sabato 31 ottobre 2009

murphy 3

Se dovete fare qualcosa e decidete di aspettare la prossima poppata per garantirvi il tempo necessario, il neonato dormirà MOLTO più del previsto, e appena svegliato non vi darà un attimo di tregua per le successive ore indispensabili a fare quanto programmato.

venerdì 30 ottobre 2009

A volte ho proprio bisogno di sfogarmi.

In sé sta volta non ce l'ho con nessuno ma con la tensione e il nervosismo che si è creato ieri per una

situazione che si è pure conclusa male, anche se c'è un amaro lato positivo.

Partiamo dal fatto che sono in maternità. Quindi dovrei pensare strettamente a me e a Marina, giusto?

Ma così non è.

Ho scelto di lavorare come veterinarioa domicilio nel paese in cui vivo e questo mi comporta il fatto che non

esiste sabato ne domenica, e di persè non mi socccerebbe, ma non esiste nememno la maternità, e chi ci è passata sa

quanto è difficile ritagliarsi dieci minuti per sé, figuriamoci far saltar fuori il tempo per una visita.
Certo si può rispondere " sono in maternità andatevene da un altro veterinario" ma è certo che il cliente non lo

rivedo più e di questi tempi checchè ci sia qualcuno che sostiene che la crisi è finita, la crisi c'è ancora e in

un mondo lavorativo sovraffolato come quello veterinario ti devi tenere il cliente anche per 2 pulciosissimi euro. Quando li prendo.

Due settimane fa mi sono dovuta organizzare per una sterilizzazione d'urgenza, e relativi controlli seguenti. Eh vabbeh questa era un emergenza.

Ieri verso l'una del pomeriggio, mi citofona la cliente-vicina di casa che mi dice: "credo mi abbiano avvelenato il

gatto". I gatti qui dalle mie parti vanno in giro liberi, e certi incidenti, fortuiti o no, capitano.

Il gatto in questione è un bel micione di un anno grigio tigrato con due maroni da far impallidire quelli di Cuneo.

Ma non è avvelenato. Questo bel micio è un reale "sfigatto" che a sei mesi di vita ha manifestato sindrome urinaria

felina, una patologia che in genere non compare prima dei 5 anni di vita. Ma lui a sei mesi ce l'aveva di già e

questo è un biglietto di sola andata sul rapido per il cimitero.
Così i "sintomi da avvelenamento" erano in realtà i sintomi dell'intossicamento per ritenzione urinaria. In pratica

il micio in questione erano giorni che non faceva la pipì come avrebbe dovuto.
La diagnosi la faccio in meno di un minuto, e non c'è altro da fare che mettergli un catetere urinario.
La faccio breve: tra problemi di tempo e di costi da sostenere, i proprietari ci mettono oltre un ora a decidere, e il lavoro che volevo delegare a qualcun'altro perchè i ritmi delle poppate non mi consentono di affrontarlo, ricade comunque su di me, dal trasporto del gatto in clinica all'operazione vera e propria. Non critico i proprietari, per carità, i loro problemi non sono di quelli liquidabili con "se vuoi un animale te ne devi prendere cura per bene" a volte si arriva al punto in cui sei veramente in una situazione che nessuno vorrebbe trovarsi, ed è per questo che, accidenti a me, alla mia passione per il mio lavoro e al rispetto per la vita, mi sono ritrovata a correre tra il nutrire mia figlia e cercare di salvare un gatto che purtroppo ci ha lasciato proprio sul tavolo operatorio.
Non so se quelle tre ore che ha dovuto attendere tra quando l'ho visitato a quando gli ho svuotato la vescica avrebbero fatto la differenza tra la vita e la morte, ma so che a me l'interrompere il pranzo per visitarlo (e finirlo in piedi), il cercare di convincere i proprietari a farlo operare, il giro di telefonate per avvisare dell'arrivo del gatto in delega, poi disdire, per poi ritrovarmi a dover correre io sballottando mia figlia perchè non c'è una regolarità certa tra una poppata e l'altra ed anche se ci fosse stata non sarei stata certa io di farcela in tempo ad operarlo, mi ha snervata.

Non so poi quanto la mia frustrazione di ieri abbia influito su Marina, ma fatto sta che da stamatitna prestissimo poppa irregolarmente e dorme male, e iul mio stato di frustrazione e stanchezza aumenta.

Non vedo l'ora di andare a dormire sta sera sperando di infondere un po' di serenità a mia figlia: se dorme lei dormo anch'io.

In questi casi mi odio per la grande disponibilità che dò nel mio lavoro e per la passione che nutro, perchè poi va a finire che le persone, prima o poi, se ne approfittano.

P.S. Non c'entra ma visto che si tratta di sfoghi....
Ho una gran voglia di ricamare, ma non ho tempo ne forza: anche questo mi manda in sbattimento, per fortuna molto modico.

martedì 27 ottobre 2009

Alla "come viene, viene."

Di tanto in tanto riesco a trovare un attimo di quiete, o forse decido semplicemente di non pensare alle tante cose che ci sarebbero da fare per cazzeggiare al PC tra le ML, il forum di babywhisperer, alla ricerca di informazioni utili, e perchè no pensare anche ai blogs, perchè scrivere mi manca parecchio.

