Letto…
E non s’intende il passato del verbo leggere, ma quel mistico mobile deputato al riposo.
Lo bramo lo anelo e quando ci arrivo, dormo male. E si vede, perché sono nervosa (dal vivo) e non riesco a mettere insieme le idee per scrivere le solite scemate del blog. Insomma avrei da parlare di un viaggio in macchina Ravenna-Andria, Andria-Ravenna da “ spataccarsi” come direbbero a Ravenna; avrei da parlare del gatto Lenticchia che è tornato a stare qui (anche se per il blog Lenticchia è cosa nuova); avrei da parlarvi del Panda-power ( che non è un movimento animalista ma un elogio all’ultima macchina veramente utilitaria); avrei da parlarvi di come il mio amore ha smesso di fumare e giust’appunto per contraddirmi non è per nulla isterico e riesce pure a essere spiritoso!
Insomma non dormo e sono nervosa. Mi sa che ciulerò il nome del blog a Barbara e il sacco del gatto diverrà debito di sonno 2.
Poiché credevo fosse un problema di materasso ho provato girarlo (cambiarlo no manca la pila): è migliorato, cioè niente dolori, ma non dormo uguale.
Inizio a sospettare che sia una mancanza di quiete nel palazzo. Sotto di me ci sono degli uffici e temo che ci siano computer, fax o altre diavolerie che di notte emettano suonettini scemi urtanti che mi svegliano e non ricordo di aver sentito. Per dirne una per 2 settimane di fila dal lunedì al sabato mi sono svegliata alle 5.00: che sia la caldaia del piano di sotto che inizia a scaldare?
Aggiungiamo al piccolo e non insignificante dettaglio del sospetto di finta quiete che il padrone di casa, nonché titolare dell’aziendina qua sotto, talvolta arriva a degli orari disumani per fare chissà quali lavori.
In tutto questo Luca che russa, assume quasi un aspetto confortante: un suono famigliare che diventa fastidioso solo quando aumenta di volume.
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