domenica 27 dicembre 2020

equilibri precari e stalli complicati

Ho passato più di una settimana a casa, non propriamente in vacanza, ma in malattia. Non ho avuto febbre, o altri sintomi belli e palesi, ma semplicemente non avevo forza di fare nulla e mi chiedo quanto questa malattia fosse davvero di origine batterica ( senza febbre?) o virale ( senza mal di stomaco o problemi respiratori?) e non semplice stress. Ognuno ha un equilibrio odio/amore con il proprio lavoro: chi è fortunato è sbilanciato verso amore, la maggior parte si barcamena tra giornate belle e giornate brutte. Io da oltre un mese, in pratica da quando sono rientrata dalle vacanze, ho solo giorni in cui dopo la prima ora non desidero altro che tornare a casa. Sia ben chiaro non ho rapporti stretti con colleghi insopportabili, perchè il mio lavoro è fondamentalmente raccattare cacca di coniglio. Detto così è un lavoro semplice, ma la complessità subentra quando le gabbie o i recinti devono brillare ogni giorno senza macchie di alcuna sorte. Ho accolto calorosamente la nuova quarantena con turni di 2 giorni lavorativi e 2 di riposo, ma ora sono ad una revisione del tutto e non so quanto mi possa aiutare questa situazione.
Dopo le vacanze di Ottobre, sono tornata trovando sì il mio reparto in una buona condizione che non mi facesse correre ovunque per recuperare gli attrezzi da lavoro fuori posto, ma come al solito c'era molto da riorganizzare, soprattutto per i nuovi conigli, taglia XXXL, arrivati mentre non c'ero sommati a quelli che c'erano prima delle mei vacanze e che non se ne erano andati. In pratica la popolazione è aumentata di botto comportando nuovi ritmi e nuove organizzazioni. La referente dei conigli (la maggior parte dei rifugi per animali in Germania sono associazioni e nel consiglio dei soci c'è il referente per ogni branca animale) non paga, ha portato altri conigli ancora, in un reparto già abbastanza affollato, talvolta non rispettando affatto gli standard di quarantena ( 2 settimane di isolamento per i nuovi arrivati) e dando pure la colpa a me che "volevo" altre coniglie. C'è una bella differenza tra dire "non abbiamo femmine" e "voglio le femmine".
Ma è meglio che mi fermi qui, che non pensi a tutto quello che non va. Fatto è che in questo 10 giorni, finchè sono stata senza forze riuscivo a non pensare minimamente al lavoro; da che ho ripreso un pochino di forze ho sempre i mei conigli in testa e non mi fa per nulla piacere.
Ci sono moltissime cose che non mi piacciono più di questo lavoro, o meglio del lavorare in questa struttura. 
Fatto è che voglio andarmene più di prima. vorrei potermi licenziare senza pensieri, ma il mio stipendio copre la rata del mutuo lasciando "libero" quello di Luca per tutto il resto. Ovvio sono conti facili basati solo su numeri, non su accordi pattuiti.
Mi viene la nausea a pensare di scontrarmi col lavoro mal fatto dagli azubi (coloro che lavorano e studiano per diventare "curatori di animali"), con le paturnie della referente dei conigli, con la collega che è davvero brava e che stimo, ma che lavorando nei giorni in cui io sono di riposo viene difficile chiarire scelte e posizioni, e mi viene la nausea a dover condividere la pausa pranzo in uno stanzone freddo sia di temperatura che di aspetto ascoltando discorsi senza senso, o che non mi importano, o che mi fanno venire voglia di piazzare due sberle in faccia a chi sta parlando. 
Ho mandato pochi CV per la verità nella speranza di cambiare lavoro, e mi ci aggrappo forse troppo. 
Ho anche pensato di chiedere un cambio di contratto da tempo pieno a part-time: se tanto non posso dare in adozione gli animali non ha senso che stia lì durante gli orari di apertura al pubblico. 
C'è bisogno di cambiare e non vedo molte possibilità per farlo, ne tantomeno scappatoie per rendere un po' più accettabile la situazione lavorativa.

mercoledì 23 dicembre 2020

buoni propositi

 in genere è Gennaio il mese dei buoni e nuovi propositi, non Dicembre e poco prima di Natale. il fatto è che sono a letto da tre giorni e stare solamente seduta ho una orribile sensazione di dissociamento, che è sopportabile da sdraiata. Non ho sonno come normalmente è quando sto male, perciò la testa va ma non molto e sembra che in questa versione limitata del mio cervello altamente specializzato per le seghe mentali mi doni un po' di obbiettività. o di follia. Quindi lista dei buoni propositi, per di fatto, per esperienza viene mantenuta per poco tempo, ma dà soddisfazione per lo meno scriverla. Ci sono molte cose che mi frullano per la testa, ma mi limiterò alle cose che sono positive, o che per lo meno non fanno scattare da subito campanellini del tipo " è una corazzata Potiomkin".

Leggere: A me piace leggere ma ultimamente non lo faccio più. Mancanza di tempo, di forze/voglia, di titoli che mi catturino davvero. Leggo in vacanza, come molto ed in genere leggo lo stesso libro. Ma voglio fare di più: voglio portare avanti la sfida che ho iniziato qualche mese fa e che al momento è arrivata a pagina 32: leggere in tedesco. Ho diversi libri in tedesco che ho acquistato per mio interesse personale: il manuale Dive master, i libri sull'apnea, varie pubblicazioni di cucina (che hanno sempre come effetto collaterale di stuzzicarmi l'appetito e la voglia di preparare piatti nuovi): E' un buon inizio.

Peso: uno degli argomenti più gettonati nelle liste dei buoni propositi. Pesavo 80 kg, sono scesa a 62 in meno di un anno con una forte motivazione: potermi immergere con meno kg in zavorra. Prima che con la stessa attrezzatura mi dessero gli stessi piombi, mi sentivo felice dell'obbiettivo raggiunto e mi sentivo meglio con me stessa. Poi quegli 8kg consigliati mi hanno fatto crollare tutto. Non sono mai tornata sopra i 70 ma mi ci sto avvicinando preicolosamente e lo stress del lavoro che di fatto non mi da molte soddisfazioni a parte lo stipendio che copre la rata del mutuo della casa sfocia in alimentazione scorretta. La strada per tornare ai 62 la conosco: solo che ho una motivazione meno forte, quella di tornarci.

Basta. altri buoni propositi non ne ho. Ci sono altre cose per la testa, ma non osno da mettere nella lista dei buoni proposti.

sogni

 Sogno l'acqua.

Sogno le immersioni il sentirsi senza peso quello stacco della testa da tutto e da tutti alla ricerca di quel dettaglio tra i coralli per rimanere lì sospesa per osservarlo, come solo i fantasmi dei film sanno fare. Non è un sogno ad occhi aperti come tante altre volte: sono i sogni di notte quelli in cui si manifestano le cose più profonde.