lunedì 28 giugno 2021

no ma io prendo il primo volo e torno tra anthias e carangidi!

Ore 5.30 anche qui a maggior distanza dall'equatore il sole è già sorto.
Su una giornata grigiognola.
Con una leggera foschia.
E 17 gradi.

Mi faccio il caffè, servo e riverisco il gatto. "voglio cibo, giardino e acqua dal rubinetto aperto, subito": non pago ma pretendo e non ti dico manco grazie.

Il clima mi suggerisce jeans lungo e felpina leggera.

Ore 7.30 arriva in ufficio la collega che  spalanca le finestre perché oggi farà molto caldo: 28 gradi.  Sabato alle 13 ne avevo 36. Ho già tirato fuori dal cassetto la cappa di lana che uso quando la temperatura scende troppo e me la sono messa sulle gambe.

No non c'è la posso fare. Salto sul prossimo volo e torno al caldo.


beep beep beep where you go? ( titolo citazione di una canzone dei Deco Boys)

Seconda volta da sola a Sharm: la prima a na'ama ora ad Hadaba. Hadaba non è un luogo turistico: è dove la gente ci vive, ma gli alberghi li costruiscono un po' dovunque e l'albergo dov'ero il Gamila Mishmagout (nome di fantasia ma che rende l'idea) dista a meno di 2 km sia da Old Market che da Hadaba e a circa 3 minuti a piedi dal diving center, un punto fantastico per chi il mare non lo vive dalla spiaggia ma dal didentro. Certo diverso dall'essere in piena Na'ama a 3 minuti dalla vita serale, 4 del Camel Bar, 6 dal diving (che però non faceva la deco beer), e 1 km dal jetty. Diverso ma appagante. Innanzitutto ho scoperto che J. non è solo una buona conoscenza ma è davvero un amica. Non avrebbe avuto alcun interesse a cenare con me due volte, raccontarmi un sacco di cose non strettamente subacquee, ne tantomeno presentarmi Rexy, la non-sua cana, la più grassa di tutta Sharm e Little Man, la sua gatta. Ha inoltre organizzato l'incontro con Dara che gestisce un piccolo rifugio animali a cui se riesco do' volentieri una mano. E quando non ero con J. sono andata a zonzo da sola, provando l'ebbrezza di prendere un taxi non organizzato dall'albergo. A Sharm esistono 2 tipi di Taxi: quelli bianchi e blu che sono "pubblici" e  suonano per attirare la tua attenzione, quelli che nella mia personale Bibbia Sharmese sono citati a lungo, e quelli privati che hanno un punto di incontro nella hall dell'albergo, sono auto anonime di varia stazza con conducente ben vestito ed in genere viaggiano a tariffe fisse non trattabili (ma io ce l'ho fatta pure lì). Per la verità l'ebbrezza del taxi è stato un caso.  Una sera ho deciso di andare ad old market, ovviamente a piedi: non saranno di certo i trenta gradi ventilati e secchi che mi faranno desistere da una camminatina: semmai il disorientamento che si ottiene dal viaggiare coi pulmini transfer diving center - jetty e ritorno a suon di U-turn (a Sharm gli incroci e le rotonde sono pressoché inesistenti e per fortuna) e percorsi obbligati, che tramutano una passeggiatina pedonale in un odissea automobilistica da 10 minuti. Sono si e no a 20 metri direzione Old Market dall'albergo che prima mi suona e poi mi si accosta un Taxi: è chiaro che sta cercando di avermi come cliente.

Io: "la'a" (che vuol dire no)
Tassista: Hadaba?
Io: la'a Old market.
Tassista: c'mon twenty pounds. 

