-Disclaimer: questo post è stato scritto su iobloggo e copia-incollato a mano, perchè non è possibile importarlo in altro modo-
totò totò cavalo
la mama vien dal balo
con le scarpette piene
da dare ai suoi putèi
i putèi no le vol
papà ghe le ciòl
la mama li sculassa
nel mezo della piaza
e tuti quei che i vede
i sera le boteghe
Quello che nella foto non si vede, è che la mimi saltella su Shami, che non subisce stoicamente ma che gradisce l'attenzione. E' certo che io non ho dei gatti buoni, sono proprio mona.
Si ringrazia Roberta per averci insegnato la filastrocca, di cui si stende un velo pietoso sulla mia pronuncia friulana.
Il post originale era corredato di 6 commenti, di delucidazioni tra dialetti del Friuli Venezia Giulia. Mi perdoneranno le lettrici se non li riporto, ma tra quello che hanno scritto ci tengo a riportare la versione veneziana passatami da Mamigà della stessa filastrocca:
Cucu cucu cavallo
la mama vien dal ballo
con le tetine piene
per dargliele ai putèi
i putèi no le vol
el papà se le tol
papà le vorìa
e la mama le mete via.
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