E ce lo facciamo bastare anche come complemese, giacchè per 5 mesi su 12 il tuo giorno di complemese non c'è, e se per 4 mesi ci possiamo accontentare di un 30 anzichè un 31, per questo ci accontentiamo di un 28 ed u 29. Però via sei fortunata: tu tutti gli anni avrai un 31 gennaio, i bimbi che nasceranno domani avranno il loro giorno di compleanno ogni 4 anni....
Tu che hai questi riflessi rossicci, ma non sei rossa, che assomigli alla tua mamma nelle foto (facendomi fare la stra-ruota del pavone, perchè non sembri essere la seconda fotocopia del tuo papà) che sei piena di brufolini da acne neonatale, e che dalla moda delle colichette sei passata alla moda del naso pieno di muco giusto per avere un motivo per dormire sul mio petto e/o tenermi sveglia di notte.
Domenica mi hanno chiesto com'è essere mamma di due.
No non è come essere mamma di uno e mezzo. Non esistono frazioni: sei mamma di due, spesso uno per volta, e qualche volta di due contemporaneamente quando riesci a prendere in bracico contemporaneamente 15 kg abbondanti e 4,160 kg pesati di fresco ieri. comunque sempre e solo mamma di due, anche quando ti rpendi quelle due ore libere il mercoledì sera per andare a ballare.
Di certo da mamma di uno a mamma di due ci sono meno ansie meno preoccupazioni un po' più di spigliatezza, soprattutto perchè non hai il tempo per preoccuparti farti montare l'ansia o fermarti a riflettere: é una corsa, a passo lento, ma continua. Anche dormire è una corsa. Una corsa tra una poppata e l'altra, tra l'incastro della poppata con il sogno brutto della sorella, con la colichetta o il naso intasato. Credo che ogni mamma dal due in su ( non me ne vogliano quelle che sono a quota uno) potrebbero partecipare ad una maratona e dire " toh, ma è così facile?"
Da mamma di uno a mamma di due, ho già adottato un avvertimento, anche se non applicato tra le sorelle, per ovvi motivi di scarsa interazione: " Fate quello che volete ma il sangue no, che poi è difficile da far venire via!"
Mi chiedono anche come l'ha presa Marina.
A parte la primissima reazione il 31 gennaio quando ha visto quel fagottino rosa dormire sulle tette della mamma esordire con un secco "chi è?!?!?", che sottintendeva "quella stronza cosetta usurpatrice che dorme sulle tette della MIA mamma!?!?!?!" seguito dal classico labbro all'ingiù e la ricerca delle gambe del papà alla mia risposta " è tua sorella", e del dialogo svoltosi davanti al nido in maternità "Amore, ti piace la sorellina?" "sì" la portiamo a casa?" "no", tutto sommato direi che l'ha presa molto bene.
Certo ci sono dei momenti di "gelosia", ad esempio quando arriva l'attacco di colichette e il doversi occupare della pancia della Iaia è obbligatorio, e casualmente Marina vuole essere presa in braccio anche lei,O quando è particolarmente stanca e richiede più attenzioni, ma come sorella maggiore, si preoccupa di avvisarmi se piange, "mamma, Iaia piange"; se si sveglia, "Ciao tu!" ( facendo il verso a me), di cullarla, di darle i suoi giocattoli (suoi intendo quelli di Valeria) di portarle il ciuccio volendoglielo anche dare, peccato che Valeria non sia una che apprezzi molto il ciuccio e a quanto pare nemmeno il pollice, e sopratuttto di informare il mondo che "si chiaba Baleria" la sua sorellona. Beh sarebbe la sorellina, ma dobbiamo lavorare un po' sul concetto sorellona-sorellina, che sarebbe una pura finezza grammaticale.
Oggi, novità del giorno, è uscita di casa dicendo "ciao Iaia", e direi che questo la dice lunga.
Per il sangue c'è ancora tempo. Sono contenta che tutto sia un po' più facile, ora, a quota due.
RispondiEliminaRoberta
tra le sorelle sì, c'è tempo, ma con gli amichetti, non saprei... Non so dirti se con due sia più facile, è che mi sento meglio e la sto vivendo meglio.
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