A tutti coloro che passano di qua auguro per il 2013 la forza, la determinazione e il coraggio di essere voi stessi il cambiamento che vorreste nel mondo.
Si dice "non dire gatto finchè non ce l'hai nel sacco" ma se il gatto in questione è il gatto dagli stivali e il sacco è quello che usa per la caccia essere nel suo sacco con il gatto esattamente che significa? Blog di una "mi-faccio-i-fatti-miei blogger": blog fatto di pensieri, aneddoti, fatti di vita quotidiana e scazzi vari.
lunedì 31 dicembre 2012
domenica 30 dicembre 2012
Farsi delle Domande
Questo post, non lo nascondo, me lo ha ispirato una persona che ho ritenuto amica fino ad un paio di settimane fa. Personalmente la riterrei tale, ma credo che sia successo qualcosa tra me e lei, qualcosa che non mi è dato sapere, per cui ha deciso di togliermi il saluto.
Come me, anche lei è cresciuta in una grande città e trasferita poi in un piccolo paese, con tutti gli annessi e connessi di "mi ci trovo male" che sono tipici di chi, come noi , è abituato ai servizi delle grandi città. Lei però in questa zona ci abita da molto più tempo di me, quasi il doppio direi, e una cosa che mi ha colpito è che in tutti questi anni non si è fatta amici.
All'inizio quando la conobbi, capii che la cosa era possibile: di fatto qui sono molto chiusi, tanto che si guardano in cagnesco da un paese all'altro (distanza 1 km) e addirittura all'interno dello stesso paese, perchè "tu stai in quel rione là", o peggio ancora "noi siamo i paesani d.o.c., e voi no".
Così nel nostro comune essere "straniere" si è fatta comunella, fino a... due settimane fa? o prima?
Di punto in bianco, da parte sua inizia questo atteggiamento, ostile tanto da fare fatica a dirmi " buone feste"; tanto da dover scomodare una terza persona per farmi chiedere di portare, a questa terza persona, le foto di suo figlio recuperate per far si che non si perdessero. Richiesta che ovviamente ha messo questa persona in una situazione decisamente imbarazzante. Tutt'ora mi chiedo quale sia il motivo per cui abbia scelto di comportarsi così e probabilmente morirò senza saperlo, però da tutto questo siparietto davvero deprimente ho fatto questa considerazione: "se in tutti questi anni, mia cara, non ti sei fatta delle amicizie, forse il problema ce l'hai tu e non gli altri, perciò fatti delle domande".
Poi mi sono fermata ed ho pensato che anch'io non ho poi grandi amici da queste parti. Così mi sono fatta anch'io delle domande, soprattutto verso quei rapporti che si sono interrotti o incrinati: quando superano il numero di uno allora non può essere solo colpa dell'altro.
Mi sono posta delle domande ed ho trovato 2 risposte: la prima è che in tutte le amicizie rovinate c'è sempre uno screzio "veterinario": anche nel caso descritto inizio a supporre che ci sia un problema veterinario. Quella che pretende le cure gratis e poi fa sterilizzare i gatti da un altro, quella che ha la gatta che non si sa bene cosa abbia e me la vuole rifilare per andarsene in vacanza, e quest'ultima che da quando Marina e suo figlio non frequentano più il nido (ma anche da un po' prima) mi chiama solo perchè i suoi gatti stanno male.
La seconda è che io ho il difetto (o le palle, a seconda dei punti di vista) di dire ciò che penso senza troppi giri di parole, alle persone che ritengo amiche, ma forse questo non è poi molto apprezzato.
Da tutto ciò faccio sicuramente tesoro di una cosa: non mischierò più l'amicizia con il lavoro, se non per persone davvero in gamba.
Come me, anche lei è cresciuta in una grande città e trasferita poi in un piccolo paese, con tutti gli annessi e connessi di "mi ci trovo male" che sono tipici di chi, come noi , è abituato ai servizi delle grandi città. Lei però in questa zona ci abita da molto più tempo di me, quasi il doppio direi, e una cosa che mi ha colpito è che in tutti questi anni non si è fatta amici.
