lunedì 7 luglio 2008

Polcanto, il ritorno.

L'anno scorso quando ho fatto il primo GSSS non dissi molto di più che esserne venuta fuori moralmente distrutta, per la messa in evidenza che Blue Belle non mi avrebbe aiutata ad imparare ad andare in moto, e, ammetto, finchè non ho poggiato le chiappe sul CBR 125 non ero poi tanto convinta che le cose sarebbero andate meglio con una moto più piccola.
Andare in moto non è un obbligo prescritto dal medico o dettato dalla legge: è un divertimento e per divertirsi bisogna avere la giusta compagnia che sappia darti ciò di cui hai bisogno e non che pretenda da te di più di quello che puoi dare. Questa è la differenza tra P-chan che mi dà quello di cui ho bisogno senza pretendere di più e Blue Belle che aveva bisogno di qualcosa di di più da me e che non ero in grado di darle.
Il GSSS va vissuto come un bel gioco a squadre in cui la regola fondamentale è divertirsi in sicurezza. Le squadre sono costituite da 2 elementi: tu e la tua moto. Tu comandi e lei obbedisce, ma devi saperla comandare e non temerla altrimenti il gioco non gira. Terreno di gioco la strada. Strade bellissime che non sto a descrivere: le si possono trovare sui libri di curve e tornanti che poi sono gli organizzatori del GSSS. Alcune strade sono tanto belle a vedersi e bruttine a farsi che essere lenti ti dà il vantaggio di goderne il panorama, senza pensare alla discesa ripida per i miei gusti, che è ovviamente in ombra (mentre hai su gli occhiali da sole) e con la curva nascosta tra due muri (stradina che passa alla storia per “ che strada di me'” seguita da impropero immeritato all'insegnante del giorno, che però mi ha attesa pochi metri più in là della curva e con classico gesto a pollice in su si congratula perché ci sono passata). Avversario in campo: per me le mie paure ansie incertezze che si riflettevano in moto con una guida troppo lenta incerta ed insicura, per gli altri non saprei. Intendiamoci: non che io sia perfetta nella guida, ma il primo obbiettivo per me erano le mie paure che, affrontate con un cambio radicale nell'impostazione di guida, sono state in buona parte minimizzate se non vinte.
Già dal primo istante, la discesa dal centro federale, ho riscosso il primo complimento da Leonardo, che era l'unico degli istruttori presente anche a settembre e sapeva com'ero con Blue Belle e poteva apprezzare la differenza di “stile” con P-chan. Carlo e Raffaele non c'erano, ma c'erano Roberto e Gianni che per simpatia e competenza non sono da meno. Mi è spiaciuto un po' che non ci fosse Raffaele: fu in effetti l'unico a seguirmi per un intera giornata di corso e, per un puro discorso affettivo, se così si può dire, mi avrebbe fatto piacere se avesse potuto vedere la differenza. Tuttavia, come l'anno scorso, la fascia bianca mi è stata affidata dal benzinaio, prima dell'effettiva sosta lungo il lago di Bilancino (che la mia amica Bussolina chiama lago di Moriano) per la divisione in gruppi...Pazienza: per lo meno dal benzinaio non ci sono arrivata terrorizzata come l'anno scorso, e anche il resto del tragitto è stato vissuto con uno spirito completamente diverso tanto da esclamare verso fine giornata “ma è più corta dell'anno scorso!”
Quest'anno ho affrontato anche il secondo e terzo giorno di corso a differenza della precedente esperienza. Non mi sarei mai aspettata un bilancio così positivo da parte degli istruttori: consapevole dei miei limiti e del fiasco personale dell'anno scorso, non mi sarei mai aspettata tanti complimenti per tante piccole cose giuste che facevo e consigli che più che rimodellare ciò che facevo erano come delle limatine delle dritte per fare “quei cinque Km/h in più che non avrebbero guastato e che invece mi avrebbero aiutata parecchio”. Ammetto che pur avendo saltato due delle tre prove pratiche, avevo fatto tesoro degli insegnamenti teorici, quindi la posizione in sella la metto in pratica tutte le volte che prendo la moto, a maggior ragione con Blue Belle, quindi “qualcosina” dal corso precedente me l'ero portata a casa.
A fine corso il bilancio non è positivo, è stra positivo: come al solito la discesa verso la foresteria non è la cosa più semplice: quello sterrato non mi garba affatto ( ne tantomeno quello che porta al ristorante della seconda giornata e che ha fatto si che Gianni venisse a recuperarmi in panico) tant'è che Leonardo, sabato, giorno in cui ero decisa ad affrontarlo come si deve e non “a modo mio”, mi ha portato giù la motina con me dietro perché mi aspettavano per questo:



ma credo che una foto sia meglio di mille parole per spiegare come ne sono veramente uscita quest'anno dal GSSS che consiglio vivamente a tutti i motociclisti che hanno desiderio di migliorarsi e che non credono di saper andare in moto solo perché sono tanti anni che ci vanno o perché vanno veloci o che vanno in pista. Tra andare e saper andare c'è una bella differenza.

