domenica 16 luglio 2023

Trans

 L'altro giorno pensavo a crearmi un sacchetto delle idee, un sacchetto con bigliettini con scritto sopra cosa fare per rilassarmi o per tirarmi su un po' il morale. Tra le idee ci sarebbe stato anche: "scrivere" perchè a me piace passare di qua e mettere giù le mie idee, addirittura meglio che su un diario: qui anche se non so come vada, condivido e magari serve a qualcuno oltre che solo a me.
Sta sera ho fatto il punto che devo scrivere, devo scrivere di una cosa che mi occupa la testa da mesi e che non è possibile cambiare. 
Io sono una mamma trans.
Sì ho un figlio transgender, non me ne vergogno, anzi vado fiera che me lo abbia detto, che lo sia a testa alta nonostante alcuni compagni di classe stupidi con atteggiamenti trans-omofobici probabilmente dettati dalle famiglie.
Sì sono dalla sua parte la suo fianco o quel passo indietro che deve essere per lasciarlo libero di essere chi è, in questo mondo che anche se non è quello della mia adolescenza non è ancora pronto ad accettare la comunità LGBTQIA+ per quella che è: normalissime persone. 
Ora ho un figlio, che sta affrontando con un coraggio da leone una serie di problematiche legate alla pubertà, alla fisiologia di un corpo che non vuole e che cambia, al suo non sentirsi a suo agio; ho un figlio che nonostante tutto mi pare essere molto più sereno e sicuro di se stesso di quando era figlia. 
Sì ho pensato e sperato nei primi momenti che si trattasse du una "fase", perchè ero preparata all'omosessualità, ma non avevo mai preso in considerazione il transgendering.
Sì sono stata male perchè questo mondo non mi dà fiducia a partire dalle "sentinelle in piedi" in Italia che sono comunque innocui fino a tutte quelle nazioni di stampo religioso o ateo che vietano a determinate persone di essere chi sono solo perchè per secoli la popolazione doveva essere Cis ed eterosessuale.
Sì sono stata felice di essere stata settimana scorsa al Pride di Colonia con mio figlio, dove lui si vergognava per una mamma che saltava e ballava con tutti contagiata da quel gran clima euforico che urlava "ehi mondo noi siamo qui e non ci arrendiamo!!!!"
Sì mi sto facendo in quattro per trovare il professionista in zona che possa dichiarare che è effettivamente transgender e potergli fare iniziare le terapie ormonali perchè parrucchiere, abiti e binder non bastano per sentirsi a proprio agio.
Sì non me ne importa una bella cippa secca se qualcuno mi crede pazza, perchè sono pazza d'amore per mio figlio e come la maggior parte delle madri farei qualsiasi cosa per lui: dico la maggior parte perchè so che ci sono madri che ripudiano i figli trans quanto quelli cis, ma gay.  
Sì sto male quando lo vedo stare male, quando lo vedo soffire perchè quel corpo non lo vuole e non lo sente suo.
Sì sto male perchè non si fa più abbracciare perchè quel contatto fisico gli ricorda più di altri chi vorrebbe essere e non è.
Sì vorrei tenerlo stretto tra le mie braccia e ripetergli che " ci vuole tempo ma le cose cambieranno", e che sono dalla sua parte, anche se lo sa e glielo ripeto ogni volta che serve.
Sì sto male a sapere che anche lui come tanti altri Trans per il disagio pensa anche al suicidio, anche se non mi è chiaro quanto radicato e profondo sia questo pensiero.
Sì sto male a pensare a quanti altri Trans come lui hanno tenuto nascosto la loro identità per anni per paura di essere rifiutati dalla società e dalla famiglia.
Sì non vivo benissimo questa lunghissima attesa, che durerà anni per poter vedere mio figlio in un corpo da figlio.

Io sono una trans mamma e sono orgogliosa di esserlo, anche se non è facile perchè è un processo lungo che devi accettare anche se non lo hai mai immaginato e lo devi accettare perchè non è tuo ma non hai alternative accettabili per la persona che sei. 

2 commenti:

  1. Leggo con un pizzico di stupore, ma so che la natura fra i mille scherzi che fa può elargire anche un corpo del genere opposto a quello percepito. Mi dispiace che stia affrontando difficoltà coi soggetti meno evoluti (da ciò che mi racconta la moglie di mio padre sui nipoti che vivono in Germania, non ricordo mai dove ma mi sa non lontano da te, sospetto che lì il bullismo sia un problema endemico) ma spero che incontri una politica più lungimirante della nostra e possa completare la transizione. Però quanto è fortunato ad averti come mamma, concordo...

    RispondiElimina