Me lo chiedo da un po' Perchè? per quale motivo si festeggia il capodanno? No, non rispondetemi "Perchè è il primo giorno dell'anno!" perchè è una risposta facile, scontata e totalmente insignificante.
Io trovo totalmente senza senso ed inutile festeggiare il primo dell'anno come lo si festeggia normalmente ed in generale: attendendo la mezzanotte, per fare un brindisi vedere i fuochi d'artificio già sicuramente mezzi sbronzi, e tirare le ore piccole, vivendo come amebe semicomatose per l'alcool e le poche ore di sonno il primo giorno dell'anno. Scusatemi, ma così è come la Corazzata Potiemkin secondo Fantozzi: una cagata pazzesca.
Parto dal fatto che secondo me 2 feste così ravvicinate non hanno senso: Natale e Capodanno ad una settimana di distanza. Non so voi ma sembrano fatte apposta per "festeggiare" una con la famiglia ed una con gli amici. Vista così non sarebbe nemmeno una cattiva idea, il capodanno VERO l'1 non il 31 sera-notte, con gli amici come se fosse un secondo Natale, mangiando e scambiandosi i regali che non abbiamo voluto dare in anticipo per il 25 da aprire senza essere insieme.
E' triste legare alla mezzanotte, anzi alle 00:00 d'orologio l'inizio del nuovo giorno: è una convenzione, vecchia di anni se volete, ma una convenzione. Il giorno incomincia da sempre all'alba, al sorgere del sole, e per gli ebrei al sorgere della prima stella della sera, non quando lo dice un orologio, che, sarà pur coordinato con il movimento della terra e aiuta le persone a ricordare scadenze temporali varie, ma fissa in un punto imprecisato della notte l'inizio di qualcosa: e scusate ma mi pare di festeggiare il compleanno di un bambino in un punto imprecisato tra il testi di gravidanza e il parto. Dopotutto si dice sempre per indicare il nuovo giorno "domani mattina" non " da mezzanotte", sia che si tratti dell' 1.1. che del 29.2. .
Ecco se dovessi festeggiare il capodanno allora farei in modo tale da svegliarmi col buio, in qualsiasi posto del mondo io mi trovi, per recarmi nel punto più alto che ci sia vicino a me, guardando verso est e aspettando il sorgere del sole, l'inizio del nuovo anno. Questo avrebbe un senso, un emozione.
Se mi fermo a ricordare i capodanni passati, sono pochi quelli che trovo belli. Sicuramente quello del 1997: da sola, sono andata a letto presto il 31, e mi sono alzata presto la mattina dell'1 e pattini alla mano mi sono recata alla pista di pattinaggio che avevano costruito in piazza duomo, che però ahimè era chiusa. Poco male, ho atteso il pomeriggio e sono andata al Piranesi. Totalmente contro corrente.
Il capodanno del 1998 ha anche lui il suo bel perchè, perchè per la prima volta in vita mia lo festeggiavo con la persona che amavo e mi amava: il primo capodanno a Berlino parlando pochissimo tedesco, il primo capodanno con Luca. il primo di una lunga serie. Oddio se mi fermo a ripensarci, a parte Luca e il bacio di mezzanotte, il resto di quel capodanno sarebbe da cancellare.
Anche il capodanno del 2009 è stato un bel capodanno: eravamo soli io e Luca, a casa nostra. Mi ricordo che nevicava e siamo usciti a fare 2 passi alle 21 sotto la neve, per recarci al solito bar, pensando fosse aperto per far veglione, ma così non era. io avevo fatto il turno in clinica la notte tra il 30 e il 31, e avrei fatto anche quella dell' 1-2 perciò, voglia di strapazzarmi non ne avevo poi molta. Anche il capodanno 2013 è stato bello: non mi ricordo come abbiamo passato al notte, ma alla mattina siamo andati al passo del Penice ed abbiamo pranzato lì con le nostre figlie.
