Lettera aperta per patato.
Caro patato (ormai ti chiamo Luca solo quando litighiamo anche se il tuo nome continua a piacermi come sempre),
Oggi ho riflettuto un po' su una cosa che mi rinfacci spesso: Io non mi fido di ciò che tu mi dici e se me lo dice qualcun'altro allora lo ascolto.
Hai notato che il "qualcun'altro" di turno arriva sempre per secondo?
Arriva sempre dopo che tu me lo hai detto per primo?
Si lo so questa cosa ti fa saltare i gangheri. Ma ho capito perchè e temo di non poterci fare molto, anche se ci lavorerò su.
Io non mi fido dei tuoi giudizi. Perchè? perche vediamo le cose in modo così diverso io e te, e mi viene difficile prendere per oro colato ciò che mi dici, fatta eccezione per le cose di cui la tua competenza è indiscutibile. E sei anche molto emotivo e tante volte mi hai dato opinioni pesanti mediati da uno stato emotivo turbato.
Il "qualcun'altro" che mi viene a dire la stessa cosa che mi dici tu èla campana della conferma, non è un guru, è la prova del nove dell'operazione che hai fatto tu per primo con me.
Lo so non giustifica tutte le volte che ti ho fatto saltare i gangheri per questa cosa, ma ora lo so e posso lavorarci su.
E posso lavorare anche su un'altra cosa: non voglio essere una stracciapalle come dici tu. Mi è potrei avere anche ragione da vendere o torto marcio, ma ho un modo di fare che non lascia via d'uscita al malcapitato di turno che al 99% delle volte sei tu e si trova a fare ciò che io dico, anche se in realtà non voglio ne desidero faccia quello che ho detto ma desidero solo avere uno scambio di idee.
sono un impiastro vero?
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