sabato 30 aprile 2016

E se diventassi vegetariana?

Davvero ci sto pensando, se non totalmente ridurre drasticamente il consumo di carne.
Lo faccio per una scelta etica?
NO
Non lo faccio perchè " no... gli animali..... poverini...", lo faccio perchè se devo mangiare carne che non sa di niente allora non la compro e basta, tanto non sarà di certo il mio pensare che stai allevando un animale da carne male facendogli sviluppare muscolo che sa di cartongesso che fermerà l'industria della carne. E non mi pulisco nemmeno la coscienza dicendo " toh almeno per me non sarà ucciso nessun animale" perchè mi pare una sciocchezza filo-ipocrita.
La carne qui in Germania, non mi piace.
Sarà la metodologia di allevamento, la razza di manzo o maiale allevato, sarà la dieta che gli forniscono ma qui la carne è asciutta quanto un rotolo di carta igienica.Fai andare per ore lo spezzatino e la carne la tagli, la mangi e sembra di mangiare un cubetto di gesso. Sono a malapena passabili gli hamburger! E anche lì devi stare attenta, perchè col fatto che la carne è insapore, te li vendono già speziati.
Non vi dico la tristezza della carne per grigliata!
Intanto la salamella come la nostra non esiste: sì c'è qualcosa che di faccia gli assomiglia, ma di sapore... i croccantini per gatto forse sono meglio e gli spiedini non hanno di simile nemmeno lo stecchino di legno che qui si curva come se fosse fatto dall'albero della gomma!
Poi la braciola e la costina non esistono. Però hanno una varietà di fettine di carne di manzo maiale pollo o tacchino, e spiedino-simili senza verdure, variegatamente marinate. Ma non marinate come da noi con olio ed aromi vari, o nel vino: non marinate in salse dai colori improbabili, che a me sono sempre sembrate (da che sono stata in Germania la prima volta ormai 19 anni fa) il miglior modo per mascherare la carne un po' vecchia che ha iniziato a"profumare" diversamente.
Poi i wursteln.
Sono la prima ad ammetterlo che il wurstel è il miglior modo per commercializzare una carne di merda: gli cambi le dimensioni, il nome, lo fai solo di volatile o di misto ed hai trovato il modo per vendere il cartongesso, in forma appetibile. Al di là del processo lavorativo del wurstel che incomincia con "carni strappate meccanicamente", mi pare quasi ovvio che, se hai una carne insipida, tutti si buttano su un prodotto altamente lavorato come il wurstel come "surrogato" di carne, anche se ha una componente acquosa di circa il 50% ( per dati più precisi andateveli a cercare, io campo dei ricordi dell'università) e la restante parte sono grassi, aromi e poche proteine, ma davvero poche.

Anche sui salumi avrei da ridire.
qui sono tutti "speziati", "affumicati", larghi come una braga da cesso. Oh, comodi come larghezza perchè sono giusti per farci il panino (precisione ed efficienza tedesca!) ma sono tutti uguali. non c'è quella sublime poesia di guardare un felino, o uno strolghino di culatello, ed iniziare a commuoverti ad "eroticizzarti" all'idea di gustartelo con pane fragrante. Per non parlare poi della totale mancanza di qualcosa di simile al Crudo, e forse è pure un bene. Per la verità c'è anche quale salume tipico ed interessante, ma ti devi fossilizzare lì, su quello che è il " mai visto in Italia", altrimenti il paragone è schiacciante. Anche il cotto, sempre tagliato spessissimo, più o meno come la suola di un anfibio, talvolta sembra più spalla che cotto, ma è l'unico ad avere un sapore accettabile.
Bologna (o mortadella a dir che si voglia) di quella tagliata sottile come la brezza primaverile col pistacchio che ti fa l'occhiolino, nemmeno l'ombra, a meno che non hai culo a trovarla alla Lidl nella settimana italiana. idem per la poesia di un salame Milano, o 2 fettine di bresaola. La mancanza dei salumi non mi era nemmeno pesata così tanto in gravidanza.

A me la carne e i salumi piacciono, ma buoni, quelli che quando li mangi danno soddisfazione, perciò una carne che non sa di niente, che qui annegano in salse piene di aromi artificiali  o la marinano in "bava di Alien" pur di riuscire a mangiarla, o e un salame che sa solo di affumicato, possono tranquillamente essere messi a margine della mia dieta.

martedì 19 aprile 2016

Preoccuparsi, arrabbiarsi...

