Il paessuccolo dove vivo è piccolo, si e no 3000 anime(cattoliche, mussulmane e atee), ma tutti non lo viviamo, perchè non c'è niente per viverlo a parte la chiesa per la messa. Sì c'è anche il bar, ma non raduna altrettanta gente per così tanto tempo sotto uno stesso tetto come la messa.
Quindi capita che il paese si " vitalizzi" per la festa patronale, che è di anno in anno sempre più misera, e come in tutti i paesi piccoli incontri quelle persone che conosci e che non vedi più perchè si sono trasferiti 2 numeri civici più in là, ma che morire ci si inviti mai per un caffè.
Così qualcuno, che è diventata mamma giusto nove mesi prima di te, scopre che sei incinta per la seconda volta, e la cosa più carina che riesce a dirti è: "Ma sei matta?!?!?!!?" con un espressione di puro terrore e sconcerto dipinto in volto.
Ora che io non sia "normale" non è cosa nuova, anzi vendeno cos'è la "normalità" ne vado pure fiera di non farne parte, ma il tuo sdegno, schifo, ribrezzo per la mia seconda maternità te lo puoi infilare là dove non batte il sole, perchè, visto che mia figlia piccola-grande ( e tantomeno quella piccola-piccola) non sono MAI ricadute sulle TUE spalle. E a maggior ragione io non condanno la TUA scelta di avere un figlio unico.
Parliamoci chiaro: si può essere benissimo genitori di figli unici per tanti motivi: perchè la vita non te ne concede un secondo anche se lo vorresti, perchè non puoi permetterti economicamente un secondo figlio (e purtroppo conosco famiglie che questo problema lo hanno veramente), perchè tuo figlio è un bambino veramente problematico ( e non parlo di quelli vivaci che non stanno mai fermi) ed assorbe il 110% delle tue energie ed attenzioni, perchè hai deciso di volerne uno solo senza motivi specifici, e perchè no, perchè sei rimasta traumatizzata dalla tua gravidanza, parto, e maternità con un bimbo il cui unico difetto era soffrire di colichette (giusto per entrare nello specifico).
Quindi, mia cara, che hai un bambino, bello, sano, magari vivace, non è da pazzi o incoscienti scegliere di dare una sorella o un fratello al primogenito, è una scelta, come la tua di averne uno solo, presa dopo le stesse cose che hai passato tu, una gravidanza un parto ed una maternità con i suoi problemi, che non saranno stati gli stessi tuoi, ma che ci sono stati. Da come ne parli la maternità per te sembra essere solo un incubo, mentre ti ricordo raggiante e sorridente in bici con tuo figlio, o mentre faceva i primi passi, o quando ha imparato a dire le prime parole, e se fosse stato un incubo, non avresti potuto esserlo, raggiante.
Anche una mamma che conosco diceva: "uno solo, con quello che ho passato!" Poi si è convinta, è arrivata la seconda e ne vorrebbe un terzo, se non che il marito non ci sente per come si è ridotta dopo la seconda.
RispondiEliminaMa è un po' come chi mi dice "Nero fa schifo" quando dico che bevo il caffè nero e senza zucchero. Rispondo che a me fa schifo con lo zucchero. E tacciono.
Roberta
Sempre a criticare, la gente. Se accettassimo per principio che non siamo tutti uguali e che non sentiamo nè vediamo tutti le cose alla stessa maniera staremmo tutti un po' meglio. E ci beccheremmo anche molto meno.
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