Poi ci sono altri capodanno che ricordo, per diversi motivi: quello del 2012 ronfando con la Mimi e il mio pancione, quello del 2010 con l'influenza, o quello in cui realizzai il mio desiderio di andare in discoteca e rimanerne dannatamente delusa, o quello a Montecarlo dove la gente veniva a vedere i fuochi "perfino da Bordighera" e vedere in un ristorante la tristezza del " essere lì per essere lì". Da piccola ho sempre "subito" queste feste più che viverle. La mia famiglia non era numerosa e non aveva poi molto amici, anzi quasi nessuno, ed ovviamente quei pochi non avevano figli della mia età. e No non eravamo nemmeno ricchi da poterci permettere vacanze di capodanno sulla neve con veglione al ristorante fiaccolate o chissà quale altra cosa. Credo che l'unico capodanno sulla neve che abbia mai fatto in una situazione simile io avessi 4 anni, e non so nemmeno se si trattasse di capodanno o di dopo capodanno. Per qualche anno, quando mio nonno abitava sui colli piacentini, festeggiammo il capodanno lì e non era poi male: c'era la stufa a legna su cui si preparava la polenta con cotechino e lenticchie il primo dell'anno, i prati gelati in cui giocare, sempre a sola ovviamente, ma se ero fortunata avevo qualche metro di neve in pendenza per giocare col bob, e qualcuno invitato, gli zii o parenti alla lontana, a passarlo con noi, perchè un paio di letti in più per dormire c'erano. Ecco forse quei 3 o 4 capodanni fatti a "Quattrocchio" ( nome della frazione sperduta sui colli piacentini) sono quelli della mia infanzia che più ho apprezzato. Poi ho un enorme buco di memoria per quello che va dai miei 12 ai 20 anni come capodanni: si vede che non sono stati poi sto granchè, e dopo alcuni capodanni che vorrei cancellare perchè davvero tristi.
Per me il capodanno significa mangiare il primo dell'anno polenta cotechino e lenticchie a pranzo e ascoltare il concerto di capodanno mentre si cucina: ma qui, a parte la difficoltà di recuperare un cotechino (ma forse so dove trovarlo), questi piatti li mangerei solo io, perchè mio marito è uno schizzinoso (lo sa e lo ammette pure lui) e le figlie li conoscono poco: se devo mettere in tavola qualcosa per cui si storce il naso va da se che voglia di cucinarli non ne ho poi molta.
Ieri sera ho osato dire che non capisco tutta questa smania di celebrare il capodanno. Mio marito l'ha presa sul personale, perchè lui ci tiene a festeggiarlo in compagnia, e credo l'abbia presa sul personale più per il fatto che la sua idea di capodanno gli è stata smontata 9 giorni prima ed ora è orfano di festa. Detto tra di noi: festeggiare il capodanno fuori al freddo attendendo una gulash suppe per mezzanotte, che sinceramente non so se fosse buona di suo o perchè faceva freddo, non mi ispira poi molto: è una cosa che fai quando hai 20 anni, non quando ne hai 40 e due figlie, perciò sono anche un po' più serena di non dovermi ghiacciare il culo attendendo mezzanotte e senza potermi levare dai piedi al più presto possibile. Forse era stato dato "per scontato" che anche questo capodanno sarebbe stato come quello dell'anno scorso.
Io davvero non vedo tutta questa smania di festeggiare il capodanno dovendo tirare tardi, dovendolo passare per forza "in compagnia", anche se la compagnia in questione sarebbe stata bella, ( la stessa con cui ho festeggiato il compleanno). Per non stare a soli e farlo in compagnia, si potrebbe sempre pensare di informarsi alla croce rossa ed offrirsi volontari per l'organizzazione e la gestione del veglione di capodanno per persone sole, povere, o immigrate, così anzichè passarlo ubriancandosi e facendo schiamazzo idiota, si fa qualcosa di utile, e personalmente gratificante perchè avrebbe un senso. Se invece il senso di farlo in compagnia è quello di fare schiamazzo ed ubriacarsi, beh, no preferisco allora farmelo da sola, andando a letto presto e uscendo di casa prima dell'alba per andare a vedere sorgere il sole sui Siebengebirge, con o senza famiglia, e rincasando per mettere su polenta cotechino e lenticchie, attentendo il concerto di capodanno.
