mercoledì 27 dicembre 2023

io odio il Natale

 Mi ci é voluto un anno di terapia e un Natale solo noi 4 per capire fino a che punto odio il Natale. É un odio radicato da prima delle elementari, con altre porcate di mezzo per cui ricordarmi i natali belli diventa uno sforzo di memoria. Sono 51 Natali da ricordare: i primi due sicuramente non li ricordo, avevo rispettivamente 3 e 15 mesi e probabilmente ci metto anche quello seguente dei 2 anni. Mi ricordo che Il Natale non era sempre a casa mia, ma la maggior parte delle volte sí, perché mia nonna materna e la mia pro-pro zia non le avremmo mai schiodate e una volta defunte lo facevamo a casa di mio zio che era piú grande e aveva l'ascensore. Mi ricordo i 3 natali passati a letto: uno da piccola pre-elementari, quello dei 18 anni dopo il campo invernale a Livigno sugli sci di fondo dove ho preso la promessa, il primo con un ragazzo e quello del 2019 in cui i primi segni del quasi esaurimento si facevano vedere. Mi ricordo l'unico fatto in montagna perché mia zia entrava nel nono mese. Ma se mi fermo a pensare mi ricordo che ero da sola. I giochi erano solo per "i maschi adulti". La lavastoviglie non c'era e le faccende le sbrigavano le donne, ed io ero lasciata a giocare da sola coi giocattoli nuovi senza altri bambini perché fino a che non ho avuto 12 anni non ho avuto cugini, e quando l'ho avuta era piú un fare la babysitter che giocare con mia cugina. A parte un episodio veramente orribile in cui sono stata ingiustamente offesa ed umiliata per cui volevo andarmene a casa da sola, non ho un vero trauma che ha rovinato per sempre il Natale. Quello che non va é che se il Natale deve essere una festa della famiglia, la famiglia non c'é mai stata. Era una sagra dell'ipocrisia basata sul " si deve fare cosí perché a Natale si fa cosí" ma che senso ha stare con i nonni se non ti guardano nemmeno in faccia se non per darti dei regali che gradisci come fanno tutti i bambini, ma che comprati al risparmio, non si montano correttamente o si disfano? Che senso ha se la famiglia é divisa tra chi se ne sta seduto a farsi i cazzi suoi mentre altri sgobbano? Che senso ha sedersi alla stessa tavola e fare finta di essere tutti felici quando tutti sono incazzati l'uno con l'altro e allora si fa finta di niente perché é Natale? Oggi mi é capitata sotto il naso la foto di Natale della famiglia di una mia amica. É una famiglia veramente grande: sono 4 fratelli piú mogli e mariti, figli e non so chi altro, ma quella foto trasuda felicitá e gioia, senza raccontare nulla di eventuali scazzi e casini e mi fa invidia. Mi fa invidia di un momenti di serenitá genuino che personalmente faccio fatica a trovare in un Natale unico dei miei 51: ne trovo sprazzi qui e lá. Il Natale del 2013 la mattina con figlia grande e piccola che saltellavano felici con le ali da fatina e le bacchette magiche ad aprire i regali, mentre io e Luca in pigiama ci bevevamo il caffé in poltrona. Fu anche l'ultimo Natale di mia mamma, il primo in cui riuscimmo a farla stare seduta e lasciare l'organizzazione in mano mia. Mi ricordo una partita di scopone scientifico in cui risi davvero tanto. Ma ricordo piú momenti brutti che belli. 
Questo Natale eravamo solo noi 4. Non é il primo cosí, ma questo sarebbe stato cosí perché non ho voglia di sedermi a tavola con mio padre che non capisce o non vuole capire che il mondo non gira secondo le sue regole e che a casa degli altri si porta un po' di rispetto, e non ho voglia di fingere che vada tutto bene, peró sono riuscita a fare un cazzo di casino da sola per letteralmente niente. E allora é il caso di dare una svolta a tutto questo. Le fatine con le bacchette magiche sono cresciute, e una volta parti i pacchetti o finito il pranzo/cena/colazione si dileguano nelle rispettive camere come fanno gli adolescenti ogni giorno della loro vita, e il Natale e solo diverso perché ci sono i decori e la tovaglia a testimoniarlo.
Il primo Natale in Germania abbiamo provato a farlo tutti insieme, con i nonni rimasti. Ne venne solo fuori un casino di tensioni e cercare di risanarlo giocando con le figlie non fu di grande aiuto, anzi serví solo a nascondere il disagio e far passare il tempo. Da lí la decisione che Natale non si sarebbe piú fatto con i nonni per non fare torto a nessuno. 
Ora peró é il momento di ripartire. Casualitá vuole che siano giorni che mi compare la scritta " il passato non é una condanna per il tuo futuro". Ora che ho capito perché sto male per il Natale, perché mi prende cosí male, ho davanti a me poco meno di un anno per cambiare il mio atteggiamento e le mie aspettative verso questa festivitá che per noi non ha nulla di religioso, ma é un momento dell'anno in cui si fa cosí, e magari faccio un Natale nuovo che mi piace, che fa stare bene tutti senza togliere niente a nessuno, insomma che sia davvero un Buon Natale.