16 commenti:

  1. Che bella soddisfazione deve essere Laura!!Complimenti davvero!

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  2. Ti sei un po' incicciata o è un effetto foto?

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  3. La veterinaria tutta intera! OOOOOOOOO!

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  4. @ombra: si può proprio dire la veter-in-aria!

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  5. Che bella la moto.. Io ho un maxiscooter ma conto di imparare (nonostante la mia veneranda età) a portare una moto VERA.. Sto aspettando l'acquisto!! Brava Laura!

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  6. Per imparare ad andare in moto Lily c'è un unica via: lasciare lo scooterone per una motina! e comunque scooterino -one motina-ona sempre casco integrale e abbigliamento protettivo. Mica infradito canotta e casco ad insalatiera come vedo troppo spesso!

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  7. Laura, che bello! Che soddisfazione!
    Ripeto, leggerti mi fa tornare la voglia di provare!
    La mia piccola Lisetta mi guarda con certi occhioni tristi e languidi!
    Dopo aver lettoil tuo post ieri sono rimata tutto il tempo (quello che ho rubato all'ufficio) a cercare corsi per principianti!
    ma che dico per principianti...... per più che principianti!
    ormai sono due anni che non accendo Lisetta, non per mia volontà.... ma comunque sono due anni!
    Vedere te è davvero come ricevere un bel calcione nel posteriore (ed è bello largo il mio)!!!
    Vai mi dico!
    grassieeeeeeee

    nasinasi speranzoni

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  8. Laura, che bello! Che soddisfazione!
    Ripeto, leggerti mi fa tornare la voglia di provare!
    La mia piccola Lisetta mi guarda con certi occhioni tristi e languidi!
    Dopo aver lettoil tuo post ieri sono rimata tutto il tempo (quello che ho rubato all'ufficio) a cercare corsi per principianti!
    ma che dico per principianti...... per più che principianti!
    ormai sono due anni che non accendo Lisetta, non per mia volontà.... ma comunque sono due anni!
    Vedere te è davvero come ricevere un bel calcione nel posteriore (ed è bello largo il mio)!!!
    Vai mi dico!
    grassieeeeeeee

    nasinasi speranzoni

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  9. Lo faccio, lo faccio.. Vorrei proprio una moto, magari non enorme ma una moto. Sono convinta che, anche senza diventare una superguidatrice, posso imparare. Eccome che posso!!!! E siccome sono una romagnola testarda....

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  10. Posso confermare in pieno: Lilly è così! :)))

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  11. @lilly: se cerchi su moto.it trovi tante motine anche al di sotto dei 500 cc che cercano casa!

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  12. SBAW... ieri mi sono fatta regalare il giubbotto con le protezioni intanto.. però per quest'anno niente moto, devo prima pagare un debituccio con la mia genitrice che mi ha aiutato per la casa, e ci tengo molto. Ma poi...

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  13. leggo con grandissima invidia i tuoi successi con la tua moto (non ho capito il modello). Anche io sono una motociclista, ma ultimamente a causa di una malattia sono tornata ad essere una zavorra per mio marito (Varadero 1000). Lui è più tranquillo per questo mio spostamento ma io fremo e non vedo l'ora di riprendermi la mia moto. A febbraio ho dovuto gioco forza vendere la mia "Isotta moto marmotta" era ed è un KLE di 18 anni fa e mi è spiaciuto un casino vederla andare via. Lei è la moto con la quale ho imparato a guidare e con la quale ho fatto tutte le mie cadute, ogni grafio e km erano un segno per me della strada che ho percorso. Spero in un futuro non troppo lontano di ricomprarmi la moto, vorrei tanto comprarmi un Beta Alp 400, oppure una cosa tipo il Triker 250 di Yamaka. Non so poi se ne avrò la possibilità deciderò con la testa e non solo con il gusto. Adesso sono solo tanto dispiaciuta per il fatto che non posso guidare e non so ancora per quanto la cosa si prolungherà. Ho fatto tanta fatica per imparare a guidare la moto, ho preso la patente A nel 2005 e poi subito dopo la B avevo 33 anni e sognavo l'indipendenza a due ruote, sognavo di guidare e vedere le cose alla guida della mia moto. Ma poi ho dovuto cedere...... Sono invidiosa di te, scusa ma è la verità ti invidio perchè continui a guidare... buona strada e lampeggi a V (come il saluto tra motociclisti). ALESSANDRA

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