Ieri, scherzando, ho detto a Luca che la nostra grande preoccupazione sono gli stronzi. Poi se vogliamo possiamo dare una scala di priorità agli stronzi di cui dobbiamo preoccuparci ed effettivamente i miei stronzi, la prof sclerata che ci tratta come delle merde ignoranti e fannullone o il fotografo "gna gna gna peggio per te se non compri le mie foto", sono infondo alla scala delle preoccupazioni o addirittura fuori.
Però mi sento pirla, mi sento pirla perchè so che entro il 9 maggio la prof sclerata non la vedo più ( e volendo finisco pure prima) e il fotografo è decisamente acqua passata, ma continuo ad averli in testa; che sia sintomo di:

A- una vita troppo vuota
B- fragilità emotiva
C- sindrome dello struzzo che metto la testa sotto la sabbia per non vedere problemi più grossi e che guarda caso assillano più mio marito che me?

Non ho voglia della solita retorica "sei una donna forte e bla bla bla": vorrei trovare soluzioni che mi diano forza, convinzione e determinazione, altro che!

Stare qui a lamentarmi delle cose che avranno un termine certo (leggasi corso di lingua ed integrazione per immigrati) è una cazzata: prendiamoci sto pezzo di carta alla cazzo di cane e vaffanculo.

poi andiamo a preoccuparci seriamente di mandare di nuovo il CV a Trivago: anche se si tratta di un contratto a tempo determinato, in questo momento se trovassi un lavoro ci sentiremmo meglio tutti quanti.

lunedì 18 aprile 2016

da 1 a 10

Come ad ogni manifestazione danzante che si rispetti, c'è un fotografo professionista.

Sappiate che non acquisterò scatti ufficiali. C'è una galleria pubblica con tanto di watermark ma non starò qui a postarne il link.

Solo a me ha fatto 40 scatti. Per la verità li vende anche a poco 1 euro a scatto se compri tutti gli scatti che ti riguardano in breve termine, solo che tra tasse italiane ed altre spese forti questo mese ed anche il prossimo, quei 40 euro non me li posso permettere, e se le li avessi da scialacquare, beh magari li scialacquerei "in cose per la famiglia".
Quando gli ho mandato una mail chiedendogli informazioni sui costi, mi ha risposto una una mail così caotica che mi è parsa un listino generico. ho addirittura capito che sul prezzo c'era un ulteriore sconto da tanto che era caotica!
Però l'ulteriore sconto non c'era, e non era nemmeno chiaro il concetto " solo se le prendi TUTTE te le metto a 1 euro al pezzo". Così mi sono messa a "scremare", perchè l'unica cosa che era chiaro era che l'ordine minimo dovesse essere di 30 euro, cercando 30 scatti decenti, (che non ci sono, se va bene saranno circa 10).
Ieri sera gli ho mandato l'elenco dei 30 scatti e stamattina mi risponde che per quei 30 scatti vuole 300 euro: eh già ogni scatto 10 euro.

Mi sono scusata per non aver capito assolutamente nulla delle sue mail e gli ho detto che non avrei acquistato nessuna foto.

Ora io rispetto il lavoro di chiunque, anche l'espressione artistica se vogliamo, ( ma scusa tu mi hai fatto una serie di foto a raffica quale cazzo ci arte ci hai messo di tuo!?!!?!?!) ma 10 euro per una foto che posso usare  solo sul mio blog, su fb, o  appendermi in casa ma solo in formato 10 x 15, perchè se volessi una definizione maggiore per fare una stampa un po' più grossa la devo pagare a parte, e non posso usarla per fini commerciali, altrimenti vuole essere pagato un tot l'anno mi pare un po' tanto.

Come ho detto rispetto il lavoro altrui, ma il rispetto lo perdo quando tratti il cliente, o possibile tale, uno schifo. Poi sarò troppo selettiva, ma una mail copia incollata con tutte le informazioni possibili (ed inutili al caso) già mi parla di poca attenzione e di fatto apposta per fregare la gente: ti abbindolo con 1 euro al pezzo, poi se ne vuoi di meno ti decuplo il prezzo finale con o senza sconti, e per concludere quando mi scuso per non aver capito nulla e che non acquisto più foto da te, mi rispondi con "peggio per te"?

La foto bella è un ricordo, certo, ma nulla più con le restrizioni che ci mette. Spenderei i 40 euro per i 3, 15 minuti di ripresa del mio pezzo, che almeno posso usare per studiare il movimento, gli errori fatti, per migliorarmi. Ma di una serie di foto fatte a raffica di cui alcune pure mosse e fuori fuoco, ne faccio volentieri a meno.


sabato 16 aprile 2016

ieri oggi e domani

 sono le 7.46 di sAbato mattina: l'uca è usciro er andare al corso di formazione per la protezioen civile ed io mi sono preparata il caffè e em lo sono portat a letto, pregustandomi caffè e pc in santa pace il sabato mattina: insomma sfido le m ie marmocchie a doermire a lunco, ma nana grande è già qui accanto ame. conil suo tablet.
Io però scrivo lo stesso dei mie costumi.
sono al terzo costume che metto insieme. I primi due li ho fatti completamente io.il terzo no, ma solo perchè non avevo tempo.