venerdì 6 ottobre 2023

subacquei da 300 immersioni

Sono per la verità 200 e polenta, no  ricordo il numero preciso: ho un limite alla  mia pignoleria. E non tutti i subacquei da 300 immersioni sono così, ma lo sono io e questo mi basta. Sono il sub che alla frase "no ma l"attrezzatura gliela facciamo trovare pronta noi" ride in faccia a chi gliel'ha detto (non letteralmente) e inizia a porsi dei dubbi sulla serietà del posto. Quando andavo in moto un istruttore di guida sicura disse:  “ la sicurezza in moto dipende da tre fattori: tu,la tua moto e l"ambiente. 2 li puoi controllare uno no “  riportando il tutto nella subacquea, l' ambiente, una volta che hai un'attrezzatura tua, lo riduco a pochi fattori: manutenzione delle bombole e del compressore. Il numero è esiguo ma l' importanza è letteralmente vitale. Nessun diving ti porterà a fare immersioni col mare mosso, perché le barche costano. Mala manutenzione del compressore si può rimandare? E quella delle bombole si può fare in un centro non certificato? Purtroppo o per fortuna di cose così ne ho sentito solo pettegolezzi: per fortuna pettegolezzi purtroppo li ho sentiti. Ora son in fase botta di insonnia da... compressore e bombole. Se sono responsabile della mia attrezzatura per quelli devo dipendere da altri che rimangono sbalorditi alla richiesta di una check dive per un owj che non si immerge Da un anno. 

domenica 10 settembre 2023

50 e non sentirli

Oggi è il mio ultimo giorno ufficiale per dichiararmi quarantanovenne. In realtà è già da qualche mese che mi dichiaro cinquantenne con un "quasi" davanti e mi sento felice come se ne stessi per compiere diciotto. È come se stessi per aprire una nuova pagina della mia vita piena di nuove opportunità e sfide. Le mie figlie sebbene ancora minorenni sono super indipendenti e mo lasciano spazio per fare e mio marito talvolta è lui a spingermi oltre i limiti da mamma che mi impongo e che ogni giorno che passa si disfano in po' di più. Ho un buon lavoro esattamente quello che volevo, la mia famiglia, intendo mio marito e le mie figlie mi amano, anche se per capirlo sono caduta in un baratro e tornata su, quindi ho tutto in regola per vivere serenamente le novità che mi aspettano e mi sento completamente distante  da quei coetanei che si sentono tristi e alla frutta. A loro vorrei dire che dopo la frutta c'è il dolce, il caffè e il limoncello: direi che c'è ancora molto ed io ho intenzione di godermelo.

