martedì 18 maggio 2010

In 36 anni di vita io ho sempre avuto un rapporto come dire " teso" con il trucco.
Da piccola come tutte le bambine che hanno una mamma che si trucca, adoravo scimmiottare, fare la grande e il trucco era il punto cardine. Mia mamma dice che le ho sterminato un po' di cose, che doveva nascondermele: io sinceramente non ricordo, ma ricordo che mi sentii "grande" quando a 4 o 5 anni mi regalò un lucidalabbra alla fragola della Avon.
Poi vennero di moda i trucchi giocattolo, a cui non arrivai mai, perchè " il trucco non è una cosa per giocare, non è un gioco per bambine!" Di punto in bianco mi sono ritrovata in una famiglia di puritani, che non concepivano nemmeno il fatto che ci potessi giocare in casa per mezz'ora e poi lavarmi la faccia. Forse dissero anche qualcosa tipo "rovina la pelle".
Arrivarono i 14 anni ed ebbi le prime concessioni di trucco: wow una terra e un lucidalabbra! Per la serie come truccarsi una merda. Capii troppo tardi che mia mamma non sapeva truccarsi per valorizzarsi, ma sapeva seguire la moda del momento fino agli anni '80, poi l'ho semplicemente vista fossilizzarsi su un trucco demodè e nemmeno valorizzante.
A Natale mi arrivò il primo ombretto: ovvio visto che ho gli occhi verdi ombretto verde! Dio che fantasia.... ( la D è maiusocla solo perchè capolettera) , Ma un manuale di come valorizzare il viso, no? un colore meno appariscente di quel verde bosco?
La grande " pecca" è stato il non giocare tra il lucidalabbra dell'avon e la terra: e chi ha la manualità per farcela? Le tragedie vennero poi con il mascara, che non è proprio una cosa semplicissima agli inizi. Però ora so mettermelo , e senza aprire la bocca.
Comunque da tutto questo nasce un rapporto teso con la cosmesi: regali sbagliati, mal consigli delle profumiere, della mamma (santa donna, esistono anche le matite oltre agli ombretti, ed anche i pennelli!), delle amiche ( sia stronze che ci godevano a darti il consiglio sbagliato, che ignoranti come me in materia), che porta a lunghi periodi di pelle scoperta alternati a brevi picchi di "E' ora di truccarsi un po' " che finiscono desolati disperati dopo una serie di macchie di colore informi e disformi sul viso facendomi abbandonare l'intento per l'ennesima volta.
Già perchè quando ti vedono completamente struccata non è che le commesse pensando: "Toh questa non sa nemmeno da che parte partire: iniziamo con la base!" e quando intendo "base" non intendo mascara e lucidalabbra, ma intendo " ca77o vendimi una base per il trucco e un correttore, e magari anche 4 consigli per far si che magari torno a prenderti altra roba!" No, decisamente non ci arrivano. Ti vendono l'ombretto glitter, il mascara allungaciglia, l'ultima vaccata di moda, che dopo 3-4 giorni abbandoni. Oppure trovi quella che ti vende il colore improponibile, perchè lo ha dettato Yves Saint Laurent.
Ora ci risiamo di nuovo. Complice il corso di Danza Mediorientale, che risveglia e non poco il desiderio di sentirsi bella, (e non sono l'unica che si sente formicolare sotto questo punto di vista, vedeste la mimi-nonna e le altre che fanno il corso insieme a me!) Ci sto ripensando al trucco. Ma sta volta col cavolo che vado in un negozio e mi faccio consigliare dalla stronzo-commessa di turno che mi prova a vendere l'ultimo grido in fatto di rossetti a lunga tenuta! Vai di san Google e Santa You-tube!
Così ieri sera sono approdata da
lei: Clio di Belluno che lavora come Make up artist a NYC e direi che il fatto suo lo sa!
Ora ho del materiale serio su cui studiare.


2 commenti:

  1. Ci ho messo un po' per capire dove volevi arrivare ma la storia è appassionante :). La C è maiuscola solo perchè è capolettera.

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  2. Ci ho messo un po' per capire dove volevi arrivare ma la storia è appassionante :). La C è maiuscola solo perchè è capolettera.

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