sabato 28 dicembre 2019

Ho visto l'ultimo film della saga di star wars e...

SPOILERS!!!

E' una Disneyata!

So che oggi zero calcare ha pubblicato la sua recensione. Non l'ho letta. vero che io non ho lo stesso pubblico e io non faccio fumetti, ma mi scoccerebbe se finissi per scrivere le stesse cose sembrando una scopiazzatura. perciò qui ci sono le mie idee, e se sono uguali pazienza vuol dire che la vediamo nello stesso modo.
 il succo del mio pensiero è: guerre stellari, l'impero colpisce ancora, il ritorno dell jedi. FINE. Non esiste altro. I tre prequel solo la storia di un bambino disagiato senza il padre e senza il minimo senso dell'autocontrollo e del rispetto delle figure educative come Ben Kenobi e delle regole, ma che si lascia abbindolare dal primo che gli lecca il culo trasformandolo in Darth Vader. I tre sequel, la storia del ragazzo sensibile ed incompreso che diventa un cazzo di Emo che si innamora della ragazza abbandonata a se stessa e che per questo le viene un carattere che manco la Tatcher. Questo però l'avevo già scritto nella recensione del film precedente, ma con il terzo.... no davvero se mi dovessero chiedere se vedere la corazzata potiemkin o il nono episodio, risponderei senza esitazione la corazzata potiemkin! 
E' una disneyata perchè non ha nulla del pathos dei tre ed unici film di guerre stellari. Scontato più o meno tutto tranne la scena spada laser - torcia elettrica, che comunque rientra nel più classico clichè Disney della gag divertente. Ritorni impossibili come di Luke che come fantasma jedi riesce  bloccare una spada laser, la sua, che sta per essere gettata nelle fiamme, o Han Solo dopo che Kylo Ren vien trafitto da Ray e guarito dalla stessa che come " forza" ne ha più di quanto si fosse mai immaginato perchè in lei scorre tutta la forza dei ... Seth. Lei è la  dolce e cara nipotina dell'imperatore Palpatine, che è ancora vivo su un pianeta nascosto. Questa cosa dei pianeti nascosti stranamente è tipica dei prequel e dei sequel ma non del frammento originario: quello dove clonano i soldati, quello dove si nasconde Luke, quello dove si sta rigenerando Palpatine.. mi pare che gli sia sfuggita di mano. Di sicuro gli è sfuggita di mano tutta la questione Kylo Ren- Ray: Entrambi si sentono soli ed unici e sanno che l'altro è l'unico che li può capire: la forza, la solitudine, l'abbandono. uno però è il ragazzino capriccioso, l'emo che si lascia andare alle paturnie o lato oscuro della forza, l'altra invece è quella con lo spirito di abnegazione che sebbene vorebbe lasciarsi andare tra le braccia dell'unico che la capisce e con cui intrattiene rapporti telepatici cono scambio di oggetti vari, novità esclusiva dei midiclorian degli ultimi tre film, sa che ha una missione da compiere e che non può farsi tentare dai piaceri della compagnia.
Però alla fine quando la nipotina spazza via il nonno, esaurita morta (letteralmente) per " lo sforzo", arriva Ben Solo, perchè Kylo Ren Come dice il fantasma di Han Solo è morto quando ray l'ha trafitto,  tipo il principe di biancaneve che la resuscita appoggiandole una mano sulla pancia. Lei si risveglia, gli sorride e lo bacia et voilà il momento " biancaneve" a cui mancano solo i sette nani. Ma per non farsi scappare nulla e decidere che tutto il lato oscuro è scomparso il bimbominkia-Emo muore. E scatta l'effetto Romeo e Giulietta, ma ray è meno pirla e non si suicida. Il film finisce in Tunisia con Ray R2-d2 e C3p0, e una vecchina che passa di lì nel mezzo del deserto e le chiede: " e tu chi sei?" e lei anziché dire chi è Ray Palpatine nipote dell'imperatore Palpatine dice: " Ray Skywalker" .

Questi 3 film possono piacere solo a chi crede che il primo film sia quello in cui un bambino prodigio fa una gara con bighe extraterrestri, e che evidentemente andava a dormire col pupayyo di Ja-jar Bings.

martedì 3 dicembre 2019

Martina

Io credo che ad un certo punto  quale lingua su parli non ha più senso, perciò Cara Martina , Liebe Martina, anche se abbiamo sempre chiacchierato e sparlato in tedesco, sempre e solo di danza, ora ti scrivo in italiano, perché in tedesco proprio non ce la farei.
Così a bruciapelo via Whazapp, con un errore che non si capisce tra Martin e Martina, Aladin, ci ha fatto sapere che non ci sei più da una settimana. Per quale motivo ancora non lo so e non so nemmeno se mai lo scoprirò. So solo che anche se ti conoscevo a malapena, nonostante 3 anni di lezioni di danza insieme, mi mancherai. Mi mancherà il tuo calore, le nostre chiacchiere in macchina il giovedì sera mentre ti portavo alla S-bahn e sopratutto tutto quello che di te non ho potuto conoscere. Non ho mai saputo se ti piacessero i gatti o i cani, mentre sapevi che io amo il mare, e per questo motivo al mio compleanno, anzi il nostro, mi hai regalato il sapone liquido con dentro un delfino. Non saprò mai un sacco di cose, e anche se ora le venissi a sapere, non cambierebbero nulla. Mi mancherai, e questo è tutto quello che ho da dire a parte, "ma cazzo".

martedì 12 novembre 2019

Ripescamenti

Complice il fatto che devo stare a letto, ho deciso di mettere mano al mio google drive per sistemare e buttare via documenti inutili. Visto che non posso sistemare la casa, sistemo comunque uno spazio, anche se virtuale, mio. Tra un foglio di calcolo e un pdf trovo la bozza di un messaggio che mandai qualche anno fa a Matteo Bussola. ho deciso di pubblicarlo qui, non tanto per lo scrittore ma per quello che ho scritto nell'augurio di ricordarmelo più spesso.

"Ciao Matteo, l’altro giorno ti ho mandato dei banali auguri di buona Pasqua ringraziandoti di aver messo su carta molte storie, perché per la verità “notti in bianco e baci (e lecconi) a colazione” è un libro a scrittura continua. Però c’è una differenza che a me ha colpito parecchio tra il diluito su fb e il raggruppato su e-book (ho preferito la versione salva alberi e meno ingombrante). Nonostante si sia nel 2000 da un pezzo, si è ancora legati allo stereotipo del padre distaccato. In linea teorica o pratica. Io ne sono stata un esempio teorico, perché credevo che mio marito fosse distaccato e pratico perché ho agito come se lo fosse. E l’ho fatto fino all'altro ieri. Poi ho letto ed ho realizzato che non era fantasia ciò che leggevo e che avevo un mio “Matteo Bussola” che però si chiama Luca, fa l’informatico e lavora fuori casa. Però é in grado di creare un suo mondo fantastico con Figlia Grande e Figlia Piccola una complicità basata sulla pasta al tonno con le olive, e una tecnica tutta sua per asciugare i capelli. Grazie perché mi hai aiutato a vedere che ho un uomo fantastico accanto a me."

Ecco, grazie di essere così Luca, anche se me ne dimentico troppo spesso.

domenica 27 ottobre 2019

a volte viene la tentazione di diventare subacquei cattivi

Sabato, ultima possibilità di fare un tuffo prima dello stop pre volo di 24 ore, decidiamo di andare in "diving di lunga storia" presentandoci senza preavviso. Ci organizzano una guida, che arriva quando noi abbiamo già espletato tutte le formalità e preparato la nostra attrezzatura. Sembra spaesato e in dovere di doversi scusare di chissà che cosa. Ci dice di indossare la nostra attrezzatura raccomandandosi della cintura dei pesi.
"Non abbiamo cinture dei pesi" gli dico. 
Nei suoi occhi esplode il panico, e inizia a gesticolare e dimenarsi verso il resto dello staff del diving per procurarci delle cinture. Inizio a ridere, lo guardo e gli spiego che non ne abbiamo bisogno perché abbiamo un sistema integrato. Insomma mica mi ha chiesto se ero a posto con la zavorra,mi ha chiesto se avessi una cintura dei pesi,che non ho perché non mi serve. Facciamo il Buddy Check a cazzo di cane esattamente come al nostro solito e ci avviamo alla spiaggia. La guida inizia a chiedere ai vari lavoranti sulla Promenade da dove si entra. Il promoter per la Cleo Park gli spiega cosa deve fare. Entriamo in acqua, ed in meno di 5 minuti la guida è 10 metri avanti a furia di pinneggiare efficacemente come un dannato. Io e Luca, che dopo anni di incomprensioni subacquee oggi ci intendiamo a meraviglia, senza manco accordarci andiamo piano, poi meditiamo di abbandonare la guida a se stesso, ma non lo faremo. Decide, come se si fosse ricordato di non essere da solo, di girarsi. Ne approfitto e gli segnalo di aspettare con gesto tipicamente egiziano: mano a carciofo con movimento unico deciso e lento dall'alto verso il basso. In effetti aspetta: giusto quel po' perché la distanza da 10 passi a 5 metri. È ormai chiaro che ci faremo i cazzi nostri. Veniamo che rcondati da un volo di seppie: solo per questo l'immersione non sarà del tutto uno spreco. Le seppie però sono solo il preludio. Ci porta in bici manca di un reef e si sbraccia per farci vedere una delle tante razze a macchie blu. Noi gli rilanciamo un ok distratto e disinteressato mentre ci concentriamo a cercare "cose piccole ed emozionanti nascoste tra i coralli". Stessa scena per una coppia di pagliacci, anzi cerca pure di farceli sembrare "pesci amichevoli" tendendogli la mano, quando si sa che i pagliacci per quanto sono territoriali ed aggressivi è una fortuna che siano così piccoli perché se fossero sui 2 metri i subacquei non esisterebbero.  Per fortuna i pagliacci attraggono la mia attenzione perché vivono in un anemone diverso dal solito. Sotto l'anemone ci sono una coppia di gamberetti! Mentre io e Luca ci proroghiamo nel miglior assetto a testa in giù per guardarli la guida se ne va. Poco male. Continuano a goderci il reef per i fatti nostri godendoci gli spirografi gialli, i pesci domino che fanno cucù tra i rami delle acropore,  in gamberetti semi invisibili grossi quanto un cent, e quel "qualcosa" tondo rosa e bianco che dovrò cercare sulla Bibbia della fauna del mar Rosso. Mentre la guida pedala farneticando sulla tartaruga da farci vedere, io e il mio buddy, ai 30 minuti ci controlliamo l'aria a vicenda come sacra prassi PADI vuole. La nostra guida è troppo lontana per accorgersi. Sì risale quel po' e chi ti compare? Un aquila di mare! Piccola, ma sempre aquila di mare! L'immersione volge al termine nel modo che odio di più: dover pinneggiare come una matta dietro ad una guida che non ha alcuna cura dei tuoi 50 bar e della profondità. Ormai siamo fuori, sulla spiaggia, e la guida decide che è ora di prendersi cura dei suoi ospiti. Mi si avvicina e mi chiede se ho bisogno che mi porti lui la bombola. La risposta è stata semplice: "sono una subacquea non una turista!".  Per fortuna non mi ha chiesto se mi fosse piaciuta l'immersione, perché sì è stata un immersione memorabile per tutto quello che abbiamo visto, ma fosse per lui, beh gli auguro di non essere altrettanto veloce a letto altrimenti ho compassione per l'amata.