mercoledì 6 settembre 2023

W.I.P. or U.F.O

Mi ero ripromessa di creare un post con tutti gli ufo, in modo da tenerli un po' sott'occhio, perché di lavori in corso non se ne ha mai abbastanza e contemporaneamente non si vede l'ora di finirli tutti. Quindi da dove inizio? Dai ricami che non vedono la luce da AAANNNIIII, dai lavori a maglia/uncinetto, che vengono fatti, disfatti e rifatti quando non mi convincono, o dai costumi da danza che, visto l'andazzo, non ho idea se mai li terminerò. Scelta difficile che comunque mi mette di fronte al fatto che sono tanti, e non sono gli uni­ci progetti che lo, perché ce io : sono parchi altri nella mia testa: migliorare il tedesco, terminare il Science of Diving e iniziare il dive guide, versione smez­zata del Dive master, riprendere la danza orientale, riprendere a suonare la chitarra ed imparare perché no, l'ukulele, che figlia piccola ha voluto forse più per invidia che per reale interesse. Insomma di WIP o UFO che poi sono la stessa cosa, ne ho abbastanza. Per il momento sono molto soddisfatta di aver completa­to un progetto non del tutto mio. La Betty l'anno scorso a Pasqua mi ha dato un filato acrilico poco per farci qualcosa di utile e odioso da lavorare. Così ho trovato una "lana" di sostegno ed ho creato uno "Schallpulli" come lo chiama figlia piccola, prendendo idea da una designer e da vari tutorial all'uncinetto trovati su you tube gratis. E questo è il risultato: 


questo però è il secondo Schallpulli che creo. dal primo ho capito che le maniche non funzionavano bene quindi con questo ho lavorato in modo diverso per ottenere delle maniche con una migliore vestibilità e mi pare di esserci riuscita. Il rovescio della medaglia  è che ora dovrò mettere mano al mio Schallpulli disfare le maniche e rifarle.
Poi ci sono tutti gli altri che attendono solo di essere presi in mano e finiti.

lunedì 31 luglio 2023

ciao come stai?

È una domanda semplice che apre migliaia di porte. Mi è venuta in mente nel dormiveglia, uno dei momenti più pericolosi per me, dove la ragione non ha giurisdizione e possono prendere il sopravvento diversi modi di essere. Mi sono chiesta: "quanti di coloro che ritieni amici te lo chiedono in un anno?” come dicevo il dormiveglia è un territorio pericoloso: le risposte e le considerazioni che possono nascere lì possono essere da dannose a distruttive. Non sono andata a controllare tra i Messanger chi, quando e quanto spesso, ma nel dormiveglia la risposta è stata "nessuno" nemmeno la mia migliore amica, che però c'è SEMPRE se ho un problema. Fortunatamente ho imparato a tenere un po' a bada i miei pensieri del dormiveglia e non farli straripare. Rimangono però lì come appesi in bellavista, e fortunatamente il caffè aiuta a mettere un po' d'ordine e fare nascere domande diverse che fanno vedere la questione da prospettive diverse: insomma smetti di guardare attraverso il tubo dello scottex e inizi ad osservare la situazione da diverse angolazioni girandoci attorno o girandola tra le mani. Se la prima risposta quella del dormiveglia "nessuno" può essere matematicamente valida, il passo successivo è "perché?" La rosa di risposte è molteplice, da "non c'è una vera amicizia", a "ognuno ha la sua vita, le sue priorità e i suoi problemi, perciò non è che non siete amici è che si ha ben altro per la testa". Se poi l'umore continua nel mode caffè decaffeinato, cioè depresso, e pensi di non essere abbastanza importante anche se ti vogliono bene, aspetta l'effetto del caffè-caffè per porti la domanda importante: "e tu che fai? Quante volte hai mandato un messaggio "come stai?" Senza che fosse il preludio per un altro argomento? " Quindi mi sento colpevole come tutti i miei amici di non chiedere mai a loro come stanno. Quindi da oggi mi impegno di più, perché non ci si può lamentare di una mancanza se si è artefici della mancanza stessa.

