Ebbene sì, oggi non ce l'ho fatta. Non ho retto. Due settimane di sonno troppo a singhiozzo, la sveglia alle 5, le tante piccole cose che ogni giorno danno un senso di pesantezza ed impotenza devastante, mi hanno portatro al tracollo emotivo.
Avrei voluto che Luca stesse a casa, ma non era possibile: da solo a tenere in piedi l'ufficio che vede come personale lui, il capo e lo schiavo, e il capo è a fare la settimana bianca.
Abbastanza a pezzi da infilarmi la felpa sul pigiama, e le scarpe senza calze per portare Marina al nido, tanot a pezzi da far si che marina entrasse senza chiedermi il buono pasto ne darmi il bacio come tutti i giorni, tanto a peziz da non riuscire a trattenere le lacrime davanti all'educatrice del nido, che ha fatto del suo meglio per dirmi qualcosa che fosse di conforto.
C'era solo da attendere il momento che accadesse: ho fatto con mia mamma un ordine da 100 euro su casa cenina e non ho scritto nemmeno una riga per parlarne, quando uno degli argomenti fondamentali tra le bloggers creative è dire "guardate i miei ultimi acquisti!" Giusto per la cronaca ho preso 2 paia di forbici, un asciughino della DMC con degli abeti stilizzati in verde, il kitty cat row e il shamrock row di bent creek, una matassina di bianco ed una di nero ad 1 euro cadauna e un pacchetto di aghi del 28.
Ed ora sono qui nel silenzio relativo della casa, con le ragazze dormienti e senza almost-husband, a riflettere, tra un pan di stelle ed un altro, che ora mi sento bene, ma domattina come starò?
Mi opprime una casa che puzza di muffa e che ha la muffa nonostante i prodotti per sterminarla; una casa troppo piccola per contenere 4 umani 4 gatti e relativi interessi ed oggetti personali; mi opprime il disordine perenne che gira e rigira quanto vuoi lo spazio è quello che è; mi opprime il sentirmi dire "ti dò una mano" e poi se non ci sono io a dire cosa mi serve, dove trovare questo o quello, no si cava un ragno dal buco tranne una spazzata ai pavimenti e una pulizia alla sabbietta dei gatti, che per carità è solo grasso che cola. Mi opprime pensare di potermi sedere, respirare un attimo, bere un bichciere d'acqua, mangiare, e non poter fare nessuna di queste cose perchè qualcuna scoppia a piangere, o chiama "mamma", o scoppia a piangere perchè si è fatta male. Mi opprime combattere contro i capricci quotidiani per delle cazzate pazzesche, contro il non voler ascoltare, contro una bimba che è talmente brava quando vuole che ti spiazza quando fa le sue prese di posizione, generalmente quando io non ho ne tempo ne la pazienza per starle dietro come si deve senza ricorrere ad ulrate o a spolverate di sedere. Mi opprime lo stillicidio delle perdite di tempo, che se alcune pososno essere comprensibili, altre non lo sono affatto, ed il tempo è il mio che viene martoriato e derubato manciata di secondi in manciata di secondi. Mi opprime sentirmi dire " prenditi del tempo per te stessa" come se mi divertissi a massacrarmi correndo per fare tutto quello che c'è a fare e non riuscire a farlo perchè c'è sempre qualcosa che mi ruba il tempo per fare.
Oggi dopo aver portato la mimi al nido, aver urlato dietro a mia madre (che dice di conoscermi, ma più passa il tempo e più mi rendo conto che non mi conosce affatto bene come crede), aver assolto ai miei doveri di mucca, mi sono fatta forza ed ho combattuto contro la voglia di rimanere in pigiama tutto il giorno a piangere, e sono uscita, con Valeria, a prendere le canottiere (o magliette intime a dir che si voglia) per Marina che da 2 settimane non porta più il pannolino e tanto meno i bodies, giacchè tutte quelle che ho di stecca sono troppo grosse. Me la sono presa con calma: ho preso un cappuccio con 2 brioches, Iaia dormiva beata, ho preso le canottiere e delle mutande, un paio di pantaloni per la mimi e una giacchina per la Iaia che vive sì di riciclo della sorella, ma le stagioni sono all'opposto, il regalo per la festa di compleanno a cui Marina è stata invitata, il libro con CD del 2 cococdrillo come fa?" e "caffè della peppina" che mi hanno fruttato oggi pomeriggio in casa una Mimi che sfogliava il primo dei due e cantava da sola tutta la canzone, un regalo per un amica (ma va ricamato) e tre paia di jeans per me che fino a quel momento contavo nell'armadio un paio di jeans a pinocchietto, un paio di jeans che te li raccomando, un paio di legghins premaman e un paio di pantaloni premaman.
Ma la cosa che ha fruttato più di tutte è stato aver conosciuto Paola.
L'ho incontrata tra le mutande e le canottiere per bimbe all'Oviesse, mentre consolavo una Iaia tra il noioso e l'affamato. E' la Iaia che, ovviamente attira le persone con la sua fagottosa zuccherosità, e così è stato. Ho iniziato a parlare con lei, una perfetta sconosciuta, che mi ha sorriso, anche lei mamma di due bimbe, un po' più grandi, che conosce lo stresse che sbotta in lacrime ed urli, che anche lei è una trapiantata come me casualmente nello stesso paesuccolo, che ha conosciuto la passione per un lavoro che ti porta a non avere orari e a fare delle scelte, che è anche lei della vergine, che cuce, e che anche lei sente la mancanza della città.
E mi ha tirato su il morale, lasciandoci con uno scambio di numeri di cellulare per un caffè al volo.
Non è che non ci dormiamo la notte se non ci racconti cosa hai acquistato di ricamoso eh. Diciamo che proviamo a viverci lo stesso, facciamo così. Rimaniamo nella beata ignoranza di queste cosucce graziose come due matassine di moulinè, il pacchetto di aghi e cos'altro? Vedi, l'ho già dimenticato. Evidentemente non era indispensabile. Probabilmente lo è di più il caffè con la nuova amica.
RispondiEliminaAnzi, facciamo così. Facciamoci un bel "chissefotte" davanti a un caffè, che a me piace caldo, ben zuccherato e in compagnia. Ma anche schifoso, purchè in compagnia.
Capito mi hai? ;-)
Mamigà sloggata
Una forbicina so com'è. Ma l'altra?
RispondiEliminaRoberta
Ehi! ma hai tolto le parole anti spamming!
RispondiEliminaSempre Roberta