Così oggi in occasione del primo complemese della belva, che stanotte mi ha tolto un' ora bonus di sonno, facciamo un post un po' alla come viene, viene.

Iniziamo dai gatti.

For the courage Awards the winner is....
Shami!


courage
Si si proprio il gatto fifone, quello che appena entra un estraneo in casa si volatilizza come l'azoto liquido all'aria, è lui quello che è entrato nel lettino con la marmocchia dormiente, ed è sempre lui che quando la marmocchia dorme nel lettone con noi non si fa scrupoli ad infilarsi sotto le coperte sotto i piedini di Marina! Inoltre la foto è stata fatta almeno 2 settimane fa quindi la cosa è diciamo "datata".

Ma più datata ancora è l' istituzione di una nuova disciplina olimpica.

Dopo essere stati messi al corrente da mamigà che l'inzozzamento del pannolino appena cambiato è disciplina olimpica ormai nota, abbiamo deciso di farne una nostra: il sonno sincronizzato!

sonno sincronizzato
Io e Marina abbiamo iniziato già in ospedale a fare le prime performances di sonno sincornizzato ( testimone la tizia che era in stanza con me), poi ci si è provato anche col papi e bisogna ammettere che anche loro due non se la cavano male.

E per ultima cosa, ma non ultima, in questo mese sono arrivati altri pensierini di cui non ho fatto le foto, non per cattiveria, ma proprio per mancanza di tempo e di testa. Comunque ne approfitto per ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno pensato a Marina.

A volte ci osno degli articoli su giornali veterinari che mi lasciano decisamente basita.

Stamatitna trovo: "Intubare una cavia: Più sicuro se eseguito sotto guida endoscopica"

A parte che mi viene da dire "e grazie al ca': anche il cane o il gatto sono più sicuri se eseguiti con assistenza endoscopica, vedi meglio ciò che stai facendo", ma io mi chiedo, conoscendo le cliniche che ci sono dalle mie parti, e conoscendo le tasche strette dei clienti sia le braccina corte generalizzate, "ma in quale cavolo di clinica (privata mica universitaria!) ti intubano una cavia e soprattutto in endoscopia!"

 

domenica 25 ottobre 2009

Non fatelo mai e poi mai

Non va mai e poi mai fatto.

Cosa?

Dire qualsiasi cosa di bello e positivo tipo " toh che bello Marina sta regolarizzando le poppate ogni tre ore"

Ecco io ho fatto questo errore giovedì mattina dopo 3 gironi passati a spaccare il minuto ( e non scherzo sullo "spaccare il minuto")  ogni tre ore per la poppata. Giovedì mattina, l'ho scritto in un forum che come tanti altri e meglio perderlo che trovarlo ( insomma ci sono ricascata coi forum) e giust'appunto mezz'ora dopo Marina si è scatenata in poppate irregolari, sveglie fringantissime (per quello che il suo frignare) e disturbi di pancia.
E tutt'ora sta continuando questa situazione un po' caotica.
Grazie al cielo la mia guru personale, Anna, che ha 4 figli (direi che un po' di esperienza lei ce l'ha e può essre il mio guru), mi ha confermato che mi sono ritrovata di fronte a delle coliche e che il massagigno della pancia fatto a pancia in giù è un toccasana.
Questo un po' mi salva perchè riesco ad affrontare la situazione per tempo.
Il problema, o altrimenti detto "il fattore snervante" è che adesso con queste poppate irregolari non riesco talvolta ad avere nememno il tempo per fare la pipì. Alla mattina in pratica riuscire a fare colazione è un impresa. Non è tanto il fatto che Marina abbia bisogno di me o del suo papà, ma il fatto che è così irregolare da non lasciarti nemmeno il tempo per respirare.

Passerà. Su questo almeno ci conto.


ninna nanna...

Oggi mi son sentito il gatto che canticchiava questa come ninna nanna...



però il Davide ha fatto anche una vera ninna nanna... quindi vi lascio anche questa :)

pillole e medicine...

Applicabile quasi pari pari ai bambini :-)

http://www.micimiao.it/umor4.htm

lunedì 19 ottobre 2009

Guardarsi allo specchio e....

.... vedersi mamma.

Vedo un viso che mi ritorna, è famigliare, ma non è il mio. Poi osservo meglio. Sembra il mio invecchiato maturato, sembra quello di una Laura che però è mamma. E' allucinante ma è così, ti cambia il volto. Saranno le poppate notturne, o chi lo sa.

So che sono cambiata, più o meno come il bruco che diventa farfalla.

venerdì 16 ottobre 2009

Sono viva, ma senza niente da raccontare per il sacco.

Beh semplicemente sto facendo la mamma a tempo pieno, estraniata completamente dal mondo: voglia di vedere la TV zero, tanto sonno, e la lettura è moooolto limitata a  riviste specializzate di pannolini e creme all'ossido di zinco, e poco ci manca che non mi ricordi come si tiene l'ago in mano.