sabato 29 luglio 2023

poi l'ho fatto

Ho creato il sacchetto delle attività. L'idea è semplice: un sacchetto e dei bigliettini di carta con scritto le idee per fare qualcosa che in genere mi piace. Creato e al momento lasciato lì. "Scrivi" è forse al momento l'attività che mi attira di più, perché mi lascia "parlare", senza che mi venga l'ansia di essere una lamentosa per niente ed annoiate chi mi ascolta. Scrivendo, lascio andare anche tanta frustrazione: sono giorni che, complice il clima piovoso ed umido, mi sento a disagio un po'con tutto,quel disagio che mi fa venire voglia di andare in vacanza o quando è davvero pesante mi fa venire voglia di scappare da tutto e da tutti. Ieri ho notato che oltre ai problemi concreti, ho la testa piena di messaggi poco motivanti, e questo deriva da fondamentalmente il bombardamento mediatico offerto da..... Istagram! Per quanto Istagram sia fonte di cose belle come gattini, lavori a maglia, cucina, ogni 2 o 3 messaggi che hai scelto tu di vedere arriva la "pubblicità". Una frequenza pari ai peggio momenti dei canali Mediaset, solo che queste pubblicità sono mirate alla persona e fanno male. Sì ho 50 anni e sono in sovrappeso ma: non ho problemi con il mio pavimento pelvico, non ho problemi con la mia vita sessuale, non voglio fare yoga seguendo una app e no non voglio dimagrire con la stessa modalità dello yoga. Inoltre: beneficienza la faccio a chi mi pare e piace quando mi pare e piace o per meglio dire "se avete i soldi per pagare la pubblicità su Instagram, potete smetterla di farvi pubblicità e usare quei soldi per la vostra beneficenza". È abbastanza snervante, perché se ti stai prendendo una pillola di gioia guardando gattini che sbadigliano, ti ritrovi subito dopo la pubblicità er comprare oggetti vari a prezzi ridicoli, pubblicizzati da donne che palesemente mangiano il meno possibile, o che mangiano senza farsi problemi ma la natura le ha dotate di quei  20 cm in altezza che a me mancano. La frustrazione complessiva, problemi concreti, clima, stanchezza, e messaggi subliminali deprimenti, mi portano più a nascondermi e a consolarmi con il cibo che a reagire. Ma non adesso. Il sacchetto delle attività può essere utile anche per questo, la noia a me è indotta spesso da questo insieme di cose, perciò si può combattere anziché soccombervi sul divano con un Kinder cereali guardando l'ennesima pubblicità.

domenica 16 luglio 2023

Trans

 L'altro giorno pensavo a crearmi un sacchetto delle idee, un sacchetto con bigliettini con scritto sopra cosa fare per rilassarmi o per tirarmi su un po' il morale. Tra le idee ci sarebbe stato anche: "scrivere" perchè a me piace passare di qua e mettere giù le mie idee, addirittura meglio che su un diario: qui anche se non so come vada, condivido e magari serve a qualcuno oltre che solo a me.
Sta sera ho fatto il punto che devo scrivere, devo scrivere di una cosa che mi occupa la testa da mesi e che non è possibile cambiare. 
Io sono una mamma trans.
Sì ho un figlio transgender, non me ne vergogno, anzi vado fiera che me lo abbia detto, che lo sia a testa alta nonostante alcuni compagni di classe stupidi con atteggiamenti trans-omofobici probabilmente dettati dalle famiglie.
Sì sono dalla sua parte la suo fianco o quel passo indietro che deve essere per lasciarlo libero di essere chi è, in questo mondo che anche se non è quello della mia adolescenza non è ancora pronto ad accettare la comunità LGBTQIA+ per quella che è: normalissime persone. 
Ora ho un figlio, che sta affrontando con un coraggio da leone una serie di problematiche legate alla pubertà, alla fisiologia di un corpo che non vuole e che cambia, al suo non sentirsi a suo agio; ho un figlio che nonostante tutto mi pare essere molto più sereno e sicuro di se stesso di quando era figlia. 
Sì ho pensato e sperato nei primi momenti che si trattasse du una "fase", perchè ero preparata all'omosessualità, ma non avevo mai preso in considerazione il transgendering.
Sì sono stata male perchè questo mondo non mi dà fiducia a partire dalle "sentinelle in piedi" in Italia che sono comunque innocui fino a tutte quelle nazioni di stampo religioso o ateo che vietano a determinate persone di essere chi sono solo perchè per secoli la popolazione doveva essere Cis ed eterosessuale.
Sì sono stata felice di essere stata settimana scorsa al Pride di Colonia con mio figlio, dove lui si vergognava per una mamma che saltava e ballava con tutti contagiata da quel gran clima euforico che urlava "ehi mondo noi siamo qui e non ci arrendiamo!!!!"
Sì mi sto facendo in quattro per trovare il professionista in zona che possa dichiarare che è effettivamente transgender e potergli fare iniziare le terapie ormonali perchè parrucchiere, abiti e binder non bastano per sentirsi a proprio agio.
Sì non me ne importa una bella cippa secca se qualcuno mi crede pazza, perchè sono pazza d'amore per mio figlio e come la maggior parte delle madri farei qualsiasi cosa per lui: dico la maggior parte perchè so che ci sono madri che ripudiano i figli trans quanto quelli cis, ma gay.  
Sì sto male quando lo vedo stare male, quando lo vedo soffire perchè quel corpo non lo vuole e non lo sente suo.
Sì sto male perchè non si fa più abbracciare perchè quel contatto fisico gli ricorda più di altri chi vorrebbe essere e non è.
Sì vorrei tenerlo stretto tra le mie braccia e ripetergli che " ci vuole tempo ma le cose cambieranno", e che sono dalla sua parte, anche se lo sa e glielo ripeto ogni volta che serve.
Sì sto male a sapere che anche lui come tanti altri Trans per il disagio pensa anche al suicidio, anche se non mi è chiaro quanto radicato e profondo sia questo pensiero.
Sì sto male a pensare a quanti altri Trans come lui hanno tenuto nascosto la loro identità per anni per paura di essere rifiutati dalla società e dalla famiglia.
Sì non vivo benissimo questa lunghissima attesa, che durerà anni per poter vedere mio figlio in un corpo da figlio.

