martedì 5 luglio 2016

Il mio primo saggio...

... da mamma.

Va bene lo ammetto subito: così come ho pianto alle prove generali ho pianto pure durante lo spettacolo. Via il dente via il dolore anch'io sono una mamma che si commuove. Mettiamoci pure l'aggravante "soprattutto se le tue figlie stanno facendo qualcosa che tu hai sempre voluto fare ma che non hai potuto: danza classica da bambina".
E così le mie piccole cowboys in tutù, collant e scarpine bianche, si sono esibite. La iaia senza caragnare, anzi carica d'entusiasmo, la mimi ricordandosi tutta la coreografia e "arrabbiandosi" con l'assistente adulta (la gobbo) che l'ha sbagliata per ben 2 volte. Orgoglio di mamma.
sì sto facendo la ruota come un pavone, anzi come due.
Vorrei fare i miei più vivi complimenti alla loro insegnante, una ragazza giovanissima, fresca di diploma che ha saputo ispirarle davvero e caricarle di entusiasmo, tanto che Valeria, ora è ben determinata ad andare avanti, alla facciazza delle storie " io non voglio andare a danza" che mi piazzava tutti i mercoledì perchè l'andavo a prendere un po' prima al kita, togliendola dai giochi con gli amici.
Paiono anche essere interessate all' hip hop, danza dai caratteri diversi dalla classica, non può fare loro altro che bene.
Da mamma e da danzatrice  al primo saggio, e forse sarà così anche al secondo e al terzo e fino a quando non saranno sufficientemente grandi per cavarsela da sole, certe cose le comprendi ma fai fatica ad accettarle: parlo del " lasciare i bambini negli spogliatoi nell'attesa della chiamata sul palco o della consegna per poter assistere almeno al primo tempo del saggio". Fa parte anche questo della disciplina della danza e di un discorso di " apprendere la disciplina" in generale, cosa che le italiche mamme troppo pervase dalla sindrome della chioccia ( non tutte ma una gran parte, io per prima) disattendono e spesso sono le prime ad are l'esempio dell'indisciplina, portando via i bambini mentre devono stare lì o portandoli tardi all'appuntamento e così via. Un enorme grazie alle due mamme di due bambine più grandi che hanno gestito le 10 piccole cowboys  tra cui 2 un po' esuberanti e no non parlo delle mie fortunatamente.
Per quello che riguarda il saggio l'ho trovato uno spettacolo complessivamente bello. Alcuni pezzi un po' lunghi e forse noiosi, ma nulla di ripetitivo, come mi è capitato di vedere nel saggio di un'altra scuola di danza dove pezzi diversi, ma stessi passi girati in una sequenza diversa. Ho anche apprezzato molto che la direttrice della scuola abbia ringraziato oltre alle insegnanti col tradizionale mazzo di fiori, tutte le sue allieve: le soliste di una certa esperienza con un piccolo bouquet, le altre nanerottole comprese, con una rosa.


L'ho trovato un gesto di gran classe, e che in parte giustifica insieme ai costumi, affitto sala, stampe volantini e quant'altro, il costo di 12 euro d'ingresso per gli adulti e 9 per i bambini ( partecipanti al saggio escluse). Ho preferito la scelta del biglietto d'ingresso ad personam che la richiesta di un contributo per lo spettacolo a priori.

Comunque il pezzo migliore ed emozionante era quello dei cowboys non c'è storia, soprattutto appagante per tutta quelle euforia post spettacolo che si sono portate a casa Marina e Valeria e che è una sensazione impagabile.


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