All'inizio quando la conobbi, capii che la cosa era possibile: di fatto qui sono molto chiusi, tanto che si guardano in cagnesco da un paese all'altro (distanza 1 km) e addirittura all'interno dello stesso paese, perchè "tu stai in quel rione là", o peggio ancora "noi siamo i paesani d.o.c., e voi no".
Così nel nostro comune essere "straniere" si è fatta comunella, fino a... due settimane fa? o prima?
Di punto in bianco, da parte sua inizia questo atteggiamento, ostile tanto da fare fatica a dirmi " buone feste"; tanto da dover scomodare una terza persona per farmi chiedere di portare, a questa terza persona, le foto di suo figlio recuperate per far si che non si perdessero. Richiesta che ovviamente ha messo questa persona in una situazione decisamente imbarazzante. Tutt'ora mi chiedo quale sia il motivo per cui abbia scelto di comportarsi così e probabilmente morirò senza saperlo, però da tutto questo siparietto davvero deprimente ho fatto questa considerazione: "se in tutti questi anni, mia cara, non ti sei fatta delle amicizie, forse il problema ce l'hai tu e non gli altri, perciò fatti delle domande".
Poi mi sono fermata ed ho pensato che anch'io non ho poi grandi amici da queste parti. Così mi sono fatta anch'io delle domande, soprattutto verso quei rapporti che si sono interrotti o incrinati: quando superano il numero di uno allora non può essere solo colpa dell'altro.
Mi sono posta delle domande ed ho trovato 2 risposte: la prima è che in tutte le amicizie rovinate c'è sempre uno screzio "veterinario": anche nel caso descritto inizio a supporre che ci sia un problema veterinario. Quella che pretende le cure gratis e poi fa sterilizzare i gatti da un altro, quella che ha la gatta che non si sa bene cosa abbia e me la vuole rifilare per andarsene in vacanza, e quest'ultima che da quando Marina e suo figlio non frequentano più il nido (ma anche da un po' prima) mi chiama solo perchè i suoi gatti stanno male.
La seconda è che io ho il difetto (o le palle, a seconda dei punti di vista) di dire ciò che penso senza troppi giri di parole, alle persone che ritengo amiche, ma forse questo non è poi molto apprezzato.
Da tutto ciò faccio sicuramente tesoro di una cosa: non mischierò più l'amicizia con il lavoro, se non per persone davvero in gamba.
sabato 29 dicembre 2012
Ok vada per il de-clutering ma...
... non posso ridurmi la casa ad una specie di immondezzaio di sacchetti di vestitini scarpe oggetti da dar via!
Di fatto mi scoccia buttare se non è strettamente necessario: sono pur sempre soldi che ho speso e preferisco regalarli che buttarli. Però non è così facile liberarsene. Prendi fai le foto le metti on-line e poi aspetti. alcune cose interessano, altre no. Pazienza per quelle "no", esiste pur sempre la "raccolta ciechi", ultima spiaggia speando che non finoscano al macero ma che abbiano veramente un riciclo, ma per quelle che interessano... Nel migliore dei casi in " detto-fatto" sono impacchettate e pagate per essere spedite, in altre inizia il balletto del " dove abiti?" "sei lontanissima!" ( distanza spesso non superiore ai 20 km) " mi serve solo metà, altrimenti lascio". Insomma spesso l'interesse non è poi così sentito e qualsiasi pretesto è buono per mollare. Credo che se l'oggetto ti interessa veramente o muovi il culo o accetti la spedizione che sicuramente ti costa sempre meno della benzina/diesel/biglietto del treno. Insomma spesso nei "riciclatori" c'è chi vuole ANCHE la pappa pronta del "trovarlo dal vicino di casa ed esattamente come lo voglio io".
Fortunatamente non sono i più, sono eccezioni, ma loro, insieme a quelli che si prendono la briga di giudicare ciò che doni come "adatto solo alla discarica" fanno passare la voglia. Io con questi ultimi ci sfogo la mia " sete di sangue".
