mercoledì 16 marzo 2022

danza

 Ieri sera dopo tanto tempo mi sono rimessa a pensare alla danza, alle coreografie da creare, a quelle che avevo già fatto, portate sul palco e scordate, e anche a mio marito che nella sua infinita sincerità e mancanza di tatto, mi fa notare che " dopo esserci stata dietro per tanto tempo avrei potuto fare di meglio" senza rendersi conto che quell'ultima volta sul palco nel 2019, correndo tra una figlia a casa di amici, una al corso di mermaiding , le prove e il suo viaggio-vacanza aziendale a Palma di Maiorca, avevo dedicato il tutto a lui.
Ringrazio il covid e la prima quarantena che hi ha impedito di andare in scena nel 2020 e fare una figura oltremodo pessima. Ma da allora io mi sono lasciata andare. Ho completato il percorso di "Ausbildung" senza aver mai praticato come insegnante, ma senza un esame ed un pezzo di carta perchè il mio insegnante è troppo orgoglioso e attaccato ai suoi modi di fare, per capire che di fronte alle difficoltà imposte dalle quarantene, alla malattia di una delle partecipanti, delle eccezioni si sarebbero anche potute fare. 

La ripresa della danza è lontana da quello che era il 2019. Aladin come scuola non esiste praticamente più. Io studio in una altra scuola dove dovrò imparare un sacco di cose che sono state trascurate perchè non attinenti con l'idea di danza portata avanti da Aladin, come gli shimmies di ginocchia il releveè e le contrazioni che fanno la differenza tra un movimento e un altro. ah ed anche basi di salsa perchè non guastano. Però sento un certo bisogno della musica del muovermi del trucco dei costumi. Ci ho creduto per molto tempo e mi sono esibita pochissimo, non sapendo dove cercare le possibilità. Per pensare anche vagamente di tornare anche ad un festival devo rimettermi in pista, che esibirmi con le "star" non se ne parla, ma avrei anche molto da rimettere in sesto solo per partecipare ad un contest. Perchè il palco è pur sempre una bella emozione. 

Or non so più dove sono finite tutte le mie musiche, a parte disperse sui miei drive. Proverò a relazionarmi con spotify che però credo non mi dia possibilità di modificare accorciare e salvare i brani come mi potrebbero servire per le mie coreografie. 

martedì 15 marzo 2022

bisogna fissare i pensieri

 Arriva un momento, durante l'arco della giornata in cui mi sale la tristezza. Non accade tutti i giorni, ma accade, e sono quei momenti in cui inizio a sentirmi sola, in genere capita tra il rientro a casa dal lavoro e la cena. C'è la mia famiglia, ma le ragazze se non sono impegnate fuori casa tra scout o ginnastica, si fanno gli affari loro, e Luca spesso lavora oltre orario. Se poi sono malaticcia a letto il senso di solitudine è anche più forte, perchè il resto della famiglia cucina o prepara la tavola, mentre io sono a letto troppo debole per fare, troppo in forze per dormire. Allora in questi momenti vorrei chiacchierare con amici e non lo faccio, pur avendo sia Whazzapp che Telegram per chiacchierare in tutto il mondo. Forse dovrei semplicemente fare più primi passi. Ed occupare il mio tempo in modo utile per me per non sentire questa solitudine mentre il resto della famiglia è impegnato e non possiamo stare insieme.

lunedì 14 marzo 2022

Essere Positiva?

