La TAV del sonno ha preso più o meno degli orari fissi. Due fermate: la prima attorno alle 1,30 la seconda verso le 5,30-45.
Entrambe necessitano ancora di un piccolo aiuto esterno tipo il rinvenimento del ciuccio nel letto, il passaggio del biberon (che sarebbe anche abbastanza a portata di mano) e riposizionamento una volta finito di pippare, ma ora quanto meno non c'è bisogno che mi sdrai: posso andare a fare la pipì ( già che ci sono) e sedermi a bordo del letto.
Poi a volte fa fermate straordinarie, ma non sono la regola. che comunque hanno lo stesos andamento: aiutino e bordo letto.
questo vale per la fermata delle 1,30 e per quelle straordinarie, ma non sempre per quella delle 5. Vuoi che manca quell'oretta e mezza all'alzarsi, vuoi che la richiesta del biberon precede quella delle coccole, spesis finisce che mi sdraio con la TAV nel letto ad una piazza con spondina.
Ieri mattina ore sette e qualche cosa, sua signoria si sveglia. Io si alzarmi non c'ho voglia, perciò tiro a me le gambe e mi fingo morta, tanto se proprio a bisogno urla che non posso fare a meno di sentirla anche se fossi realmente morta, e se vuole scendere non ha le mie gambe di mezzo che potrebbero farla cadere di testa. Ci medita su un po' un minuto buono poi, s'aviva infondo al letto, si gira e scende. La osservo che è una delle cose più belle che si possa fare con i bimbi, e, ciuccio in bocca impigiamata nella tutina a coniglietto, si dirige fuori dalla cameretta.
al crocevia camera, cameretta bagno sala, altrimenti detto " disimpegno", si guarda attorno nel silenzio generale ( i gatti devono aver già mangiato) dopodichè decisissima parte alla volta della sala, e torna in una manciata di minuti con il libro di trilli in mano.
Si accorge che al sto guardando attraverso al rete della spondina, mi sorride senza fare eccessivo rumore, torna verso il letto e ci ri-sdraiamo vicine per leggere insieme il libro di Trilli.
Questa è vera autogestione. A 16 mesi.
Daaaai... chissà che duri!
RispondiEliminame la immagino la scena!
RispondiEliminaio per i risvegli notturni mi ero procurata dei ciucci fosforescenti: non che le brulle se li cercassero da sole, ma almeno quando mi alzavo li trovavo quasi subito...
polly
forza Mimi vai con l'autogestione
RispondiEliminaio ci ho rinunciato da tempo: il lettone è a disposizione di Rebby e Davide, poi, come domenica notte, dò fuori da matti alle 4 del mattino perchè penzolavo fuori io dal letto x scappare dalle mani di Davide per attaccarsi al mio orecchio, ma questa è un' altra storia
Ciao
Anna76
ero io
RispondiEliminaSerena
no vabbè ma che tenera ....
RispondiEliminaa volte penso ... presente sliding doors ...
uno dei momenti in cui la mia vita poteva prendere tutta un'altra piega, che probabilmente mi avrebbe portato all'esaurimento nervoso in ben poco è stato quando ho deciso di cedere all'uso del ciuccio, che vedevo x chissà quale perchè come un nemico.
Ora un uso moderato del suddetto mi salva in molte situazioni
e penso mamma mia che sarebbe successo senza
Ciao Serena, felice di rileggerti qua!
RispondiEliminaIl ciuccio viene parecchio demonizzato perchè tutti temono la ciuccio-dipendenza.
Anch'io lo temevo prima di leggere il libro che mi ha aiutato parecchio, in cui si diceva che il ciuccio è un valido aiuto purchè non se ne abusi, cioè infilandolo in bocca ai bambini ogni volta che fanno un frignetto, e se di notte lo perde senza svegliarsi va lasciato dov'è e non forzato in bocca.
Insomma la ciuccio dipendenza nasce da un uso scorretto che ne fanno i genitori.
Marina adesso me lo cerca anche di giorno qualche volta, se lo trova in giro magari ci dà una ciucciatina, ma se non ce l'ha non si dispera, e talvolta di notte lo perde e non s'accorge dell'assenza.