Di fatto mi scoccia buttare se non è strettamente necessario: sono pur sempre soldi che ho speso e preferisco regalarli che buttarli. Però non è così facile liberarsene. Prendi fai le foto le metti on-line e poi aspetti. alcune cose interessano, altre no. Pazienza per quelle "no", esiste pur sempre la "raccolta ciechi", ultima spiaggia speando che non finoscano al macero ma che abbiano veramente un riciclo, ma per quelle che interessano... Nel migliore dei casi in " detto-fatto" sono impacchettate e pagate per essere spedite, in altre inizia il balletto del " dove abiti?" "sei lontanissima!" ( distanza spesso non superiore ai 20 km) " mi serve solo metà, altrimenti lascio". Insomma spesso l'interesse non è poi così sentito e qualsiasi pretesto è buono per mollare. Credo che se l'oggetto ti interessa veramente o muovi il culo o accetti la spedizione che sicuramente ti costa sempre meno della benzina/diesel/biglietto del treno. Insomma spesso nei "riciclatori" c'è chi vuole ANCHE la pappa pronta del "trovarlo dal vicino di casa ed esattamente come lo voglio io".
Fortunatamente non sono i più, sono eccezioni, ma loro, insieme a quelli che si prendono la briga di giudicare ciò che doni come "adatto solo alla discarica" fanno passare la voglia. Io con questi ultimi ci sfogo la mia " sete di sangue".
venerdì 28 dicembre 2012
De-cluttering
Questo post è da ottobre che vorrei farlo, da prima aoncora di partire per Sharm, ma poi le cose sono girare in un senso " cupo" di chiusura apatia, fino ad oggi quando sono "esplosa".
Dunque il de-cluttering è la versione più anglofona di " il sacco della spazzatura è il tuo miglior alleato per fare le pulizie in casa", ed è dannatamente vero. La versione più "eco-compatibile" si chiama riciclaggio che puoi sviluppare attraverso vari siti e gruppi esistenti un po' dovunque nella rete, di cui non faccio pubblicità a nessuno e a tutti: per svuotarsi la casa in modo intelligente sono fantastici, e se ci sono cose che hanno anche un briciolo di valore il caro buon vecchio e-bay torna utile.
Ed io mi libero.
Mi libero di utensili da cucina che non mi servono, dei vestiti delle bimbe in esubero, di mobili ed oggetti vari. Ma recupero anche: recupero in genere per le bimbe, come la pecorella che ho regalato alla Iaia per Natale e l'albero della Chicco che mi venne dato per Marina, ma che ho dimenticato in box fino a quest'anno.
Liberarsi è una sensazione ME-RA-VI-GLIO-SA! Soprattutto ora che ho cambiato gruppi (sono stata iscirtta per anni in un gruppo che contemplava solo l'area Milanese con enorme sofferenza perchè troppo distante io da tutti gli altri) e sono possibili le spedizioni a carico del destinatario: insomma se il principio è io lo regalo e tu vieni a prendertelo se non puoi prendere la macchina allora puoi rimborsarsi me spese postali e con la poste pay è davvero semplicissimo.
Dunque il de-cluttering è la versione più anglofona di " il sacco della spazzatura è il tuo miglior alleato per fare le pulizie in casa", ed è dannatamente vero. La versione più "eco-compatibile" si chiama riciclaggio che puoi sviluppare attraverso vari siti e gruppi esistenti un po' dovunque nella rete, di cui non faccio pubblicità a nessuno e a tutti: per svuotarsi la casa in modo intelligente sono fantastici, e se ci sono cose che hanno anche un briciolo di valore il caro buon vecchio e-bay torna utile.
Ed io mi libero.
Mi libero di utensili da cucina che non mi servono, dei vestiti delle bimbe in esubero, di mobili ed oggetti vari. Ma recupero anche: recupero in genere per le bimbe, come la pecorella che ho regalato alla Iaia per Natale e l'albero della Chicco che mi venne dato per Marina, ma che ho dimenticato in box fino a quest'anno.
Liberarsi è una sensazione ME-RA-VI-GLIO-SA! Soprattutto ora che ho cambiato gruppi (sono stata iscirtta per anni in un gruppo che contemplava solo l'area Milanese con enorme sofferenza perchè troppo distante io da tutti gli altri) e sono possibili le spedizioni a carico del destinatario: insomma se il principio è io lo regalo e tu vieni a prendertelo se non puoi prendere la macchina allora puoi rimborsarsi me spese postali e con la poste pay è davvero semplicissimo.
giovedì 27 dicembre 2012
Silenzio
Un sacco di silenzio.