sabato 26 ottobre 2019

a proposito di Paradise reef

Esattamente Paradise reef Di 2 post fa. Ecco, non è Paradise reef. 
Non prendetevela con me: io ho semplicemente chiesto come si chiama il reef dovecci saremmo immersi, e la guida ha detto "Paradise". Quindi mi sono fidata fino a ieri. Ieri ero in barca e così per orientarmi ed ingannare il tempo ho messo il naso nella bibbia dei siti d'immersione e mi cade l'occhio su "Paradise". Qualcosa non mi torna: Paradise sulla mappa e il sito appena più a nord di Ras umm Sid. Esattamente davanti al waterfalls.... Ma io ero davanti al Novotel quasi 10 km più a nord del waterfalls! Ci ho messo poco a realizzare che l'errore non era certo quello della mappa in mezzo all'ilarità di tutte le guide presenti (e si ci conosciamo abbastanza perché ci si possa ridere su). Mi sono sentita la classica turista che viene perculata. E di fatto è stato così.
Caso vuole che tornando in albergo, incontro la guida che mi ha detto "Paradise".  
"Ciao Abdul come hai detto che si chiama il Reef qua davanti?"
"Paradise."
"Non credo questo sia Paradise: Paradise è il sito appena più a nord di ras umm Sid."
"Ma c'è più di un Paradise! Qui è tutto Paradise!" Indicando con un ampio gesto del braccio tutta la baia di Na'ama.
"Non credo proprio. Quindi dimmi come si chiama questo posto?"
"House Reef." Con fare mesto di chi è stato sgamato a sparare cazzate.
"OK quindi è l'house reef del Novotel."

Tuttavia il contenuto e il messaggio dell'altro post non cambia. C'è un pezzo di  reef davanti al Novotel, credo a 300 metri dalla riva (non sono bravissima con certe stime, ma sicuramente un bel po' fuori dall'area sicura per i bagnanti) che è morto. Non è un pezzettino di pochi metri, non è un reef dove si alternano coralli vivi a coralli morti, e proprio grigio con davvero poca vita. E mi chiedo com'era quando era vivo prima degli alberghi, prima delle barche che passano troppo vicino a riva.

domenica 20 ottobre 2019

dimmi...

... com'era Paradise Reef?
Com'era quando il nitrox era merce rara o quasi, quando i rais erano in pigiama? Com'era quando la shamandura era lavoro e le guide?
Io ci sono stata ieri, immersione da riva, mezz'ora di nuotata, con le barche che passano fin troppo vicino a riva il come possano farlo, lo lascio pensare alle menti maliziose. Mezz'ora perché la guida mi ha detto "proviamo ad andare più fuori che magari troviamo una Eagle Ray ". Poi ho messo la testa sotto. 

Tutto grigio.

Qualche pesce, pochi coralli vivi, la maggior vita sul relitto di un vagone o qualcosa di simile. Questo sito si chiama "Paradise", ma non mi sono mai immaginata un paradiso così grigio e desolato. Mi immaginavo qualcosa di caleidoscopico in pesci e coralli. Ho già visto questa morte qui e là ed ho imparato a riconoscerla, ad accettarla perché non posso tornare indietro nel tempo per fare qualcosa, ma così tanta in un posto il cui nome non fa pensare a qualcosa del genere (a meno che non si sia religiosi e il concetto di morte e paradiso sono connessi) no, non me l'aspettavo. Perciò dimmi, com'era Paradise Reef ai tuoi tempi, perché sicuramente ci andrà molto più tempo di quanto mi rimanga da vivere (e mi auguro di arrivare ai 93 in ottima salute e in grado di immergermi ancora) perché ritorno ad essere vagamente Paradise come doveva essere.

giovedì 17 ottobre 2019

in rotta verso il thistlegorm con gli Italiani in barca

L'idilliaca poetica immagine di Sharm at silly o'clock, è presto sostituita da una che pare essere un presagio:  In barca, direzione thistlegorm, siamo ancora a Marina e piove: il 60% sono subacquei italiani. La pioggia, il / la Thissy non mi spaventano, ma i sub italiani sì.  Per aver una esaustiva idea del subacqueo italiano medio a Sharm, consiglio, manco a dirlo, la lettura di figli di una shamandura e subacquei cattivi, ma i capitoli non ve li dico: cercateveli. Vorrei inoltre far notare che il primo dei 2 libri è stato scritto quando nella data l'anno si scriveva iniziando con 19, perciò un eventuale "evolvetevi, gente" sarebbe d'obbligo. 
Siamo ancora attraccati ed ho già sentito commenti sulla barca, sul porto e ovviamente sugli sharmesi. 2 sorrisi del tipo "non comprendo" , 2 Sorry e una tazza con scritto "tauchcenter", mi bastano per camuffarmi. Cerco di stare alla larga altrimenti finisce che dico cosa penso, e non sarebbero cose gentili. Di fatto ho già sentito:
- rivolto alla loro guida: "ma lo devo analizzare il nitrox? Tanto tutte le bombole sono al 32% vero? Beh io ho scritto 32.”
- tra di loro: "prendi le uova sode, che poi le diamo da mangiare al Napoleone".
Meglio l'odore del gasolio. Invoco la benedizione di mr. Thistlegorm e Thomas Canyon, mentre cerco svariati modi per falciare ai sub italiani il tendine d'Achille: peccato che agli squali la carne umana non piace. O forse bisognerebbe spiegare loro che la cucina italiana è una delle migliori al mondo. Mi camuffo e mi nascondo, non prima di avvisare la mia guida, di avvisare la loro guida dell'intento reale o forse no, di prendere le uova per il Napoleone. Si parte, si appisolano, e cara grazia almeno non li sento fino alla fine della prima immersione. 
"Hai visto la mitragliatrice? Ho sgonfiato il gav e mi sono messo in posa. Oh, poi mi metto su una motocicletta tu fammi la foto che io poi la faccio a te". Chiariamo una cosa. Così come è vietato dare da mangiare ai pesci, è vietato toccare, sedersi, portare via, QUALSIASI COSA, quindi anche mettersi in posa su una motocicletta. Non trovo la mia guida quindi vado direttamente dalla loro rivolgendomi ormai in italiano. La guida mi ringrazia per la dritta, dice che farà presente nel briefing che non si fa e che ci sono multe salate, perché sì sa all'italiano tocca tutto tranne il calcio e il portafoglio, e sulla seconda non sempre sono così sicura. Mi viene anche fornito il permesso dalla guida di dare loro uno scappellotto, ma chiarisco che preferisco strappare la maschera e dare una pompatina al GAV,se proprio devo. La guida aprezza. Il mio gruppo è saltato per primo. L'interno ha numerose stive e si possono fare diversi percorsi, perciò non so come si siano comportati, e forse è meglio così. Almeno per me, che durante la prima immersione hanno presentato lo show: "l'assetto: questo sconosciuto". Sulla strada del ritorno le tre guide del gruppo italiano sono cariche di sorrisi e ringraziamenti: non credo che il gruppo abbia capito cosa sia successo, ma le tre guide mi hanno salutata augurandosi di ritrovarsi prima o poi di nuovo sulla stessa barca.

silly o' clock in the morning

La popolazione turistica di Sharm, per quello che ne so, si divide in 2 gruppi: quelli che si svegliano alle silly o'clock in the morning, e lo fanno più di una volta nella loro vita, e quelli che no. Le silly o'clock in the morning Sono un ora Varia che a seconda del resort dove sei può variare dalle 4 e mezza alle 6 meno un quarto. Quello che si sveglia più silly o'clock di tutti è l'autista del pulmino, a seguire la guida. Svegliarsi così presto ha un solo ed unico scopo: andare sulla SS. Thistlegorm. Però è anche quell'ora in cui nei pulmini l'aria condizionata è spenta, il rumore delle palme mosse dal vento sostituisce quello del traffico e dei clacson, e dai resorts proviene un profumo di pane brioche e vaniglia che ti fanno venire un incredibile ed inappagabile voglia di cappuccio e brioche. È anche l'ora in cui l'estusiasmo dei subacquei è mitigato da un ragionevole mancanza di sonno. Poi Marina, il gasolio,il check pre partenza e la colazione in barca. È poetico, o forse epico, finché non scopri che l'altra metà dei passeggeri è un gruppo di subacquei italiani aderenti fino al midollo ai luoghi comuni italiani, ma non quelli divertenti. E allora ti fingi straniera.