IERI era questo:


Correva l'anno della pietr... ok era il 1995 e praticavo danza già da un anno: il mio battesimo? un WS sabato e domenica con un insegnate egiziano, che parlava solo Arabo o francese, e non mi ricordo come si chiama.  Comunque in quell'epoca buia, i costumi li andavi a comprare in Egitto, oppure te li facevi fare da una sarta o te li facevi, e se la gonna si riusciva ancora ancora a fare, i reggiseni quasi sempre erano costumi da bagno con qualche paillettes. Io che già con la macchian da cucire e l'ago me la cavavo meglio, ne ricoprii uno, ma al posto di ottenere un effetot push up in quell'epoca il cui il wonderbra era appena nato, ottenni l'effetto " san giuseppe e la sua pialla sono passati di qui". Di quel costume taglia 42 ( e mi vedevo grassa grazie alla gente cogliona che avevo attorno!) non ne rimane più niente: cintura e corpetto sono stati smontati e le perline tutte provenienti da Venezia (il mio orgoglio!) e le file di paillettes recuperate. la gonna l'ho venduta e spero torni a danzare al più presto, (capito Bianca?!?!? se non sai da chi andare ti mando da Sabrina che ti piacerà come persona!)

OGGI, beh lo conoscete.

Una gestazione piuttosto lunga con Claudia che continuava a dire " mettici più pietre!!!! ",  "A trovarle" aggiungo io! E pensare che con questa stoffa volevo farci una galabeya... Il tempo, 22 anni, mi hanno regalato un notevole effetto push up naturale e 3 taglie in più.

DOMANI sarà questo:


E il domani è già arrivato! Il bozzetto lo avete già visto e dall'altro ieri sono già partita a tagliare e assemblare le  stoffe e le decorazioni che avevo già in casa, e con dovizia di spilli ho approntato le prime decorazioni sul bra.


I fiori sono in organza lilla che però sul fonod verde scuro un po' perdevano così, gli no creato una base luminosa e l'idea me l'hanno data i fiori di Mamigà che abbiamo ampiamente fatto poi anche noi!


mentre per quelli più piccoli sulla spallina ho semplicemente ricoperto la spallina stessa.


Attualmente il bra risulta così:




Intanto impazzisco a cercare dove ho messo gli aghi per perline, quelli buoni, perchè al momento ho trovato quelli vecchi sguinci che si piegano solo a guardarli e nemmeno storto! 

venerdì 15 aprile 2016

E' da un po' che ci penso e...

... che motivo c'è di essere arrabbiati?

Ieri figlia grande era a casa ancora in convalescenza, e contemporaneamente c'è stato il fotografo a scuola per fare la foto di classe per tutti.
L'abbiamo saputo lunedì ed abbiamo chiesto se su sapeva a che ora sarebbe più o meno stato per magari far partecipare figlia grande e poi tornare a casa tranquilla.
Ho ottenuto risposta stamattina dapprima incrociando casualmente l'insegnante che mi ha dapprima liquidato con un "non ho tempo" e poi con un "adesso" che, perdonatemi, ma vuol dire tutto e niente, poi dalla rappresentante che mi ha mandato un messaggio via whazapp dicendomi che purtroppo le avevano già fatte.
E mi sono arrabbiata. Mi sono sentita presa per il culo.
Mezz'ora dopo mi sono chiesta se valesse la pena arrabbiarsi per questioni come queste o come il maglione della Mimi che è stato preso per errore da una sua compagna di classe del doposcuola (che casualmente è anche una delle bambine con cui Marina ha qualche problema di rapporto cane-gatto) e che alla mia richiesta di aiuto alla sua insegnante mi è stato risposto che " devo insegnare a mia figlia ad avere più cura delle sue cose". Personalmente dopo questo ed un altro paio di episodi mi sono fatta l'idea che l'insegnante della Mimi sia un pochino tanto stronza: perciò fatto il punto di questa situazione vale la pena arrabbiarsi?
Io mi arrabbio per cose di questo tipo, e ci rimango imbronciata a lungo, quando i problemi sono ben altri, come ad esempio l'agente immobiliare che, nessuno me lo leva dalla mente, si è inventato degli acquirenti per farci abbassare il prezzo della casa, o i problemi sulle altre case, o L'agenzia delle entrate che ci chiede dei soldi che abbiamo già dato loro solo perchè chiudono un ufficio ed hanno perso LORO dei documenti. Ecco lì si che dovrei essere davvero arrabbiata: con me stessa per non aver detto a Luca che secondo me era uno sbaglio prendere quelle case, con me che molto probabilmente nel trasloco ho buttato via le copie di quei documenti, con le tasse italiane e gli accertamenti per la negligenza altrui che ci rubano letteralmente ogni centesimo che mettiamo da parte. Davvero avrei voglia di mandare in culo tutta l'Italia (amici scusatemi so che è la barca in cui siete rimasti) e dire che le tasse se le vadano a prendere da Bertone, Scajola and Friends.
Dicevo mi arrabbio per cose da poco, risolvibili con un paio di domande e un paio di osservazioni sagaci alla prima volta che capita, e mi chiedo perchè lo faccio? Forse sotto sotto ho bisogno di arrabbiarmi? che abbia una vita così vuota piatta e scialba che per dargli un po' di movimento devo incazzarmi per cose da poco?
Sinceramente non lo so ma mi rendo sempre più conto che davvero mi arrabbio per sciocchezze, che non meritano tutta l'energia e la considerazione che gli dò.