Qui nel blog. sprazzi di idee per scrivere che però non si fissano un po' come le foglie che cadono dagli alberi e volano via.
Considerazioni varie, noia, stanchezza ed apatia: e alla fine voglia di scrivre non ce n'è ne tanto meno argomenti, se volano via.
Volevo scrivere anch'io del de-cluttering come ha fatto mamigà, perchè lo sto facendo in continuazione da fine ottobre svuotando una casa che pare sempre più piccola e claustrofobica; volevo scrivere della figata dell'asciugatrice ed alcune considerazioni sul suo utilizzo. Vorrei "vomitare" la pesantezza del gruppo delle amiche che sembra sempre più soffocantemente lamentoso, senza mai (o quasi) fermarsi a raccontare qualcosa di divertente, che una risata ogni tanto male non fa, giusto per non ridursi ad un gruppo di zittelle acide ed inacidite che non sorridono mai. Penso anche al fatto che sto considerando se considerarle amiche (intendo le altre utenti) è corretto o solo un ingigantimento dei rapporti: di fatto da quando sono diventata mamma pare che il mio mondo sia partito per altre orbite, un po' come la luna del serial degli anni settanta, e che comunque il trebbo per noi 4 non è più proponibile: i ritmi di una famiglia con bimbi piccoli non è compatibile con quelli di un gruppo di adulti, e non posso far pesare su altri ospiti i miei ritmi, così come non posso strapazzare le mie figlie in ritmi che non sono ancora per loro.
Penso che non ho voglia di litigare e di combattere per le mie idee e per i miei desideri.
Penso che non si può vivere nel limbo dei tanti "se" "forse" e "ma".
Penso che non cambieremo mai casa, perchè i soldi sono quelli che sono soprattutto quando arrivano botte di tasse da 4 cifre significative chiamate "anticipo", e se l'anno scorso avevamo una vaga possibilità di ottenere un mutuo, adesso non ce l'abbiamo quasi per niente, ed illudersi di andare dove vorremmo non ha alcun senso se non quello di farsi solo del male.
Penso al " film" che mi sono fatta l'altra sera aprendo un attività tutta mia che ha come target un pubblico femminile dai 40 in su, e non si tratta di guaine modellanti o filati per il ricamo. Penso che quest'idea mi piace e mi spaventa, perchè di fallimenti ne ho già avuti abbastanza.
Penso che ho scirtto un post di foglie al vento.
E penso anche che dovrò tornare a dire ciò che penso senza troppi problemi perchè se non lo faccio, non sono più io.
Qui nel blog. sprazzi di idee per scrivere che però non si fissano un po' come le foglie che cadono dagli alberi e volano via.
Considerazioni varie, noia, stanchezza ed apatia: e alla fine voglia di scrivre non ce n'è ne tanto meno argomenti, se volano via.
Volevo scrivere anch'io del de-cluttering come ha fatto mamigà, perchè lo sto facendo in continuazione da fine ottobre svuotando una casa che pare sempre più piccola e claustrofobica; volevo scrivere della figata dell'asciugatrice ed alcune considerazioni sul suo utilizzo. Vorrei "vomitare" la pesantezza del gruppo delle amiche che sembra sempre più soffocantemente lamentoso, senza mai (o quasi) fermarsi a raccontare qualcosa di divertente, che una risata ogni tanto male non fa, giusto per non ridursi ad un gruppo di zittelle acide ed inacidite che non sorridono mai. Penso anche al fatto che sto considerando se considerarle amiche (intendo le altre utenti) è corretto o solo un ingigantimento dei rapporti: di fatto da quando sono diventata mamma pare che il mio mondo sia partito per altre orbite, un po' come la luna del serial degli anni settanta, e che comunque il trebbo per noi 4 non è più proponibile: i ritmi di una famiglia con bimbi piccoli non è compatibile con quelli di un gruppo di adulti, e non posso far pesare su altri ospiti i miei ritmi, così come non posso strapazzare le mie figlie in ritmi che non sono ancora per loro.
Penso che non ho voglia di litigare e di combattere per le mie idee e per i miei desideri.
