lunedì 2 aprile 2012

oh...

Sono ancora viva , neh?

Cioè non datemi per morta, dispersa o rapita dagli alieni perchè non sto scrivendo più.
Galleggio, in un limbo vitale, tra stanchezza irascibile, felicità ipergalattica, voglia di ribaltare la casa e tempo per fare un cazzo.
Di certo pare essermi ritornata una certa vena nella scrittura.
Attualmente il mio status è "sono stanca, ma  avrei voglia di ricamare e di leggere, se poi ci fosse anche qualcosa di dolce da mangiare, schifo non farebbe" Insomma mi sento come una specie di entità ectoplasmatica che non ha idee molto chiare.
Peggio ancora quando si tratta di fare qualcosa: sembra tutto dannatamente complicato. Ad esempio, per domani sono stata invitata ad un evento a Milano e sono qui con la sensazione addosso che sia la cosa più complicata di questo mondo fa fare. No cioè si sta parlando di Milano, MI-LA-NO, la mia città che bramo ed anelo starci, per di più con l'evento nella mia zona che conosco come le mie tasche ( beh più o meno ormai, cambiati i negozi ma le vie difficilmente sono cambiate), ed io sono qui a farmi pippe mentali del tipo "come farò con 2 bambine a muovermici"!
Tralascio, anzi no ve lo sto per raccontare, il fatto che quando ho detto a mia madre che ho intenzione di portare le bimbe a Milano parcheggiare a casa (oddio la chiamo ancora "casa" quando forse c'è un unica persona che avrebbe piacere ad incontrarmi che abita ancora là) ed andare poi in via Tortona a piedi, mi ha guardato allucinata come se volessi fare la cordigliera delle Ande in costume da bagno ed infradito dicendo "ma è lontano!"
Le ho detto che si è lodigianizzata se la pensa così.

Ma è la mia città, e non mi può spaventare: non lo ha mai fatto.

Così sono fiduciosa, anzi certa, che nonostante lo spirito un po' abbacchiato che ho adesso di vedere come "titanica" l'impresa che andrò ad affrontare domani, sarà molto più semplice dell'immaginato e che soprattutto tornerò con il sorriso da un orecchio all'altro.

2 commenti:

  1. Brava, affronta così Milano: passeggino ultraleggero per la Mimi e marsupio per la Iaia. E vai dove ti pare, chiedi aiuto ai passanti per salire e scendere da scale e mezzi pubblici e vivi questa giornata.
    Roberta, un po' spiaciuta di non esserci.

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  2. Piove: lascerò la Iaia a casa, solo perchè mi incasino. Piuttosto che perderla del tutto, mi tiro il latte e la lascio alla nonna che così si sente pure gratificata.

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