martedì 21 gennaio 2014

E il sostegno psicologico?

No non c'è.
Nel reparto di oncologia dove viene segiuta mia mamma se lo vuoi lo devi chiedere.
In tutti gli altri istituti o reparti oncologici, stando a quello che mi è stato detto da chi direttamente o indirettamente la chemio l'ha affrontata, c'è e non devi chiederlo: anzi ci parli prima ancora che ti facciano la prima sacca di terapia.
Qui no, lo devi chiedere. E nemmeno al reparto, all'associazione dei volontari come mi è parso di capire.
già per la mia generazione non è sempre facile accettare l'idea di chiedere aiuto ad uno psicologo, figuriamoci a gente della generazione dei miei genitori. Per loro chiedere aiuto allo psicologo vuol dire che sei matto, non che hai semplicemente bisogno di parlare con qualcuno che sia esterno alla tua famiglia e possa vedere una situazione in modo obbiettivo.

Domani s'inizia il terzo ciclo. Tra 2 settimane abbiamo un consulto allo IEO, dove il sostegno psicologico è parte integrante della terapia.

2 commenti:

  1. L'importante è che, in un modo o nell'altro, se siete decisi a chiederlo si possa arrivare ad ottenerlo. Dipende sempre dal dirigente di reparto: qui non devi chiederlo, puoi rifiutarlo se vuoi, ma ti viene offerto di default il giorno della consegna della diagnosi con la psicologa presente.
    Non è una cosa che tutti sono disposti ad accettare, sono d'accordo. Mia madre non se ne è voluta servire e io si, ma posso affermare con certezza che i primi tempi mi ha salvato dal poter interpretare il percorso con una luce del tutto sviante e più tragica di quello che poi in realtà è stata. Ma il sostegno che danno è anche indiretto: aiutano anche te ad aiutare i tuoi genitori, con un supporto concreto e soprattutto super mirato, senza andare alla cieca. Ti danno quel supporto che gli oncologi non ti daranno mai. Per questo ti dico, se anche c'è da fare strada, se anche ci dovessi andare da sola, secondo me vale la pena farlo. C'è solo da guadagnarci.
    E' la mia opinione.

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  2. Qui non viene quasi nemmeno proposto. Non so perchè, e non volgio prendere nemmeno in considerazione le varie motivazioni. So che ce n'è bisogno, fosse anche solo per spiegare in termini non medichesi cosa sta succedendo. Abbiamo già l'appuntamento allo IEO, ed io ho bosogno di qualcuno che spieghi a mai madre che " reagire" non vuol dire buttare le poche energie che si hanno per fare i mestieri o cucinare cose che nessuno mangia, se con quelle poche energie che hai non riesci nemmeno a fare colazione senza addormentarti per lo sforzo.

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