venerdì 31 luglio 2015

s'incomincia

Foto di Laura Baccei di scatti di Laura Baccei

Non so quando, ma esiste un momento della tua vita in cui decidi che si debba mettere ordine tra le foto.
Per me è un processo lungo iniziato da anni: s'incomincia selezionando gli scatti, buttando quelli che hai tenuto anche se sfocati perchè li sentivi comunque tuoi e col tempo non ti hanno detto più nulla. In venti anni le foto che sono rimaste sono quelle che hanno qualcosa da dire per te.
Talvolta ti tornano alla mente scatti che forse volevi fare e che non hai fatto o che hai fatto ma poi ha cestinato in un secondo tempo e che ora rivorresti e speri ardentemente che il negativo non sia andato perso o si sia rovinato, già che si tratta di scatti fatti tra il 1990 e il 1995.
Già perchè qui si parla di pellicole in negativo o di diapositive, queste ancora più complicate da gestire se non stampate allepoca: ora convertirla in digitale rischi che ti costino un occhio della testa.

Però devo dire che le foto in digitale non rendono la stessa emozione di quelle sviluppate. Forse è una questione solo generazionale, di noi che abbiamo visto sia foto in bianco e nero che a colori e che trent'anni dopo abbiamo visto cambiare radicalmente il mondo della fotografia. chissà cosa ci riserva il futuro: magari un apparecchio in grado di stampare le immagini di ricordi che abbiamo impresso nella nostra mente.

Così oggi sono partita per l'ultimo tuffo quello che consacra gli scatti su un album, di quelli gross, di quelli che ti siedi sul divano guardi e racconti a chi, quegli scatti non li ha vissuti ne sentiti, o forse per raccontarteli di nuovo, perchè la propria vita è il libro più bello che ci sia,

giovedì 30 luglio 2015

due cose tristi della Germania

sono qui soltanto da Aprile, pur conoscendo al Germania da 18 anni e attualmente ho trovato due cose tristi; probabilmente se ne aggiungeranno altre ma al momento mi accontento, anche perchè sono molto tristi.

si tratta del panorama scarpe e del panorama biancheria intima.

Donne sappiate che sono molto molto tristi, e che per non ferire la vostra sensibilità non posterò foto in merito.

Le scarpe

Qui vicino a casa c'è un negozio di una grande catena, presente anche in Italia se non ho visto male.
Offre una scelta meravigliosa per quello che riguarda le pantofole e le ciabatte alla tedesca. Si difende bene anche sul panorama scarpe bimbi colorate e divertenti, ma per quello che si tratta il panorama scarpe donne.... beh c'è da invocare che Jimmy Choo e Manolo Blahnik possano illuminare questa landa desolata sperando che non muoiano prima vendendo quello che c'è in giro. Roba che solo al signorina Rottermeier metterebbe: di fatto lei era tedesca.
Io no.
Non è la prima volta che giro gli scaffali di quel negozio cercando qualcosa che m'illumini, ma niente: m'assale una tristezza da pioggia scrosciante il giorno in cui dovevi andare al mare.

L'intimo

Se pensate che le sloggi siano "le mutande della nonna", sappiate che in confronto alle mutande di qua le sloggi sono le mutande "sexy" della nonna.  Anche sul mercato in Italia dove compri le mutante a buon prezzo che durano si e no 3 lavaggi in acqua fredda o 2 in acqua calda, sono più belle da vedere. No davvero non scherzo non vedevo mutante così orrende da almeno trent'anni!
Purtroppo il panorama non migliora se pensiamo di andare a prendere dell'intimo "carino". La mutanda a taglio panta-ascellare di fantozziana memoria rimane: il tanga non esiste, ed anche la mutanda in pizzo... ha il taglio panta-ascellare.

Grazie al cielo esiste internen e lo shopping on line. Ed ora mentre controllo il sito di kikkiline per le scarpe e quello di intimissimi, calzedonia e tezenis per le mutante mi consolo con una cosa bella della Germania:



Sì avete letto bene: ripieni di caremello mou. Forse è per colpa loro che esistono solo le mutande panta-ascellari e le scarpe inguardabili.

mercoledì 29 luglio 2015

Ma che blog è mai questo?!?!?!?

