Ma secondo voi è mai possibile?
Prendere il raffredore il 26 di agosto lavando i ferri chirurgici?
Se pensate non sia possibile siate pronti ad una smentita: io sono la prova vivente e naso-gocciolante....
Si dice "non dire gatto finchè non ce l'hai nel sacco" ma se il gatto in questione è il gatto dagli stivali e il sacco è quello che usa per la caccia essere nel suo sacco con il gatto esattamente che significa? Blog di una "mi-faccio-i-fatti-miei blogger": blog fatto di pensieri, aneddoti, fatti di vita quotidiana e scazzi vari.
venerdì 29 agosto 2008
mercoledì 27 agosto 2008
Buongiorno dal PSVS (ex ambulatorietto)!
Martedì 26 agosto 2008 ore 19.58, squilla il cell della dottoressa GDS.
"Ciao Laura scusa ma c' stata un inomprensione tra due torunisti e non ho qui nessuno per la notte, la farei io ma domani ho un intervento piuttosto impegnativo, puoi venire tu qui?"
Così stanca da 10 ore di PSVL (ex PSV), preparo la cena, armi e bagagli, sto mezz'ora con il signor Baule ed esco.
Dò il cambio al capo, e mi sdraio un po' per raccimolare tutto quello che può essere "minuti di sonno" che non si sa mai, con la preoccupazione di non sentire il campanello. Mi appisolo e vrso mezzanotte squilla il telefono.
Mi faccio guidare all'apparecchio più vicino solo dalle orecchie, gli occhi non ce la fanno, per scoprire che la signora è preoccupata che la sua gatta stia tirando le cuoia (e come no! mi ha soffiato si e no mezz'ora fa dalla gabbia di degenza!) e che vuole una domiciliare perchè lei non ha la macchina. Ovvio che no, che non posso venire da te per una domiciliare.
Dopo un ora scopro che anche se fossi caduta in un sonno chimico da tiopentanale sodico, isofluorano o chi ne ha ne metta, avrei sentito il campanello, che in realtà è una campana come quella della scuola, bella forte che anche un quasi morto sordo di natura sentirebbe.
Visito la gatta, la metto in flebo e la ricovero su richiesta della proprietaria (gatta che per me poteva starsene a casa e tornare con calma stamattina) e torno a recuperare minuti di sonno.
Mai dormito così bene anche se mi svegliavo si e no una volta ogni ora. Eppure mi dicono sempre che fare le notti in PS equivale a non chiudere occhio...
Martedì 26 agosto 2008 ore 19.58, squilla il cell della dottoressa GDS.
"Ciao Laura scusa ma c' stata un inomprensione tra due torunisti e non ho qui nessuno per la notte, la farei io ma domani ho un intervento piuttosto impegnativo, puoi venire tu qui?"
Così stanca da 10 ore di PSVL (ex PSV), preparo la cena, armi e bagagli, sto mezz'ora con il signor Baule ed esco.
Dò il cambio al capo, e mi sdraio un po' per raccimolare tutto quello che può essere "minuti di sonno" che non si sa mai, con la preoccupazione di non sentire il campanello. Mi appisolo e vrso mezzanotte squilla il telefono.
Mi faccio guidare all'apparecchio più vicino solo dalle orecchie, gli occhi non ce la fanno, per scoprire che la signora è preoccupata che la sua gatta stia tirando le cuoia (e come no! mi ha soffiato si e no mezz'ora fa dalla gabbia di degenza!) e che vuole una domiciliare perchè lei non ha la macchina. Ovvio che no, che non posso venire da te per una domiciliare.
Dopo un ora scopro che anche se fossi caduta in un sonno chimico da tiopentanale sodico, isofluorano o chi ne ha ne metta, avrei sentito il campanello, che in realtà è una campana come quella della scuola, bella forte che anche un quasi morto sordo di natura sentirebbe.
Visito la gatta, la metto in flebo e la ricovero su richiesta della proprietaria (gatta che per me poteva starsene a casa e tornare con calma stamattina) e torno a recuperare minuti di sonno.
Mai dormito così bene anche se mi svegliavo si e no una volta ogni ora. Eppure mi dicono sempre che fare le notti in PS equivale a non chiudere occhio...
lunedì 25 agosto 2008
Nervi e Nervoso.
I primi vengono o saltano, il secondo monta o viene.
Il curioso sta nei meccanismi scatenanti. Un attività, un ricordo, meglio se adagiati già su un soffice terreno di nervoso per una situazione da concludere (i gatti nevrotici ad esempio, che grazie alla gatta Ludovica si concluderà un giorno prima) bastano a far si che questi si scatenino che è un piacere, soprattutto per situazioni difficili, molto complicate o impossibili da risolvere.
Il divertente è gestirli in sordina per farli passare.
I primi vengono o saltano, il secondo monta o viene.
Il curioso sta nei meccanismi scatenanti. Un attività, un ricordo, meglio se adagiati già su un soffice terreno di nervoso per una situazione da concludere (i gatti nevrotici ad esempio, che grazie alla gatta Ludovica si concluderà un giorno prima) bastano a far si che questi si scatenino che è un piacere, soprattutto per situazioni difficili, molto complicate o impossibili da risolvere.
Il divertente è gestirli in sordina per farli passare.
domenica 24 agosto 2008
Finalmente a casa docciata e con la panza piena.
Devo dire che la mia prima sostituzione turno di pronto soccorso è andata decisamente bene. Sono riuscita a fare pure una lastra!