lunedì 9 settembre 2019

rediviva

Aver scritto il post di ieri, e aver incolpato a torto o a ragione ( molto probabilmente a ragione) lo stress pare aver sortito un effetto benefico ed oggi mi sento bene, in forma. Per la verità già da ieri, tant'è che non mi sono addormentata per insonnia e mi sono svegliata più presto del solito. Per la verità da oggi questi che sono i segni della mia " normalità" assumono un aspetto diverso: sono i segni del mio costante stato di nervosismo. Pensieri sparsi disorganizzati che permangono nella testa e che attendono momenti di calma per saltare fuori come bulli fastidiosi. Sono sempre lì ma li distraggo con cose da fare, telefilm o altro.
Ieri notte riflettevo che dopotutto i casini che hanno complicato la gestione del reparto gatti non è del tutto colpa mia:uno deriva dal fatto che per calmare le paranoie di una collega e di una associata ho dovuto non seguire le direttive della responsabile di struttura ed ho combinato un casino mettendo dentro un gatto infestato ed infestante di Giardia Lamblia con dei gatti sani. Il secondo casino ha dei meccanismi che dovrei approfondire con delle ricerche farmacologiche più accurate, ma farlo mi costerebbe tempo che non ho, quindi mi rimane che mettermi l'animo in pace e aspettare che quei gatti guariscano, poi adeguarmi all''ignoranza medica delle colleghe che è un enorme freno per poter dare in adozione animali. Un terzo fattore che forse ho sottovalutato è l'interferenza del "capo": è una brava persona, ma non sa quasi nulla dei nostri animali e sperando di vare cosa buona e giusta parla forse con leggerezza. Lunedì scorso, prima del riposo settimanale e prima che mi ammalassi, quando il rifugio è chiuso la pubblico il capo mi ha presentato un conoscente che cercava 2 gatti per la sua cascina. Mentre presentavo i migliori candidati, il capo non ha saputo fare di meglio che pubblicizzare un gruppo di 11 gattini che non so ancora se siano arrivati dall'Ungheria e che attendiamo da inizio agosto. In quel momento avrei voluto ucciderlo per due motivi: primo se vuoi che illustri quali gatti può adottare mi lasci fare il mio lavoro, secondo 11 gattini hanno molta più probabilità di trovare casa in un appartamento che gatti mezzi o totalmente selvatici, che perdonatemi l'espressione, abbiamo sul groppone per motivi vari non dipendenti dalla mia volontà. Ecco questo mi ha fatto incazzare non poco.
Scritto tutto questo, ora mi rimane da fare solo 2 cose: la prima è alla prima occasione dire al capo che si deve fare i cazzi suoi, ma con le adeguate parole. La seconda è farmi una ragione che dell'acqua passata devo solo curarmi dei danni che ha fatto dipendenti o meno da mie o non mie decisioni.

Ora passiamo alla famiglia perchè ne ho anche per loro.
Partiamo dal principio che io non sono affatto uno di quegli adulti " eh sono bambini lasciali fare/ non stare a spiegare perchè non capiscono..." e fanfaluccate simili. punto primo: I BAMBINI NON SONO STUPIDI. punto secondo, queste espressioni per me sono indice di pigrizia degli adulti che non vogliono impegnarsi a crescere persone, ma attendano che crescano alla come viene viene, sperando vengano su bene. Perciò le mie figlie sono in grado di capire ed aiutare in famiglia nel limite delle loro capacità. Tradotto in esempi concreti una bambina di quasi 10 e poco meno di 8 anni sono in grado preparare la tavola, di mettere a lavare i loro piatti e bicchieri nel lavandino o nella lavastoviglie a seconda dell'esigenza, sono in grado di passare la scopa, sono in grado di far partire una lavatrice o una lavastoviglie, e sono in grado di lasciare una stanza come vorrebbero trovarla o sommariamente tale. Questo vale da capire e da fare anche per uomini adulti e maturi che comunque hanno scelto loro sponte di aiutare in modo più vasto. Ma siamo pigri, io per prima che talvolta preferisco fare piuttosto che chiedere agli altri di fare quel poco che farebbe molto più leggera la gestione della casa. Rimango convinta che messe in atto queste poche cose non cosarebbe bisogno di trovare una collaboratrice domestica come mio marito vorrebbe. Siamo pigri e disordinati tutti e 4 ed io non faccio eccezione: basta vedere la mole di oggetti che mi appartengono e che sono sparsi in giro per casa. Solo che trattandosi del mio disordine, mi irrita di meno del borsone da sub di mio marito piazzato in mezzo alla stanza. Anche il mio borsone da Sub mi irrita di meno del suo, forse perchè mi irrita di meno mettere a posto il mio casino che quello altrui. Soluzione? iniziamo a scrivere dei promemoria da appendere dovunque, tipo i cartelli con indicazioni senza senso nella foresta di Alice nel paese delle meraviglie.
Ora vado a fare qualcosa in un mix tra cappellaio matto, stregatto, leprotto marzolino, e regina di cuori.

domenica 8 settembre 2019

Scrivere

scrivere un blog.
ci sono vari motivi. di sicuro il mio non è un blog informativo divulgativo. il mio rimane un blog dei fatti miei e, come ho dichiarato qualche giorno fa ad una mia amica, io scrivo sopratutto per me stessa, e non leggo quasi nessun' altro blog.
Oggi scrivo, dopo 4 giorni passati a letto e per la verità lo sono anche adesso. Mi sono ammalata. Di cosa non si sa, ma credo più di qualsiasi altro motivo di nervoso. E quindi scrivo per fare pulizie nella mia testa, che sembra incasinata e polverosa esattamente come casa nostra.
ci sono parecchie cose in ballo.
c'è una casa acquistata ma non ancora pagata e non sappiamo quando la banca elargirà la somma. Le cose qui in Germania si muovono in modo diverso che in italia e talvolta sebbene sembrano più semplici, ho il timore che possano essere più complicate e pericolose.
il lavoro va ma mi sento sempre in difetto di non essere all'altezza del gestire 50 gatti tra sani, malaticci, in quarantena e con terapie lunghe, brevi o con tempi di sospensione di un mese o giù di lì. Ho una collega che non sembra molto gentile quando ha da riportarmi cose sul reparto gatti: sembra che stia sempre lì a cercare errori e difetti, e non mi aiuta personalmente a combattere il mio senso di inadeguatezza, e professionalmente non mi aiuta a fare mio un lavoro per cui chiunque altro ha ha avuto 3 anni di tirocinio lavorativo di formazione. Io sono stata accettata solo perchè ho una qualifica decisamente superiore a quella " cura animali". Martedì mentre ero a casa in riposo ( perchè si lavora anche il sabato e la domenica per chi non realizzasse che gli animali necessitano cure tutti i giorni) un altra collega decisamente dai modi gentili ed educati mi ha scritto un messaggio privato dicendomi che ci sono parecchie cose che non vanno coi gatti. Sinceramente non so cosa non vada: so di non essere perfetta, ma faccio del mio meglio considerato che nessuno mi ha dato indicazioni precise su cose a cui non riesco ad arrivare per logica. Di questo fortunatamente anche la responsabile ne è consapevole che no c'è stata la possibilità di darmi le giuste indicazioni e che il reparto gatti è il più impegnativo (cosa che mi è stata detta giovedì). Dopo la notizia mi sono sentita stanca e senza energie, più di quanto già non mi ci sentissi la mattina, dopo aver ricevuto la notizia che devo farmi operare quell'ernia che mi dava fastidio già 10 anni fa e che da un semplice fastidio si è trasformata in un bozzo mobile grosso come una mezza albicocca crepitante. Mentre tornavo a casa pensavo a quando poteri farmi operare. Non è urgente, ma va fatto. Così pensavo al lavoro, che siamo troppo poche per gestire il rifugio, agli impegni del gruppo di danza, al trasloco, alle vacanze, a come gestire la meglio la famiglia. Ed ho iniziato a sentirmi senza energie. Stamattina ho realizzato la parola giusta: soverchiata. spararsi un po' di apnea con ansia di non avere l'aria è nulla in confronto.
Martedì mi sono trascinata ed ho fatto quello che mi è parso normale fare.
Mercoledì, secondo giorno di riposo, ho pensato di mettermi a letto per una mezz'ora e ci sono rimasta tutto il giorno sonnecchiando, cosa che per me è a dir poco impossibile. Il pensiero del lavoro mal gestito non mi ha abbandonato.
Giovedì mattina mi sono trascinata io, il digiuno per inappetenza, la nausea, le vertigini e la spossatezza al lavoro perchè eravamo solo in 3 più una tirocinante per mezza giornata e una studentessa di liceo che fa le sue 3 settimane di "pratica" com prevede il piano di studi tedesco.
Venerdì sono rimasta a casa con i sensi di colpa verso il lavoro, perchè erano una in meno e sono andata dal dottore, che dopo avermi prescritto ECG ed esami del sangue, mi ha dato anche 3 giorni di riposo a casa, cioè il finesettimana.
Tutti questi giorni, oggi compreso, li sto passando con enormi sensi di colpa perchè sono a letto, perchè non preparo scatoloni per il trasloco, perchè non sono a raccogliere ciotole sporche e a pulire sabbiette, perchè non sto nemmeno con la mia famiglia. Perchè c'è tanto da fare e non so da che parte incominciare. e mi sento solo inadeguata, esattamente come se stessi correndo dietro ad un treno cercando di precederlo o quanto meno saltarci su al volo. Poi c'è quell'angolo di ragione che dice che se non sto a letto e non mi riposo, le cose possono solo che peggiorare: meno forze per fare, meno tempo per fare. O forse dovrei davvero mettere Io davanti al lavoro, alla danza, anche forse davanti alla famiglia di tanto in tanto. 

