domenica 6 giugno 2021

considerazioni e elucubrazioni varie ( un titolo che potrei riutilizzare spesso)

Complice gli effetti da seconda vaccinazione che mi hanno resa quel malaticcia insopportabile che non sta abbastanza bene per fare ne abbastanza male per dormire senza stracciare l'anima, ho guardato parecchio Netflix ed ho lavorato a maglia. Partiamo da quest'ultimo, così tanto per divagare:


Sono alla fase " impara la lavorazione raglan che hai quasi finito il tuo maglione di lana 100%" Mi chiedo se con " livello intermedio" si intende " non ti spiego cosa e come lo devi fare ti dico solo che devi farlo" perchè le istruzioni per questo maglione in due lingue non spiegano affatto come mettere insieme le  maniche. Grazie al cielo c'è youtube!

Tornando a Netflix. Emily in Paris e Jessica Jones. Il primo non l'avrei nemmeno guardato se non fosse che figlia grande voleva guardare qualcosa con me e non avevo voglia di programmi per bambini/ ragazzine  ne tantomeno mi pareva appropriato Jessica Jones. Così ho scelto Emily in Paris indicato dai 12 anni. Ebbene se non avete già spiegato a vostra figlia quasi 12 enne il concetto di " amante" in entrambi i sensi, autoerotismo, etc. perchè ancora lontana da certe curiosità (c'è chi è precoce e chi no), questa serie sarà il modo per fare un crash course teorico. 
Al di là di questo che comunque mi ha fatto scoprire una preadolescente curiosa e contemporaneamente intimorita accanto a me, questa serie leggera piena di tacchi vertiginosi, gonne, Pain au Chocolait e lingua dalla musicalità affascinante ma dalla pronuncia che mi pare più complessa dell'inglese, ha rispolverato in me vecchi concetti in cui credevo, e nuove convinzioni che si contrappongono creando un senso di sconforto e confusione tra giusto e sbagliato e mancanza di linee di confine se dovesse esistere una pacifica convivenza tra i concetti stessi. In pratica quando un contesto, un atteggiamento è sensuale e quando è sessista? E' il modo in cui lo viviamo? C'è un metro che indica chiaramente i confini? O è una considerazione culturale? Una volta prima di trasferirmi in Germania, presi parte ad un corso di ritmi della musica araba. Nella prima lezione vennero introdotti gli strumenti, e tra questi la tarija o almeno credo si scriva così, un tamburo piccolo per le donne. Tra le partecipanti ci fu subito quella che con tono decisamente di disprezzo e disgusto apostrofò la notizia con "ecco alle donne solo le cose piccole". Stetti zitta e non esternai la mia considerazione che un tamburo piccolo è più facile da trasportare se devi portare con te molte cose quando, come donna del mondo orientale, lascerai la casa dei tuoi genitori per quella da donna sposata. Mi è chiaro che la considerazione di quell'altra partecipante fosse mediata dai concetti di parità dei sessi tipica del mondo occidentale, ma non si possono applicare sempre e comunque gli stessi metri a tutto. Negli ultimi anni ho riconsiderato parecchi miei punti di vista usando questo metro che piano piano mi è diventato famigliare, ed ora li sto rispolverando perchè forse non erano del tutto sbagliati come parevano. Insomma tanta confusione ,a m la realtà per me è sempre quella: la verità sta nel mezzo, nella giusta proporzione tra gli elementi, e il solo bianco o solo nero non esiste. Faccio questa considerazione e la trovo banale ed un po' vuota, ma non trovo via migliore. Di fatto l'equilibrio delle parti è ciò che fa funzionare le cose. Basta prendere ad esempio una qualsiasi ricetta di cucina: puoi cambiare di poco gli equilibri tra un ingrediente ed un altro ed ottenere un piatto ugualmente buono o migliore secondo il tuo gusto, o stravolgerlo creando qualcosa di completamente nuovo e buono o una porcheria da buttare al cesso, più o meno come le mie torte inventate di quando avevo vent'anni senza lievito perchè il lievito era male (concetto che all' epoca avevo adottato). C'è un "quindi" in tutto ciò? No a volte no e non è necessario che ci sia. Perchè a volte capire per formulare un " quindi" conclusivo ci va del tempo e andrebbe sostituito con un " work in progress". 
Ah all'inizio avevo parlato anche di un altra serie, Jessica Jones. Uno stereotipo che probabilmente piace alla tizia del corso di ritmi arabi di cui sopra, ma che se si va ben a vedere ricade perfettamente in stereotipi che forse non sono migliori di altri.

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