La nota negativa è che mi dolgo profondamente di aver accettato un lavoro da cat sitter qui in paese.Chi mi paga è una persona buona gentile e mite, ma eccessivamente apprensiva ed ansiosa che si fa prendere da cose minime e da voci riportate. Così la sua ansia si riflette su di me che ne ho fin sopra i capelli dei suoi gatti nevrotici e decisamente ingestibili. In realtà la colpa non è dei gatti: analizzando la situazione da un occhio professionale sono mal gestiti e per ignoranza non per menefreghismo, che per lo meno è "guaribile". Ma è uno stress avere a che fare con gatti che non fanno altro che schizzare via come fulmini appena fai un passo possibilmente tirando giù il mondo. Ovvio che con dei gatti del genere non ti viene voglia di sbatterti per far rientrare la gatta abituata a stare fuori, o di girare il paese alla ricerca del maschio anziano che sopporta peggio di me gli altri gatti.
TI viene solo voglia di sfanculare l'umana che se li tiene in casa e i vicini che con poche parole la mandano in sbattimento. soprattutto se penso alla paga.
Devo dire che la mia prima sostituzione turno di pronto soccorso è andata decisamente bene. Sono riuscita a fare pure una lastra!
La nota negativa è che mi dolgo profondamente di aver accettato un lavoro da cat sitter qui in paese.Chi mi paga è una persona buona gentile e mite, ma eccessivamente apprensiva ed ansiosa che si fa prendere da cose minime e da voci riportate. Così la sua ansia si riflette su di me che ne ho fin sopra i capelli dei suoi gatti nevrotici e decisamente ingestibili. In realtà la colpa non è dei gatti: analizzando la situazione da un occhio professionale sono mal gestiti e per ignoranza non per menefreghismo, che per lo meno è "guaribile". Ma è uno stress avere a che fare con gatti che non fanno altro che schizzare via come fulmini appena fai un passo possibilmente tirando giù il mondo. Ovvio che con dei gatti del genere non ti viene voglia di sbatterti per far rientrare la gatta abituata a stare fuori, o di girare il paese alla ricerca del maschio anziano che sopporta peggio di me gli altri gatti.
TI viene solo voglia di sfanculare l'umana che se li tiene in casa e i vicini che con poche parole la mandano in sbattimento. soprattutto se penso alla paga.
Eccomi per voi dall'ambulatorietto con amore!
Sono al giro di boa: le prime cinque ore si sono concluse con un vaccino gatto, una terapia cane col mal di pancia e ahimè con una soppressione. Credetemi era la cosa migliore da fare.
Passata anche la pausa pappa con tanto di mezz'ora del panico.
Sta mattina mi preparo alla veloce una bella insalata, ci butto dentro un po' d'olio, prendo su anche i fiocchi di latte e una scatoletta di "antipasto pronto" che è una vera porcheria succulenta a base di tonno verdure e un velo di pomodoro (guisto per dare colore) e una busta di gallette di riso che non si sa mai.
Alle 13 mi rendo conto che manca una cosa FON-DA-MEN-TA-LE!
La FORCHETTA!!!!!!!
Cerco qui e là e trovo solo dei cucchiaini da caffè di plastica.
Quindi decido di aggirare il problema (e l'insalata) cercando un pizzettaro a domicilio.
NOOOOOO!!!!!
L'unico che mi dà le pagine gialle è chiuso e la ricerca con google (che mi dà un botto di risultati in più) è ugualmente infruttuosa.
OK provo con " ristoranti cinesi".
Ma è possibile che qui in questo paese a ridosso di Milano non ci sia una cippa di mi' di niente?
Perciò mi avvio verso quella che sarà un insalata zen: cioè un insalata mangiata con un cucchiaino da caffè di plastica. E meno male che la macchinetta del caffè qui non è di quelle che ti danno bicchiere e paletta!
Sono al giro di boa: le prime cinque ore si sono concluse con un vaccino gatto, una terapia cane col mal di pancia e ahimè con una soppressione. Credetemi era la cosa migliore da fare.
Passata anche la pausa pappa con tanto di mezz'ora del panico.
Sta mattina mi preparo alla veloce una bella insalata, ci butto dentro un po' d'olio, prendo su anche i fiocchi di latte e una scatoletta di "antipasto pronto" che è una vera porcheria succulenta a base di tonno verdure e un velo di pomodoro (guisto per dare colore) e una busta di gallette di riso che non si sa mai.
Alle 13 mi rendo conto che manca una cosa FON-DA-MEN-TA-LE!
La FORCHETTA!!!!!!!
Cerco qui e là e trovo solo dei cucchiaini da caffè di plastica.
Quindi decido di aggirare il problema (e l'insalata) cercando un pizzettaro a domicilio.
NOOOOOO!!!!!
L'unico che mi dà le pagine gialle è chiuso e la ricerca con google (che mi dà un botto di risultati in più) è ugualmente infruttuosa.
OK provo con " ristoranti cinesi".
Ma è possibile che qui in questo paese a ridosso di Milano non ci sia una cippa di mi' di niente?
Perciò mi avvio verso quella che sarà un insalata zen: cioè un insalata mangiata con un cucchiaino da caffè di plastica. E meno male che la macchinetta del caffè qui non è di quelle che ti danno bicchiere e paletta!
sabato 23 agosto 2008
S'incomincia!
L'altro giorno mi arriva un SMS:
"Ciao Laura sono Emanuele, mi puoi sostituire all'ambulatorietto la notte tra il*** e il***?"
"Ma certo che si! Laura"
"grazie mi fia un favorone. Emanuele"
"grazie a te di aver pensato a me. Laura"
"Davvero? allora ti penserò più spesso.Emanuele"
E mi ha evidentemente pensato perche ieri sera mentre ero per una rara volta fuori casa mi squilla il cellulare del lavoro ( evento decisamente raro per l'ora). "ciao Laura sono Sebastiano un collega di Emanuele. scusa se te lo chiedo con ocsì poco anticipo, ma potresti sostituirmi domenica questa?"
Così domenica farò il medico veterinario finalemente pagato!
E sono terrorizzata dalla burocrazia di fatture, prezzi con e senza iva, e quant'altro che all'università non ci pensano proprio a dirti.