Sono partita seriamente con la rivalutazione dei blog e mi sono buttata a recuperare gli arretrati sul blog di Mamigà: il mio e il suo blog sono coetanei, nati su splinder e trasferiti qui, quando splinder ha chiuso.
Dicevo sono partita col recupero a ritroso: probabilmente ho almeno un anno di post da leggere, e tra quello a cui sono riuscita a tenere botta stamatitna trovo questo post che porta a quest'altro post di un blog a me sconosciuto 8ma che potrei iniziare a conoscere) in cui si parla di cosa sono diventati ORA i blog.
Inutile dire che anch'io mi trovo in perfetto accordo con quel post, ma voglio tenere botta la tempo e quindi conio la mia etichetta!

io sono una

  Mi-faccio-i-fattacci-miei-blogger!

Lo dico perchè non pensate di passare di qui e trovare profusione di gatti, di sacchi, o di chissà che: ho già fatto l'errore di fare il mommy-blog (che ora trovate qui integrato) perchè mi sono lasciata influenzare da una corrente di pensiero idiota, complicandomi la vita nel gestire 2 blog diversi. qui trovate Laura GDS (antico nickname che ha perso di signiicato, ma lo tengo per comodità) in tutte le sue espressioni, vaffanculo compresi.

Quindi sappiate che se trovate:
una ricetta
una coreografia
una spiegazione di ricamo, uncinetto, patchwork, vattelapesca,
un mio video
un gatto
un post da mamma
un post da espatriata
un post da veterinario

questo non significa che sia

un food-blog,
 un dance-blog,
un craft/creative-blog,
un v-log,
un catlover-blog
un mommy-blog,
un expat-blog,
un pet-blog

Ma semplicemente che sono una persona con una vita variegata.

martedì 28 luglio 2015

Cosa si fa in un pomeriggio piovoso di un lunedì d'estate?

si crea una parete colorata!






































Ikea adesivi per parete Slätthult per bambini a partire da 8 anni, brain storming Mamma Mimi e Iaia.

lunedì 27 luglio 2015

Impotenza postale

Mi ero abituata piuttosto bene in Italia utilizzando un corriere on line per quasi tutto, ricorrendo solo alle poste italiane per le raccomandate.

Ora devo ricominciare tutto da capo, trovare nuovi fornitori soprattutto che facciano l'estero. Viste le recenti espeerienze mi viene il cimurro l'orticaria e l'ulcera con voltastomaco, perchè arrivato l'aereo delle deutschepost/DHL a Linate non si sa che cosa accada.

Da aprile ho mandato 6 cartoline, 3 lettere, 1 pacchetto, e una raccomandata.

sono arrivate 2 cartoline e 2 lettere.

delle 4 cartoline una so che non è arrivata, delle altre 3 nessuna notizia. della terza lettera so che è in viaggio da una settimana,  la raccomandata è in viaggio da 20 giorni e il pacchetto è missing in action da ormai 2 mesi.

La posta mi arriva, anche se di fatto non so quanto intercorra tra la spedizione e l'arrivo: l'unico dato che ho è che il catalogo bofrost mi è arrivato il giorno dopo averlo richiesto.

Ho difeso per molto tempo a spada tratta le poste italiane, ma non sarebbe la prima volta che non arrivano lettere dall'estero in Italia ed ora sono in ansia e non so se incolpare le poste tedesche o se ricadere sull'antico luogo comune che le poste italiane fanno cagare.


  

domenica 26 luglio 2015

Rivalutiamo i blog!

Ne parlavo giust'appunto ieri con una mia amica: io sono stanca di FB lei di alcuni forum. I motivi? sostanzialmente lo stesso: la noia cosmica della lamentela. Nel mio caso, trattandosi di un esiguo numero di amici su FB non posso lamentarmene poi troppo perchè sono le persone che ho scelto di avere "vicino".  Amici cari, pochi, li conto sulle dita di una mano; conoscenze simpatiche con cui mi piacerebbe coltivare un rapporto anche se a distanza molte, ed è per questo che mi scontro talvolta con idee che sono  un tantinello discordanti con le mie, però come ho detto nel post di ieri, ho imparato ad essere più tollerante e tirare dritto per la mia strada: si vive un po' meglio così. E si giungeva perciò alla conclusione io e la mia Amica, che se si sceglie accuratamente i blog da leggere c'è del bel leggere.