Ora la lira egiziana al momento è bassissima, come rifiutare un passaggio per un euro? Candidamente il tassista mi dice che mi ha fatto un prezzo così basso perché sono "staff". Chiariamo una cosa: vado ormai da abbastanza tempo a Sharm che so mimetizzarmi se sono da sola. Quindi magliette di basso profilo pantaloncini comodi ed infine zaino, quello inconfondibile, nero con gli elastici blu e il marchio PADI. Non è certo mia intenzione dirgli che sono turista, giacché la scusa "staff" la uso da anni. Ma poi una come me che torna sempre lì è ancora da considerare turista o no? Va anche detto che le turiste, quando escono la sera si tirano a lucido: vestito, borsetta, tacco. Decisamente maglietta leggings corto e finta all-star (solo perché non ho trovato sandali davvero comodi per camminare a lungo) non fanno "turista".
Così mi sono ritrovata per caso sul mio primo taxi bianco e blu. Mi spiace non aver preso il numero perché era davvero gentile. Oltre all'ebbrezza di questa prima volta (a cui è seguito il ritorno per culo-di-piombaggine) mi sono buttata sulla cucina locale. 
Poiché al gamila mishmagout ci dormo soltanto,  (e per fortuna perché ci ho fatto la colazione il primo giorno e per il rapporto qualità prezzo sono arci contenta di aver preso solo pernottamento) per la cena me la cavo da sola. Lo scopo è se proprio deve essere turistico che sia quanto meno egiziano. A Sharm trovi di tutto: indiano, siriano, tex-mex, italiano a bizzeffe, Mac Donald,  perciò trovo nella zona di old market che nel 2019 andò in fiamme spazzando via 44 negozi tra cui quello dove ho comprato alcuni dei miei vestiti da danza  un baracchino che per 15 Pound mi dà un mega porzione Koshari, piatto tipico popolare egiziano composto da pasta riso ceci lenticchie condito con una salsa a base di pomodoro. Semplice,  buono ed egiziano. La sera prima avevo preso dei falafel dall'altra parte della strada: buoni ma asciutti da morire. Non sono stata solo lì sono tornata anche al El Hadota il nostro café preferito, per ritrovare con enorme gioia il beduino che va lì tutte le sere, gioca a backgammon. Sì narra essere il proprietario. È una persona anziana, e con tutto il casino coronavirus mi sarebbe spiaciuto se gli fosse accaduto qualcosa. Purtroppo però il coronavirus ha avuto "la sua vittima": Milat mio secondo spacciatore di abiti da danza ha chiuso bottega e non si sa dove si sia trasfertito. a Old market oltre per il Beduino anziano ci andavo anche per Milat.
Per tornare ho preso di nuovo un taxi, che come primo prezzo mi ha chiesto 50 pounds a cui è seguita contrattazione di circa un minuto spuntando i 20 Pound che avevo pagato all'andata all'altro tassista. Il tassista, scontento della contrattazione (che però è anche colpa sua, se non gli stava bene poteva rifiutarsi) si è messo a farsi i cazzi suoi al cellulare  col risultato che si stava lisciando il mio albergo. 
Ho anche provato l'autobus, che altro non è che un pulmino bianco e blu, solo che non si sa il giro che fa, quanto costa, e si narra esistano una serie di gesti che indicano dove vuoi andare. Con l'autista del pulmino ho preso una comunicazione più diretta: ho mostrato una banconota da 20 pound e gli ho detto " Gamila Mishmagut, meshi?" Non mi ha portato all'albergo ma devo averlo pagato molto di più di quello che avrebbe preso per quella tratta perchè voleva a tutti i costi avere il mio numero di cellulare per darmi il suo così se mi serviva andare a Old Market, Na'ama o in capo al mondo mi ci avrebbe portato lui. 
Ultimo tassista: quello del Gamila Mishmagout. Si avvicina nella hall e mi dice che se voglio andare a Na'ama, ad Old Market in aeroporto ( in capo al mondo, no) mi ci avrebbe portato lui. Gli ho chiesto quanto voleva per Old market. 3 euro. Ora non è una gran cifra di per sè ma è il triplo di quello che mi aveva chiesto il primo tassista, di quello che ho spillato al secondo e di quello che ho offerto al "autobussista" (non esiste, ma se è stato creato petaloso, perchè non creare autobussista?), perchè a sto damerino qui con l'auto fighetta devo dare quanto pagato per 3 corse? Quindi a suon di La'a e di " I go on foot it's not to far" scucio il viaggio per.... venti pound in cambio anche di " take my business card my friend".
La prossima volta mi impegnerò a studiare gli autobus, così saprò che giri fare per andare a Old Market, Na'ama in Aeroporto no, lì mi ci porta Amin, e in capo al mondo partendo da Sharm el Sheik.