L'altro giorno mi arriva un SMS:
"Ciao Laura sono Emanuele, mi puoi sostituire all'ambulatorietto la notte tra il*** e il***?"
"Ma certo che si! Laura"
"grazie mi fia un favorone. Emanuele"
"grazie a te di aver pensato a me. Laura"
"Davvero? allora ti penserò più spesso.Emanuele"
E mi ha evidentemente pensato perche ieri sera mentre ero per una rara volta fuori casa mi squilla il cellulare del lavoro ( evento decisamente raro per l'ora). "ciao Laura sono Sebastiano un collega di Emanuele. scusa se te lo chiedo con ocsì poco anticipo, ma potresti sostituirmi domenica questa?"
Così domenica farò il medico veterinario finalemente pagato!
E sono terrorizzata dalla burocrazia di fatture, prezzi con e senza iva, e quant'altro che all'università non ci pensano proprio a dirti.
venerdì 22 agosto 2008
"simpatico come un brufolo tra le chiappe"
questo è il modo in cui indico quanto una persona non mi stia particolarmente simpatica.
Oggi (ma in realtà è da un po') ce l'ho con uno del forum di moto. Non so se sia un idiota quando guida o no, non ho ancora avuto il "piacere", ma ha abbondantemente stracciato i maroni perchè mi stia "simpatico come un brufolo tra le chiappe". In pratica da uno che si sentiva poco per motivi di lavoro, causa vacanza ed infortunio è diventato uno che per ogni minima cagata scritta sul forum commenta, ma non in modo sagace e divertente, in modo piatto, così, tanto per dire la sua, anche in discorsi che non lo riguardano.
Ora potrei strasbattermene di questo tizio, se non fosse che l'uso del forum prevede la lettura di tutti i messaggi scritti per mantenere il filo di una discussione (che non a caso si chiama tread) e trovarci sempre di mezzo i suoi caXXo di commenti inutili fa perdere tempo. A nulla è valso dirgli " ma non puoi distrarti con qualcos'altro e non solo con questo forum?", tanto che non ho capito se mi ha ignorato volutamente o è talmente stupido da non aver capito il velato " hai stracciato la mi' ! "
Sempre sul discorso forum, ce l'ho pure con le donnette che leggono male ( ma qui si parla di un altro forum di cui non so ancora se pentirmene o no) che commentano decisamente fuori luogo, quando magari hai bisogno di una risposta veloce.
In pratica ce l'ho con chi pur di dire la sua, dice una minchiata in un contesto "sociale" come un forum costringendo tutti a leggerla facendo comunque perdere tempo. Ma se volete dire la vostra fate una bella cosa: apritevi un blog no? così potete dire le vostre minchiatelle quotidiane e una volta esaurita la scorta di minchiatelle partecipare ad una vita sociale virtuale in modo utile e proficuo. In pratica per la prima parte fate come me, per la seconda arrangiatevi.
questo è il modo in cui indico quanto una persona non mi stia particolarmente simpatica.
Oggi (ma in realtà è da un po') ce l'ho con uno del forum di moto. Non so se sia un idiota quando guida o no, non ho ancora avuto il "piacere", ma ha abbondantemente stracciato i maroni perchè mi stia "simpatico come un brufolo tra le chiappe". In pratica da uno che si sentiva poco per motivi di lavoro, causa vacanza ed infortunio è diventato uno che per ogni minima cagata scritta sul forum commenta, ma non in modo sagace e divertente, in modo piatto, così, tanto per dire la sua, anche in discorsi che non lo riguardano.
Ora potrei strasbattermene di questo tizio, se non fosse che l'uso del forum prevede la lettura di tutti i messaggi scritti per mantenere il filo di una discussione (che non a caso si chiama tread) e trovarci sempre di mezzo i suoi caXXo di commenti inutili fa perdere tempo. A nulla è valso dirgli " ma non puoi distrarti con qualcos'altro e non solo con questo forum?", tanto che non ho capito se mi ha ignorato volutamente o è talmente stupido da non aver capito il velato " hai stracciato la mi' ! "
Sempre sul discorso forum, ce l'ho pure con le donnette che leggono male ( ma qui si parla di un altro forum di cui non so ancora se pentirmene o no) che commentano decisamente fuori luogo, quando magari hai bisogno di una risposta veloce.
In pratica ce l'ho con chi pur di dire la sua, dice una minchiata in un contesto "sociale" come un forum costringendo tutti a leggerla facendo comunque perdere tempo. Ma se volete dire la vostra fate una bella cosa: apritevi un blog no? così potete dire le vostre minchiatelle quotidiane e una volta esaurita la scorta di minchiatelle partecipare ad una vita sociale virtuale in modo utile e proficuo. In pratica per la prima parte fate come me, per la seconda arrangiatevi.
lunedì 18 agosto 2008
Come tutte le mattine, faccio il giro dei blog che leggo tutti i giorni.
Apro il blog di Mamigà e leggo che un suo conoscente è in coma per trauma cranico (credo: il termine che viene usato è ben altro) in seguito ad incidente in motorino nonostante avesse su il casco.
Avesse su il casco.
L'argomento, come è noto, mi tocca abbastanza perciò ne è venuto fuori un commento chilometrico, che conoscendo Mamigà e la sua sensibilità, non sarebbe stato esattamente adatto al sul blog oggi, perciò l'ho tramutato in un post qui.
Le mie riflessioni sono tutte concentrate sul:
"Ma il casco era integrale o di quelli aperti, magari a scodella?"
"Ma era allacciato bene?"
"Ma lo aveva preso al discount per spendere poco ed essere al riparo dalle multe, o aveva speso il giusto comprandolo in un negozio di articoli per la moto serio che non si permetta di dire "beh ma per lo scooter va bene il casco jet " (scena vista accadere con i miei occhi) ?"