mercoledì 5 giugno 2019

Dimenticare

Ecco sta accadendo: il mio peggior incubo sta diventando realtà. Dimenticare. Dimenticare di iscrivere le figlie ad un corso di autostima e "difesa personale", dimenticare di iscriverle al campo estivo scout e scoprire che non ci sono più posti disponibili sul pullman... e noi che ai campi estivi ci andavamo con i treni e le corriere! Inizi col dimenticare una cosa, e finisce che ti assale l'ansia del: " cosa avrò dimenticato d'altro?" Ti senti peggio che una merda, perchè sai che fanno affidamento su di te, sulla tua memoria, sulla tua capacità organizzativa, che ... boh sparita chissà dove. E a nulla vale passare più di un ora a controllare scartoffie varie, segnare appuntamenti dul calendario di Goolge che ti manda i promemoria via mail. Tanto ti senti uno schifo uguale, fino a che non arriverà una risposta dalla capo branco, che potrebbe risollevarti o farti sentire ancora peggio perchè dovrai dire alle tue figlie che non andranno al campo estivo del Lupetti, che dovrai organizzare 2 settimane di vacanze scolastiche al Routemaster di Mondorf dove dovranno andarci e tornare a casa da sole.
Spero la soluzione stia nel riordinare le mie priorità, tutte e utilizzare meglio strumenti organizzativi come google calendar. E poi spero di non dimenticarmi in giro nulla di davvero importante.

martedì 28 maggio 2019

Negozianti di Sharm

Questo post è nato per caso. È nato come serie di e-mail sui "negozianti" di Sharm con il mio e-amico-di-penna, e in una di quelle mail scrisse: "si dovrebbe fare un blog sui gatti di Sharm". Ecco un blog no ma un post sì.
Counter girl


Farmacista


Venditrice di souvenir


Venditrice di attrezzature subacquee


Commessa del  minimarket


Addetto alla Shisha (a Dahab)


Cameriera al bar


"La mamma aveva finito il nero"


non è propriamente un negoziante ma merita come tutti gli altri.


lunedì 20 maggio 2019

Nipoti di una shamandura

La Sharm del libro che tanto amo, è giustamente cambiata. Forse ci sono ancora "figli" di una shamandura della prima generazione, ma da quello che si legge tra le pagine, quei figli hanno a loro volta generato figli , forse nati da bagni nella piscina del Camel o forse in modo più tradizionale, perciò il tempo è decisamente passato. Facciamo 2 conti: i deco Boys e figli di una shamandura fanno Buddy system dal 1998 almeno,  come ammette Claudio nel suo blog. I figli dei figli di una shamandura sono ormai maggiorenni o ci manca poco. Volente o nolente Sharm è cambiata. In alcune cose no, in altre sì. Io purtroppo non c'ero: nel 1998 ero convinta di avere paura dell'acqua. Ora invece mi perdo sul Thistlegorm e non ho paura di aggregarmi alla cima di un altra barca. Dunque devo fare i conti con quello che ho letto e quello che vivo ora. Soprattutto con quello che vivo da turista e non da staff. Il Camel c'è ancora, come il pirate's bar. Il T2, come detto da fonte attendibile, ha cambiato nome. Poi c'è anche il Blue Stone dirimpetto al hdc di naama, però nel libro non se ne parla. Il Camel fa ancora l'happy hour 2 birre al prezzo di una, ma sono una pessima bevitrice, e alla seconda se non sono in compagnia difficilmente ci arrivo. Non essendo di "staff" non ho idea di quando e dove si ritrovino le guide e se lo fanno ancora. L'impressione è che, giustamente, finito di lavorare, vogliano andarsene a casa. Se sono i figli di una shamandura o i loro cugini piccoli, c'hanno anche loro una certa. Le snorkeliste in topless hanno solo cambiato nazionalità: da italiana a russa o ucraina e difficilmente si fanno barche miste sub/snorkelisti, a meno che non siano snorkelisti abituali o le mie figlie troppo piccole per owj. Non mi è possibile constatare se esiste ancora l'arte del broccolamento della turista per una serie di fattori:
- le birre me le faccio da sola
- lo staff che conosco c'ha una certa e forse preferisce un bvodino ad una stella
- lo staff che conosco sa che sono sposata con istruttore (che ha fatto l'idc qua) e vale come garanzia di intoccabilità. O forse no ma se si fanno il brodino al posto della stella,non lo saprò mai.
Però tutto questo non esclude di essere stata broccolata da uno della crew di una barca che ha iniziato con:
- dov'è tuo marito?
- me lo dai un abbraccio?
- in che albergo stai?
- possiamo diventare amici su FB?
- se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi pure a me
E continuando a chiamarmi "honey" per tutto il tempo che sono su quella barca.

I menù di alcuni posti hanno ancora la bebsi cola.

Sul Thistlegorm c'è sempre corrente, se non sei in safari ti alzi alle silly o clock per andarci, le shamandure sono sempre un casino di cime, ci si perde aggregandosi a gruppi diversi dal tuo (facendo prendere un infarto alla tua guida), ma ci vai in nitrox, ed è sempre un piacere andarci.

Lo sharmese, la lingua ufficiale di Sharm, ha deviato pesantemente verso l'ucraino, che personalmente, a parte "niepanimaio" non conosco.

Il caldo non credo sia cambiato. A maggio ci sono 35 gradi secchi d'aria e 23-24 gradi d'acqua. Sì sopravvive con la semistagna senza cappuccio.

Queste sono un po' di cose, da cui partire per "costruire" la mia Sharm senza la murena Giuseppina (secondo il libro) o Loreen (secondo una guida che è stata qui), senza i rais ed i cuochi in pigiama, che ora si vestono normalmente, spesso con la t-shirt del diving per cui lavorano.

Inschallah, prima o poi farò il mese sabbatico qui a piangere sangue con Jilly e diventare dive master.

venerdì 10 maggio 2019

Cambiare? provare non fa male.

Settimana scorsa è riapparsa grazie ai " ricordi da riscoprire di FB" questa immagine:


Da metà novembre ad oggi ho vissuto tra depressione ed ansia del che cosa ho fatto di sbagliato e cosa sarà del mio futuro, in tutte le sue sfumature non solo filosofiche ma concrete. Diciamo che insomma per crearmi problemi e vivere male con me stessa sono piuttosto brava. Peccato che non ci possa fare dei soldi. Un paio di giorni dopo essere apparsa questa immagine, ero in macchina, stavo andando al lavoro e mi stavo facendo prendere dall'ansia del " come sarei riuscita ad organizzare il mio finesettimana tra il corso di figlia grande il mio, la famiglia e le svariate cose da fare", quando mi sono resa conto che

stavo
vivendo
nel
futuro.

Incertezza ed ansia per quello che avrei dovuto affrontare a partire da almeno 24 ore dopo il momento in cui lo stavo pensando. E l'ho sempre fatto. Vivendo male, rincorrendo un attimo di pace che non viene mai, perchè finita un ansia inizia un altra. Perciò in quel momento in macchina direzione Leverkusen, nel solito traffico ne veloce ne lento ne poco ne tanto, ho pensato che se devo proprio proprio pensare al futuro posso limitarlo a non più in là di mezz'ora.
Vorrei fare la figa e dire: "ci sono riuscita al primo colpo è facilissimo" seee.... mi dico da sola: "ma fatti il piacere!" No non è facile. come tante abitudini ci va del bello e del buono per cambiarle.
Ovviamente non si parla solo dell'ansia de futuro ma anche della depressione del passato. Di cose che avrei voluto fare diversamente e magari ottenere cose migliori ne ho montagne, che possono venire aumentate di giorno in giorno. Vivere nel passato non è solo depressione: spesso è anche rabbia soprattutto se i discorsi sono ancora aperti. Ma a che mi serve? A dormire male la notte? Sì senza alcun dubbio. a Svegliarsi male la mattina? Sicuramente. L'unica cosa che al momento desidero è smettere di farlo. O quanto meno riorganizzare i pensieri futuri e limitare il passato. Dal passato si impara, il futuro spesso richiede qualche indirizzamento, ma l'imparare e l'indirizzamento appartengono all' Adesso. Non è detto che tutto ciò mi porti a vivere serena sempre, ma per quel poco che sto già provando a cambiare mi fa stare un pochino meglio. Se riesco sarà solo una gran cosa.

lunedì 6 maggio 2019

Dawn Devine Challenge

Nei buoni propositi per l'anno nuovo volevo partecipare ad un challenge di trucco trovato su FB, collegato anche ad un blog e a un vlog
Beh con soli 5 mesi di ritardo sta sera ho fatto la prima prova del challenge.
Ah sia chiaro: trucco finalizzato allo spettacolo, che a truccarmi tutti i giorni non ci penso nemmeno!
Mi sono divertita, ho ottenuto un risultato soddisfacente, ed ho giocato per mezz'ora.
Potrei andare avanti.


