venerdì 30 ottobre 2009

A volte ho proprio bisogno di sfogarmi.

In sé sta volta non ce l'ho con nessuno ma con la tensione e il nervosismo che si è creato ieri per una

situazione che si è pure conclusa male, anche se c'è un amaro lato positivo.

Partiamo dal fatto che sono in maternità. Quindi dovrei pensare strettamente a me e a Marina, giusto?

Ma così non è.

Ho scelto di lavorare come veterinarioa domicilio nel paese in cui vivo e questo mi comporta il fatto che non

esiste sabato ne domenica, e di persè non mi socccerebbe, ma non esiste nememno la maternità, e chi ci è passata sa

quanto è difficile ritagliarsi dieci minuti per sé, figuriamoci far saltar fuori il tempo per una visita.
Certo si può rispondere " sono in maternità andatevene da un altro veterinario" ma è certo che il cliente non lo

rivedo più e di questi tempi checchè ci sia qualcuno che sostiene che la crisi è finita, la crisi c'è ancora e in

un mondo lavorativo sovraffolato come quello veterinario ti devi tenere il cliente anche per 2 pulciosissimi euro. Quando li prendo.

Due settimane fa mi sono dovuta organizzare per una sterilizzazione d'urgenza, e relativi controlli seguenti. Eh vabbeh questa era un emergenza.

Ieri verso l'una del pomeriggio, mi citofona la cliente-vicina di casa che mi dice: "credo mi abbiano avvelenato il

gatto". I gatti qui dalle mie parti vanno in giro liberi, e certi incidenti, fortuiti o no, capitano.

Il gatto in questione è un bel micione di un anno grigio tigrato con due maroni da far impallidire quelli di Cuneo.

Ma non è avvelenato. Questo bel micio è un reale "sfigatto" che a sei mesi di vita ha manifestato sindrome urinaria

felina, una patologia che in genere non compare prima dei 5 anni di vita. Ma lui a sei mesi ce l'aveva di già e

questo è un biglietto di sola andata sul rapido per il cimitero.
Così i "sintomi da avvelenamento" erano in realtà i sintomi dell'intossicamento per ritenzione urinaria. In pratica

il micio in questione erano giorni che non faceva la pipì come avrebbe dovuto.
La diagnosi la faccio in meno di un minuto, e non c'è altro da fare che mettergli un catetere urinario.
La faccio breve: tra problemi di tempo e di costi da sostenere, i proprietari ci mettono oltre un ora a decidere, e il lavoro che volevo delegare a qualcun'altro perchè i ritmi delle poppate non mi consentono di affrontarlo, ricade comunque su di me, dal trasporto del gatto in clinica all'operazione vera e propria. Non critico i proprietari, per carità, i loro problemi non sono di quelli liquidabili con "se vuoi un animale te ne devi prendere cura per bene" a volte si arriva al punto in cui sei veramente in una situazione che nessuno vorrebbe trovarsi, ed è per questo che, accidenti a me, alla mia passione per il mio lavoro e al rispetto per la vita, mi sono ritrovata a correre tra il nutrire mia figlia e cercare di salvare un gatto che purtroppo ci ha lasciato proprio sul tavolo operatorio.
Non so se quelle tre ore che ha dovuto attendere tra quando l'ho visitato a quando gli ho svuotato la vescica avrebbero fatto la differenza tra la vita e la morte, ma so che a me l'interrompere il pranzo per visitarlo (e finirlo in piedi), il cercare di convincere i proprietari a farlo operare, il giro di telefonate per avvisare dell'arrivo del gatto in delega, poi disdire, per poi ritrovarmi a dover correre io sballottando mia figlia perchè non c'è una regolarità certa tra una poppata e l'altra ed anche se ci fosse stata non sarei stata certa io di farcela in tempo ad operarlo, mi ha snervata.

Non so poi quanto la mia frustrazione di ieri abbia influito su Marina, ma fatto sta che da stamatitna prestissimo poppa irregolarmente e dorme male, e iul mio stato di frustrazione e stanchezza aumenta.

Non vedo l'ora di andare a dormire sta sera sperando di infondere un po' di serenità a mia figlia: se dorme lei dormo anch'io.

In questi casi mi odio per la grande disponibilità che dò nel mio lavoro e per la passione che nutro, perchè poi va a finire che le persone, prima o poi, se ne approfittano.

P.S. Non c'entra ma visto che si tratta di sfoghi....
Ho una gran voglia di ricamare, ma non ho tempo ne forza: anche questo mi manda in sbattimento, per fortuna molto modico.

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