Penso che non si può vivere nel limbo dei tanti "se" "forse" e "ma".
Penso che non cambieremo mai casa, perchè i soldi sono quelli che sono soprattutto quando arrivano botte di tasse da 4 cifre significative chiamate "anticipo", e se l'anno scorso avevamo una vaga possibilità di ottenere un mutuo, adesso non ce l'abbiamo quasi per niente, ed illudersi di andare dove vorremmo non ha alcun senso se non quello di farsi solo del male.
Penso al " film" che mi sono fatta l'altra sera aprendo un attività tutta mia che ha come target un pubblico femminile dai 40 in su, e non si tratta di guaine modellanti o filati per il ricamo. Penso che quest'idea mi piace e mi spaventa, perchè di fallimenti ne ho già avuti abbastanza.
Penso che ho scirtto un post di foglie al vento.
E penso anche che dovrò tornare a dire ciò che penso senza troppi problemi perchè se non lo faccio, non sono più io.
Contiamo
Nonna:"uno"
Iaia: "TA"
Nonna:"due"
Iaia: "TA"
Nonna:"tre"
Iaia: "TA"
Nonna:"quattro"
Iaia: "TA"
Nonna:"cinque"
Iaia: "TA" ....
Iaia: "TA"
Nonna:"due"
Iaia: "TA"
Nonna:"tre"
Iaia: "TA"
Nonna:"quattro"
Iaia: "TA"
Nonna:"cinque"
Iaia: "TA" ....
mercoledì 26 dicembre 2012
Mastercard
Cucina cambiata 4 anni fa in occasione dell'arrivo di Marina ( e della lavastoviglie) tot mila euro;
Tovaglioli di Ikea posti in alto vicino alla porta d'ingresso meno di un euro;
Tuo marito che si gira e pesta al capocciata nell'antina aperta sopra i suoi occhi (quel tanto per non vederla) gratis (come tutte el altre volte che ci pesta la capocciata);
Tua Figlia che vede la scena, capisce cosa è successo e da del "salame" al padre non ha prezzo!
Tovaglioli di Ikea posti in alto vicino alla porta d'ingresso meno di un euro;
Tuo marito che si gira e pesta al capocciata nell'antina aperta sopra i suoi occhi (quel tanto per non vederla) gratis (come tutte el altre volte che ci pesta la capocciata);
Tua Figlia che vede la scena, capisce cosa è successo e da del "salame" al padre non ha prezzo!
martedì 25 dicembre 2012
cosa farò da grande.
Mimi: "Io sono il dottore Shami, e ti devi fare curare perchè hai la coscienza sporca"
lunedì 24 dicembre 2012
Caro Babbo Natale,
Se non sei già partito, stai per partire, ed io sono in ritardo con la mia letterina,Ma tu sei magico, lo so e la leggerai lo stesso. Magari hai un diavolo di cellulare tutto fare i-merry xmas e scarichi tutto in tempo reale, che ormai pare importare solo quello. Credo anche che sia una formalità scriverti, com per confermare ciò che si desidera, non tanot per fartelo sapere, perchè tu sei Babbo Natale e se sai chi sono i buoni e i cattivi allora non c'è bisogno di dirti anche cosa vorremmo per Natale.
E' inutile fare i fintoni che vogliono pensare agli altri la pace nel mondo bla bla bla: per quello c'è dio a cui chiedono "pace" in modo costante, e mi pare che non ci riesca un granchè bene. A te si chiede qualcosa per se stessi.
Caro Babbo Natale, io vorrei un po' di serenità. Per me di quella che mi fa sorridere per ogni cosa, che mi fa vedere il mondo brillare, come una volta, ma l'ho finita o l'ho persa. Vorrei un po' di serenità che mi aiuti a stare meglio con le mie figlie, Luca,i miei gatti ed il resto della famiglia. Perchè con la serenità verranno tante altre cose, ma verranno da sé.
Caro Babbo Natale, mi rivolgo a te che comunque sei molto più internazionale di qualsiasi dio, che hanno parlato di te nel mondo arabo e ti hanno dato i cammelli perchè ne deserto resistono più delle renne, perchè credere in qualcuno che non ti tramuta in sale, o non ti sbatte all'inferno è molto più gratificante. Perchè davvero sapresti far pentire con un sorriso il più cattivo dei cattivi, e che farebbe di tutto per redimersi nel giro di un anno.
