....la sorella zoppa di Adelina e Guendalina Blabla, perchè io "l'immersione" non ci riesco proprio a farla.
Se non avete capito la citazione guardate gli Aristogatti e fatevi una cultura. Per chi invece una cultura de l'ha e vuole saperne di più ecco fatto: sabato ho fatto il corso di apnea, primo livello, stella grado o come cazzo si dice. Il perchè è semplice: curiosità e la convinzione come tanti che possa migliorare la permanenza in acqua. A me dell'apnea non interessa la profondità senza bombole, ma il potermi immergere senza attrezzatura, nuotare, giocare, danzare nell'acqua senza peso ed ingombri. Il difficile è tutto nella testa: rendersi conto che si può fare, che ce la puoi fare, e dare il senso corretto alle sensazioni che si hanno che sono davvero altre rispetto all'immersione con le bombole.
Di diverso dalle immersioni con le bombole c'è che non ti fai tirare giù dai pesi sgonfiando il gav ed espirando, ma ti tiri giù ad una cima o ti spingi giù nuotando con un colpo di pinne ed una bracciata ( la faccio semplice non me ne vogliano gli apneisti che la sanno bene). Di diverso con le bombole c'è che per scendere l'aria la butti fuori, mentre nell'apnea la tieni dentro. Di diverso c'è che con le bombole non senti mai mancarti l'aria, mentre in apnea ti senti mancare l'aria a pochi metri dalla superficie, e quello a me m'ha fregato.
" Ti senti mancare l'aria", ma il nome corretto è "senti che i tuoi polmoni vengono compressi dalla pressione dell'acqua" e la sensazione fisica è la stessa che si ha con una profonda espirazione, la stessa che faccio quando mi immergo con le bombole per scendere, e che immancabilmente mi porta a inspirare velocemente dall'erogatore, che però in apnea non ho, e le due cosa non funziona. Assomiglia molto anche alla stessa sensazione che si ha quando devi rispondere a domande ed esigenze di continuo senza avere il tempo di farle, di fermarti un attimo per te stessa, e la pausa pipì o bere un sorso d'acqua diventano un sorta di regalo concesso e nemmeno rispettato. Poi ti giri per tornare in superficie, e in pochi centimetri la sensazione cambia completamente, anche se la testa ce l'hai ancora sott'acqua, ma la reazione di tornare in superficie per respirare è più forte della presa di coscienza che stai bene. Nonostante tutto ciò non mi sono arresa al primo tentativo. Anzi mi sono pure divertita a sentirmi la sorella zoppa di Adelina e Guendalina Blabla. come ci si fa a sentire così? E' semplicissimo: basta incartarsi nel fare la manovra di discesa senza la cima. Con la cima è facile: ti trascini giù con le mani. Senza devi fare un certo movimento da combinare con la spinta delle gambe, una bracciata a rana e di nuovo la spinta delle gambe. Sbaglia la sequenza e ti trovi col culo per aria a sgambettare a vuoto con delle pinne lunge quanto te, e il gioco è fatto. Posso assicurare che i miei tentativi sono stati coronati da grassa risata ( che tra l'altro facilita la ventilazione a parer mio) perchè mi sentivo davvero pirla.
Di certo non desisto: ci va esercizio e presa di consapevolezza di tutto ciò che mi succede. E magari leggere anche qualche blog di apneisti italiani così capisco un po' più velocemente e forse descrivono un po' di più cosa accade di un succintissimo libretto di una decina di pagine in tedesco.
Se non avete capito la citazione guardate gli Aristogatti e fatevi una cultura. Per chi invece una cultura de l'ha e vuole saperne di più ecco fatto: sabato ho fatto il corso di apnea, primo livello, stella grado o come cazzo si dice. Il perchè è semplice: curiosità e la convinzione come tanti che possa migliorare la permanenza in acqua. A me dell'apnea non interessa la profondità senza bombole, ma il potermi immergere senza attrezzatura, nuotare, giocare, danzare nell'acqua senza peso ed ingombri. Il difficile è tutto nella testa: rendersi conto che si può fare, che ce la puoi fare, e dare il senso corretto alle sensazioni che si hanno che sono davvero altre rispetto all'immersione con le bombole.
Di diverso dalle immersioni con le bombole c'è che non ti fai tirare giù dai pesi sgonfiando il gav ed espirando, ma ti tiri giù ad una cima o ti spingi giù nuotando con un colpo di pinne ed una bracciata ( la faccio semplice non me ne vogliano gli apneisti che la sanno bene). Di diverso con le bombole c'è che per scendere l'aria la butti fuori, mentre nell'apnea la tieni dentro. Di diverso c'è che con le bombole non senti mai mancarti l'aria, mentre in apnea ti senti mancare l'aria a pochi metri dalla superficie, e quello a me m'ha fregato.
" Ti senti mancare l'aria", ma il nome corretto è "senti che i tuoi polmoni vengono compressi dalla pressione dell'acqua" e la sensazione fisica è la stessa che si ha con una profonda espirazione, la stessa che faccio quando mi immergo con le bombole per scendere, e che immancabilmente mi porta a inspirare velocemente dall'erogatore, che però in apnea non ho, e le due cosa non funziona. Assomiglia molto anche alla stessa sensazione che si ha quando devi rispondere a domande ed esigenze di continuo senza avere il tempo di farle, di fermarti un attimo per te stessa, e la pausa pipì o bere un sorso d'acqua diventano un sorta di regalo concesso e nemmeno rispettato. Poi ti giri per tornare in superficie, e in pochi centimetri la sensazione cambia completamente, anche se la testa ce l'hai ancora sott'acqua, ma la reazione di tornare in superficie per respirare è più forte della presa di coscienza che stai bene. Nonostante tutto ciò non mi sono arresa al primo tentativo. Anzi mi sono pure divertita a sentirmi la sorella zoppa di Adelina e Guendalina Blabla. come ci si fa a sentire così? E' semplicissimo: basta incartarsi nel fare la manovra di discesa senza la cima. Con la cima è facile: ti trascini giù con le mani. Senza devi fare un certo movimento da combinare con la spinta delle gambe, una bracciata a rana e di nuovo la spinta delle gambe. Sbaglia la sequenza e ti trovi col culo per aria a sgambettare a vuoto con delle pinne lunge quanto te, e il gioco è fatto. Posso assicurare che i miei tentativi sono stati coronati da grassa risata ( che tra l'altro facilita la ventilazione a parer mio) perchè mi sentivo davvero pirla.
Di certo non desisto: ci va esercizio e presa di consapevolezza di tutto ciò che mi succede. E magari leggere anche qualche blog di apneisti italiani così capisco un po' più velocemente e forse descrivono un po' di più cosa accade di un succintissimo libretto di una decina di pagine in tedesco.
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