sono dolci ricordi, ma dire che "mancano" e come dire che quello che hai ora di tuo/a figlio/a non ti piace. O per lo meno, non si è mai considerata la questione sotto questa chiave di lettura.
Ammetto che ci sono cose che vorrei che mia figlia non perdesse per strada, come la voglia di imparare e rendersi indipendente, caratteristica di una bimba di due anni, o quella dolcezza d'animo che la spinge a darmi un bacino se mi fa male. Non mi interessa che tra due anni dia i baci, ma è lo spirito che c'è dietro di attenzione e dolcezza verso le altre persone che mi interessa. Non voglio che non cambi: se avessi voluto questo mi sarei comprata una bambola, ma mi auguro e le auguro di non perdere certe caratteristiche che sta sviluppando ora, che migliorino che la rendano una bella persona, che non muoiano. E le auguro, cosa più importante di tutte di avere una mamma che si ricordi sempre che le cose cambiano soprattutto i figli e che sappia adattarsi: un fattore, che personalmente, vedo molto molto sottovalutato.
Secondo me (ma lo sai che è solo un'opinione strettamente personale), gli smielogenitori sono quelli che non taglieranno mai il cordone ombelicale. L'autostima di un adulto comincia da bambino.
RispondiEliminaRoberta
Sì ma lo sai che se non sono questioni tra me e te trattate via mail, ci ritroviamo, più spesso di quanto non si pensi, in accordo ;) Per non parlare di quelli che col figlio quarantenne lo chiamoano ancora " il mio bambino!" lo trovo così umiliante....
RispondiEliminaIo la vedo così: dire che mancano determinate cose dei figli "da piccoli" non vuol dire necessariamente che non ti piace tuo figlio attuale; mi sembra più una sorta di malinconia. Ho visto madri non smielose fare più danni di quelle smielose. A me sembra che quello che fa venire l'orticaria a te sia quella specie di sottobosco di ipocrisia e simulazione che c'è in tante "affermazioni" della gente; ammetto che anche io quando vedo o leggo miele che cola mi fa venire la carie ai c..ni, però è pur vero che ognuno ha il suo modo di esprimersi, e magari, a volte, invidio chi non ha millemila inibizioni come me (figlia di una madre non smielosa, non rottenmeier, ma che ha peccato molto nel lavoro sulla autostima dei suoi pargoli)
RispondiElimina;-)
Un conto è pensarlo e dirlo, un conto è agire in un certo modo. A volte fermarsi a dire "quanto mi manca quello sguardo pacioccoso sdentatino" è solo una autococcola. E non credo che se ne trovino poi tante di madri che rimpiangono i loro figli da neonati ma li amano di meno o li accettano di meno perchè sono cresciuti.
RispondiEliminaMe lo auguro, Mamigà, che sia un autococcola, soprattutto per le persone a cui voglio bene. Però, mi conosci e sai che fatte rare eccezioni (che riescono comunque a scatenarmi l'orticaria) per cui posso ammettere una spiegazione diversa e più "razionale" per il resto non sono così accondiscendente.
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