Queste sono le riflessioni che quando le fai a qualcuno che sta bene, che è ancora vivo e non vegetale in un letto, ti risponde il più delle volte "Uff, ma quante paranoie ti fai! vado SOLO in motorino, mica in pista!" perchè la sicurezza è un noioso obbligo di legge non un dovere di rispetto verso se stessi e gli altri. Già perchè i 100 euro che hai risparmiato comprando il casco al discount sono i 5000 euro che tu e il resto degli italiani tirano fuori per te che hai comprato il casco al discount quando ti pagano le cure mediche. E le cifre le butto lì a caso.
Mi sono fatta ben tre corsi di guida sicura per imparare a portare bene la moto, perchè al mondo non si nasce "imparati" in nulla, nemmeno nel camminare, e in tutti e tre i corsi dopo il "benvenuti a tutti" segue almeno un ora sull'importanza dell'abbigliamento protettivo, dal casco obbligatorio per legge a tutto il resto, che la maggior parte delle persone che vanno in moto scooter e motorino ignorano, volontariamente o no, perchè " tanto non vado forte, tanto non vado in pista, ma è solo uno scooter, ma è solo un motorino". Tuttavia quando cadi da fermo, quando cadi a 5 km orari perchè ti sbuca il bambino mal custodito dai genitori che insegue la palla, ti fai male lo stesso e se avete qualcuno che lavora in un pronto soccorso ortopedico fatevi raccontare quante ossa rotte per motorino arrivano perchè "ero fermo e..." "mi stavo fermando e.." ... e scemo tu che pensi di essere invincibile.
Vedo troppe schifezze in giro. Gente che va in giro con le infradito, bermuda e canottiera anche su moto grosse come quella del signor baule o come la mia, dove avere una buona calzatura che non scivoli se metti giù il piede male, o sullo sporco al semaforo, non fa cadere te con addosso 200 kg di moto o anche scooter, e poi vienimi a raccontare che "sei prudente"o " che 2 vai in mopto da una vita".
Magari questa persona è stata VERAMENTE sfortunata con un buon casco, ma mi viene difficile pensarlo vedendo quanta gente vive il casco come un obbligo di legge e non come uno strumento per proteggersi se non per salvarsi la vita. Senza contare poi la VERA TRISTEZZA che la legge omologa caschi che non sono per nulla protettivi, purchè in 5 punti (e solo in quei cinque) resista a determinate botte, ma per la restante struttura chissenefrega.
C'è un progetto di legge che vuole far passare obbligatorio l'uso del paraschiena: credo che al posto di pensare a questo nuovo obbligo dovrebbero rivedere i criteri di omologazione dei caschi e magari spiegare a partire dai ragazzini che fanno il patentino, il senso di "sicurezza attiva e passiva" in moto, concetto che in questa Italia di cazzoni che si credono dio in terra sembra importare a troppo pochi.
Apro il blog di Mamigà e leggo che un suo conoscente è in coma per trauma cranico (credo: il termine che viene usato è ben altro) in seguito ad incidente in motorino nonostante avesse su il casco.
Avesse su il casco.
L'argomento, come è noto, mi tocca abbastanza perciò ne è venuto fuori un commento chilometrico, che conoscendo Mamigà e la sua sensibilità, non sarebbe stato esattamente adatto al sul blog oggi, perciò l'ho tramutato in un post qui.
Le mie riflessioni sono tutte concentrate sul:
"Ma il casco era integrale o di quelli aperti, magari a scodella?"
"Ma era allacciato bene?"
"Ma lo aveva preso al discount per spendere poco ed essere al riparo dalle multe, o aveva speso il giusto comprandolo in un negozio di articoli per la moto serio che non si permetta di dire "beh ma per lo scooter va bene il casco jet " (scena vista accadere con i miei occhi) ?"
Queste sono le riflessioni che quando le fai a qualcuno che sta bene, che è ancora vivo e non vegetale in un letto, ti risponde il più delle volte "Uff, ma quante paranoie ti fai! vado SOLO in motorino, mica in pista!" perchè la sicurezza è un noioso obbligo di legge non un dovere di rispetto verso se stessi e gli altri. Già perchè i 100 euro che hai risparmiato comprando il casco al discount sono i 5000 euro che tu e il resto degli italiani tirano fuori per te che hai comprato il casco al discount quando ti pagano le cure mediche. E le cifre le butto lì a caso.
Mi sono fatta ben tre corsi di guida sicura per imparare a portare bene la moto, perchè al mondo non si nasce "imparati" in nulla, nemmeno nel camminare, e in tutti e tre i corsi dopo il "benvenuti a tutti" segue almeno un ora sull'importanza dell'abbigliamento protettivo, dal casco obbligatorio per legge a tutto il resto, che la maggior parte delle persone che vanno in moto scooter e motorino ignorano, volontariamente o no, perchè " tanto non vado forte, tanto non vado in pista, ma è solo uno scooter, ma è solo un motorino". Tuttavia quando cadi da fermo, quando cadi a 5 km orari perchè ti sbuca il bambino mal custodito dai genitori che insegue la palla, ti fai male lo stesso e se avete qualcuno che lavora in un pronto soccorso ortopedico fatevi raccontare quante ossa rotte per motorino arrivano perchè "ero fermo e..." "mi stavo fermando e.." ... e scemo tu che pensi di essere invincibile.
Vedo troppe schifezze in giro. Gente che va in giro con le infradito, bermuda e canottiera anche su moto grosse come quella del signor baule o come la mia, dove avere una buona calzatura che non scivoli se metti giù il piede male, o sullo sporco al semaforo, non fa cadere te con addosso 200 kg di moto o anche scooter, e poi vienimi a raccontare che "sei prudente"o " che 2 vai in mopto da una vita".