sabato 27 aprile 2019

grazie di esserci

" ciao, di cosa hai voglia di scrivere oggi?"
" Bah, veramente non lo so: so che è parecchio che non scrivo."
" beh hai avuto momenti peggiori"
" si lo so ma non ho più voglia di trascurarti"
" tranquilla io non mi offendo sono il tuo blog: io ci sono sempre per te quando hai bisogno di me, o almeno finché non decidono di chiudere la piattaforma"
" eh speriamo di no che un trasloco di piattaforma con rischi indicibili e traversie innumerevoli mi è bastato"
" allora di cosa vuoi parlare?"
" non saprei: potrei dire che 2 lutti in 2 mesi non sono poi una cosa bellissima anche se non erano persone così strette"
" beh non direi: se hai parlato di loro è perché in fin dei conti a loro in qualche modo eri legata"
"Touche. Il fatto è che non so come uscire fuori da quei due post che in pratica mi stanno bloccando"
" in che senso?"
" beh ho un lavoro che ogni tanto mi porta qualche nervosismo e un senso di insicurezza/incertezza e venire qui a raccontare le cose buffe o le idiozie spesso mi aiuta ad affrontarle. E no so se è solo la stanchezza di stare più di 8 ore in piedi con delle scarpe anti-infortunistiche scomodissime e pesanti che non mi danno la forza di scrivere o che"
" Beh se sei stanca nessuno ti dice nulla"
" si ma mi scoccia perdere anche i momenti belli e i momenti auto critici: tu spesso mi aiuti a fissarli"
"tipo?"
"beh 2 settimane fa abbiamo avuto il festival, e ho avuto momenti bellissimi di danza, momenti di panico organizzativo, Momenti creativi  creando la bozza per uno spettacolo, disegnando 4 costumi e mettendoli in cantiere, e momenti di sconforto pesanti in cui ho pensato che forse io e la danza non siamo fatti l'uno per l'altro"
"ah. e poi cosa hai deciso?"
"ho visto un video di una ballerina ultra settantenne che danza ancora sulle punte: non arriverò forse al suo livello, ma posso tranquillamente non smettere di danzare, ma pensare di migliorare"
" beh questa è una bella cosa"
" pensavo anche di andare a fare il famoso festival in Egitto, ma costa troppo, mi avrebbe tenuto via di casa troppo a lungo e mi faceva stare male solo il pensiero"
" e quanto ti avrebbe tenuto via?"
"10 giorni"
" beh non è molto"
"forse: ma la famiglia comunque ha un suo peso in certe decisioni e poi a me di visitare il Cairo e le piramidi al momento non mi interessa, e di andare ad Hurghada con il mar rosso a due passi e non poter fare immersioni perché ci sono i workshops mi scoccia"
"quindi non parti?"
" si e no"
" in che senso?"
"Non vado al festival, anche perché avrei avuto problemi al lavoro per quei 10 giorni di vacanza: Per una questione organizzativa interna possono assentarsi contemporaneamente una tirocinante e una curatrice di ruolo, e quel periodo era già stato preso, e l'idea di chiedere di poter andare via nello stesso periodo mi crea ansia: se sei uno che crea problemi, e già ne creo per via del mio Corso di formazione e dei fine settimana di servizio di Luca, ci pensano su 2 volte a passare il contratto da determinato ad indeterminato."
"Capisco: tempo determinato, indeterminazione del futuro"
"già"
"quindi niente festival e allora?"
" mi chiedevi se partivo. sì parto. Da sola, senza famiglia, nell'unica settimana in cui al lavoro non avrei dato problemi a nessuno, spendendo di meno, saltando pure la visita della suocera ( ma questo è un bonus inaspettato, giuro) a fare immersioni a Sharm. con 2 sole preoccupazioni."
" oddio e quali?"
" la prima è che al di fuori del mini safari ho da affrontare le serate da sola ed è parecchio che non ne ho, tipo da più di vent'anni"
" e la seconda?"
" ho scelto di andare con un altro diving."
" e che problema c'è? il mercato è libero."
" vero. Non siamo amici, anzi forse è meglio chiarire che essere clienti abituali ma fuori da una cerchia di " vecchissime conoscenze" non conta nulla. Sei cliente e basta. Simpatico se vuoi, bravo in acqua magari, ma nulla più. Li capisco un po': non deve essere facile passare da lavorare con 4 barche dello stesso diving a una barca con ospiti di diving diversi e doversi tenere con i denti i pochi clienti che arrivano creando gruppi FB per informare su offerte di compagnie aeree e cose simili"
" sì forse sono un po' frustrati"
" già: comunque ci sono anche altri fattori che mi hanno portato a scegliere un diving diverso. L'ultima volta che siamo stati lì ho avuto per tutto il tempo la sensazione che qualcosa non andasse per il verso giusto, come di dar fastidio: forse perché era natale e volevano stare in pace. Oltre a questo ci sono anche 3 fattori oggettivi: il primo è che non organizzano crociere, il secondo è che la loro base sta in un albergo caro per quanto comodo a livello di famiglia, il terzo è che figlia grande al prossimo giro ha l'età per diventare subacquea a tutti gli effetti, e l'istruttore che parla tedesco non mi piace per niente: ho avuto modo di andare in acqua più volte con lui e se accade qualcosa non lo sa affatto, non si cura per niente del gruppo: come mamma e come sub io ad uno così non gli affido proprio nessuno. E poi la sua responsabile mi dice che io non sono pronta a diventare dive Master: sotto molti aspetti forse lo sarei molto meglio di questo qui"
" beh hai ragioni valide, di cosa ti preoccupi?"
" tutto sommato mi spiacerebbe guastare del tutto i rapporti: la responsabile di cui sopra è comunque una delle migliori guide di Sharm. Diciamo che se ci considerano solo clienti lo sapremo a questo giro"
" altro?"
" bah forse un po' di stanchezza varia: come ti dicevo ho un lavoro che mi tiene fisicamente in piedi: e ha giorni di riposo un po' a cazzo di cane che vanno tutti a mettere a posto la casa o a fare altro che non potrei organizzare altrimenti. In pratica riposo pochissimo"
" come oggi?"
" come oggi."
" e che farai oggi?"
" diciamo quello che non vorrei fare: non vorrei andare al grill party, ne allo spettacolo a Dusseldorf, perchè vorrei pulire e sistemare la casa che ha un problema di formiche e stare seduta, ma trovo una grande mancanza di rispetto non andare ne all'uno ne all'altro: il grill Party è organizzato dal mio maestro di danza, e lo spettacolo ci è stato regalato dal suo organizzatore. A parte motivi di salute, e su quelli non mi piace mai mentire, non vedo vie di fuga."
"concordo"
"certo sei il mio blog."
"vero"
"grazie di esserci"  

domenica 10 marzo 2019

Non era una semplice conoscenza

Nella testa ho un miscuglio di pensieri che non riesco ad organizzare. Partiamo dai fatti: giovedì vengo a sapere che una persona con cui non avevo più contatti sta così male da non poter rispondere a nessuno. Venerdì una cara amica comune mi comunica che questa persona è venuta a mancare. È la seconda persona che conosco che nel giro di un mese passa a miglior vita. Della prima ne ho già scritto. Di questa seconda non so. "Non so" non perché non sappia cosa scrivere a riguardo, è che "non so" è la migliore descrizione di quello che provo in questo momento. Non mi sento triste, mi sento per lo più indifferente, e non è qualcuno con cui ho avuto poco o nulla a che fare. Siamo state amiche, abbiamo gestito insieme una mailing list prima ancora che esistesse facebook, sono stata più volte a casa sua e lei è stata qualche volta da me,  è stata l'artefice della coperte ricamate per entrambe le mie figlie, e non ultimo, la mia testimone alle nozze. Quindi non proprio una perfetta sconosciuta.
Era Maria Elena.
Poi ci siamo allontanate. Dal canto mio per via di nuove conoscenze che ho provato a farmi piacere, ma non c'è stato verso. A seguire una serie di sfortunate scelte o coincidenze, e messaggi che non lasciano il desiderio di continuare a tenere legami. Di fatto non ho più avuto sue notizie dirette da quando nell'ottobre del 2013 venne diagnosticato il cancro a mia madre. Venni a sapere per vie traverse che anche lei non stava bene, che subì una chirurgia interminabile, volevo andare a trovarla, ma mi venne impedito. Poi dopo un lungo silenzio ho avuto la scelta infelice di scriverle, ma se non l'avessi fatto sarebbe stato meglio. Forse non ho mai capito chi fosse veramente, e questo è stato alla base di questo allontanamento, che ora non mi fa sentire triste o sbigottita come lo sono stata per il Carletto, ma mi lascia semplicemente indifferente. Forse è questo il peggio: la dipartita di una persona che per anni è stata importante nella mia vita, mi lascia questa sensazione di assoluto distacco. L'unica pensiero di commiato che ho, e mi suona pure di macabro, e che dove sei ora hai già trovato buona compagnia: Maria kfr con cui potrai di nuovo parlare di fumetti, gatti, ricami, e golosità varie.

mercoledì 6 marzo 2019

Vita con Claudio: lo spin off.

Come tutti i serial di successo prima o poi parte lo spin off, e il nostro si chiama " deco boys". Per sapere chi sono vi rimando a questo post di Claudio: ha sbloggato lui per primo, ma io l'idea di scrivere questo post ce l'ho da un po': più o meno da quando siamo tornati dalle vacanze di Natale. Ma prima dovevo aspettare.
Dovevo aspettare che spedissi ed arrivasse un pacchettino.
Poi mi sono successe un po' di cose e non avevo voglia di scrivere cose leggere.
Ma stasera mi è arrivato il link ad un post ed ora non ho scuse per attendere oltre.
Tutto inizia a Pasqua dell'anno scorso: Jilly la nostra adoratissima guida ci manda la foto di un testo di una canzone firmata " Deco Boys". Il nome ci è famigliare perchè l'abbiamo letto su " cani salati nel profondo blu" ma credevamo fosse ormai un discorso chiuso, magari disperso nel vento. Ed invece no! Un pezzo di quelle storie che adoro, tipo reliquia che "Indiana Jones scansati", ci si para davanti. Meglio ancora: possiamo acquistare i DVD del concerto e il ricavato andrà in beneficenza per un rifugio animali nella zona di Sharm.
I DVD li acquisiamo solo in queste ultime vacanze, in duplice copia:  una insieme ad un paio di lattine di Stella verranno spediti. Il famoso pacchettino.
Una volta casa, più o meno 10 minuti dopo aver chiuso la porta, abbiamo messo su i DVD curiosi di sentire quelle canzoni di cui ne abbiamo letto ma mai trovato tracce on line a parte 3 video. 
Da lì è incominciato lo spin off.
Qui ormai è prassi citare le Padi Drinking Table ogni volta che si stappa una birra " never drink alone", o pensare a quanto mi possa essere utile una muta Stagna soprattutto se volessi fare un tuffo nella piscina del Camel. Guardare i Gav e notare se ci sono più "clip che a Hollywood", o pensare nostalgicamente che sì, a Sharm puoi trovare facilmente hamburger pizza o pasta se ti va, ma falafel e shawarma non poi più di tanto.
Ora ho anche una foto delle Padi drinking table. Probabilmente finirà nel mio Log Book.

venerdì 22 febbraio 2019

Panico mode on.

