Evviva la Befana con 2 mesi e 2 giorni di ritardo!
Oggi è l’otto marzo 2 mesi e 2 giorni di distanza da 6 di gennaio ed urlo “evviva la befana”!
In questo giorno dove donne ignoranti (nel senso buono ed ingenuo del termine) e superficiali si urlano “auguri” da un capo all’altro della strada, dove di scambiano mazzolini di mimosa pagati a peso d’oro non trovo proprio un bel di niente da festeggiare.
No no niente menate sul consumismo sulla strumentalizazzione dei media, ma non trovo nulla da festeggiare il giorno in cui 115 operaie morirono nell’incendio della loro fabbrica a causa delle precarie condizioni di lavoro a cui erano costrette.
Odio che si ricordi che sono “donna” il giorno in cui 115 esponenti del mio stesso sesso persero la vita, quando molte di più la persero l’11 settembre, quando molte altre perdono la vita per leggi assurde e medioevali, o subiscono abusi e soprusi tutti i giorni in paesi più o meno civili.
Se l’otto di marzo deve essere un giorno da ricordare, come commemorazione e non come festa, vorrei tanto che fosse per i lavoratori, anche se c’è già.
Quindi voglio essere ricordata per “donna” il 6 di gennaio, il giorno della Befana, il giorno dedicato a una donna anziana e saggia che legge nel cuore dei bambini se sono buoni o cattivi e li premia con dolci o li ammonisce con carbone.
Vorrei essere festeggiata il giorno dedicato a un valore da apprendere: saper capire le persone.
Parole sagge. Molto sagge. Forse troppo, chissà...
RispondiEliminaRipassi da me, per favore?
Parole sagge. Molto sagge. Forse troppo, chissà...
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Parole sagge. Molto sagge. Forse troppo, chissà...
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