giovedì 14 aprile 2016

Di nuovo in ballo

Non è ancora "freddo il cadavere" del contest/festival appena passato che io sto già mettendomi in moto per il prossimo che "non si sa quand'è" forse è a settembre a Düsseldorf.
Intanto perfeziono la coreo che ho già.
Definisco meglio il pezzo di shimmi, e l'ayub, poi nella " cavalcata" prima della conclusione voglio arricchire la parte di drop e twist, gli arabi, i bauchwelle o questi ultimi sostituirli del tutto.
Dell'esibizione nel contest non si vede un granch'è, ma mi ricordo quello che hanno fatto le altre e davvero un po' più di confidenza con la coreo e meno emozione-cagarella potrebbero farmi una grossa differenza. Rimango dell'idea che non mi importa una coppa (che non saperi dove mettere), e nemmeno magari un buono sconto per un viaggio festival studio per cui magari non posso pagarmi il resto, ma mi interessa migliorare. Ho visto le foto che sono venute un po' bene, e sono bella, meglio degli spettacoli che ho fatto su coreografie non mie e allora lavoro.
Poi ho scoperto il significato di "Open Stage": oh mica lo sapevo che potevo mettermi in scaletta per salire sul palco senza un contest ed esibirmi per chi fosse passato di lì! Fantastico! Ho la possibilità di lavorare su quei progetti di Fan Veil e di Spada o di Baladi (vorrei partecipare anche in questa categoria l'anno prossimo) e presentarli al di fuori di un contest!
Al di là di passi e musica ci sono anche altre 2 cose su cui mi sono già messa in moto.
Prima di tutto io non so truccarmi. Ho creato un costume partendo dalla stoffa, ho creato una coreografia scegliendo da me la musica, ma non mi chiedete di truccarmi, perchè non lo so fare. Intanto ho scoperto che i miei trucchi, sono per la maggior parte andati a donnine di facili costumi, perciò è necessario buttare e sostituire, e ieri ho provveduto a prendere un nuovo eyeliner della Maxfactor che si stende facilmente. Poi dovrò impegnarmi sia a fare la riga con l'eyeliner che ad applicare le ciglia finte: l'effetto scenico è fantastico, almeno visto su altre danzatrici. ammetto che se qualcuno dovesse fare un WS di trucco scenico mi ci precipiterei!
Volendo ci sarebbe da pensare anche alla questione "parrucco", ma credo che risolverò regalandomi quanto presto un nuovo ferro arriccia capelli per creare qualche onda.
Trucco parrucco e ... costume.
Lunedì a lezione ( di tedesco) mi stavo annoiando a morte, così carta e matita, mentre la Ludmilla spiegava le solite cose, tipo che il verbo nelle frasi principali va in posizione seconda e nelle frasi subordinate in fondo alla frase, ho buttato giù il bozzetto per un nuovo costume, che in realtà nuovo non è. Prenderò questo costume:


che ho fatto completare l'anno scorso ad una collega di Trapani con applicazione del fiore, la cucitura della gonna e la copertura del bra, e lo trasformerò così:


E no non sono rimasta ferma, mi sono già portata avanti recuperando tutto ciò che ho in casa e che mi potrà tornare utile! (anche le Shami chiappe!)