Magari questa persona è stata VERAMENTE sfortunata con un buon casco, ma mi viene difficile pensarlo vedendo quanta gente vive il casco come un obbligo di legge e non come uno strumento per proteggersi se non per salvarsi la vita. Senza contare poi la VERA TRISTEZZA che la legge omologa caschi che non sono per nulla protettivi, purchè in 5 punti (e solo in quei cinque) resista a determinate botte, ma per la restante struttura chissenefrega.
C'è un progetto di legge che vuole far passare obbligatorio l'uso del paraschiena: credo che al posto di pensare a questo nuovo obbligo dovrebbero rivedere i criteri di omologazione dei caschi e magari spiegare a partire dai ragazzini che fanno il patentino, il senso di "sicurezza attiva e passiva" in moto, concetto che in questa Italia di cazzoni che si credono dio in terra sembra importare a troppo pochi.
domenica 17 agosto 2008
Altri piccoli discorsi aperti si concludono: ho finito " I love shopping con il baby ", ed ora frronterò "marley and me" versione in lingua originale del più conosciuto "io e marley " e la cosa mi turba un po'. No non per il fatto che è in inglese, ma per il fatto che mi sono fermata in un capitolo in cui si parla di gravidanza.
Facciamo il punto della situazione:
- Ho finito di leggere il libro di una donna in stato interessante;
- Prima ancora finisco baudolino e anche lì si parla di una gravidanza;
- Sul comodino c'è " l'animale donna " di Desmond Morris, che tratta della femmina umana in hciave evoluzionistica naturale senza metante filosofico politiche religioso sociale di cui TUTTI sembra che non possano fare a meno: in pratica la donna e tutto tranne che quello che è realmente, la parte femminile di una specie animale con tutte le sue "caratteristiche zoologiche";
- Due settimane fa ho scoperto come mai si diventa genitori: in un momento di insanità mentale presi dall'euforia di "quel" momento (vuoi che il mare l'aria fresca un po' di relax ne siano complici) si esclama: "beh Marina non è un brutto nome per una bimba" e si fanno "cose" avventate, che cara grazia si sono risolti in un nulla di fatto, anche se per un paio di giorni viaggiavo sulle nuvole pensando e bavaglini con ricamato "Marina", e non ero l'unica.
questo mi fa pensare....
... mi fa pensare che DEVO a tutti i costi trovare qualcuno con un neonato farmelo prestare per mezza giornata ( regalandogli mezza giornata di relax al genitore) e farmi passare la voglia. Anzi farci passare la voglia, perchè non sono per niente l'unica, anzi temo di essere quella con meno voglia tra i due.
Parliamoci chiaro. Ho la vita abbastanza incasinata: forse meno di tanti altri, ma non mi sento padrona della mia vita, o per lo meno non ancora. Non mi sono abituata alla vita da veterinario ancora perchè una vera vita da veterinario non ce l'ho. E poi ho la casa che sembra un enorme deposito di cose: e la borsa di questo, e la borsa di quell'altro e ninnoli qui e ninnoli là alcuni acquistati altri regalati, ma di cui avrei voglia di sbarazzarmi per poter avere un casa da "un colpo di panno e via!" vivibile per umani e per gatti.
Ho voglia di vendere la ZZR che è ancora in box e nessuno la vuole: mi scoccerebbe svenderla. Ho voglia di vendere lanche la collezioni di cristali swarovski il peggior investimento che abbiamo fatto e che grazie alle politiche dell'azienda stessa ha perso di qualsiasi valore. Ho voglia anche di dare via un po' di libri che non mi interessano affatto, o che non mi interessano più perchè "l'epoca" è passata.
In pratica ho voglia di cambiamenti, di aria di liberarmi di cose che non mi servono.
Fatta eccezione per il tempo e i soldi, se qualcuno ha bisogno di qualcosa faccia un fischio, sia mai che non is possa regalare, scambiare o vendere....
Facciamo il punto della situazione:
- Ho finito di leggere il libro di una donna in stato interessante;
- Prima ancora finisco baudolino e anche lì si parla di una gravidanza;
- Sul comodino c'è " l'animale donna " di Desmond Morris, che tratta della femmina umana in hciave evoluzionistica naturale senza metante filosofico politiche religioso sociale di cui TUTTI sembra che non possano fare a meno: in pratica la donna e tutto tranne che quello che è realmente, la parte femminile di una specie animale con tutte le sue "caratteristiche zoologiche";
- Due settimane fa ho scoperto come mai si diventa genitori: in un momento di insanità mentale presi dall'euforia di "quel" momento (vuoi che il mare l'aria fresca un po' di relax ne siano complici) si esclama: "beh Marina non è un brutto nome per una bimba" e si fanno "cose" avventate, che cara grazia si sono risolti in un nulla di fatto, anche se per un paio di giorni viaggiavo sulle nuvole pensando e bavaglini con ricamato "Marina", e non ero l'unica.
questo mi fa pensare....
... mi fa pensare che DEVO a tutti i costi trovare qualcuno con un neonato farmelo prestare per mezza giornata ( regalandogli mezza giornata di relax al genitore) e farmi passare la voglia. Anzi farci passare la voglia, perchè non sono per niente l'unica, anzi temo di essere quella con meno voglia tra i due.
Parliamoci chiaro. Ho la vita abbastanza incasinata: forse meno di tanti altri, ma non mi sento padrona della mia vita, o per lo meno non ancora. Non mi sono abituata alla vita da veterinario ancora perchè una vera vita da veterinario non ce l'ho. E poi ho la casa che sembra un enorme deposito di cose: e la borsa di questo, e la borsa di quell'altro e ninnoli qui e ninnoli là alcuni acquistati altri regalati, ma di cui avrei voglia di sbarazzarmi per poter avere un casa da "un colpo di panno e via!" vivibile per umani e per gatti.
