Non faccio altro che ripensare…
…a ciò che NON è successo ieri.
Ieri prendo la mia motina. Dopo la caduta di giovedì scorso, dopo quella caduta un po’ tanto stupida, mi sono spaventata e per una “camomilla” come me i passi indietro che mi ha fatto fare sono stati tanti troppi, morale vado in giro come una deficiente.
In moto da dopo la caduta ci sono già salita ma mi sento impacciata, per nulla serena ne tantomeno rilassata come prima.
Così ieri decido di fare un giretto. Poca cosa: qualche via industriale, qualche incrocio, cose così poco trafficate, giusto per muoversi.
Nel tornare a casa decido di fermarmi al parcheggio grande che c’è qui vicino per fare qualche manovra di quelle che servono raramente ma che quando servono è bene saperle fare (partenza con manubrio completamente girato, curve molto strette col motore al minino)
Metto la mia bella freccia a sinistra per entrare nel parcheggio e vedo un idiota con una macchina bianca che DEVE a tutti i costi sorpassarmi a sinistra mentre rallentavo per entrare nel parcheggio. Rallento tanto da fermarmi, anzi mi fermo proprio mentre la macchina bianca mi sorpassa. Guardo negli specchietti: in quello di destra vedo un coso grigio mi passa correttamente a destra e in quello di sinistra vedo un punto verde che attiva sparato in contromano per sorpassare il coso grigio!
Se non avessi visto negli specchietti prima di ripartire, poichè di fronte a me non arrivava nessuno, non credo, nella migliore delle ipotesi, che riuscirei a scrivere adesso.
Ma questa storia mi fa riflettere.
Non mi fa riflettere su quanto sia “pericoloso andare in moto” quello è un luogo comune: statistiche alla mano gli incidenti in moto sono per lo più provocati non dalla guida spericolata del motociclista ma da automobilisti che “ eh ma non l’avevo vista la moto, “ oppure “ eh ma tanto è piccola e ci passava”.
Mi fa riflettere su quanto ognuno di noi siamo fottutissimamente egoisti.
Perché uno deve mettersi a superare dove c’è una riga continua? Solo per il suo egoismo di andare più veloce di arrivare prima. E quando dico “uno” ci metto dentro anche me. Perché non sono migliore degli altri anche se quando c’è una riga continua tendo a rispettarla ( se è lì c’è u n motivo, no?
Tante volte mi piacerebbe che le persone smettessero di pensare al belloccio di beutiful, alla gonna nuova al mutuo della casa, ed iniziasse pensare che al posto del pirla che sta per attraversare e che “può stare fermo lì che adesso passo io” potrebbe esserci in un’altra zona un suo amico, un suo parente, se stesso. Tutti sono convinti che “a me certe cose non capitano mai , perché io sto attento, perché io sono bravo”, ma sono solo bravi ad avere la bocca piena di “io” e la testa vuota.
Hai perfettamente ragione... sarò pure uno scooterista.. ma come mi inc....o quando vedo qualcuno, auto, moto, scooter o pedone che non rispetta il codice della strada... sinceramente dovremmo forse imparare di più dai nostri vicini europei..
RispondiEliminaMauro