Io sono una trans mamma e sono orgogliosa di esserlo, anche se non è facile perchè è un processo lungo che devi accettare anche se non lo hai mai immaginato e lo devi accettare perchè non è tuo ma non hai alternative accettabili per la persona che sei. 

lunedì 26 giugno 2023

Sapere che ci sei

 tempo fa mi sentivo sola, solissima, perchè chi avevo fisicamente vicino sembrava a mille miglia impercorribili di distanza. Stavo male: avevo bisogno di raccontare le mie ansie, le mie frustrazioni e non potevo farlo.
Le cose sono tracollate, degenerate, con un effetto, fortunatamente, "araba fenice", ed ora so che le miglia sono diventate la distanza di un abbraccio.
Ora quindi posso scegliere se non raccontare per lasciare in pace temporaneamente il miglior abbraccio della mia vita, o se raccontare sapendo di trovare un buon ascolto.
Ho scelto di rimandare il racconto: non cadrà il mondo sicuramente oggi.

sabato 24 giugno 2023

76.7

 Questi sono i miei kg letti sulla bilancia poco fa. Cosa significano? di fatto poco o nulla. Vanno preso in considerazione di molti fattori, tra cui l'altezza, l'età, lo stile di vita che si ha. Io sono la tipica persona che del peso non se ne è mai curata più di tanto, sebbene nelle foto vedo una specie di palla pronta a rotolare e non mi piaccio perchè non corrispondo minimamente all'immagine che ho di me. Sì sono anchìio vittima di tutto quel bombardamento mediatico che propone app per dimagrire, per fare ginnastica e quant'altro, ma non credo nel loro potere realizzante. In vita mia ho fatto una sola volta la dieta con successo: sono passata da 78 kg a 62 in una cosa come sei mesi o poco più. Il segreto? 2 fattori: Essere seguita da una nutrizionista, avere una forte motivazione. La forte motivazione è fondamentale secondo me ( e secondo anche altre persone): senza avere uno scopo davvero forte da raggiungere non vai da nessuna parte. Insomma avere come scopo " voglio dimagrire" non è sufficiente. Il mio era " voglio avere meno kg in cintura", che tradotto per i non addetti ai lavori è: 2 quando vado a vare immersioni vorrei non dover indossare tutti quei kg di piombo, ma uno o 2 in meno". La motivazione ha retto, fino ai 62 kg e al primo maritozzo della mia vita: quello ha bloccato la discesa ai 62. No non è vero: ma il maritozzo me lo ricordo perchè fu un super strappo alla regola. E' che purtroppo il duro lavoro fatto non ha sortito gli effetti desiderati: ritorno in acqua, come al solito sul mar rosso, e la mia zavorra era la stessa di sempre. Delusione bruciante, soprattutto perchè ne parlai con Jilly e mi disse che sì il peso corporeo può influire sui kg di piombo, ma è la tua attitudine in acqua che fa la differenza.
La mia forte motivazione era stata bruciata, perciò il secondo giro che feci dalla nutrizionista quando iniziai il nuovo lavoro fu catastrofico anche per altri motivi.
Ora mi chiedo quale motivazione potrebbe essere così forte da riportarmi in careggiata e ricordarmi di non mangiare fuori pasto, limitare il consumo di alcolici, e soprattutto fare attività fisica giacchè non ho più 4 km da fare a piedi tutti i giorni per portare figlia piccola all'asilo, ne tanto meno l'ora e mezza di danza con Aladin, che era davvero impegnativa?
L'unica motivazione che trovo è: "fallo per te stessa" e mi chiedo è forte abbastanza? Sono riuscita ad imparare finalmente ad amarmi così tanto da rendere sufficiente questa motivazione? 
Lo scoprirò alla prima difficoltà. 