Per la verità vivo in costante panico dalla fine di novembre: un continuo rimestamento di ritmi per tutta la famiglia che mi comporta un subdolo livello costante di ansia e panico. Non mi serve una vacanza, mi serve che si stabilizzino un po' di cose. Ho passato i mesi di dicembre e gennaio sperando in un posto da veterinaria: presente dalle 7 del mattino  alle 15.30 quando andava bene, a poco meno di 40 km da casa (per viaggio), per un rimborso spese che non ha coperto molto e un "non posso assumerti". 2 mesi in cui speri che vada tutto bene, che ti assumano e sperare di riuscire poi a gestire la tua vita con turni del mattino della sera della notte e finesettimana da 48 ore. All'umiliazione del "non posso assumerti detto da uno dei titolari, e all' umiliazione di sentirsi presi per il culo dall'altro titolare " vorrei assumerti come veterinaria di degenza, ma stiamo cercando di capire come farti il contratto", si contrappone la magra soddisfazione di non dovermi preoccupare di turni dalle ore improbabili per i quali non avrei saputo come gestire le figlie. Quel tierheim che speravo avesse ancora un posto libero mi ha assunta. Al momento si tratta di un contratto a tempo determinato, ma sempre meglio dell'andare in una clinica a gratis per una speranza. Questo di fatto è un punto di stabilità, ma anche fonte di incertezza: si lavora 5 giorni alla settimana, che va dal lunedì alla domenica, perciò si lavora anche il sabato e la domenica con 2 giorni infrasettimanali di riposo. L'incertezza è che i finesettimana lavorativi li sai da una settimana con l'altra: cioè oggi ho saputo che sabato 2 e domenica 3 marzo lavoro. Per la settimana successiva chi lo sa. Non sarebbe un problema se:
- Luca non avesse servizio e ausbildung the
- io non avessi il viaggio e lo spettacolo a Milano, le prove extra per lo spettacolo, lo spettacolo,  le due corsi per il contest e non ultimo l'ausbildung con Aladin. E il mio senso di impreparazione.
- Marina 4 sabati mattina di corso mermaiding.
Tutto da organizzare, incastrare, rendendo anche più indipendenti le nane combattendo con il mio senso di abbandono e tradimento nei loro confronti, senza ancora una babysitter, e con Marina che non va più d'accordo con la vicina di casa, perciò da portare con me.
Nuovi ritmi da prendere.
Mi manca l'acqua. Spero di potermi sparare 2 ore di piscina, che poi tutto cambia aspetto.

martedì 12 febbraio 2019

Carletto

Mish mumkin

Questo è quello che voglio continuare a pensare, fino a che non arrivano notizie inobiettabili. Mish mumkin significa "non è possibile".
Questa mattina apro FB e trovo in bacheca tre messaggi di persone che non conosco, ma che hanno taggato un mio amico, lo stesso in tutti e 3 i post.
Disperso in vacanza durante un immersione in un cenote nella Repubblica Domenicana.
Al Carletto devo molto. Purtroppo su nessuno dei miei brevetti c'è il suo nome, ma è grazie a lui alle 2 ore al porticciolo di Levanto se ora sono qui a pensare al dive master. E c'è il suo like sul post in cui pubblico la foto del mio dive master crew pack. Quel giorno al porticciolo ha strapazzato me e le mie paure che non erano mai state affrontate durante L'Open water: uno dei tanti rilasciato per fare cassa e gente con brevetto, ma non subacquei. Quel giorno ho rifatto l'ow in un crash course iperconcentrato. I'll giorno dopo mi ha portato al Canyon. Non posso dimenticare quell'immersione: la prima nel Ligure degna di essere chiamata tale. Avevo paura di andare a sbattere, rompere qualcosa o rimanere incastrata, ma l'immersione era più facile di quanto m'immaginassi. Mi sono anche tagliata con una conchiglia rotta: il mio assetto non era un granché e per impedirgli di uccidere un mollusco per attirare pesci da farmi vedere mi sono tenuta ad uno scoglio. Pungendomi. Da quell'immersione sono tornata con 2 consigli che mi hanno stravolto in meglio il mio stare in acqua: "cambia GAV che è piccolo, cambia le pinne che sono troppo grandi per te".
Il mio advance e il mio dry suit, dovrebbero avere il suo nome (e anche quello di Alberto per la verità), ed invece riportano quello del dive Center per cui lavorava allora. Mi ha seguita, aiutata, ed anche presa in giro durante i brevetti: alla prova di navigazione si è appeso alla mia bombola perché "pedalavo tanto". Poi le immersioni: canyon, spaccata, maniscalco. Sono tutte tra le mie prime 50 immersioni, un sacco di ricordi in cui bene o male c'è il Carletto. Mi ricordo ancora la prima volta che in superficie al termine di un immersione a Santa Rosolia, guardo Massimo sul gommone e gli dico "non mi si gonfia il GAV" e poi c'era lui dietro di me che mi teneva la valvola della spalla aperta. E non fu l'ultima volta che me lo fece. Anche la prima e l'ultima volta che io e Luca riuscimmo ad immergerci nell'amp e c'era una visibilità tipo "nebbia in val Padana" c'era il Carletto a guidare il gruppo. Era contento di noi che per non perderci, fedeli alle regole ow, ci tenevamo per mano, e ci poteva riconoscere facilmente.
Poi ha lasciato quel diving, e poco dopo noi ci siamo trasferiti qui in Germania. Sapevo che con tutti questi km diventa difficile incontrarsi di nuovo. Le notizie che ho è che lo danno disperso e le ricerche sono sospese per scarsa visibilità. Come altri voglio sperare in un miracolo, e che questo post faccia la stessa figuraccia del coccodrillo per il principe Filippo, pubblicato la scorsa estate. Ma se non dovesse accadere, voglio ricordarlo con le 2 bottiglie di vino sulle spalle a mo' di Bibo che Luca gli regalò perché aveva ritrovato e messo in salvo il suo computer abbandonato nel carrello delle bombole.

domenica 3 febbraio 2019

di ginocchia, sonno e umore.

Il ginocchio mi fa male.
Da mesi.
Dire che mi fa male non è corretto, ma ho un fastidio persistente, e non trovo una posizione antalgica. Ma non è questo il problema. Il ginocchio per la verità in questa storia, fa parte della ciliegina sulla torta.
Dormo male, perchè il riscaldamento a pavimento di casa non è regolabile nelle 24 ore, quindi di notte o sudo o ho freddo e in qualsiasi caso mi sveglio in continuazione.Aggiungo anche che il diciasettenne gatto Shami ha deciso di scambiare il giorno con la notte. E questa è la chantilly insieme alla ciliegina.
In Clinica non ha funzionato. Forse poteva, se avessi avuto 26 ore al giorno da dedicare a loro e soldi da investire per loro. Uno schema ben conosciuto in Italia e a quanto pare anche in Germania: periodi di prova a tempo indeterminato a gratis.
Fa male l'aver creduto di avere una possibilità noi tre: io, la mia scarsa autostima e le mie conoscenze andate a ramengo. Fa male perchè alle delusioni non ci ho ancora fatto il callo. Fa male perchè ti viene voglia di riprovarci e contemporaneamente ti vien da pensare " A che pro? vogliono il super veterinario che parla tedesco perfetto che faccia notti e fine settimana da 48 se non 72 ore"
Eppure sotto sotto mi piace l'idea di riprendere le mie conoscenze, di leggere gli esami del sangue e sapermi orientare.
Fa male perchè ti senti presa in giro dai responsabili di struttura se uno ti dice che non c'è un posto per te, e l'altro prima ti fa firmare un contratto da Aushilfe, poi ti dice che non si può fare ed infine ti dice che "sì posso darti un posto ma deve vedere come, perchè insomma non si sa con quale contratto..." senza contemplare quello che in tutto il mondo si chiama "part time".
Insomma rientriamo nella categoria " troppo bello per essere vero".
Ora sono qui che mestamente mi lecco le ferite, pensando che quattro soldini in più in casa non farebbero male e sperare che quel canile che mi aveva proposto un colloquio sia ancora interessato, nonostante abbia detto io di no per andare in clinica, l'unica che non si era formalizzata poi tanto per il mio tedesco e che alla fine è stata d'accordo con tutte le altre, che il mio tedesco è buono per parlare di fiori sorseggiando un caffè.
Spero di trovare alla svelta un lavoro. Al momento uno qualsiasi che mi permetta di rimpinguare il conto corrente.