mercoledì 13 aprile 2016

Adenoidi

Ieri figlia grande ha tolto le adenoidi.
In famiglia ora siamo 2 senza e due con: inutile dire che l'altra senza sono io: le ho tolte a 7 anni. Ironia della sorte io le ho tolte alla San Giuseppe di Milano, la Mimi alla St. Josef di Bonn. ma a parte questo in 36 anni di cose ne sono cambiate parecchie.
Io feci gli esami del sangue, che passarono alla storia come "la puntura a secco", la Mimi no.
Io venni ricoverata il giorno prima dell'operazione e mandata a casa il giorno dopo. La Mimi si è dovuta presentare alle 7.45 e  poco prima delle 11 eravamo a casa davanti alla tv.
Io feci la preanestesia intramuscolare, dolorosa, e poi mi misero direttamente la mascherina dell'anestesia gassosa; la mimi ha buttato giù un cicchetto schifoso ed è piombata sul lettino del day hospital.
Io ricordo di essere entrata in sala operatoria, l'infermiera che mi sorrideva, l'anestesista che mi diceva respira, l'infermiera sorridente che mi diceva di rimanere sdraiata. La Mimi dice di non essersi addormentata: le hanno dato roba buona.
A me non è stato preso un accesso venoso, alla Mimi sì e come ho scoperto sul momento i bambini lo vivono malissimo, e se lo vivono male loro, capisco perchè ci sono cani e gatti che se lo strappano.
Se me l'avessero detto, avrei potuto parlarne alla Mimi, avrei saputo anch'io reagire meglio alla situazione. Ecco sappiatelo nel caso anche i vostri nani dovessero affrontare una chirurgia, e gli prendano un accesso venoso, da fastidio, non capiscono e la vivono male. L'anestesista dice che ci sono bambini che urlano perchè non lo vogliono. Di fatto è così, tolto il fastidio dell' agocannula  Marina si è calmata e in macchina si è riaddormentata.
Io mi feci tutto il giorno sdraiata a letto in ospedale annoiandomi a morte, senza potermi mettere a sedere e senza mangiare o bere fino a sera; Marina ha potuto mangiare e bere qualcosa appena uscita dalla sala operatoria, anzi era fondamentale per poter togliere l'accesso venoso, e a casa è stata coccolata con quello che voleva da mangiare purchè fosse morbido e non fosse ne piccante ne acido.
A sera ci ha chiamato l'anestesista per sapere come andava, ed ho potuto raccontare che sembrava non essere stata operata da tanto che stava bene.
Domani visita di controllo, e poi vedrò se tenerla a casa un giorno in più così per coccolarci, o spedirla a scuola.

domenica 10 aprile 2016

Ieri, festival.

Dunque da dove cominciare?
Dal mal di testa.
Oggi ho mal di testa, non per colpa del festival, ma credo che sia la giusta conseguenza di un periodo un po' impegnativo e stressante simulazione del test di tedesco, contest, workshop a cui ho voluto partecipare, che fortunatamente può sfogarsi così, con un mal di testa, e non con un accumulo continuo di stress.

 Il riposo del guerriero:


Onore e gloria al mio costume. Non ha perso nulla durante l'esibizione, ma alcuni strass di quelli autoadesivi si sono lasciati andare solo a contatto con l'acqua. Poco male la colla ce l'ho e li rimetterò su. Per i costumi professionali con cui si sono presentate alcune posso dire che non ha nulla da invidiare a loro, anzi nessun costume, nemmeno quello della vincitrice, mi hanno fatto dire " oooohhhhhhhhhhhhh": del suo ho notato quanto brillassero i suoi strass, che non erano molti, ma sembravano illuminati da led. In compenso ho preso spunti su stoffe, colori e decorazioni guardando quelli presenti al bazar.

Il bottino del festival


Nonostante costumi meravigliosi veli in seta, cinture che manco nei miei sogni più perversi, mi sono contenuta acquistando 2 bastoni, che male non fanno, 2 metri di strass buoni, 2 cerchietti con le monetine per le nane, e 4 cd. Per la verità i Cd sono stati un acquisto spinto da Luca, che si sta appassionando sempre di più alla Darbouka, dopo aver sentito ieri sera un improvvisazione di 2 percussionisti. 
I costumi mi sono fermata solo a guardarli ed osservarli. Dopo averne creato uno per l'occasione, ho capito 2 cose: perchè un costume un po' carino inizia a costare dai 250 euro in su, e l'importanza del "su misura". Le pietre, le perle, le decorazioni quelle belle, quelle che brillano di luce propria, costano. Il mio è pieno di "plasticaccia": se avessi scelto di prendere swarovski veri o simil swarovski, oltre a non poterli pagare il peso del costume sarebbe stato maggiore. "Su misura" vuol dire avere addosso un capo che ti lascia libera nei movimenti. Ho in completo molto bello che le amiche della "giuria tecnica", quelle che mi hanno sostenuta e consigliata mentre creavo tutto quello che andava creato per il contest, mi avevano consigliato di metterlo per l'effetto scenico superiore (questo PRIMA che trovassi un sacco di "plasticacce"verdi per il mio costume a 1 euro al pacchetto), ma è un costume acquistato e si adatta il mio corpo a lui e non il contrario.
Esistono anche costumi a 50 euro, ma sono molto " base" e adattabili a chiunque, e non ora come ora non ne comprerei uno: li trovo insignificanti. Probabilmente un paio di anni fa ne avrei preso uno sentendomi una diva, ma ora pensando al costo, alle scarse possibilità di esibirmi da solista, all'importanza di uniformità in un contesto di gruppo, all'inutilità di usare un vestito bello a lezione dove, se fatta bene, si suda parecchio, 50 euro sono soldi sprecati. Personalmente trovo che vestiti del genere siano un buon investimento quando si è in un gruppo principianti, o si fanno coreografie di gruppo con molte danzatrici e si vuole avere un uniformità senza spendere patrimoni.