Quindi rivalutiamo i blog! parto dal mio va là.

Accidenti che moscezza!

9 post compreso questo nel 2015! si vede che non ho avuto uin cazzo da fare o che non abbia più ritenuto importante scrivere.

Per la verità mi fotte l'immediatezza di Fb, anche come ritorno in " mi piace" o commenti. Sul blog non sì è mai così proliferi.

Poi su cose da fare....

Avrei, volendo, da raccontare del trasloco, delle ansie, delle nuove aspettative, della vita in Germania, insomma un sacco di cose, ma... mi ci vuole pubblico altrimenti non appago al mia sete da esibizionismo che per me è motore primario nel mio blog di banalissimi cazzi miei di una persona qualunque.

Dicevo rivalutiamo i blog per leggere contenuti migliori delle cazzate sparate dai leghisti, dagli appelli per gli animali abbandonati, dal degrado della situazione socio politica italiana. Così ieri ho scritto un post, che è alla fine dei conti il mio Curiculum vitae danzante. Beh non so se sia un contenuto di "spessore" ma di certo non mi lamento mica! Ieri stavo per fare una cosa inaudita: mettere pubblico su Fb il mio blog, sapendo che andando a leggere a ritroso i post che sono stati scirtti da gennaio 2006 ad oggi si potrebbero scoprire cose difficili da digerire. Perchè il blog, se non lo chiudi e cancelli tutto quello che hai scritto, è una lunga tracica dei pensieri passati nella tua testa, a maggior ragione se, come nel mio caso, si sono uniti 3 blog in uno: nel sacco con il gatto, il gatto col marsupio e il sacco creativo. Ci manca che unisca anche " ich moechte nach Bayern" il blog super segreto che leggevo solo io e Luca e il gioco è fatto: l'immenso sputtanamento confezionato con le mie mani. Personalmente non mi importa più ora. Le cose sono cambiate: sono in grado di mettermi in gioco e non farmi ferire da commenti idioti di gente che non mi conosce e che potrebbe capitare qui per caso. E' capitato in passato, ma ora non ho più nulla da temere: ho gettato la maschera della burbera 24/7 un anno fa ed ora sono solo io Laura o Laura GDS e mi sento meglio.

Però per rivalutare seriamente i blog, dovrei lasciar stare la mia auto celebrazione ed andare prima di tutto a ripescare i blog delle amiche come quello di Sara o di Lucia, che non nego sarà almeno un anno che non passo a vedere.

sabato 25 luglio 2015

un disperato bisogno di danzare.

Primavera 1995.

Metto i soldini da parte e partecipo ad un seminario di danza del ventre. L'insegnante è egiziano e parla solo arabo e francese: non capisco nulla e mi appendo al sacro principio "monkey see monkey do". Dovevo fare solo il sabato pomeriggio, ma mi esalta tantissimo e mi accordo per seguire anche la domenica: ne esco fuori con un bagaglio immenso e i piedi distrutti: releveè tutto il tempo, e mai fatto in vita mia.
Quel fine settimana si distruggono anche le mie nike air con la scarpetta interna in neorpene: le scarpe più amate della mia vita.
E' l'inizio di un percorso che non avrei pensato mi portasse a diplomarmi insegnate, sopratutto con una pausa di 10 anni senza corsi in mezzo.
A circa 2 mesi di distanza segue uno stage estivo: 4 lezioni in una settimana di 3 ore per volta, che entrano a spezzare gli studi per la maturità e mi consacrano definitivamente alla danza.

Estate 96 e 97: i primi 2 saggi della mia vita il mio costume fatto completamente a mano da me, poi i soldi mi servono per pagarmi i biglietti aerei per Berlino: ah, l'amour....

poi il buio. Nel '98 non riesco proprio a iscrivermi ad un corso: vuoi che l'unica scuola della città che conosco è frequentata anche da l mio ex uno stronzo manipolatore che mi avrebbe messo tutto il mondo contro (riuscì anche a mettermi contro il mio migliore amico), vuoi che metto su casa con Luca, e la coperta è quel che è: non può coprire tutto tutto. Nel '99 una nuova scuola, con una delle migliori insegnati che ci possano essere, ma lo scoprirò solo molto tardi, nel 2014, e lascio domop un paio di mesi, per tempo, per soldi, perchè non mi irotrvo con la filosofia della scuola, così diversa dall'altra ed io troppo rigida mentalmente per poter prendere solo ciò che mi interessa: la danza.

un buio, ma relativo, perchè la danza mi è rimasta nel cuore e continuo a vibrare fare 8 piatti e verticali inversi e non a ondualre mani e braccia.

nel 2007 vado per la prima volta in Egitto: le musiche la festa del venerdì sera mi risvegliano qualcosa che ho dentro e penso che forse prima o poi...