E se proprio non puoi portarmi la serenità, o aiutarmi a ritrovarla o a ricostruirla, donami un giorno di sorrisi, in cui non mi debba sentire ignobile con mia figlia grande e i suoi capricci dei 3 anni, con mia figlia piccola che ha l'argento vivo addosso ed un caratteraccio a soli 11 mesi, con mio Marito che sente la mia mancanza pur avendomi in casa, coi miei gatti che non sanno memmeno più come sono le mie coccole, con il resto della famiglia con cui le cose non girano affatto bene e mi ci trovo costretta e legata.
E se non puoi nemmeno questo allora ti prego fa che il mio nervosismo sia di quelli che non mi fa mangiare compulsivamente, nzi di quelli che non fanno mangiare affatto, così almeno qualcosa di buono lo fa.
E se non puoi nemmeno questo, allora sono davvero stata molto cattiva e mi merito di stare così come sono.
Se non sei già partito, stai per partire, ed io sono in ritardo con la mia letterina,Ma tu sei magico, lo so e la leggerai lo stesso. Magari hai un diavolo di cellulare tutto fare i-merry xmas e scarichi tutto in tempo reale, che ormai pare importare solo quello. Credo anche che sia una formalità scriverti, com per confermare ciò che si desidera, non tanot per fartelo sapere, perchè tu sei Babbo Natale e se sai chi sono i buoni e i cattivi allora non c'è bisogno di dirti anche cosa vorremmo per Natale.
E' inutile fare i fintoni che vogliono pensare agli altri la pace nel mondo bla bla bla: per quello c'è dio a cui chiedono "pace" in modo costante, e mi pare che non ci riesca un granchè bene. A te si chiede qualcosa per se stessi.
Caro Babbo Natale, io vorrei un po' di serenità. Per me di quella che mi fa sorridere per ogni cosa, che mi fa vedere il mondo brillare, come una volta, ma l'ho finita o l'ho persa. Vorrei un po' di serenità che mi aiuti a stare meglio con le mie figlie, Luca,i miei gatti ed il resto della famiglia. Perchè con la serenità verranno tante altre cose, ma verranno da sé.
Caro Babbo Natale, mi rivolgo a te che comunque sei molto più internazionale di qualsiasi dio, che hanno parlato di te nel mondo arabo e ti hanno dato i cammelli perchè ne deserto resistono più delle renne, perchè credere in qualcuno che non ti tramuta in sale, o non ti sbatte all'inferno è molto più gratificante. Perchè davvero sapresti far pentire con un sorriso il più cattivo dei cattivi, e che farebbe di tutto per redimersi nel giro di un anno.
E se proprio non puoi portarmi la serenità, o aiutarmi a ritrovarla o a ricostruirla, donami un giorno di sorrisi, in cui non mi debba sentire ignobile con mia figlia grande e i suoi capricci dei 3 anni, con mia figlia piccola che ha l'argento vivo addosso ed un caratteraccio a soli 11 mesi, con mio Marito che sente la mia mancanza pur avendomi in casa, coi miei gatti che non sanno memmeno più come sono le mie coccole, con il resto della famiglia con cui le cose non girano affatto bene e mi ci trovo costretta e legata.
E se non puoi nemmeno questo allora ti prego fa che il mio nervosismo sia di quelli che non mi fa mangiare compulsivamente, nzi di quelli che non fanno mangiare affatto, così almeno qualcosa di buono lo fa.
E se non puoi nemmeno questo, allora sono davvero stata molto cattiva e mi merito di stare così come sono.
venerdì 7 dicembre 2012
mastercard
gerbere di stoffa di ikea, 50 centesimi al pezzo,
dvd di Barbapapà 7 euro,
tua figlia che ti offre un mazzo di gerbere e poi si mette a chiappe all'aria per farti un cuore come fa Barbapapà con la barbamamma, non ha prezzo!
dvd di Barbapapà 7 euro,
tua figlia che ti offre un mazzo di gerbere e poi si mette a chiappe all'aria per farti un cuore come fa Barbapapà con la barbamamma, non ha prezzo!
giovedì 6 dicembre 2012
E' un periodo un po' così in cui mi sento come un tappo di sughero in mezzo al mare, come un oggetto messo in una scatola e questa agitata violentemente, ed oggi per caso un mio contatot di FB ha postato questo:
"Le decisioni devono essere prese con coraggio, distacco e, talvolta con una certa dose di follia; non la follia che distrugge, bensì quella che conduce l’essere umano a compiere il passo al di là dei propri limiti
Paulo Coelho"
che sia un segno?