Io trovo totalmente senza senso ed inutile festeggiare il primo dell'anno come lo si festeggia normalmente ed in generale: attendendo la mezzanotte, per fare un brindisi vedere i fuochi d'artificio già sicuramente mezzi sbronzi, e tirare le ore piccole, vivendo come amebe semicomatose per l'alcool e le poche ore di sonno il primo giorno dell'anno. Scusatemi, ma così è come la Corazzata Potiemkin secondo Fantozzi: una cagata pazzesca.
Parto dal fatto che secondo me 2 feste così ravvicinate non hanno senso: Natale e Capodanno ad una settimana di distanza. Non so voi ma sembrano fatte apposta per "festeggiare" una con la famiglia ed una con gli amici. Vista così non sarebbe nemmeno una cattiva idea, il capodanno VERO l'1 non il 31 sera-notte, con gli amici come se fosse un secondo Natale, mangiando e scambiandosi i regali che non abbiamo voluto dare in anticipo per il 25 da aprire senza essere insieme.
E' triste legare alla mezzanotte, anzi alle 00:00 d'orologio l'inizio del nuovo giorno: è una convenzione, vecchia di anni se volete, ma una convenzione. Il giorno incomincia da sempre all'alba, al sorgere del sole, e per gli ebrei al sorgere della prima stella della sera, non quando lo dice un orologio, che, sarà pur coordinato con il movimento della terra e aiuta le persone a ricordare scadenze temporali varie, ma fissa in un punto imprecisato della notte l'inizio di qualcosa: e scusate ma mi pare di festeggiare il compleanno di un bambino in un punto imprecisato tra il testi di gravidanza e il parto. Dopotutto si dice sempre per indicare il nuovo giorno "domani mattina" non " da mezzanotte", sia che si tratti dell' 1.1. che del 29.2. .
Ecco se dovessi festeggiare il capodanno allora farei in modo tale da svegliarmi col buio, in qualsiasi posto del mondo io mi trovi, per recarmi nel punto più alto che ci sia vicino a me, guardando verso est e aspettando il sorgere del sole, l'inizio del nuovo anno. Questo avrebbe un senso, un emozione.
Se mi fermo a ricordare i capodanni passati, sono pochi quelli che trovo belli. Sicuramente quello del 1997: da sola, sono andata a letto presto il 31, e mi sono alzata presto la mattina dell'1 e pattini alla mano mi sono recata alla pista di pattinaggio che avevano costruito in piazza duomo, che però ahimè era chiusa. Poco male, ho atteso il pomeriggio e sono andata al Piranesi. Totalmente contro corrente.
Il capodanno del 1998 ha anche lui il suo bel perchè, perchè per la prima volta in vita mia lo festeggiavo con la persona che amavo e mi amava: il primo capodanno a Berlino parlando pochissimo tedesco, il primo capodanno con Luca. il primo di una lunga serie. Oddio se mi fermo a ripensarci, a parte Luca e il bacio di mezzanotte, il resto di quel capodanno sarebbe da cancellare.
Anche il capodanno del 2009 è stato un bel capodanno: eravamo soli io e Luca, a casa nostra. Mi ricordo che nevicava e siamo usciti a fare 2 passi alle 21 sotto la neve, per recarci al solito bar, pensando fosse aperto per far veglione, ma così non era. io avevo fatto il turno in clinica la notte tra il 30 e il 31, e avrei fatto anche quella dell' 1-2 perciò, voglia di strapazzarmi non ne avevo poi molta. Anche il capodanno 2013 è stato bello: non mi ricordo come abbiamo passato al notte, ma alla mattina siamo andati al passo del Penice ed abbiamo pranzato lì con le nostre figlie.