domenica 27 gennaio 2019

Il momento da struzzo

Ho bisogno di una pausa mentale da quello che leggo, vedo, sento. Sarà l'effetto del famoso " blue Monday" il terzo Lunedì dal capodanno che si è esteso per tutta la settimana oppure no e vai a sapere che è. Una pausa mentale è un momento da struzzo: metti la testa sotto la sabbia e fai finta che non ci sia nulla di tutto ciò. E' e deve essere solo un momento. Mi serve per affrontare meglio il tutto: insomma capire ciò che non posso cambiare da ciò che posso cambiare e come farlo dalla vita quotidiana ai grandi problemi sociali mondiali.
Serve. Mi serve. 20 giorni fa ho fatto una lista dei buoni propositi. Alcuni, come il challenge di make up non sono manco partiti. Anzi per la verità solo questo. Altri come il mangiare in modo corretto zoppicano, ma vanno avanti, altri ancora procedono non senza difficoltà come la riduzione della plastica. Quando devi fare la spesa e devi scegliere tra un prosciutto confezionato a x euro al kilo e il prosciutto servito al banco nel contenitore che porti tu da casa ma venduto a 3x al kilo, o devi scegliere tra il balsamo in panetto di Lush a y euro a confezione e il balsamo in flacone di plastica da mezzo litro a y/16 euro, e il tuo contocorrente piange ecco la scelta plastica sì plastica no diventa difficile.
Quindi dovrei prendermi un momento da struzzo. Dovrei e non so se lo farò: potrebbe anche bastarmi chiudere un piccolo discorso per avere un minimo di soddisfazione che ti dà una spintarella di buon umore.



sabato 26 gennaio 2019

motivazioni

Quasi un anno fa, mi è stata posta la domanda: " perchè vuoi diventare Dive master? perchè vuoi fare il mio lavoro?"
Ecco avrei una buona ragione in più sta sera per farlo.
Ho studiato anni per laurearmi e sentirmi comunque non preparata al mio lavoro. Tralasciando il fattore psicopompico, ho studiato anni per arrivare al livello base del veterinario e anche sommando insieme tutti i giorni che servono per fare tutti i cazzo di brevetti possibili padi non arriverei alla stesso monte giorni. Quindi parliamoci chiaro: diventare DM è una vera cazzata rispetto al diventare veterinario, e in un anno di pratica continua puoi diventare un super DM, ma non un super veterinario. A malapena forse un veterinario in grado di cavarsela con successo nei casi più frequenti. Quindi sorry, sono professioni che proprio non possono essere paragonate.
Oltre a questo una buona ragione ce l'ho per volere fare la DM di professione anche se per la verità non l'avevo mai presa in considerazione.
Perchè non devi far firmare un modulo di scarico di responsabilità in cui il proprietario di un animale dichiara di essere stato informato che il suo animale è in pericolo di vita e che consapevolmente rifiuta le cure che lo farebbero sopravvivere. La ragione per cui rinunciano? Perchè nonostante la possibilità di ratealizzare a meno di 50 euro al mese non vogliono pagare se non hanno la garanzia che l'operazione va a buon fine al 100 %, e nessun' operazione la puoi garantire al 100% nemmeno la castrazione del gatto, che ha una invasività di poco superiore alla spremitura di un brufolo.
Quindi no, preferirei portare sott'acqua un gruppo di cazzari come il rogna e il suo buddy, che vedere uscire dalla clinica un gatto o un cane condannati a morte lenta e dolorosa perchè i padroni guardano il portafoglio, piangendo che vogliono davvero bene al loro animale.
Chi guarda il portafoglio non si immerge proprio o al massimo non fa la terza immersione, e sopratutto sott'acqua non si può parlare e non senti certe cazzate.

giovedì 24 gennaio 2019

Deprimente...

Quando ho iniziato a studiare con Aladin, vedevo il suo ensamble, come qualcosa di irraggiungibile di meraviglioso di sublime.
Ora faccio parte dell'ensamble e non è niente di tutto ciò.
Fossero tutte tutte appassionate, serene, semplici, sarebbe esattamente sublime. Il nuovo Ensamble, quello di quest'anno è formato dall'unione dello show gruppe del martedì con l'ensamble storico, di cui però sono in realtà rimaste in 4 e devo dire che la differenza si vede. Show gruppe vs. Ensamble: io appartengo allo show gruppe. Per riassumerla, noi 4 dello show gruppe, che dovremmo essere quelle meno brave, siamo sempre presenti o quasi, salvo malattie. Quelle dell'ensamble invece.... Per carità ci può stare che noi puoi per lavoro, ma fatti un esamino di coscienza e pensa che la tua assenza ritarda tutti nella preparazione delle coreografie, e soprattutto abbi la decenza di non chiedere " per favore non fate nulla di nuovo". Personalmente questa domanda, arrivata via whazzapp, mi è suonata come uno schiaffo all'impegno e alla costanza, di chi c'è, ed una totale mancanza di rispetto nei confronti del nostro insegnante.
E questo è uno.
Poi la gattamortaggine. Lo spettacolo è a inizio Aprile, i costumi vanno modificati perchè  troppo stretti (scelta del sarto sbagliato) perchè lo spacco è troppo "osè", perchè la galabya è moscetta a dir poco. Ci sarebbe da dire anche che ci sono ancora 2 coreografie e per una forse la si fa in jeans e bolero rosso, e per l'altra forse il costume turchese dell'anno scorso. In pratica sul palco porteremo solo 2 colori turchese per due pezzi e rosso per gli altri due, e questo vale per noi dello show gruppe, perchè le vecchie dell'ensamble ne hanno 3 in rosso e uno in turchese. E in tutto questo che fanno? assolutamente un bel di nulla. Il disinteresse TO TA LE!!!! Mi dispiace ammetterlo ma chi dovrebbe fare la differenza e guidare il gruppo, il nostro insegnante, se ne lava le mani dicendo " siete donne decidete voi cosa è meglio per i costumi".
E' deprimente. Perchè in tutto questo in un gruppo di 8 persone, 2 che vivono nel disinteresse e nella mancanza del rispetto per l'impegno degli altri e dell'insegnante, sono il 25% del gruppo, non " solo 2".
A danza ci vado col ginocchio che mi fa male, ci vado anche se sono stanca, anche se non ne ho voglia perchè la testa ce l'ho in ambulatorio e all'albo dei veterinari, o alle figlie: ho già detto che ognuno ha la sua vita, ma se non ce la fai a mantenere un impegno abbi il coraggio di mollare.
Andremo sul palco ognuna con il bra modificato come gli pare. un 12,5% ha già detto che non modifica nulla. Tanto vale la prossima volta non comprare un bel di niente e mettere i costumi che abbiamo già nell'armadio accozzati come capita. 

domenica 20 gennaio 2019

Io e i miei costumi

Sono partita per Sharm con l'intento di non comprare assolutamente nessun costume, e sono tornata a casa con 3 galabye nuove, che devono essere tutte sistemate, perciò non parlerò di cosa devo fare a queste tra accorciamenti, spostamenti e decorazioni aggiuntive, ma di un altro problema: come cavolo li metto via tutti i costumi che ho? Per chi non ha idea di come sia fatto un costume da danza va detto che bisogna fare i conti con reggiseni a coppa rigida, catene di perle e perline, pendenti catene di strass inserti o gonne in pizzo e tante altre cosucce che fanno brillare gli occhi, e che non sono facili da piegare. Ora i reggiseni sono fatti in modo molto rigido, e per fortuna aggiungerei, perché le precedenti coppe in gomma si potevano sì ripiegare invertendo la convessità di una, ma a lungo andare si sbriciolavano rovinando in modo irrecuperabile il reggiseno. Quindi come li metto via? nella mia disperazione ho scritto dapprima sul gruppo FB sparklybelly (grazie ragazze!), poi mi osno infilata in vasca da bagno con annessa tazza di thè, ed infine riordinati i pensieri grazie al magico potere dell'acqua calda, ho applicato i principi della Marie Kondo ai miei costumi, e no nessuno è stato ringraziato e dato via, o almeno non ancora. solo un paio di cinture e vestiario da studio che sono stanca di vedere è stato messo da parte. Perciò li ho ammucchiati tutti sul letto, comprese le 3 galabye nuove e la gonna che devo ancora finire.


Poi, ho messo in una scatola quelli da finire di sistemare, ed ho iniziato a piegare, cercando di portare tutto a un rettangolo. 

Sul momento ho usato dei sacchetti di plastica per indumenti che avevo in casa, ma nei commenti successivi al mio lavoro, sul post nel gruppo di FB alcune hanno consigliato l'uso di sacchetti in organza in modo tale che la stoffa non sia chiusa e possa prendere aria. Tra i consigli un altro che trovo molto utile è l'utilizzo, o meglio il riciclo, delle bustine di silica gel assorbi umidità. Prossimamente userò le tende che ho da parte e che non so cosa farne per creare sacchetti in misura sui reggiseni. Sono partira a piegare le galabye, mettendo insieme tutto ciò che riguarda il costume: leggins, cintura, fascia per capelli, bra. Nel caso di quella qua sopra il bra no è stato possibile inserirlo, ma rimedierò prossimamente. Piegare la galabya è facile: è come una mega maglietta lunga fino ai piedi.




Per la Galabya Saidi ho pensato di rigirarla per salvaguardare il lavoro in perline e paillettes


stesso discorso per il vestito da Oriental pezzo unico, ma in questo caso come piegarlo è stato "comandato" dal reggiseno rigido integrato, che ha dettato la larghezza massima del rettangolo finale




Poi sono passata alle gonne a ruota che per fortuna sono solo 4 (e tutte blu!) dapprima le ho stese cercando di capire se fossero ruota intera, mezza ruota una ruota e mezza, per quelle che ho comprato: quelle fatte da me lo so già :) , poi cercato un modo per farne un rettangolo ed ho usato come linea guida la lunghezza dell'elastico in vita. Infine le ho arrotolate partendo dal bordo arricciato (ovviamente le ho tutte così)




Fino a qui il lavoro l'ho trovato abbastanza facile, poi sono arrivati i costumi molto lavorati, per cui anche il rovesciarli non sarebbe bastato a preservare il decoro. Perciò ho usato del teli in cotone per separare i lavori con catene di strass che potrebbero agganciarsi a fili di perle pendenti o pizzi.