 Vorrei tanto che queste due parole messe insieme avessero lo stesso significato di 2019, ma ora significa solo che sei infetto.
Lo sono da domenica scorsa, ormai una settimana.
Martedì è risultato positivo mio marito, mercoledì figlia grande. Figlia piccola ha una situazione strana e la scuola a titolo precauyionale ci ha chiesto di tenerla a casa.
Io ho iniziato con  un raffreddore leggero, più leggero di altri raffreddori avuti in precedenza, sentomi piuttosto bene, quel piuttosto bene da poter fare i mestieri in casa senza strafare, perchè il naso era comunque tappato e pruriginoso e 2 rampe di scale dalla lavanderia alla camera da letto con la biancheria pulita da smistare e stirare mi accorcia un po' il fiato. Da ieri invece mi sento stanca: non ho più il prurito al naso ma ho la tosse e un peso sui bronchi e la cosa mi fa stare male di testa. Mi fa pensare a tutto quello che ultimamente mi sta stretto. Ho un buon lavoro una bella famiglia e una bella casa, ma sento che mi manca qualcosa, qualcosa che mi crea un vuoto dentro e mi fa stare male. Questo vuoto lo identifico come una " mancanza di amici", ed è reale. Certamente essere in quarantena in casa non aiuta affatto: se di certo non so può uscire di casa e dire al primo che passa " ehi vuoi essere mio amico", non aiuta nemmeno non poter vedere altre facce, magari conosciute con cui scambiare 2 parole.
In questo senso di desolazione, ci mettiamo il carico-non carico: il nostro gatto Shami si è addormentato e non si è più risvegliato. Aveva 20 anni. Se per me è stato una liberazione perchè le sue magagne me le gestivo io, per mio marito e per le mie figlie è stato traumatico, soprattutto per le ragazze con cui hanno condiviso la vita da che sono nate.
No, non ho intenzione di prendere in casa altri animali, per 2 motivi: se vogliamo andare in vacanza è sempre problematico trovare una soluzione, prendermi un altro impegno per 20 anni non mi va.
Oltre a questo carico di testa, come se non bastasse, ho ben presente le nuove linee guida del DAN per quello che riguarda la ripresa dell'attività subacquea. Le vacanze di Pasqua a Sharm sono decisamente saltate. Un mese di stop dal primo tampone negativo se asintomatico, 2 mesi per i sintomi lievi e visita medica specialistica.
Se settimana scorsa complessivamente stavo bene, e le sofferenze era no legate al non interagire con le figlie, stare sempre attenti a rispettare distanze di sicurezza e soprattutto far passare il tempo, da sabato mi sento piuttosto debole e far passare il tempo diventa difficile, quindi mi sto buttando sul lavoro a maglia, ma di tanto in tanto mi stanco faccio errori e passo più tempo a disfare che a sferruzzare.

domenica 13 marzo 2022

solo un po' di rosso

 Oggi ho fatto questo.


L'altro ieri ho scritto un post su Fb in cui ho chiesto aiuto a tante persone. Molte mi hanno risposto, altre non so se hanno letto. Ho un problema con me stessa e questo problema lo potrò risolvere con l'aiuto di uno psicologo: ho già un appuntamento on line.
Sono giorni che pensavo di smaltarmi le unghie dei piedi. Non è un lavoro ben fatto ma avevo voglia di vedere del rosso brillante lì dall'altra parte del mio corpo. Magari poi prenderò appuntamento da un estetista per farmelo fare bene anche se voglia di attendere settimane non ne ho.
Mentre prendevo fuori gli smalti mi sono venute in mente tante cose che hanno fatto la Laura che sono ora e spesso non sono eventi felici.
Combatto continuamente tra il voler essere elegante e, perchè no, sexy e l'essere pratica. E mi chiedo quanto in tutto questo non abbiano giocato frasi dette quando ero piccola.
So che c'è chi riesce a farsi scorrere via frasi sentite quando si era piccoli, io invece no; continuo a portarmele dietro come ferite ancora aperte. Beati voi che ci siete riusciti: ho una coagulazione fantastica a livello sanguigno, ma non per il resto, sono un disastro.

Per gioco da bambina mia mamma mi permetteva di mettermi lo smalto. Una volta andai a scuola e la supplente di turno mi disse che i miei genitori erano pazzi che mi avrebbero fatto marcire le unghie. A casa non avevamo acetone e nascosi le mani il giorno dopo in classe per paura di essere sgridata di nuovo. No mi sono mai più messa lo smalto fino all'età di 37 anni, ed ho deciso che se le mie figlie vogliono indossarlo per gioco possono ma con alcune regole.

Avrò avuto 9 o 10 anni quando per gioco mi tirai su i capelli come una signora della bell'epoque. Per me era un gioco che mi faceva solo sentire bene, bella e felice con me stessa. Mia madre non ebbe nulla di meglio da fare che apostrofarmi con "vanitosa", quando la vanità grazie a quei bei precetti cattolici che a quasi tutti della mia generazione erano inculcati, era una cosa sbagliata e per questo da evitare.

Qualche anno più tardi, da adolescente acquistai 2 magliette: non le classiche t-shirt, ma una a canottiera attillata con un volant infondo ed una con uno scollo ampio che lasciava le spalle scoperte. Le feci vedere a mio padre, non so come mai, ma il suo commento fu senza tanti giri di parole che indossare quelle magliette per uscire di casa equivaleva a dire "sono una squaldrina da 4 soldi, il primo che passa mi prende". quella canottiera non l'ho mai indossata.

