martedì 21 agosto 2012

Dignità Veterinaria

Noi veterinari dovremmo scendere in piazza.
Per migliaia di motivi, a partire dalle troppe università e dall'impostazione didattica.
Ma oggi dovremmo scendere in piazza per la nostra dignità professionale.
Inanzitutto siamo medici, non "amanti degli animali". Quella può essere un "di più" ma non una conditio sine qua non. Si può essere ottimi medici senza amare un animale: basta portargli il rispetto che si deve ad un paziente.
Come medici siamo purtroppo dei libero-professionisti: non abbiamo un sistema socio sanitario nazionale che ci passa uno stipendio mensile, perciò non si può chiedere un "parere" gratuitamente, perchè siamo abituati così col medico di famiglia che tanto è pagato dallo stato attraverso le nostre tasche.
Siamo libero, ma sopratutto professionisti: non lo facciamo così per sport o per passione. Ci abbiamo investito gli anni dell'università e non è finita lì perchè poi ci sono gli aggiornamenti, le nuove scoperte e le smentite che devi conoscere perchè non sei una sciampista, che usa uno shampoo per tutte le clienti, ma sei un medico che ha a che fare con una vita, e se la mandi al creatore non puoi andare a riprenderla. E proprio per questo per il carico di informazioni e la responsabilità che richiede il nostro lavoro siamo professionisti, esattamente come un avvocato, un architetto, un ginecologo e dovremmo pretendere che ci venga tributata una pari dignità, a livello semplicemente sociale, e non ci vorrebbe molto, ma solo un briciolo di buonsenso. Forse noi sorridiamo di più di un avvocato e certamente facciamo una moina anche al cane tagliola o al gatto isterico perchè sappiamo che se sono così non è colpa loro, ma questo non vuol dire che ci si può permettere di trattarci come shampiste o peggio.

4 commenti:

  1. shampista? tu veterinario??? ma sono matti questi tuoi concittadini ??? ;)

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  2. Non solo loro. Ma stendo un velo pietoso, c'è solo da farsi il sangue amaro. Se dai un dito, pretendono il braccio e possibilmente la Luna.

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  3. cara laura...approvo il tuo sfogo.farsi valere e' una lotta ogni giorno.ma dobbiamo lavorare sempre con professionalita' e dignita' perche'solo in questo modo smetteranno di chiederci se per fare il veterinario ci vuole una laurea o peggio.un saluto ciao

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  4. DA rea confessa, perchè chiedo spessissimo aiuti e consigli, ma anche da ex compagna di vetrinario ed amica di molti altri e grata dell'esistenza di questa categoria.... mi associo alla discesa in campo della categoria!
    Tante volte mi sono trovata a dissuadere ragazzi e ragazze che "amo tanto le bestioline, voglio fare il veterinario da grande..."
    E no, perchè la facoltà veterinaria è una delle più toste... vogliamo parlare dell'anatomia di un cavallo, un iguana, una mucca e un gatto?
    Perchè devi avere il pelo sullo stomaco come un tappeto, e non un tappeto prezioso, ma uno di quelli tosti, che si possono lavare in lavatrice a 90°... perchè devi avere il coraggio di aprire un esserino, pulire cacche e vomiti, e frescre di questo genere senza la speranza di veder riconosciuto, se non da pochi, tutto il tuo percorso.... E no.... non si studia veterinaria se ti da fastidio il sangue e l'odore delle malattie ti fa vomitare...
    Faccio mea culpa... io purtoppo sono della categoria che chiede consulti.... ma vedo oltre.
    Vedo che siete obbligati a tutti i balzelli dei medici... ma non ve ne vengono riconosciuti i diritti e i meriti. Vedo che se vai da un professionista per fare un elettrocardiogramma sei disposto a pagare cifre folli senza battere ciglio.... se vai da un veterinario, che si paga la struttura, lo smaltimento, gli aggiornamenti.... pagare ti sembra una follia!
    Ma che dire... viviamo in questa italia!

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