Ho voglia di vendere la ZZR che è ancora in box e nessuno la vuole: mi scoccerebbe svenderla. Ho voglia di vendere lanche la collezioni di cristali swarovski il peggior investimento che abbiamo fatto e che grazie alle politiche dell'azienda stessa ha perso di qualsiasi valore. Ho voglia anche di dare via un po' di libri che non mi interessano affatto, o che non mi interessano più perchè "l'epoca" è passata.
In pratica ho voglia di cambiamenti, di aria di liberarmi di cose che non mi servono.
Fatta eccezione per il tempo e i soldi, se qualcuno ha bisogno di qualcosa faccia un fischio, sia mai che non is possa regalare, scambiare o vendere....
venerdì 15 agosto 2008
Nonostante abbia iniziato un nuovo lavoro a crocette, sono riuscita a terminarne uno veloce, ma ingombrante: la mia borsa ricamabile!
lato uno
lato due
lato tre!
Sempre approfittando di questi due giorni di mare pre-ferragosto, ho pure terminato Baudolino di Umberto Eco che ha un finale, e per "finale" intendo proprio le ultime due righe, spettacolare.
Così posso dichiararmi soddisfatta del mio piano" termina ciò che hai in ballo" perchè nonstante un ricamo iniziato ex-novo, sot concludendo altri discorsi lasciati aperti.
Ma rimaniamo in tema "discorsi lasciati aperti". I giorni di mare erano una cosa prevista, ma imprevista. Cioè si doveva andare, ma non si sapeva quando se non fosse che giovedì di settimana scorsa mi arriva un messaggio di Bussolina che mi dice " sono al mare da *** a***, se volete posso ospitarvi da martedì a giovedì". Detto, fatto. Martedì mattina sveglia prima dell'alba e via per il mare. E questo è l'angolo imprevisto. L'angolo previsto è che sto prendendo il brevetto Open Water di immersione, il primo per intenderci, e visto che non lo faccio come tutti i comuni mortali nella scuola di sub più vicina a casa, ma lo faccio a circa 200 km di distanza ad Imperia, dove conosciamo l'istruttore, era previsto che si andasse al mare per le lezioni teoriche e pratiche. Così il gatto dagli stivali diventa un gatt'a'mmollo!
lato uno
lato due
lato tre!
Sempre approfittando di questi due giorni di mare pre-ferragosto, ho pure terminato Baudolino di Umberto Eco che ha un finale, e per "finale" intendo proprio le ultime due righe, spettacolare.
Così posso dichiararmi soddisfatta del mio piano" termina ciò che hai in ballo" perchè nonstante un ricamo iniziato ex-novo, sot concludendo altri discorsi lasciati aperti.
Ma rimaniamo in tema "discorsi lasciati aperti". I giorni di mare erano una cosa prevista, ma imprevista. Cioè si doveva andare, ma non si sapeva quando se non fosse che giovedì di settimana scorsa mi arriva un messaggio di Bussolina che mi dice " sono al mare da *** a***, se volete posso ospitarvi da martedì a giovedì". Detto, fatto. Martedì mattina sveglia prima dell'alba e via per il mare. E questo è l'angolo imprevisto. L'angolo previsto è che sto prendendo il brevetto Open Water di immersione, il primo per intenderci, e visto che non lo faccio come tutti i comuni mortali nella scuola di sub più vicina a casa, ma lo faccio a circa 200 km di distanza ad Imperia, dove conosciamo l'istruttore, era previsto che si andasse al mare per le lezioni teoriche e pratiche. Così il gatto dagli stivali diventa un gatt'a'mmollo!
lunedì 11 agosto 2008
Avevo detto che volevo concludere discorsini e discorsetti a crocette lasciati aperti da tempo immemore.....
Ieri sera ho iniziato il regalo di compleanno per un'amica. Fa gli anni a settembre ( non sei te meg! e Krishel con te ci siamo già sistemate ;) ) e non ho la più palida idea se riuiscirò a farcela in tempo. Ah mamigà, lo faccio usando la magnifica tela che mi hai regalato tu: e devo dire che si ricama molto bene. Solo che ci devo prendere occhio perchè sbagliare a contare è facile :)) Ma credo che il risultato sarà stupefacente! (questo è un piccolo indizio non diretto sul tema del ricamo che ovviamente non posso svelare perchè non so quanto passi di qui la diretta interessata)
Ed ho anche trovato cosa preparare per il swap caffè segreto....
Ieri sera ho iniziato il regalo di compleanno per un'amica. Fa gli anni a settembre ( non sei te meg! e Krishel con te ci siamo già sistemate ;) ) e non ho la più palida idea se riuiscirò a farcela in tempo. Ah mamigà, lo faccio usando la magnifica tela che mi hai regalato tu: e devo dire che si ricama molto bene. Solo che ci devo prendere occhio perchè sbagliare a contare è facile :)) Ma credo che il risultato sarà stupefacente! (questo è un piccolo indizio non diretto sul tema del ricamo che ovviamente non posso svelare perchè non so quanto passi di qui la diretta interessata)
Ed ho anche trovato cosa preparare per il swap caffè segreto....
sabato 9 agosto 2008
bollettino medico ( per far stare tranquilla mamigà ;) )
Oggi niente nevralgia: così come se ne è arrivata se ne è pure andata, senza spiegazioni ma con un po' di ahi e bai, lasciandomi un fastidioso, ma leggero, mal di testa e un accenno di dolore al collo già trattato con crema all'arnica.