Poi arriva la primavera del 2010: ho partorito da poco più di 6 mesi, sono in piena depressione post partum, mi vedo condannata a non potermi allontanare da mia figlia per più di mezz'ora. In casella trovo un volantino " Dina Martini insegnante di danza egiziana". Chaimala danza del ventre chiamala danza egiziana, sono la stessa cosa, dico io. In realtà non lo sono, per come imposta il discorso l'insegnante, ma va da sè che alla prima lezione gratuita mi presento, mi diverto da morire perchè so già fare, e mia mamma che era con me, mi regala il corso che sapeva io non avrei fatot perchè i soldi servono per altre priorità.
inizio così un cammino con Dina e con quelle che poi diventeranno le Monetine Danzanti, un percorso che mi ha regalato molti dubbi, molta amarezza, che mi ha comunque insegnato a "radicare" questa danza a terra, cosa che alla magica ne Ada ne Irene avevano fatto, per quanto invece trasmettessero a piene mani la passione e la gioia di danzare.
2010-14: a novembre lascio le monetine danzanti. I fattori? Tanti. Tecnicamente non crescevo. Il gruppo era affiatato, unito, ma a me pareva sempre che mancasse "qualcosa". Probabilmente le scaramucce e le discussioni che nascevano erano quel qualcosa che non trovavo, e che sinceramente non saprei se definirlo una mancanza di passione o di quel briciolo di faccia tosta o di voler crescere bene. Ammetto anche che non condividevo molte scelte dell'insegnante, anche dal punto di vista tecnico-didattico: che senso ha lavorare su uno stile come il baladi se non correggi la tecnica di base e lasci correre?
Quindi me ne vado piena di risentimento, perchè sono fatta così sono una passionale.
Torno alla scuola del 1999 lo Zagharid, che nel frattempo ha cambiato sede.
Trovo un clima fantastico, e un insegnante, non solo di danza ma anche di vita: lei è troppo umile per poterlo ammettere, ma Jamila, se la ascolti con attenzione, oltre ad insegnarti come muovere i piedi ti insegna anche tolleranza e rispetto. rimango lì solo pochi mesi da novembre 2014, ad aprile 2015, e ne esco con un bagaglio tecnico accresciuto, un bagaglio culturale nuovo e un bagaglio umano stupendo. ah già dimenticavo, anche con un diploma d'insegnante di danza medio orientale di primo livello.

Ora sono qui in Germania e ci sono giorni che non so dove sbattere la testa per la danza. Ho frequentato per un mese un corso di tribal: l'insegnante è fantastica, ma  a me la tribal non mi piace. Sebbene il principio sia interessante, trovo la troppo statica e asimmetrica per i miei gusti.
Ho provato anche un altra scuola, che fa danza del ventre, ma per quanto l'insegnante fosse entusiasta di me, io non lo sono stata di lei: per quanto dovrei essere più tollerante, mi viene difficile fare un riscaldamento senza seguire il ritmo della musica, soprattutto se marcato.
Così ho ripiegato su 2 lezioni fai da te" pagandomi un ora di palestra e studiando da sola.
Bello ed intenso, ma mi sono scornata subito che la mia pignoleria: ripetere per 3/4 d'ora un movimento perchè non mi piace come lo rendo, è tosto. Studiare da sola ha una triplice finalità. danzare, creare dei pezzi per propormi in sagre di paese, farmi conoscere per cercare di aprire un mio corso.
Ecco sbatto la testa per le coreografie. Vuoto assoluto. Anche a riprendere in mano cose che ho già studiato come quella per lesame d'insegnamento non mi viene fuori nulla di buono.

c'è una sola cosa da fare: danzare. e poi verranno fuori da sole le cose.