domenica 18 giugno 2023

La vita dovrebbe essere una partita a carte scoperte con occhi ed orecchie ben aperti

 Vorrei avere abbastanza creatività per trasformare le mie magagne in storie leggibili, più che in pagine di diario, ma non è un desiderio così impellente da farmi stare male o perdere il sonno di notte, comunque...

Scrivere mi serve, mi fa stare meglio. Mi piace farlo al pc dove posso leggere e correggere e spostare senza dover copiare 3 o 4 volte come accadrebbe su carta: "bei" ricordi dei tempi che furono.
Sto auto aiutandomi, ascoltandomi, non più nei deliri che erano la disperazione dell'essere ignorati dagli altri e soprattutto da se stessi, e questo mi aiuta parecchio: riesco a vedere "il peso" di determinate cose e quindi collocarle nel posto giusto, riesco a trovare le origini di sensazioni e pareri che spiegano perchè reagisco in un determinato modo a determinate situazioni.  No non parlo direttamente di quello che mi passa per la testa: sarebbe come spiegare la teoria con un esempio pratico e si perderebbe il punto focale, il succo del discorso. La teoria la applichi in più occasioni, l'esempio pratico è limitato a se stesso. 
Ieri sera sono stata partecipe di una discussione che mi ha fatto incazzare, mi ha fatto stare male, probabilmente mi ha tenuta sveglia più del dovuto e sempre probabilmente mi ha fatto pure venire acidità di stomaco. Ora perchè si è azionata questa reazione a catena?
Beh il contesto/le persone prima di qualsiasi altra cosa.
Poi i ricordi di esperienze pregresse di vario tipo. 
Non si tratta di rinfacciare con cattiveria, (o voglia di incolpare) errori del passato magari nemmeno troppo recenti, ma di riportarli alla luce e analizzarli, per spiegare soprattutto a se stessi perchè di fronte a determinate situazioni si reagisce male e il proprio punto di vista è quasi diametralmente opposto a quello di una seconda figura.
Sono convinta che un una presa di coscienza di questo tipo si possa trovare un pacifico dialogo il cui scopo non è ottenere ragione ma far conoscere il proprio punto di vista, in una posizione neutrale, di dialogo non di imposizione. Il litigio, la discussione furente, nascono quando non si riconoscono i presupposti che scatenano i sentimenti, che sono sacrosanti e corretti, ma in un litigio viene facile barricarsi nelle proprie convinzioni e smettere di ascoltare l'altro, rimanendo ognuno convinto di aver ragione. A cosa porta tutto ciò? Personalmente a nulla, se non ad una putrefazione delle emozioni che portano solo a una lenta morte, a scelta, del rapporto interpersonale tra i soggetti coinvolti o interiore della persona stessa.  

sabato 13 maggio 2023

se non sai con chi parlare....