Le frasi dei miei genitori mi umiliano ancora, nonostante siano passati dai 30 ai 40 anni dall'accaduto. Mi fanno male mi feriscono e sentirsi bella, sexy, forte e Donna è un atto di ribellione a due idioti che non mi hanno sostenuta nel mio essere femminile sperando di trasformarmi in una macchina dedita solo ai libri. Non lo ero, non lo sono mai stata (e non mi hanno mi saputo dare gli stimoli a parte dire "leggi" o "studia") e no lo sarò mai. Cari mamma e papà grazie per essere stati due incredibili teste di cazzo, per aver soffocato la mia adolescenza ed averla ritardata a quando legalmente potevo fare quel cazzo che mi pareva, ma ormai troppo grande per potermi godere certe stupidaggini. Il vostro guinzaglio corto ha solo creato un persona insicura di sè che li lascia facilmente prendere ed influenzare dagli eventi. Grazie di niente.

Ero una ragazza come tutte che voleva sentirsi bene con se stessa e scoprire chi fosse. Ho quasi 50 anni e talvolta non so ancora chi sono. So cosa sono diventata, non chi sono. Non ci trovo nulla di male nel voler stare bene con se stessi anche se vuol dire fare i conti con il passato, e fare i conti con chi è talmente idiota da giudicarmi se lo faccio. A tutti quelli che possono farlo e a "mostro nero" che il giudizio altrui ha piantato dentro di me, andate a farvi fottere: è la mia vita e ci devo convivere ancora un po' e voglio farlo al meglio.

martedì 1 marzo 2022

Non sei da sola

 Questo post lo scrivo un po' per me e un po' per qualsiasi donna passi di qua. Sì questo è un post per donne, perchè la menopausa riguarda in prima linea noi e poi il resto della famiglia. Io no mi ricordo mia mamma quando ci è passata, perchè forse io vivevo già fuori di casa. Non so se è così per tutte ma questa è a mia esperienza e potrebbe essere anche quella di qualcun'altra, già passata, da avvenire o che sta capitando proprio adesso come a me.
A partire da gennaio, e per la verità anche da prima avevo notato che il mio umore peggiorava a ridosso del ciclo, fino a che tra la fine di Gennaio e l'inizio di febbraio mi sono ritrovata a letto in pieno attacco da panico piangendo, con difficoltà a mantenere un respiro regolare e conseguentemente tremori diffusi. La situazione mi ha spaventato parecchio e la coincidenza del premestruo mi ha fatto decidere di parlarne col ginecologo che ha sentenziato: premenopausa. Alla diagnosi la terapia. Una pillola per il controllo ormonale: non è come la pillola anticoncezionale, così mi è stato detto e non mi sono impegnata a cercare la rava e la fava: chi ne ha voglia può farsi un giretto su pubmed. Mi ha detto che per il primo mese gli effetti potrebbero non essere quello desiderati. Di fatto qualcosa c'è stato: ho perso un po' di dolori da ciclo per strada, e non ho avuto gli attacchi di panico del mese precedente, ma... la sindrome depressiva c'è stata. Non so se più leggera, so che ho avuto più momenti di lucidità, ma lo sconforto è stato pesantissimo alternato a momenti di ira a dir poco distruttiva ed con tendenze di pensiero autolesioniste. 
Non mi nascondo perchè penso che forse c'è qualcuna come me che si sente sola in questa battaglia impari tra la vita normale e gli ormoni che ti si rivoltano contro, perciò sono qui per dire " non sei sola", " non siamo sole". 
La famiglia può avere paura di noi, non ci riconosce, non sa cosa fare. Nemmeno io mi riconosco: di fronte alle difficoltà normalmente trovo una soluzione ci rido su provo a mantenere la calma e la lucidità, ma in questi momenti di tempesta ormonale non ce la faccio. Il battito cardiaco accelera, anche il respiro e mantenersi lucide è tra il super difficile e l'impossibile. Di fronte a cose che normalmente butterei sul ridere o non mi danno problemi mi incazzo da fare terra bruciata o mi deprimo da voler non essere mai nata. Non è facile per noi che la stiamo vivendo e che spesso non riconosciamo che è per colpa di qualcosa dentro di noi non per circostanze al di fuori, ma non è nemmeno facile per chi ci sta vicino. Io mi ritengo fortunata: mio marito mi ama e ha fatto ricorso a tutta la sua pazienza per starmi vicino e non abbandonarmi a me stessa mentre tiravo fuori il peggio di me nei suoi confronti. Perciò per chi ci sta passando per che ci è già passata e per chi dovrà passarci auguro solo di avere persone speciali come mio marito e la mia migliore amica che riescano a prenderci per la collottola e rasserenarci fino a che la tempesta non si sarà calmata.