sabato 7 novembre 2015

Preoccupazioni?

Alle elementari é arrivato un bambino dall'Italia che non sa nemmeno dire "Trinken Essen e Toilette", parole che abbiamo insegnato alle nostre subito per poter andare all'asilo quando avevano 5 anni abbondanti l'una e 3 e qualcosa l'altra.

Ieri al ritiro dall'OGS (leggi doposcuola) a Luca hanno detto che Marina si è messa a piangere urlando " non sono mica sua mamma!"

io sto cercando di capire la situazione del vissuto di Marina.

Va da sè che un bambino che non spiccica nemmeno una parola d'Italiano che viene messo in classe con Marina sia alla mattina che al pomeriggio le si appiccica come una cozza, come un naufrago del Titanic ad un salvagente, ma mi chiedo: " è corretto per Marina?"

Io ho avuto modo di parlare coi genitori. Disperati come noi per la situazione lavorativa italiana, mi paiono brave persone che stringono i denti per cercare qualcosa di meglio, e li capisco: d'altronde abbiamo fatto la stessa scelta, ma.... Ma sarò una schifo di classista, ma quando sento cose tipo " eh il tedesco mo' me lo insegno", Scusate mi viene solo da dire, beh prima dovresti quanto meno imparare l'italiano.

Poi ho avuto modo di scambiare 2 parole con il bambino. Sinceramente non so se sembra intontito per "il cambio d'aria" o se lo è, ma conoscendomi per come "ti taglio giù una persona con 2 colpi di falcetto" propenderei per la seconda. Peggio è che mi sembra un po' il classico finto tonto, quello che finge di stare sulle nuvole per scantonare un problema. Episodio successo l'altro giorno nel cortile della scuola:
"Jonathan*, dov'è il tuo zaino?"
"Eh l'ho dimenticato a casa."
La sua risposta dopo averglielo visto la mattina all'ingresso della scuola per dire che lo zaino era ancora in classe"
Il dialogo è avvenuto in italiano quindi se mi dici "casa" al posto di "classe", insomma qualcosa mi pare non girare nel verso giusto.

Da quel poco che ho capito, il bambino J. le sta appiccicato e Marina che è quel troppo buona da essere Cogliona (e sì lo dico io che sono la sua mamma) non solo le fa da interprete, ma si prende la briga di fare cose che non le competono come allacciargli le scarpe.

Domani mi prenderò il tempo di mettermi lì con Marina e farmi raccontare un po' di cose. Intanto penso che un pomeriggio alla settimana Marina non andrà al doposcuola per prendersi il suo tempo, e se dovesse servire mi renderò disponibile per assistere il bimbo direttamente a scuola per un paio d'ore.



* Il nome è di fantasia: l'unica cosa di attinente con la realtà è che rispecchia quell'attitudine italiana di usare nomi anglosassoni, al posto dei corrispettivi italiani.

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