domenica 27 giugno 2021

Epilogo comodo

La Ammuzzo airlines, manda giustamente messaggi Ammuzzo, cioà cose che potrebbero essere utili a qualcuno ma non a tutti. In pratica il messaggio che mi ha mandato nel panico recitava " per entrare in Turchia (poichè facevo scalo a Istambul) devi avere PCR test. 
Però il messaggio era incompleto. La parte che mancava era: se sei in transito per qualsiasi altra destinazione e sei vaccinato o sei guarito dalla peste bubb.. scusate dal covid 19 il PCR test non ti serve ma devi avere certificato di vaccinazione o di guarigione.
MASTRACAYYO, dovete mandare messaggini fugaci senza " clicca qua per maggiori informazioni"?
Io sono rimasta davvero in panico fino a che non mi sono seduta sul volo per Colonia e al check in a Sharm per una battuta di spirito dell'impiegato aeroportuale che in altro momento mi avrebbe fatto ridere, sono scoppiata in lacrime.
Comunque ora sono a casa e spero solo che il prossimo viaggio a Sharm non sia senza restriyioni per corona virus, ma anche con volo diretto.

situazioni scomode

Chi va in vacanza come subacqueo volando, ha, per motivi medici, una pausa di 24 ore tra l'ultima immersione e il volo. Quindi si ha bene o male  sempre un giorno a zonzo. Ora se il volo ce l'hai alle 17 o alle 18 la giornata passa abbastanza alla svelta, tra preparare i bagagli, saldare i conti e magari un paio di ore in piscina. Ma è orribile quando il volo ce l'hai in piena notte: far passare la giornata è snervante. Un altra condanna è il peso dei bagagli: se sfori sono dolori.

Ma il senso del post è tutt'altro.
Il no fly, il bagaglio centellinato sono problemi noti e usuali per i subacquei. Un po' meno è il relazionarsi con le norme che cambiano a seconda di come tira il vento per il corona virus. Devi avere un PCR test, non devi averlo, ti basta il libretto delle vaccinazioni? Per poter venire a Sharm ho dovuto accettare il volo della ammuzzo Airlines perché voli diretti o compagnie più blasonate non ce ne sono. Gli aerei sono accettabili, ma trattandosi di una compagnia low cost, non hai molta assistenza, il check-in on line sì c'è ma una volta fatto non accedi a nessun tipo di informazioni se non l'hai scaricata subito. Ho passato le prime ore di sabato mattina nel panico del non poter rientrare, rovinandomi la giornata. Ricerche varie hanno fruttato dapprima notizie poco chiare e contrastanti. Alla fine sul sito della ammuzzo Airlines ho trovato che essendo io un passeggero in transito vaccinata non ho bisogno di alcun test. Ma il panico c'è e rimane fino a che non ho deposto le chiappe sul volo per Colonia e l'aereo ha staccato le ruote dal suolo.

martedì 22 giugno 2021

the long way to thistlegorm

A parte la sveglia decisamente mattunina e il sito d'immersione anche il viaggio ha il  suo perché. La Daily boat che ti porta a Ras Mohammed o allo stretto di Tiran, non è molto: ti abitua a questa mezz'ora abbondante di viaggio in cui hai il tempo di preparare senza troppa fretta, ma neanche senza perdere tempo, la tua attrezzatura, farti un thè, un giro in bagno ed ecco che è il momento di ascoltare il briefing e prepararsi. Andare al thistlegorm no, è diverso. L'attrezzatura la prepari con tutta la tranquillità di sto mondo, il briefing, se è la prima volta, è lungo dettagliato su dove trovi la cima, su come si entra in acqua, su cosa andrai a vedere, e su come si esce. Alla quarta volta il briefing si limita a "dive One outside, change Tank dive in side to see the motorbike" e alle procedure di entrata ed uscita solo perché quelle sono procedure di sicurezza. 
Ma poi hai il resto del viaggio per assaporare l'aria e il movimento ipnotico e soporifero (o forse è la sveglia) della barca ed è lì che pregusti la discesa e l'immersione perché lì ci lasci un pezzo di cuore e sai che se non ci torni è come tradire un amante generosa.