Quando mi accadono questi malesseri, così senza giustificazioni "meccaniche" mi chiedo sempre quale messaggio vuole mandarmi il mio corpo. Sono un medico, ma sono profondamente convinta che i "malesseri" non siano solo di origine traumatica, battterica o virale, ma che spesso, se non sempre, l'origine traumatica, batterica o virale di un malanno sia la seconda causa ad uno stato di malessere interiore legato allo stato d'animo. In sintesi una persona felice di se stessa e della sua vita non dovrebbe ammalarsi mai. Quindi per guarire sarebbe inutile prendere badilate di farmaci, quanto sarebbe più giusto soffermarci a riflettere sulle cose che ci feriscono. Il passo successivo è affrontarle: alcune si possono risolvere, altre no e vanno accettate per quelle che sono senza farci sopraffarre da esse ( nel mio caso ho una suocera che è bravissima a storpiare sensi e significati delle parole: è un supplizio ma me la devo tenere così e aiutare Luca a non sopprimerla).
Poi devo ammettere qualche pillolina di tanto in tanto aiuta ;)
Altra cosa.
Estate, meglio dire "agosto" a me vien voglia ( e non solo in questo mese) di concludere discorsi lasciati aperti. No non intendo discussioni tra persone , situazioni da chiarire o similari, ma ricami, libri, lavoretti iniziati e lasicati lì: il valore del concluderli è grande per me, anzi credo lo sia per tutti, perchè chiuso un discorso ne puoi aprire un altro è un "andare avanti". Certo non è che un ricamo o un libro ti cambino la vita ma a me concludere una cosina così piccola mi aiuta come spinta per andare avanti e affrontare altri discorsi anche più grandi. E non è mai da sottovalutare il valore sottile del "mettere a posto" e del "aver concluso" anche una situazione semplicemente fisica e meccanica. perchè è comunque un pensieri che ti levi dalla testa. Quindi mi dedicherò ai miei ufo a crocette e ai 4 libri iniziati e non ancora finiti, sperando poi di arrivare allo status di avere solo un ricamo in giro e solo un libro in giro ;)
Oggi niente nevralgia: così come se ne è arrivata se ne è pure andata, senza spiegazioni ma con un po' di ahi e bai, lasciandomi un fastidioso, ma leggero, mal di testa e un accenno di dolore al collo già trattato con crema all'arnica.
Quando mi accadono questi malesseri, così senza giustificazioni "meccaniche" mi chiedo sempre quale messaggio vuole mandarmi il mio corpo. Sono un medico, ma sono profondamente convinta che i "malesseri" non siano solo di origine traumatica, battterica o virale, ma che spesso, se non sempre, l'origine traumatica, batterica o virale di un malanno sia la seconda causa ad uno stato di malessere interiore legato allo stato d'animo. In sintesi una persona felice di se stessa e della sua vita non dovrebbe ammalarsi mai. Quindi per guarire sarebbe inutile prendere badilate di farmaci, quanto sarebbe più giusto soffermarci a riflettere sulle cose che ci feriscono. Il passo successivo è affrontarle: alcune si possono risolvere, altre no e vanno accettate per quelle che sono senza farci sopraffarre da esse ( nel mio caso ho una suocera che è bravissima a storpiare sensi e significati delle parole: è un supplizio ma me la devo tenere così e aiutare Luca a non sopprimerla).
Poi devo ammettere qualche pillolina di tanto in tanto aiuta ;)
Altra cosa.
Estate, meglio dire "agosto" a me vien voglia ( e non solo in questo mese) di concludere discorsi lasciati aperti. No non intendo discussioni tra persone , situazioni da chiarire o similari, ma ricami, libri, lavoretti iniziati e lasicati lì: il valore del concluderli è grande per me, anzi credo lo sia per tutti, perchè chiuso un discorso ne puoi aprire un altro è un "andare avanti". Certo non è che un ricamo o un libro ti cambino la vita ma a me concludere una cosina così piccola mi aiuta come spinta per andare avanti e affrontare altri discorsi anche più grandi. E non è mai da sottovalutare il valore sottile del "mettere a posto" e del "aver concluso" anche una situazione semplicemente fisica e meccanica. perchè è comunque un pensieri che ti levi dalla testa. Quindi mi dedicherò ai miei ufo a crocette e ai 4 libri iniziati e non ancora finiti, sperando poi di arrivare allo status di avere solo un ricamo in giro e solo un libro in giro ;)
giovedì 7 agosto 2008
La soluzione alle piccole tristezze è: Fare.
Fare qualcosa che ti occupi le mani e la mente, perchè le piccole tristezze se hanno la testolina tutta a loro disposizione proliferano e s'ingigantiscono esattamente come i granelli di sabbia che diventano montagne.
Così mi sono messa a fare.
Niente di che, ma mi hanno parlato tante volte di Anobii ed oggi mi sono decisa ad entrarci. Così ho creato la mia libreria virtuale che in realtà è una briciola di quella reale. La trovate qui
Fare qualcosa che ti occupi le mani e la mente, perchè le piccole tristezze se hanno la testolina tutta a loro disposizione proliferano e s'ingigantiscono esattamente come i granelli di sabbia che diventano montagne.
Così mi sono messa a fare.
Niente di che, ma mi hanno parlato tante volte di Anobii ed oggi mi sono decisa ad entrarci. Così ho creato la mia libreria virtuale che in realtà è una briciola di quella reale. La trovate qui
Piccole tristezze.
a volte mi vengono, mi vengono per motivi che non è qui il luogo adatto per trattarle. Ma mi vengono e mi impediscono di trovare qualcosa per scrivere un post, anche se avrei da raccontare del mio colloquio con un francese all'autogrill, del gatto Saso, e di come si fanno visite domiciliari a x km di distanza.
Ma adesso non mi va: speriamo che più tanrdi migliori.
a volte mi vengono, mi vengono per motivi che non è qui il luogo adatto per trattarle. Ma mi vengono e mi impediscono di trovare qualcosa per scrivere un post, anche se avrei da raccontare del mio colloquio con un francese all'autogrill, del gatto Saso, e di come si fanno visite domiciliari a x km di distanza.