 .... scrivi.
Causalmente i casini mi spuntano fuori quando mio marito non c'è, la persona che più di chiunque altro mi conosce e si avvicina alla comprensione di alcuni miei problemi, o per lo meno se non li comprende ha per me un abbraccio pronto per farmi stare un bel po' meglio.
Ho avuto una settimana pesante, ne ho avute altre così e questa volta sto sopravvivendo molto meglio di prima per 2 fattori:
Il primo è che non mi sto schiacciando in un angolo sentondomi impotente, incapace ed inadeguata come ho fatto per molto tempo, ma capace e con tutte le carte in regola per risolvere la situazione;
Il secondo è che la vita perfetta in cui tutto fila liscio in cui tutti sono perfetti non esiste e se io ho periodi non perfetti nemmeno gli altri li hanno e non oso pensare come sono o siano stati i loro periodi no. Se si dimenticano di questo, beh li compatisco e basta, perchè perdono una parte del senso dell'umanità.
Non voglio soffermarmi sui problemi che hanno reso questa settimana psicologicamente difficile per me: sono problemi noti e ricorrenti per cui in passato si è fatto poco, quindi l'unica soluzione è cambiare rotta. Oh niente di drammatico, ma ci saranno dei sacrifici da fare e questo costeranno un po' e non in termini di soldi, ma di tempo ed organizzazione. Sarà un po' come fare quella bracciata extra per raggiungere i 25 metri in apnea dinamica a stile libero senza pinne": se sono riuscita lì allora si riesce anche in altro.
Una volta scrivevo queste frasi motivazionali per me stessa senza crederci poi molto. Ora invece ci credo di più. Qualcuno mi ha detto che la rabbia è una potente energia che si può usare. E' esattamente potente quanto l'acqua contenuta in una diga, e proprio per questo motivo va rilasciata in modo controllato, altrimenti la storia ci insegna cosa succede quando le dighe crollano, o quando per incomprensione del territorio, le dighe rimangono su ma mezza montagna cade nel bacino. Nell'augurio che non mi cada mezza montagna dentro doso la mia rabbia come energia per costruire qualcosa di nuovo. 

mercoledì 19 aprile 2023

Fissare i punti

 Ho abbandonato un po' il blog. Di fatto sono passata in una fase molto più introspettiva, meno divertente e certamente più personale. Dopo gli avvenimenti di Natale, certi rapporti non si sono ripresi e non faccio nulla per riprenderli: mi stanno bene così. Ma ci sono molti pensieri e considerazioni che mi sono passati per la testa, con la forma di una pillola compressa, da deglutire senza masticare, cioè: pensieri condensati in poche parole difficili da districare in un discorso articolato. Pensieri sulla morte, legato al decesso di un congiunto; pensieri su come personalità tossiche e su come sono riuscite ad influire pesantemente e negativamente sulla mia vita; visioni distorte che mi hanno fatto soffrire; riscoprirsi una persona dalle mille qualità dispersa chissà come chissà quando, ritrovarsi di fronte a novità ineluttabili che ti portano in una specie di altalena-giostra-ottovolante emotivo non tuo ma su cui ti ci ritrovi a farci il giro e quando tutto sembra andare serenamente ti fotte con una curva-caduta improvvisa che ti fa stare male e non puoi fare nulla per cambiarlo, perchè come mi è stato detto, "possiamo fare tutto sulla nostra vita, ma siamo impotenti sulla vita degli altri".
E detto così suona come se stessi vivendo un periodo di merda.
Fortunatamente non è così.
Sto vivendo un periodo meraviglioso in cui sto riscoprendo me stessa e rivalutando punti che avevo dato per dispersi. Un periodo di accettazione non passiva ne remissiva, ma attiva, anche se faticoso.
Sono riapprodata qui e non so quando scriverò la prossima volta, che tanto i blog non sono più di moda ora c'è Tik tok, e non sto a dire cosa ne penso.
Un anno fa parlavo di danza, e casualmente, o forse inconsciamente condizionato, avrei voluto parlarne anche in questo post, perchè a me la danza orientale manca o meglio quelle lezioni massacranti con la corsa all'ultimo per completare le coreografie con mille combinazioni di passi, mi mancano dopo aver partecipato ieri sera alla prima lezione in un nuovo gruppo dai passi e combinazioni che al momento mi sembrano semplici e la musica troppo conosciuta. Però raggiungo il posto dove si tengono le lezioni a piedi e magari ci scappa qualche nuova conoscenza vicino a casa.
Come dicevo ho abbandonato un po' il blog, semplicemente un radicale cambio di priorità: giacchè qui  comunque ho sempre parlato di me soprattutto in modo frivolo e superficiale per appagare fondamentalmente un cronico bisogno di attenzioni (e a parte rare eccezioni tutti i blog sono nati per questo motivo in modo più o meno consapevole), le attenzioni  ho smesso di cercarle fuori, rivolgendole a me stessa con questo post un po' difficile fatto esclusivamente per fissare concetti e pensieri.