Contest

Dire che ero nervosa sarebbe limitativo.
Volevo pensare solo al contest a rilassarmi a divertirmi, ma ci sono stati una serie di accavallamenti di eventi per cui Luca mi ha raggiunto solo verso le 13, 2 ore prima dell'inizio del contest.
Io odio truccarmi.
Ho creato un costume, ho creato una coreografia, ho scelto una musica, ma truccarmi per andare in scena non lo so fare! L'unica base che mi è stata data è fatti l'eyeliner, metti l'ombretto nero, e vai. Invidio le tribalist che sembrano avere un trucco decisamente più semplice: nero sotto, bianco sopra, rossetto rosso fuoco (ora arriverà una tribalist a dirmi che ho detto una cazzata, eh, vabbeh).
Quindi nello spogliatoio ho iniziato a smadonturcheggiare, in tedesco, perchè il colore non sembrava volere andare al posto giusto. La tizia in camerino con me mi dice " sorry, i don't speak german". E' Russa, vive in Belgio. Poco dopo si unisce a noi una Polacca che sarà poi la vincitrice del contest per la mia categoria. E così si chiacchiera in inglese di tutto quello che riguarda la danza, e ne vengono fuori perle interessanti tipo "se non sei sicura, non farlo", consiglio datomi mentre ero in dubbio se mettermi la molletta sui capelli o no, e no non l'ho messa: la spuma me li ha tenuti a posto come volevo. Tahira, la Polacca (ok Tahira è un nome d'arte) aveva un trucco fantastico e mi ha detto che l'unico modo e provare e provare: la sua insegnante voleva che si presentassero a lezione sempre truccate, perciò...  Sicuramente dovrò imparare a mettere le ciglia finte.
Mentre mi truccavo ho iniziato a fare Shimmi di mano* (* per non addette: gli shimmi sono le vibrazioni, se "di mano" è tremarella da nervoso), però l'eyeliner sono riusciata tirarlo abbastanza bene: insomma non sembrava un tracciato ECG. 
Alle 14.45, sono pronta di tutto punto l'ansia mi sale a manetta soprattutto pensando che sono la prima a salire sul palco!
Inizierò l'esibizione solo mezz'ora dopo, perchè tra una cosa e l'altra si tira un po' tardi ma non per colpa mia.
Parte la musica, entro e sono già in ritardo per trovarmi in posizione: quando provi sempre in casa poi non ti raccappezzi facilmente con le misure.
Via paralizziamo il sorriso in faccia e.... guardo la giuria. Una giudice ha lo sguardo di quella che più che giudicare vuole ammazzare qualcuno in quel momento me, e no non lo trovo confortante, anche perchè è magnetica ed ogni volta che giro lo sguardo verso di loro cado sempre su di lei, non sul maestro Afifi che ha un sorriso sereno.
Mi parte lo shimmi di labbro da nervoso: per fortuna che nelle camminate capita che do le spalle al pubblico così riesco a fare facce buffe e rilassare il volto.
Anticipo passi, ne ritardo altri, mi dimentico un pezzo ed improvviso sul momento. 
E' finita: 3,15 minuti sono passati. Saluto e mi allontano dal palco quasi fuggendo. Arrivo tremando nello spogliatoio e decido che la cosa migliore da fare è bere.
Mi cambio, perdendo l'esibizione di Gori, e raggiungo la famiglia. Luca ha fatto il video, la mimi aveva la macchina fotografica quella buona, la iaia il mio cell per farmi le foto. Sappiate che tutto il materiale foto video trasuda di amore fuori fuoco. 

Il verdetto della giuria

Purtroppo non mi è dato di sapere ufficialmente come sono andata. So che non sono tra le prime tre.
Però comunque sono curiosa, voglia sapere se sono l'ultima: è la mia convinzione da che mi sono iscritta che sarei stata l'ultima, così riesco a parlare con l'altra giudice di gara, che mi dice che non non lo sono (magari per non demoralizzarmi) ma che ha trovato bella la musica, buona la scelta dei passi, e che devo prendere più confidenza con la mia coreografia, perchè si vedeva che ero nervosa, situazione accentuata dall'essere la prima a salire sul palco. Le ho detto che comunque mi sentivo di aver vinto per me stessa per via dell'aver scelto e creato tutto io costume compreso. Le ho anche confessato che mi sono scordata una parte della mia coreografia ma che sono andata avanti comunque e si è complimentata per l'iniziativa. Forse ha voluto solo essere gentile, ma di certo qualche spunto di lavoro me l'ha dato.