Ma adesso non mi va: speriamo che più tanrdi migliori.
sabato 2 agosto 2008
Mare!
Non sono una maromane, ma l'odore e il rumore del mare mi piacciono tantissimo, senza contare che la vista "a perdita" che mi offre la blu distesa mi da una sensazione stupenda che non riescoa descrivere a parole.
tra poco me ne vado a Genova per lavoro dai miei Cani e da Amor (unico gatto del gruppo) e poi ci attacco domenica e lunedì qualche km più in là.
Spero che questa gitarella faccia bene anche al Baule che è da quando siamo tronati da Polcanto che è un po' nervoso: lo sento dal tono da "manager incapace che fa quindi il sostenuto" che prende la sua voce. Ma non è "manager" ne tantomeno "incapace".
Non sono una maromane, ma l'odore e il rumore del mare mi piacciono tantissimo, senza contare che la vista "a perdita" che mi offre la blu distesa mi da una sensazione stupenda che non riescoa descrivere a parole.
tra poco me ne vado a Genova per lavoro dai miei Cani e da Amor (unico gatto del gruppo) e poi ci attacco domenica e lunedì qualche km più in là.
Spero che questa gitarella faccia bene anche al Baule che è da quando siamo tronati da Polcanto che è un po' nervoso: lo sento dal tono da "manager incapace che fa quindi il sostenuto" che prende la sua voce. Ma non è "manager" ne tantomeno "incapace".
venerdì 1 agosto 2008
Cose ritrovate.
Sto portando anvanti il lento lavoro di trascrivere (ctrl + C e ctrl + V) le ricette dalal ML la pentola che bolle al blog omonimo creato apposta per non perdere tutto quello che si è scritto in un po' di anni , e nelle varie cose mi salta fuori questa "ricettina" che scovò il signor Baule nel web.
per chi non se la cava con l'inglese in fondo c'è la traduzione..
-----
Just in case you need a new recipe for Sunday lunch!
When I found this recipe, I thought it was perfect for people, like me, who just are not sure how to tell when poultry is thoroughly cooked,but not dried out. Give this a try.
BAKED STUFFED CHICKEN
6-7 lb. chicken
1 cup melted butter
1 cup stuffing (Pepperidge Farm is good.)
1 cup uncooked popcorn (ORVILLE REDENBACHERS LOW FAT) Salt/pepper to
taste
______________________________
Preheat oven to 350 degrees.
Brush chicken well with melted butter, salt, and pepper. Fill cavity with stuffing and popcorn. Place in baking pan with the neck end toward the back of the oven. Listen for the popping sounds.
When the chicken's butt blows the oven door open and the chicken flies across the room, it is done.
And, you thought I couldn't cook.
-----------------------------------------------------
Questa nel caso vi serva una nuova ricetta per il pranzo della domenica!
Quando ho trovato questa ricetta, Ho pensato che fosse perfetta per persone che, come me, non sono sicure quando dire che il polloe cotto, ma non carbonizzato. provatela.
POLLO RIPIENO ARROSTO
un pollo da 3 KG
1 tazza di burro fuso
1 tazza di ripieno ( dà la marca di un preparato)
1 tazza di semini per fare i pop corn
sale e pepe q.b.
Riscaldate il forno a 180 gradi spennellate per bene il pollo con burro fuso, sale e pepe.
Rienpitelo col ripieno e i semini per il pop corn.
mettertelo sulla teglia e infornarlo con il collo verso il fondo del forno.
state ad ascoltare lo scoppiettio del pop corn.
quando l'estremità del pollo soffiando apre lo sportelleo del forno e il pollo vola attraverso al stanza, vuol dire che è cotto.
E poi penserete che io non debba cucinare.
Sto portando anvanti il lento lavoro di trascrivere (ctrl + C e ctrl + V) le ricette dalal ML la pentola che bolle al blog omonimo creato apposta per non perdere tutto quello che si è scritto in un po' di anni , e nelle varie cose mi salta fuori questa "ricettina" che scovò il signor Baule nel web.
per chi non se la cava con l'inglese in fondo c'è la traduzione..
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Just in case you need a new recipe for Sunday lunch!
When I found this recipe, I thought it was perfect for people, like me, who just are not sure how to tell when poultry is thoroughly cooked,but not dried out. Give this a try.
BAKED STUFFED CHICKEN
6-7 lb. chicken
1 cup melted butter
1 cup stuffing (Pepperidge Farm is good.)
1 cup uncooked popcorn (ORVILLE REDENBACHERS LOW FAT) Salt/pepper to
taste
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Preheat oven to 350 degrees.
Brush chicken well with melted butter, salt, and pepper. Fill cavity with stuffing and popcorn. Place in baking pan with the neck end toward the back of the oven. Listen for the popping sounds.
When the chicken's butt blows the oven door open and the chicken flies across the room, it is done.
And, you thought I couldn't cook.
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Questa nel caso vi serva una nuova ricetta per il pranzo della domenica!
Quando ho trovato questa ricetta, Ho pensato che fosse perfetta per persone che, come me, non sono sicure quando dire che il polloe cotto, ma non carbonizzato. provatela.
POLLO RIPIENO ARROSTO
un pollo da 3 KG
1 tazza di burro fuso
1 tazza di ripieno ( dà la marca di un preparato)
1 tazza di semini per fare i pop corn
sale e pepe q.b.
Riscaldate il forno a 180 gradi spennellate per bene il pollo con burro fuso, sale e pepe.
Rienpitelo col ripieno e i semini per il pop corn.
mettertelo sulla teglia e infornarlo con il collo verso il fondo del forno.
state ad ascoltare lo scoppiettio del pop corn.
quando l'estremità del pollo soffiando apre lo sportelleo del forno e il pollo vola attraverso al stanza, vuol dire che è cotto.
E poi penserete che io non debba cucinare.
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