Si dice "non dire gatto finchè non ce l'hai nel sacco" ma se il gatto in questione è il gatto dagli stivali e il sacco è quello che usa per la caccia essere nel suo sacco con il gatto esattamente che significa? Blog di una "mi-faccio-i-fatti-miei blogger": blog fatto di pensieri, aneddoti, fatti di vita quotidiana e scazzi vari.
lunedì 10 agosto 2020
scusi, dove sono gli anthias?
domenica 9 agosto 2020
Storie che in un qualche modo si ripetono
Punti in comune: donne e subacquea.
Ho il sospetto che la mia amica K. sia stata ingannata. A lei non potrò mai dirlo per il motivo che chi l'ha ingannata è una persona a cui voleva bene ed è deceduta 5 anni fa.
Oggi è venuta a trovarmi e così abbiamo parlato di subacquea: per lei è un supplizio parlarne, per me è un amore senza confini che vorrei far conoscere al mondo intero. Per me e per Luca è argomento di discussione il suo brevetto: di fatto ci siamo fermati a pensare che lei abbia preso un brevetto perchè ci si è trovata in mezzo ma che abbia sempre avuto paura dell'acqua e delle immersioni. Ma oggi è stato diverso: mi ha raccontato dettagli che non sapevo e che alla luce della mia esperienza personale mi fa solo pensare ad una cosa: potrebbe essere una meravigliosa subacquea o altamente consapevole che non fa per lei se le fosse stato dato il giusto. Non metterò il nome della didattica con cui ha preso il brevetto, per evitare quel chiacchiericcio insulso: "questa didattica è migliore dell'altra", perchè è infondato. Esiste la RSTC ad uniformarle tutte le didattiche. La differenza la fa l'insegnante: corretto o scorretto. Il corretto segue gli standard, ti rilascia un brevetto se te lo meriti (non perchè lo hai pagato). Quello scorretto... beh... inizio col parlare della mia esperienza di istruttori scorretti. A fine open water il "tizio" (non merita essere chiamato insegnante) mi soprannominó "la teorica", perché conoscevo piuttosto bene il manuale, ed era l'unica cosa che avevo: il mio open water che doveva essere spalmato in una serie di fine settimana in Liguria, vide la ripetizione per ben tre volte della prima lezione teorica e l'esame, ma la pratica non andò mai oltre acque confinate 2. La mia prima immersione fu a Marsa Alam con il brevetto già in mano. Il mio ow stava tutto nella mia conoscenza teorica del manuale. Tuttavia tra "quel corso" e Marsa Alam, contattai un gruppo sub più vicino a casa, ripetendo un po' di esercizi, ma di fatto non ho mai completato l'open water, e se vado in acqua il merito lo devo al Carletto (pace all'anima sua) che mi ha tenuto 2 ore a meno di 5 metri ed ha fatto "la magia". Oltre a questo il "tizio" di cui sopra, mi vendette il mio primo GAV, sottodimensionato per la mia persona, eppure da chi si occupa di immersioni ed ha lavorato alle Maldive e sul mar Rosso prima di tornare in Italia ed aprire un diving in Liguria come valutare la taglia di un gav lo dovrebbe saper fare bene. Ho un idea del come mai sia potuto accadere "un errore" del genere, ma me lo tengo per me: è solo una supposizione basata sul veder prendere dal "socio del tizio" le pinne di qualcuno che conoscevo dal suo gavone per darle ad un subacqueo che stava noleggiando l'attrezzatura per un immersione.
Oggi con la mia amica siamo ritornate su un esercizio che lei non è mai riuscita a fare: svuotare la maschera, e nonostante questo è stata brevettata. Questo esercizio ha provato a farlo in acqua con me e con Luca con la sua maschera. Io non ho mai visto una maschera così schiacciata sul volto tanto da sembrare una maschera da apnea. Dicono che è una maschera per subacquei tecnici, ma credo che anche lì ci siano convinzioni fideistiche più che conoscenza vera dell'attrezzatura. Insomma qualcuno ti dice che è così e tu te la bevi. Scambiammo la maschera e... MIRACOLO!!! è riuscita a svuotarla al primo tentativo. Che fosse la mia maschera semplicemente più esperta nell'essere svuotata e per questo si sia lasciata svuotare così docilmente?
Oggi mi ha raccontato anche del suo snorkel. Con gli altri subacquei, che conosco pure io, si lamentava che il suo snorkel faceva entrare acqua, che era difficile respirare, e tutti la prendevano per il culo del tipo "quante storie che fai", "non è possibile". Questo è stato così fino a che suo marito non ha preso in prestito il suo snorkel tenuto insieme con le fascette (e già solo questo è motivo per me per buttarlo e comprarne uno da 3 euro alla decathlon) scoprendo che forse la moglie proprio tutti i torti non li aveva.
Mi ha anche detto che il suo brevetto, dichiarato Open water, ha come limiti i 10 metri massimi di profondità e l'obbligo di immergersi accompagnata da un subacqueo professionista.
SE fosse brevettata con didattica PADI sarebbe un Discover Scuba diver, non un Open Water.
SE fosse brevettata con didattica SSI sarebbe uno scuba diver non un Open Water.
Ma la didattica con cui si è brevettata, da quello che ho letto sul sito, prevede come primo brevetto per adulti un Open Water e nessun livello inferiore! Perciò, che cazzo le hanno detto a lei e a tutti gli altri brevettati dallo stesso istruttore come "Open Water", che per potersi immergere devono andare in acqua accompagnati da un subacqueo professionista?
Qualcosa non mi torna, e poichè io i cazzi miei non me li so fare e per amore del mare e della subacquea non mollo a terra qualcuno per le vaccate dette e commesse da altri ( ed anche per un debito d'onore che mi sono presa personalmente con chi mi ha fatto ritornare in acqua più fiduciosa delle mie capacità), ho scritto alla didattica di riferimento, sperando mi possano dire qualcosa di utile.
L'unica alternativa valida è che per qualche regolamento locale quella didattica al primo livello presa in Germania sia così limitata, ma ne dubito tanto quanto dubito che domani mattina io abbia una sveglia alle Silly o clock per andare a trovare la Thissy.