Galleria foto e video

Sembrano sfocate, ma in realtà è amore che trasuda.

Le foto della Iaia:






Le foto della Mimi:






Video di Luca ( fatto con la Iaia in braccio perchè aveva davanti un energumeno che non stava fermo)


Dal materiale video fotografico si evince una cosa: non ho bisogno di mettere strass paillettes e perline per avere luce, perchè birillo di mio!

Taha Moussa


L'esperienza più bella che porto a casa come ricordo indiscusso di questo festival è l'aver studiato con Taha Moussa, l'uomo che quando danza è soave quanto il fumo che si solleva. ho avuto la fortuna di avere un mini WS lunedì al lezione e dopo essere rimasta senza fiato vedendolo ballare nei primi 3 secondi ho deciso che avrei dovuto fare almeno un WS con lui. Eravamo in tantissime e me lo sono un po' perso Herr Moussa, ma quelle spiegazioni che ha dato sulle braccia e sulle mani per me sono stato grasso che cola e che ho messo in pratica anche per il contest. Mi è spiaciuto non fosse nella giuria perchè avrei danzato volentieri per lui.

venerdì 8 aprile 2016

Domani e oggi.

Ci siamo quasi.
Domani è giorno di Contest.
Il mio primo.
Spero di una serie.
Come andrà non ne ho la più pallida idea: per me ho già vinto.
Ho già vinto anche se non ho studiato molto la coreografia, anche se mi sento phyyga ballando ma poi rivisto il video mi sembra di tentennare e di avere braccia deboli e poco convinte.
Ho già vinto perchè dopo l'ultimo spettacolo a cui ho partecipato, uno dei tanti con musica che non mi convinceva, che coreografia che non mi convinceva, con costumi che non mi appartengono (beh quest'ultima volta molto di più di altre) finalmente faccio qualcosa che MI PIACE fino in fondo.
MI PIACE la musica che ho scelto IO;
MI PIACE la coreografia rivisitata fino all'ultimo che ho messo insieme IO;
MI PIACE il costume che ho creato dal primo taglio all'ultima pietra incollata IO.
Sebbene si tratta dolo di 3,15 minuti sarà il mio primo personalissimo spettacolo.
ed IO HO GIA' VINTO per questo motivo.
Parteciperò a panza scoperta, perchè non mi importa di quello che pensa la gente per le fattezze abbondanti: non sono lì a partecipare ad una gara di magrezza, ma sono lì per danzare.
Non nascondo che ho pensato di abbandonare, di cambiare musica, di comprare un costume già fatto. mi osno scornata con una coreografia che non voleva venire e che grazie a qualche imbeccata del mio Maestro Aladin e delle mie amiche-colleghe-sorelle-in-danza è venuta su come un fungo in autunno.
Ora dovrei ripassare  per fissare meglio i punti della mia coreografia, ed invece sono qui a scrivere, poi preparerò le fragole da portare via a Marcella  che mi terrà le bimbe mentre farò un seminario con Taha Moussa, l'uomo che danza come il fumo e t'incanta con la sua leggerezza di nuvola.
E dovrei prepararmi per il contest, preparare la cena per domani sera, e fare fare e fare, mentre vorrei vivere quella leggerezza frizzante dell'eccitazione per una gran cosa, quando invece mi sento semplicemente in balia degli eventi.

E oggi.

Oggi mi è stato restituita la simulazione d'esame per il grado B1. 145/160. E ci aggiungerei pure un paio di cordiali vaffanculo alla mia insegnante di lingua col suo modo da maestra del dopoguerra mancata, che ha demandato la maggior parte del lavoro a casa perdendo tempo a raccontare la sua vita di russo-tedesca nata in Siberia, trasferita in Kazakistan ed approdata infine a Colonia. 300 ore di corso di tedesco passate per lo più a correggere compiti e ascoltare storie e sfuriate nei nostri confronti.


giovedì 7 aprile 2016

La storia si ripete. Sempre.

Abbiamo una sarta in famiglia!

