venerdì 6 gennaio 2006

Motobefana


Avevo detto che avevo il mal di testa e che avrei lasciato a domani: una formula magica per farselo passare ;)


Giovedì mentre recuperavo giocattoli vari da portare alla motobefana pensavo a quello che mi sarebbe aspettato: non di certo le tantissime moto, ma l’incontro coi degenti del piccolo Cottolengo e dell’istituto Sacra Famiglia, e ne ero preoccupata: erano almeno 10 anni che non mi ritrovavo in situazioni sociali di questo genere, da quando me ne andai dagli scout.


Con un po’ di fortuna mi sono trovata benissimo: sono finita in un reparto di nonnine con difficoltà deambulatorie alla prima visita e in un reparto di quelli che mi piace vedere come “bambini cresciuti” alla seconda. Non voglio pensare a possibli storie famigliari tristissime di abbandono, ma voglio ricordarmi i loro sorrisi, l’energia che emanavano e pensare che nonostante i loro “difetti di fabbricazione” siano talvolta più fortunati di noi vivendo in un mondo più reale e naturale di quello che ci siamo costruiti.


Ma facciamo tre passi indietro con tanti auguri ( quelli per la festa della befana!) come recita il cartoncino degli imprevisti del monopoli...


Ore 8.10 appuntamento sotto casa mia  con Jaroz (Luca) e io e Luca (il mio) siamo in ritardo!!!! Tiriamo fuori Bastet ( prima o poi vi racconterò per bene delle moto) che parte senza far capricci: è una brava gattaccia, però dopo 200 metri ci troviamo col fianchetto che viene via… Lo sistemiamo. 500 metri e mi ritrovo a viaggiare storta per evitare di perderlo.


Sulla Milano Meda ci troviamo fermi per un incidente (per fortuna non di un fratello motard ma mi auguro che chi lo ha fatto stia bene cono solo qualche botta qui e là) e con scatto felino ed agile mossa mi estrapolo da sotto la coscia il fianchetto, con Jaroz che si dispiace di non avere la macchina fotografica.


Ore 8.30 appuntamento con Alice a Bresso: peccato però che ci arriviamo con 15 minuti di ritardo. Che cara ragazza, non ci uccide! Grazie alla pausa sigaretta dei 2 Luca sistemo la fiancatina biricchina sotto il ragno e si riparte. Al primo semaforo incontriamo già tante moto che stanno andando esattamente dove stiamo andando noi: in piazza Duomo! Ci rassereniamo non dovendo più pensare al giro da farsi: seguiamo gli altri ;)


Riusciamo ad arrivare fino in via dell’arcivescovado: scendo, faccio una donazione, recupero 4 calze e 4 medaglie per noi e raggiungo gli altri. Io e Alice facciamo un giro per vedere un po’ di moto e fare qualche foto: uno spettacolo! È una festa piena di gioia: moto travestite da scope, signore in maschera signori in maschera, moto con peluches a destra e manca  moto più vecchie di me e custom personalizzatissimi… Solo vedendo si può capire: non riesco proprio a rendere a parole quante moto e cosa ci fosse! Ho contato, compresa la mia, 5 KLE 500 e tutte di colore diverso!


Sono le 10.00 i Luca sono andati a farsi un caffè e il corteo inizia a muoversi. E’ la mia occasione: devo spostare la mia motina! Ma ce ne sono talmente tante che chi è bloccato da me e da Alice non sembra affatto preoccuparsi se li tratteniamo un po’. I Luca ritornano e di moto a muoversi ce ne sono ancora tante. Passiamo da piazza Duomo e via Mazzini in genere chiuse al traffico. Luca è elettrizzato lo sento che si diverte con la visiera alzata e lo sono anch’io! Il commento più sentito è stato: “che figata passare col rosso e i vigili non solo non dicono niente ma ti sorridono pure!”


 


E visto che parlo dei Vigili Urbani mando a loro il mio grazie per il bel lavoro fatto oggi!


 


Ogni tanto il fiume di moto si arresta e qualcuno ne approfitta per fare un burn-out: qualcuno dice che lo ha fatto anche un ghisa e io e Luca vediamo un ragazzino su un cinquantino che ci prova, ma l’effetto non è un granchè e lo fa pure un T-max! La colonna oltre a essere colorata è stra rumorosa: si perché oltre al ronfolare tranquillo dei mille e passa  motori, customisti e smanettoni tirano la frizione e sgasano, altri hanno addirittura delle sirene montate e i più tranquilli suonano il clacson.


 


I vigili urbani per permetterci di passare ad ogni incrocio fanno dei contromano pazzeschi e li ammiro.


Arriviamo al piccolo Cottolengo. Lasciamo le moto un po’ distanti e iniziamo a  renderci conto di quante moto ci siano: il parcheggio interno è pieno e ce ne sono fuori ogniddove. Un papà ha portato il figlioletto con la mini moto: tenera ma mi fa un po’ paura questo cucciolino in mezzo a così tante moto (sicuramente in moto ci va meglio di me!), ma  probabilmente sarà vegliato da amici e parenti.


Ci avviamo verso Cesano Boscone e solo su viale Zurigo ci rendiamo conti di quanti siamo! Immaginatevi tante moto insieme, ecco di più!


All’istituto sacra famiglia parcheggiamo in un punto molto scomodo: i due Luca rimangono a fare da guardia ed eventualmente spostarle; io ed Alice entriamo. Mi rimane impresso uno dei degenti dell’istituto: sarà alto 1,80 mt ed è lì con la stessa gioia di un bambino di 4-5 anni che vede entrare le moto e scandisce battendo le mani “ be-fa-ne!” una grande tenerezza. Troviamo un infermiera che ci dice scherzosamente: “ma nessuno va la nostro reparto però!” Così la seguiamo e incontriamo altri bambini “dell’isola che non c’è” felicissimi di riceverci.


Compiamo l’ultima missione: pausa ristoro. E lì assodo una mia teoria: le donne che vanno in moto quando si ritrovano sparlano dell’abbigliamento delle altre donne in moto, soprattutto delle scarpe. Vince la customer con i capelli color fiammifero e trucco da “the phantom of the opera” con stivali tipo cowboy, rossi e neri con lacci e tacco del 7 in acciaio seguita dalla fighetta con gli stivali bianchi tacco a  spillo del 7 sul ninja  tacco fatt’apposta per bloccarsi sulle pedane!


Si torna alle moto un po’ di cazzeggio e poi ognuno nella sua direzione, ma è stato bellissimo!


Io concludo la motobefana con la peggio guida in moto dalla fiera a casa: mi vergogno di me stessa, ma domani cercherò di rifarmi!

4 commenti:

  1. scusa laura.... ma le signore con "difficoltà ambulatorie" chi sono?

    complimenti per l'iniziativa
    antonella

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  2. Bellissimo Laura, e come al solito invidiosa di non stare in una città più grande della mia dove non solo i motociclisti sono pochi ma disorganizzati!
    Un abbraccio da Befana a Befana :o)
    Gaya

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  3. Fantastico! Fra i miei link c'è quello di Vybit... un'altra motociclante. La conosci?

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  4. no ma se mi lasci il link al suo blog la conosco volentieri ;)

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