"Le decisioni devono essere prese con coraggio, distacco e, talvolta con una certa dose di follia; non la follia che distrugge, bensì quella che conduce l’essere umano a compiere il passo al di là dei propri limiti
Paulo Coelho"
che sia un segno?
lunedì 3 dicembre 2012
SOS Tata
Sappiamo già di csa si sta parlando: di Tata Lucia e del suo team di tate ( e ci sarà anche un tato) pronte a dispensare utili e preziosi consigli per avere una famiglia felice e serena.
No non mi vedrete in televisione: primo perchè il mio esibizionismo lo sfogo in teatro, e secondo perchè non credo che la mia famiglia sia un caso da SOS Tata. tuttavia più di una volta ho pensato alla loro trasmissione, a quanto bene possa fare come educazione preventiva (alcune cose che faccio con Marina e Valeria le ho imparate guardando le tate prima di diventare mamma), ma da genitore la trovo frustrante perchè è facile viverlo come uno specchio che ingigantisce le tue mancanze. Inoltre se credo che effettivamente alcuni problemi in una settimana si possano risolvere, a patto poi di non tornare indietro come comportamenti, non credo sia reale che basti una settimana per montare televisivamente il caso, e che comunque davanti alle telecamere non si è mai del tutto naturale ( tranne i bambini piccoli, forse).
Però urrà, hanno fatto il giornale!
E questo a me piace parecchio.
Preso, letto ben oltre la metà con casi diversi, ed ho trovato che preso un consiglio qua ed uno là forse riesco a sistemare le mie piccole magagne famigliari e le mie mancanze come mamma. Certo così manca il contradditorio della tata che dice " hai fatto giusto questo hai sbagliato quell'altro", però hai il vantaggio di prendere la rivista e rileggere il tal passaggio, farlo tuo, e andare avanti.
Oggi iniziamo con una regola per la mamma: niente pc acceso tutto il giorno.
Solo al pomeriggio se dormono entrambe o la sera quando si addormentano.
E vediamo se come giorno uno qualcosa di buono me lo frutta.
No non mi vedrete in televisione: primo perchè il mio esibizionismo lo sfogo in teatro, e secondo perchè non credo che la mia famiglia sia un caso da SOS Tata. tuttavia più di una volta ho pensato alla loro trasmissione, a quanto bene possa fare come educazione preventiva (alcune cose che faccio con Marina e Valeria le ho imparate guardando le tate prima di diventare mamma), ma da genitore la trovo frustrante perchè è facile viverlo come uno specchio che ingigantisce le tue mancanze. Inoltre se credo che effettivamente alcuni problemi in una settimana si possano risolvere, a patto poi di non tornare indietro come comportamenti, non credo sia reale che basti una settimana per montare televisivamente il caso, e che comunque davanti alle telecamere non si è mai del tutto naturale ( tranne i bambini piccoli, forse).
Però urrà, hanno fatto il giornale!
E questo a me piace parecchio.
Preso, letto ben oltre la metà con casi diversi, ed ho trovato che preso un consiglio qua ed uno là forse riesco a sistemare le mie piccole magagne famigliari e le mie mancanze come mamma. Certo così manca il contradditorio della tata che dice " hai fatto giusto questo hai sbagliato quell'altro", però hai il vantaggio di prendere la rivista e rileggere il tal passaggio, farlo tuo, e andare avanti.
Oggi iniziamo con una regola per la mamma: niente pc acceso tutto il giorno.
Solo al pomeriggio se dormono entrambe o la sera quando si addormentano.
E vediamo se come giorno uno qualcosa di buono me lo frutta.
Iscriviti a:
Post (Atom)