Poi ci sono altri capodanno che ricordo, per diversi motivi: quello del 2012 ronfando con la Mimi e il mio pancione, quello del 2010 con l'influenza, o quello in cui realizzai il mio desiderio di andare in discoteca e rimanerne dannatamente delusa, o quello a Montecarlo dove la gente veniva a vedere i fuochi "perfino da Bordighera" e vedere in un ristorante la tristezza del " essere lì per essere lì". Da piccola ho sempre "subito" queste feste più che viverle. La mia famiglia non era numerosa e non aveva poi molto amici, anzi quasi nessuno, ed ovviamente quei pochi non avevano figli della mia età. e No non eravamo nemmeno ricchi da poterci permettere vacanze di capodanno sulla neve con veglione al ristorante fiaccolate o chissà quale altra cosa. Credo che l'unico capodanno sulla neve che abbia mai fatto in una situazione simile io avessi 4 anni, e non so nemmeno se si trattasse di capodanno o di dopo capodanno. Per qualche anno, quando mio nonno abitava sui colli piacentini, festeggiammo il capodanno lì e non era poi male: c'era la stufa a legna su cui si preparava la polenta con cotechino e lenticchie il primo dell'anno, i prati gelati in cui giocare, sempre a sola ovviamente, ma se ero fortunata avevo qualche metro di neve in pendenza per giocare col bob, e qualcuno invitato, gli zii o parenti alla lontana, a passarlo con noi, perchè un paio di letti in più per dormire c'erano. Ecco forse quei 3 o 4 capodanni fatti a "Quattrocchio" ( nome della frazione sperduta sui colli piacentini) sono quelli della mia infanzia che più ho apprezzato. Poi ho un enorme buco di memoria per quello che va dai miei 12 ai 20 anni come capodanni: si vede che non sono stati poi sto granchè, e dopo alcuni capodanni che vorrei cancellare perchè davvero tristi.
Per me il capodanno significa mangiare il primo dell'anno polenta cotechino e lenticchie a pranzo e ascoltare il concerto di capodanno mentre si cucina: ma qui, a parte la difficoltà di recuperare un cotechino (ma forse so dove trovarlo), questi piatti li mangerei solo io, perchè mio marito è uno schizzinoso (lo sa e lo ammette pure lui) e le figlie li conoscono poco: se devo mettere in tavola qualcosa per cui si storce il naso va da se che voglia di cucinarli non ne ho poi molta.
Ieri sera ho osato dire che non capisco tutta questa smania di celebrare il capodanno. Mio marito l'ha presa sul personale, perchè lui ci tiene a festeggiarlo in compagnia, e credo l'abbia presa sul personale più per il fatto che la sua idea di capodanno gli è stata smontata 9 giorni prima ed ora è orfano di festa. Detto tra di noi: festeggiare il capodanno fuori al freddo attendendo una gulash suppe per mezzanotte, che sinceramente non so se fosse buona di suo o perchè faceva freddo, non mi ispira poi molto: è una cosa che fai quando hai 20 anni, non quando ne hai 40 e due figlie, perciò sono anche un po' più serena di non dovermi ghiacciare il culo attendendo mezzanotte e senza potermi levare dai piedi al più presto possibile. Forse era stato dato "per scontato" che anche questo capodanno sarebbe stato come quello dell'anno scorso.
Io davvero non vedo tutta questa smania di festeggiare il capodanno dovendo tirare tardi, dovendolo passare per forza "in compagnia", anche se la compagnia in questione sarebbe stata bella, ( la stessa con cui ho festeggiato il compleanno). Per non stare a soli e farlo in compagnia, si potrebbe sempre pensare di informarsi alla croce rossa ed offrirsi volontari per l'organizzazione e la gestione del veglione di capodanno per persone sole, povere, o immigrate, così anzichè passarlo ubriancandosi e facendo schiamazzo idiota, si fa qualcosa di utile, e personalmente gratificante perchè avrebbe un senso. Se invece il senso di farlo in compagnia è quello di fare schiamazzo ed ubriacarsi, beh, no preferisco allora farmelo da sola, andando a letto presto e uscendo di casa prima dell'alba per andare a vedere sorgere il sole sui Siebengebirge, con o senza famiglia, e rincasando per mettere su polenta cotechino e lenticchie, attentendo il concerto di capodanno.