Alla fine è risultato un bel insieme di pacchettini tutti colorati che ho sistemato ordinatamente direttamente in una valigia creando quindi un vero armadio viaggiante! (che pesa pure uno sproposito)


Grazie a tutte le ragazze di Sparklybelly, a Mao Murakami e a Marie Kondo per avermi aiutata a raggiungere questo risultato. 

martedì 8 gennaio 2019

i buoni propositi per l'anno nuovo

C'è chi li fa e li mantiene, c'è chi li fa ogni anno e non va oltre perciò rinuncia a farli.
Io li faccio perchè mi mettono buon umore.
Il 2019 parte con lo sguardo rivolto verso un lavoro che no è ancora certo, ma che se lo diventasse mi complicherebbe un po' la vita, perciò i buoni propositi volgono verso la semplificazione della stessa. Forse.
Ecco la lista, che poi chissà come andrà a finire.

- Meno plastica nella mia vita. Non è facile perchè a meno che tu non voglia spendere un esagerazione per tutto ciò che è confezionato in modo "Bio". Senza contare che poi non si sa mai cosa significhi per bene bio, giacchè è un abbreviazione che fa tanto figo ma non spiega un bel di niente. Comunque incomincio ritornando al detersivo in polvere, alla saponetta per la doccia, e a spendere una cifra da capogiro, per un prodotto davvero valido come lo shampoo solido e il balsamo solido. Io ho capelli lunghi.

- Menù settimanale fisso. per non impazzire il menù settimanale sarà flessibile, ma non troppo. Siamo in 4 ed è sempre difficile mettere d'accordo tutti a meno che non si tratti di pizza o kebap. Quindi ci sarà 2 sere un minestrone/zuppa di verdure, 2 sere pasta o riso, 2 sere carne, domenica sera pizza. Lo so ci saranno discussioni perchè ho in famiglia 3 rognosi che non mangiano verdure e la carne non tutta.

- Organizzazione delle mie serate a figlie dormienti. Finchè dura, ed è legato alla possibile assunzione in clinica ed eventuali turni serali e notturni, vorrei dedicare una serata allo studio delle coreografie indipendente, una sera alle lezioni di danza che è il giovedì sera, 2 serate allo studio veterinario, 1 serata variabile tra approfondimento della lingua, cultura subacquea, cucito o altro. Sabati e domeniche non si contano.

- Tempo per la famiglia. Voglio dedicare più tempo a tutti e tre e non dovermi ridurre sempre a dire: "non posso perchè ho da mettere a posto" "non posso perchè sono stanca". Quindi si parla di una riorganizzazione generale di vecchie abitudini e l'adozione di nuovi metodi organizzativi, tra cui forzarmi ad essere un po' più ordinata, perchè sono una casinista caotica incredibile e forse perdo più tempo a mettere a posto le mie cose che a seguire l'andamento generale della casa.

- Non dimenticarsi di mangiare in modo corretto. Da metà novembre e per tutto il mese di dicembre ho mangiato in modo molto disordinato. Non voglio ritornare a pesare 80 kg, peso raggiunto mangiando in modo disordinato e senza limite. mi sento bene con me stessa alleggerita, ma devo stare attenta a non trascurare la mia alimentazione saltando o mangiando schifezze che tirano su il morale ma non nutrono nel modo giusto.

- Partecipare ad un challenge che ho trovato oggi su FB. E' un 30 challenge make up, ma per la verità sto pensando di ridimensionarlo un po' perchè a me di farmi un trucco gothic o super hero inspired non mi interessa. Potrebbe ricadere nella serata " miscellanea".

- Il sacco del "NO" permanente. ho capi d'abbigliamento che metto e trovo scomodi e con l'idea " li lavo e li metto nella raccolta dei vestiti usati" finisce che dopo il lavaggio me ne scordo e ritornano nel cassetto creando un circolo vizioso. Perciò creo un " sacco del NO" dove li metto sporchi e una volta pieno, viene lavato, asciugato e dato in beneficienza. Si potrebbe decidere di fare il lavoro una volta sola, ma so che finirebbe per non essere mai fatto per bene. Perciò passerò il tempo a decidere sentendomeli addosso per tutta una giornata i capi che finiscono in questo sacco. Cercherò di convincere anche il resto della famiglia, soprattutto il marito. Dovrei anche studiare un modo per capire cosa sono i capi che metto e quelli che semplicemente sedimentano nella cassettiera.

Ora che li raggiunga come obbiettivi o no, non importa: già averli scritti che funzioni da promemoria è un enorme passo avanti. E poi staremo a vedere: il 2018 più di qualsiasi altro anno mi ha insegnato l'imprevedibilità.

lunedì 7 gennaio 2019

La mia buddy Oxana

Questo è un post subacqueo Post vacanza, e lo è solo perchè è partito come bozza là e non ho voglia di buttarlo via.
Quest'anno ho avuto come Buddy per 2 immersioni Oxana, l'unica persona che con l'erogatore in bocca sembra sorridere in continuazione, anzichè avere una faccia da pirla.
La bellezza di Oxana non sta nel volto o nel corpo, ma nella sua dolcezza. La prima volta che abbiamo fatto buddy system insieme è stato per merito suo: la mia cesta era andata a farsi un giro per tutta Sharm perchè quel maledetto tagliandino "off" era andato disperso. Il tempo d'attesa si faceva sempre più lungo la mia preoccupazione pure e la fretta della guida anche. Dopo un ora circa d'attesa, La guida mi dice che gli dispiace ma deve andare. Oxana gli dice no che vuole aspettarmi. Non mi conosce, non sa chi sono e mi regala un gesto di una generosità enorme. E veniamo premiati tutti, perchè la mia cesta arriva pochi minuti dopo. 
In acqua capisco che è subacquea da poco. Non mi dispiace: in accordo con un altra guida che ha deciso di spostarsi dai Coralli di Sharm alle Foche in Inghilterra, immergersi coi neofiti è di gran lunga meglio: sono rigorosi alle regole del buddy System e seguono la guida. I veri pericoli li corrono solo i Coralli, non il buddy.
Non è solo neofita, ma è anche dannatamente entusiasta: si emoziona, senza pallonare, per un sacco di cose, vede di tutto: è lei che avvista la torpedine e che durante la safety stop si sbraccia per indicare l'oloturia  o cetriolo di mare che ammetto è la prima volta che vedo: lente e mimetiche come sono, è più facile essere distratti dalle castagnole bipartite, quelle rosse e dagli Anthias, che ci sono sempre. Mi ricorda un po' me quando mi emozionavo a vedere i coralli molli pulsanti (e mi ci incanto tutt'ora anche se da quest'ultimo viaggio il mio scopo è rimanere tanto ferma da convincere i cardinali ad uscire fuori dai coralli in cui si nascondono).
Alla seconda immersione che facciamo insieme la guida le fa cenno di non usare le mani. E' l'immersione con il Rogna e il suo buddy ( per la verità in acqua con loro ci andrò altre volte ma è un altra storia), quella in cui vengo promossa al ruolo di guida della mia buddy, e oltre a starle accanto passiamo le ricordo delle mani, anche facendo il gesto di tagliargliele: ride. alla fine di un immersione che mi ha dato pensieri e soddisfazioni ( era abbastanza incasinata), nella lunga camminata sul jetty per tornare al diving la mia buddy, rivolgendosi candidamente a me e all'aiuto guida dice:
"Vorrei tanto essere come voi in acqua: così rilassati..."
"Quante immersioni hai?"
"Dodici". 
Beh per avere solo 12 immersioni, davvero un buon assetto. Brava a gestire il GAV. Sinceramente a parità di immersioni non saprei dire se sapessi stare in acqua come lei.
Le braccia ferme, verranno.

domenica 6 gennaio 2019

ho fatto un cosa orribile...

...che purtroppo andava fatta.

Quest'anno figlia grande compirà 10 anni e a Settembre cambierà scuola, quella che frequenterà fino alla maturità. Le ho detto la verità su Babbo Natale. Le ho detto che la versione con la slitta e le renne e il tuffarsi nei camini portando i regali chiesti con una letterina non è vera.
Ho passato minuti orribili per me consapevole di averle ucciso una parte di se stessa, difficile da recuperare. Avrei potuto dirle che dai 10 anni Babbo Natale non viene più, ma già adesso i bambini che non festeggiano il Natale la prendevano in giro e lei forte delle sue convinzioni non si è fatta abbattere.
 Ora mi rimane di coltivare la magia di Babbo Natale quella in cui io a 45 anni credo ancora: quella che se desideri una cosa davvero forte forte la ottieni, o per lo meno ti si avvicina poi sta a te come andrà a finire la situazione. Quest'anno a Babbo Natale ho chiesto un lavoro che mi permetta di continuare ad occuparmi della famiglia e portare a casa qualcosa. Poche ore dopo ho ricevuto una mail con varie proposte di lavoro tra cui un home office veterinario da 20 ore settimanali. Qualche giorno dopo la clinica mi ha proposto una collaborazione occasionale in minijob ( si tratta di lavori con una paga massima mensile di 450 euro) che mi darebbe l'occasione di migliorare la lingua, riprendere il mio lavoro, pagare la benzina, nell'attesa di un contratto a tempo indeterminato.
Quindi per me, Babbo Natale esiste. In modo molto diverso da quanto fatto vedere nei libri e nei film.
Però mi rendo conto che ho distrutto un mondo di magia a cui partecipavo attivamente indicando alle figlie tutti i signori con la barba bianca e le giuste fattezze durante tutto l'anno come Babbo Natale "in vacanza" "a fare la spesa" etc.
Il castello di queste magie aveva già subito una breccia quest'estate, quando Luca si è fatto beccare a mettere i soldini da fatina dei denti. Ieri sera insieme a Babbo Natale sono crollati anche Nicolaus, Santa Lucia (che quest'anno in viaggio dall'Italia aveva fame e si è fermata da mc donald portando lasciando i libri dell'happy meal) La Befana e il Coniglietto Pasquale.
So che continuerà a vivere, ma mi sento come se le avessi strappato via con violenza qualcosa di importante, chiedendole di non dire niente alla sorella per i prossimi anni.