once again silly o clock I the morning

Puoi magari non scrivere due volte un post su ras Mohammed, a meno che lì tu non abbia visto qualcosa di unico tipo una murena un Napoleone e un altro perché di cui non mi ricordo il nome andare a caccia insieme sulla sella tra Shark e yolanda, ma sulla sveglia silly o clock in the morning si può,si deve, perciò eccomi qui stessa barca dell'altra volta,ma forse di italiani InshAllah, siamo solo in 3, e gli altri 2 per questioni numeriche faranno poco chiasso e meno ancora penseranno cazzate. Ho riletto il post precedente scritto quasi 2 anni fa e che è qui giusto per non scriverlo doppio. Sta volta il mio resort è ad Hadaba, entroterra vista deserto, troppo piccolo e troppo presto per brioche e pane e il pulmino con una puntualità tedesca era già ad aspettarmi all'ingresso. Però stessa barca con i sacchi per sedersi che sono di una comodità unica: dovrei pensarci per il nostro giardino. Stamattina ho dovuto affrontare il Nescafé: non cela potevo fare senza. Di tutti quelli che sono a bordo con me mi chiedo chi a parte me e le guide non è alla prima volta. Mi sa che è pure troppo presto questa volta per scrivere qualcosa di buono. Aspetto la colazione a bordo, pensando a "it's a jump to the left" per entrare in acqua, alla cima, alla safety stop modello banderuola in corrente.

lunedì 21 giugno 2021

perché di Amin non c'è n'è uno solo

Circa mezz'ora dopo aver scritto il post, e una gita alla toilette con perdita del WiFi, che non è aeroportuale, ma di questo o quell'altro bar a cui hai pagato l'obolo, il cellulare mi impazzisce di messaggi. 
Luca: ALLARME! non so cosa sia, ma é l'Amin sbagliato! J. ti sta cercando hai un autistea prenotato. Questo é il suo numero. +20 IIIBBTTTSS. Non so chi sia ma é un tassinaro normale ed ha il TAXI ZTB. Sospetto si sia fatto casino noi , tu hai usato oggi il mio numero ma quello di J. è diverso.

Io: No Io ho usato il numero di J.

Luca:e allora non lo so... é lo stesso che ti ho scritto poco fa? cmq tu hai un taxi prenotato... :/

Io: Ho solo chiesto se fosse lo stesso del sensatori

'Atto!: quindi é il famoso fratello di Amin forse? che lei chiama Amin?

Io: ninzo:  sono sicura di aver preso il contatto di J,  ma evidentemente non so come, qualcosa non è andato per il verso giusto.

Ho poi controllato per scoprire che nonostante il cambio di tre cellulari il numero di Amin del sensatori era ancora tra i miei contatti e avevo salvato con lo stesso nome il numero di  un altro Amin quello che mi aveva mandato J. Quindi, il problema me lo ero combinata da sola mandato all'Amin sbagliato e quindi ignaro,  un messaggio, che a sua volta ha messo in una situazione imbarazzante l'Amin che era stato prenotato per me .

Perché di Mohammed c'è ne sono tanti, ma anche gli Amin non scherzano. 
E altrettanti fratelli di Amin.

sabato 19 giugno 2021

Se c'è star Trek original series e Star Trek the Next generation...

Ci potrebbe essere "figli di una shamandura the next generation, step kids".
Ora per capire dovreste aver letto:
- figli di una schamandura
- cani salati nel profondo blu
- subacquei cattivi
- e conoscere i testi dei deco Boys

Avete studiato? Bene. 
No? Tornate preparati.

Sono in attesa all'aeroporto di SAW (no cercatevi il nome dal codice che io col turco non ci azzecco) comunque Istanbul, e sono da sola. Ho fatto una vita a viaggiare da sola, le ferrovie italiane per me non avevano segreti, un aeroporto in Turchia non mi spaventa mica. 
Il viaggio parte da Colonia, con una tipica impronta sharmese:

"Scheduled departure at 13.15.
Open gate at 13.35.
Push back at 14.03.
Take off at 14.23 
Landed at 17.12 (Ber time)
Scheduled landing 17.30 (ist time).

Che significa atterrato con 3/4 d'ora di ritardo.

L'aeroporto non è male, anzi mi piace di più di Atatürk, e c'è un buon WiFi a pagamento.
Il WiFi mi dà l'opportunità di scoprire che il tassista che avrebbe voluto mandarmi il diving, non solo non sa dell'incarico ma non è neppure a Sharm. Ho provato a contattare uno per i fatti miei che però non mi ha ancora risposto. Finisce che ne dovrò prendere uno dal mucchio. Suona un po'  come "I'm waiting to the airport try to catch to pidgeon house, some stupid taxi driver try charge me 50 pounds..."
Spero non finisca in un "mberotel, meshi"...
Se queste sono le premesse, potrei avere qualcosa da raccontare.

domenica 6 giugno 2021

considerazioni e elucubrazioni varie ( un titolo che potrei riutilizzare spesso)

Complice gli effetti da seconda vaccinazione che mi hanno resa quel malaticcia insopportabile che non sta abbastanza bene per fare ne abbastanza male per dormire senza stracciare l'anima, ho guardato parecchio Netflix ed ho lavorato a maglia. Partiamo da quest'ultimo, così tanto per divagare:


Sono alla fase " impara la lavorazione raglan che hai quasi finito il tuo maglione di lana 100%" Mi chiedo se con " livello intermedio" si intende " non ti spiego cosa e come lo devi fare ti dico solo che devi farlo" perchè le istruzioni per questo maglione in due lingue non spiegano affatto come mettere insieme le  maniche. Grazie al cielo c'è youtube!