E no, no sono io.
Martedì mattina vado in camera delle bimbe, vedo la sciarpa di mia mamma sul loro tavolino. Non faccio in tempo a chiedere:" che ci fa di qui questa sciar..." che vedo sul tavolino 2 pezzi di stoffa sospetti.
Molto sospetti.
La sciarpa è stata come dire "riammodernata"


Inutile dire che mi sono incazzata, ma se c'è una cosa che è unica è la faccia della Iaia quando capisce di aver fatto qualcosa che non doveva fare, ma non sapeva che non doveva essere fatta. La Iaia è una che dice bugie, nasconde le sue marachelle, ma ce le ha stampate sulla fronte con scritta lampeggiante, mentre quando fa un errore innocentemente, beh vedi il dispiacere dipingerle la faccia.
E allora la pazienza sale in automatico, e si piega per filo e per segno che si tagliano solo determinate cose come le stoffine che ho dato loro per fare i lavoretti e le carte fatte apposta per essere ritagliate, ma che anche quelle vanno tagliate bene altrimenti sono solo buone da buttare via.
Per quanto mi sia incazzata per la sciarpa, ho fatto 2 + 2 + 2 e direi che la Iaia, tutto sommato non ha fatto un gran danno ed è rimasta ampiamente nei margini della normalità della vita sperimentale dei bambini: d'altronde io tagliavo i capelli alle bambole e da molto più grande ho tagliato i baffi al gatto ( pur sapendo che non andava fatto) e sua sorella all'età di poco meno di 3 anni le ha tagliato un angolo di labbro con la forbice per vedere cosa accadeva.Quindi tra le due sorelle La Iaia vince il premio taglio con minor shock emotivo della mamma.

Ieri, mercoledì, alla scuola elementare c'era il mastro soffiatore di vetro. Ora alzi la mano chi da bambino non è mai stato a vedere almeno un soffiatore di vetro: io ci sono stata almeno 2 volte e a casa dei miei genitori c'è ancora la fochina con la palla sul naso che comprai per la mia mamma credo la prima volta che andai a Pietra Ligure con la scuola-vacanze.
Ieri è toccato alla Mimi: alla mattina ha visto l'attività del mastro vetraio, al pomeriggio c'era la possibilità di acquistare qualcosa. Purtroppo però il mercoledì è giorno di danza ed abbiamo i tempi tirato così non ci siamo potute fermare insieme, ma mentre andavamo alla scuola di danza mi ha raccontato di un cigno che spruzza l'acqua, un bicchiere sempre pieno che non si svuota mai, e che avrebbe voluto comprare un gioiello per me.


Insomma la storia si ripete. Ora attendo qualche altra cazzata e il giro del soffiatore di vetro quando la Iaia sarà alle elementari.

sabato 2 aprile 2016

Auguri!!!!

Un anno fa poche ore fa, arrivavamo in una casa vacanze a pochi Km da Colonia: l'inizio della nostra nuova avventura.

Ammetto che ora a distanza di un anno ogni tanto sento qualche momento di sconforto con lo scazzo della lingua, che parlotto, ma non parlo bene, o per lo meno così mi sembra stando alle lezioni sconfortanti della mia docente. Lei non incoraggia, io è meglio che " torni alla barra" finchè non sono convinta di fare giusto.
Per il resto mi pare di vivere qui da più di un anno.
Marina e Valeria hanno amici, non tanti, ma bambini di cui mi parlano, Marina mi parla dei problemi di bambinette stronze a scuola, cosa che la 90% dei bambini capiti in tutti i paesi del mondo.
Io non ho ancora amiche che possa definire tali, ma c'è Marcella che è deliziosa e che ammetto se non ci fosse lei con tutto il suo calore mi sentirei più smarrita di quello che mi sento.
Luca è rientrato in "protezione civile" che è anni luce in confronto a quella " roba" che c'era a Vidardo ( e che tempo fosse solo un esempio di come vada nel resto d'Italia)
Io ho ripreso a danzare praticamente da subito ( sono stata ferma solo il mese di aprile) dapprima con una tribilist (esperienza fantastica) poi un un altra insegnante a cui ho accordato fiducia, ma che non mi ha convinta e che grazie a delle difficoltà oggettive come l'assoluta difficoltà di parcheggio nei pressi della sua scuola (c'erano anche la sala di danza in un seminterrato umido che puzzava di muffa e lo spogliatoio al piano rialzato che costringeva le allieve a correnti gelide per andare in sala) sono riuscita a lasciare, ed ora finalmente con un insegnante uomo, iper-carismatico che riesca a far pensare a me quello che in genere gli uomini pensano di noi danzatrici e che potrei riassumerei con un elegante: "che donna fortunata deve essere sua moglie".

Il bilancio di un anno che sono qua? continuo ad essere fiduciosa di avere un opportunità lavorativa.
Come veterniaria? Sinceramente non mi importa. Mi manca l'ambulatorio e mi prudono le mani quando entro in uno, ma tutto lo stress dell'essere sempre all'altezza della situazione lo lascio a qualcun'altro.
Questa settimana ho lasciato un CV in un posto tipo Ikea, dato un altro per un posto alla croce rossa come aiuto e disposta a fare corsi di formazione, e settimana prossima scadono le tre settimane per il cv mandato a Trivago. Lunedì andò ad acquistare le " bewerbungsmappe" che sono semplicemente delle cartellette per presentare Cv, lettera di motivazione/presentazione, ed eventuali diplomi.

Vi terrò informati.