lunedì 26 marzo 2018

Ritorno a casa

Se state pensando: "oh che bello vieni a fare la Pasqua in Italia! Dai che magari ci vediamo" avete sbagliato di grosso. per me casa é dove c'è acqua con una salinità tra il 3 e il 5% . Per farvela romanticamente più complicata, i cani salati tornano a casa in mare.
Però vuacca che frecc!
Ho sbagliato, ed ho portato umida e shorty per un totale di 4,4 mm anzichè la semistagna da 7 mm e complice il nuvolo e il vento mi sono gelata le chiappe partendo dal di dentro.
Prenderò a nolo una shorty, oppure shopping.

lunedì 12 marzo 2018

"devi essere più sicura dei tuoi passi"

" e per farlo devi solo esercitarti un po' di più".

Questo è quello che mi ha detto il mio insegnante di danza Aladin El Kholy poco più di un mese fa. Non è stato facile iniziare ad avere un dialogo con il mio insegnante, fondamentalmente per un problema di lingua, ma devo ringraziare il Marhaba, perchè è stato il punto di svolta. Una mezz'ora di chiacchiere e racconti su un festival lontano e diverso da quello che facciamo "a casa", ed ho iniziato a parlare e a chiedere al mio insegnante.
Così ho fatto quello che mi ha detto: mi sono esercitata un po' di più, non molto per la verità, e le coreografie hanno iniziato a scorre i dubbi a svanire e l'interpretazione ad uscire fuori, ed ho scoperto che non sono affatto scarsa come pensassi. C'è molto da fare, da lavorare, da pulire, da apprendere, ma quel poco esercizio extra mi ha dato più fiducia in me stessa, smettendola di ritenermi la  "scarpona" del gruppo, capendo che è più importante fare i miei personali errori che seguire gli altri facendo gli errori degli altri perchè ritenuti più bravi. Non è più brava una che ha una tecnica superiore alla mia ma si inventa i pezzi di coreografia, perchè  non ha tempo ( o è tanto brava) da non studiarla. E non ne nemmeno più brava quella che danza nello stesso gruppo da più tempo di me ma non fa altro che dire ad ogni coreografia nuova " è troppo difficile". Ho imparato in pochi mesi una coreografia che le altre conoscono da più di un anno: non è una coreografia facilissima ha un sacco di passi. Non posso più pensare di essere una scarpona. Ho studiato passaggi che mi risultavano difficili da capire in tutte le 4 coreografie presentate, ed ora li so fare. E tutto questo perchè volevo essere all'altezza di una troupe amatoriale ( forse semi-professionale è pretenzioso, ma parlando in termini di standard italiano siamo effettivamente tra un livello avanzato e il professionale) andando oltre quegli spettacoli saggio scolastico che mi hanno sempre lasciato l'amaro del dubbio.
Lo spettacolo è tra 12 giorni.
Avremo parecchie prove in sala.
Sono fiduciosa di potercela fare senza sbagliare sul palco.
E devo creare una coreografia per il contest. Improvvisare forse è un po' troppo, almeno offrire qualcosa di piacevole da vedere. Piazzarmi? Non saprei: poche categorie con livelli troppo differenti tra le partecipanti.

mercoledì 7 marzo 2018

Regali inaspettati e divertenti letture

Ieri mi è arrivato per posta questo:


No non " Io sono il mare" quella è solo la cartolina, ma "Subacquelogia", che tra tutti i Libri di Di Manao, è forse il più "di settore": se non hai visto la gente andare in acqua e non ti sei chiesto " ma che cazzo fa questo qui?!?!?!!?" allora Subacquelogia è un libro incomprensibile per i più,  subacquei compresi. Per farvela facile, se ti immergi solo in posti di affluenza turistica autoctona, come Levanto ad esempio, non vedrai molti esemplari di altre " specie subacquee"  a parte gli italiani, e quei pochi che vedrai non ti aiuteranno a capire.
Se invece sei stanziale ma non autoctono come me, e ti immergi a Sharm li vedi eccome, e fai parte dello "zoo". Il problema è riconoscersi a quale specie appartieni.
Si parla di Ibridi fertili tra le varie specie subacquee ricreative, ma non essendo io figlia di subacquei, mia mamma aveva una paura assurda dell'acqua tanto che odiava mettersi in vasca da bagno, faccio enorme difficoltà a riconoscermi un una specie.
Mi spiego meglio.
All'apparenza sono una  " diver yankii", il passaporto dice che sono una "mandolino Coralli" il mio comportamento in generale mi definisce una " Kaisediver Maximum" e il mio atteggiamento ha forti accenti " Scubatulipan duik". A questo punto per capre di cosa sto parlando non vi rimane da fare altro che andare q.... eh no, purtroppo non ho trovato il link diretto per farvi acquistare l'e-book, ma potente andare qui: www.claudiodimanao.com  e chiedere insistentemente per acquistare la copia e-book, che è ambientalmente più sostenibile del cartaceo e soprattutto ingombra di meno. Segue la spiegazione del perchè sarei questo o quell'altro, che suona un po' di spoiler, ma io ve l'ho detto, poi arrangiatevi.
La femmina di Diver Yankii si distingue per essere variopinta, ed io faccio o non faccio eccezione. Ho le Mares x-stream limited edition bianche e.. ROSA, la semistagna ha le bande fucsia, le umide, lunga e shorty, sono una viola e l'altra lampone e nera, e per non confonderle con quelle di altri (difficile ma non si sa mai) sono marchiate con zampette feline rosa. Le stesse zampette sono anche su calzari (taglia 36, sempre difficile confonderli, ma non si sa mai), guanti e cappuccio che, essendo coordinato con la semistagna, ha anche una banda fucsia. Detto questo apparterrei a questa specie ma la permanente, me la fa il sale (cane salato in-out side e per tre giri tutt'intorno) e non un costoso parrucchiere da cui se ci vado accade una volta l'ano per togliere qualche centimetro troppo logoro.
Il passaporto, dicevo, mi classifica come "mandolino coralli" ma la femmina di questa specie ama ciò che io disprezzo: tanga a filo interdentale e topless. Tecnicamente quindi non produco lo stesso disturbo ambientale in barca che produrrebbe tale abbigliamenti, ma lo compenso esibendomi in baladi, saidi, eskandarani e shaabi, altamente apprezzati, meglio se in bikini.
Come dicevo il passaporto mi definisce come "mandolino coralli" ma per comportamento in acqua ed in barca sono tendenzialmente più simile, fin dalle immersioni con una cifra sola, a quella del Kaiserdiver maximum (se non fosse per i consumi e i baffi) tanto da essermi valso più di una volta sentirmi domandare: "Are you italian? Seriously?".
Ed in ultima analisi ci va quel pizzico di scubatulipan duik che ti fa sempre avere per la testa quel pensiero ronzante di quale impatto ambientale abbiano le tue attività e decisioni.

Così ho chiesto lumi a chi di dovere, ma non potendo essere io un ibrido, come supposto dal sommo Luminare, siamo giunti, io e il Luminare ad una sola conclusione: siamo Cani Salati.