Tornando a Netflix. Emily in Paris e Jessica Jones. Il primo non l'avrei nemmeno guardato se non fosse che figlia grande voleva guardare qualcosa con me e non avevo voglia di programmi per bambini/ ragazzine  ne tantomeno mi pareva appropriato Jessica Jones. Così ho scelto Emily in Paris indicato dai 12 anni. Ebbene se non avete già spiegato a vostra figlia quasi 12 enne il concetto di " amante" in entrambi i sensi, autoerotismo, etc. perchè ancora lontana da certe curiosità (c'è chi è precoce e chi no), questa serie sarà il modo per fare un crash course teorico. 
Al di là di questo che comunque mi ha fatto scoprire una preadolescente curiosa e contemporaneamente intimorita accanto a me, questa serie leggera piena di tacchi vertiginosi, gonne, Pain au Chocolait e lingua dalla musicalità affascinante ma dalla pronuncia che mi pare più complessa dell'inglese, ha rispolverato in me vecchi concetti in cui credevo, e nuove convinzioni che si contrappongono creando un senso di sconforto e confusione tra giusto e sbagliato e mancanza di linee di confine se dovesse esistere una pacifica convivenza tra i concetti stessi. In pratica quando un contesto, un atteggiamento è sensuale e quando è sessista? E' il modo in cui lo viviamo? C'è un metro che indica chiaramente i confini? O è una considerazione culturale? Una volta prima di trasferirmi in Germania, presi parte ad un corso di ritmi della musica araba. Nella prima lezione vennero introdotti gli strumenti, e tra questi la tarija o almeno credo si scriva così, un tamburo piccolo per le donne. Tra le partecipanti ci fu subito quella che con tono decisamente di disprezzo e disgusto apostrofò la notizia con "ecco alle donne solo le cose piccole". Stetti zitta e non esternai la mia considerazione che un tamburo piccolo è più facile da trasportare se devi portare con te molte cose quando, come donna del mondo orientale, lascerai la casa dei tuoi genitori per quella da donna sposata. Mi è chiaro che la considerazione di quell'altra partecipante fosse mediata dai concetti di parità dei sessi tipica del mondo occidentale, ma non si possono applicare sempre e comunque gli stessi metri a tutto. Negli ultimi anni ho riconsiderato parecchi miei punti di vista usando questo metro che piano piano mi è diventato famigliare, ed ora li sto rispolverando perchè forse non erano del tutto sbagliati come parevano. Insomma tanta confusione ,a m la realtà per me è sempre quella: la verità sta nel mezzo, nella giusta proporzione tra gli elementi, e il solo bianco o solo nero non esiste. Faccio questa considerazione e la trovo banale ed un po' vuota, ma non trovo via migliore. Di fatto l'equilibrio delle parti è ciò che fa funzionare le cose. Basta prendere ad esempio una qualsiasi ricetta di cucina: puoi cambiare di poco gli equilibri tra un ingrediente ed un altro ed ottenere un piatto ugualmente buono o migliore secondo il tuo gusto, o stravolgerlo creando qualcosa di completamente nuovo e buono o una porcheria da buttare al cesso, più o meno come le mie torte inventate di quando avevo vent'anni senza lievito perchè il lievito era male (concetto che all' epoca avevo adottato). C'è un "quindi" in tutto ciò? No a volte no e non è necessario che ci sia. Perchè a volte capire per formulare un " quindi" conclusivo ci va del tempo e andrebbe sostituito con un " work in progress". 
Ah all'inizio avevo parlato anche di un altra serie, Jessica Jones. Uno stereotipo che probabilmente piace alla tizia del corso di ritmi arabi di cui sopra, ma che se si va ben a vedere ricade perfettamente in stereotipi che forse non sono migliori di altri.