Ed è tanto bello quanto sconvolgente. Non credo ci sia  nulla al mondo di paragonabile. Si possono fare molti cambiamenti nella propria vita, ma nulla è così definitivo come un bambino. Come c'è scritto in  un libro che sto leggendo "sarai mamma per tutta la vita" e non credo ci sia molto altro al mondo di paragonabile.

A parte essere GDS.

murphy 2

Se un neonato dovesse (apparentemente per caso) fare la poppata in un momento propizio per tutti, sta preparando una vendetta più grande.

Cose Ordinarie Che Diventano Straordinarie

Mettetevi nei miei panni:

Iniziate ad 11 anni a "fare la babysitter" alla vostra cuginetta ( quella grande parac..a che se ne va alle Galapagos in viaggio premio) continuate a fare la tata saltuariamente fino ai 17, per poi farne un lavoretto di tutto rispetto fino ai 30, e in tutto questo periodo leggete, raccontate ed inventate fiabe a Sara, Francesca, Silvia, Andrea, Mattia, Simone, Maddy Giuseppe, Bea, Cami e Bernardo, vi viene una sorta di "callo" no?

Ecco ve lo dico io viene. Viene tanto che ti devi fare una sorta di doccia fredda mentre stai raccontando una fiaba "a caso" (non ditemi che non avete capito di che fiaba sto parlando) per intrattenere una bimba che fa versetti e non ha voglia di starsene nel lettino mentre sistemate la biancheria che vi hanno stirato, per renderti conto che quella non è "una fiaba raccontata come tante", ma è la prima fiaba che racconti a tua figlia che è lì nel lettino e che sta calma ad appisolarsi perchè sente che è la tua voce che le parla, la voce della mamma.

Questa è una cosa ordinaria che però è straordinaria: straordinaria perchè la fai con la naturalezza con cui lo hai fatto per i figli degli altri per tante volte, ma questa volta non è per il bambino di qualcun'altro, e per la tua piccola fagottina che sa di latte, bebygella e pupù. (Beh l'ultimo forse non a tutti può risultare come un profumo "romantico" ma ammetto che la pupù del tuo fagottino è diversa come odore da quella degli altri)

Per mamigà: si si la fiaba è quella, ma senza il "patapim e patapam" che piace a PRMF: insomma a quasi 3 settimane ci vuole una versione dai toni più soft.

mercoledì 14 ottobre 2009

murphy 1

Se un neonato deve poppare lo farà nel momento più scomodo per tutto il nucleo famigliare.

Sono viva!

Va bene va bene, adesso lo dico anch'io: avere un figlio ti stravolge la vita!
Insomma quello che puoi immaginare dopo venti anni come tata è distante oltre mille miglia dalla realtà di un numero indeterminato di notti da dormire modello via crucis di tappe poppata-pannolino. E visto che ci sono preciso che come personal "Lola" di Marina non c'è scampo: le tappe sono tuuutte mie. "Stranamente" ora non soffro più di insonnia.
Detto fra noi, a parte quei momenti in cui si fa il wrestling della tetta (testolina che vaga a destra e manca in modo frenetico con bocca a paperotta semi ululante e mamma che cerca di porgere la tetta in modo consono) è magnifico vederla poppare. Meglio ancora quando si stacca con quella faccettina beata, pasciuta e sorridente da gourmeta che ha mangiato in modo divino!
Siamo a metà (quasi) della terza settimana: Le prime due le ho passate fuori dalla grazia divina, e per fortuna mi hanno detto essere normale per il 99% delle "prime mamme": dalla beatitudine goffa ed inamovibile del pancione, passi per un momemto più o meno lungo ma molto "intenso" per poi essere coccolata per 2-3 giorni da infermiere ed ostetriche senza avere veramente null'altro da fare che porgere la tetta, cambiare il pannolino, dormire, riposare etc...
Poi torni a casa e il tuo universo, ordinato o incasinato che sia come lo è sempre stato, fa da incudine al martello marmocchia arrivata e in meno di 24 ore sei un hamburger che deve ripigliarsi nella sua forma umana diventando un giocoliere per far fronte a tutto ciò che c'è da fare (con e senza aiuti esterni) possibilmente senza strafare, che nel mio caso vuol dire " prendersi a dosi omeopatiche". Il tutto escludendo l'ottovolante ormonale-emotivo post-partum, e i fastidi fisici e psicologici di episiotomia e lochiazioni. Ah condiamolo anche da una bella paranoia in seconda settimana del tipo: "oddio sto perdendo il latte!"
Tranquilli il latte c'è, e la Lola m'invidia.
Intanto attendo la prossima chiamata latte. Con pane e nutella.


mercoledì 7 ottobre 2009

27 Settembre 2009 ore 14.52
fioccoil post arriva con notevole ritardo, ma internet ora come ora è proprio l'ultimo dei miei pensieri

giovedì 1 ottobre 2009

A casa!

Grazie a tutte e ai tutti per le felicitazioni e belle parole.

Siamo a casa da poco meno di 24 ore e sono letteralmente stravolta, ma oltre a ringraziarvi avevo dimenticato di spiegare a Luca come mettere le foto in splinder. ;)

fiocco