lunedì 28 giugno 2021

beep beep beep where you go? ( titolo citazione di una canzone dei Deco Boys)

Seconda volta da sola a Sharm: la prima a na'ama ora ad Hadaba. Hadaba non è un luogo turistico: è dove la gente ci vive, ma gli alberghi li costruiscono un po' dovunque e l'albergo dov'ero il Gamila Mishmagout (nome di fantasia ma che rende l'idea) dista a meno di 2 km sia da Old Market che da Hadaba e a circa 3 minuti a piedi dal diving center, un punto fantastico per chi il mare non lo vive dalla spiaggia ma dal didentro. Certo diverso dall'essere in piena Na'ama a 3 minuti dalla vita serale, 4 del Camel Bar, 6 dal diving (che però non faceva la deco beer), e 1 km dal jetty. Diverso ma appagante. Innanzitutto ho scoperto che J. non è solo una buona conoscenza ma è davvero un amica. Non avrebbe avuto alcun interesse a cenare con me due volte, raccontarmi un sacco di cose non strettamente subacquee, ne tantomeno presentarmi Rexy, la non-sua cana, la più grassa di tutta Sharm e Little Man, la sua gatta. Ha inoltre organizzato l'incontro con Dara che gestisce un piccolo rifugio animali a cui se riesco do' volentieri una mano. E quando non ero con J. sono andata a zonzo da sola, provando l'ebbrezza di prendere un taxi non organizzato dall'albergo. A Sharm esistono 2 tipi di Taxi: quelli bianchi e blu che sono "pubblici" e  suonano per attirare la tua attenzione, quelli che nella mia personale Bibbia Sharmese sono citati a lungo, e quelli privati che hanno un punto di incontro nella hall dell'albergo, sono auto anonime di varia stazza con conducente ben vestito ed in genere viaggiano a tariffe fisse non trattabili (ma io ce l'ho fatta pure lì). Per la verità l'ebbrezza del taxi è stato un caso.  Una sera ho deciso di andare ad old market, ovviamente a piedi: non saranno di certo i trenta gradi ventilati e secchi che mi faranno desistere da una camminatina: semmai il disorientamento che si ottiene dal viaggiare coi pulmini transfer diving center - jetty e ritorno a suon di U-turn (a Sharm gli incroci e le rotonde sono pressoché inesistenti e per fortuna) e percorsi obbligati, che tramutano una passeggiatina pedonale in un odissea automobilistica da 10 minuti. Sono si e no a 20 metri direzione Old Market dall'albergo che prima mi suona e poi mi si accosta un Taxi: è chiaro che sta cercando di avermi come cliente.

Io: "la'a" (che vuol dire no)
Tassista: Hadaba?
Io: la'a Old market.
Tassista: c'mon twenty pounds. 

Ora la lira egiziana al momento è bassissima, come rifiutare un passaggio per un euro? Candidamente il tassista mi dice che mi ha fatto un prezzo così basso perché sono "staff". Chiariamo una cosa: vado ormai da abbastanza tempo a Sharm che so mimetizzarmi se sono da sola. Quindi magliette di basso profilo pantaloncini comodi ed infine zaino, quello inconfondibile, nero con gli elastici blu e il marchio PADI. Non è certo mia intenzione dirgli che sono turista, giacché la scusa "staff" la uso da anni. Ma poi una come me che torna sempre lì è ancora da considerare turista o no? Va anche detto che le turiste, quando escono la sera si tirano a lucido: vestito, borsetta, tacco. Decisamente maglietta leggings corto e finta all-star (solo perché non ho trovato sandali davvero comodi per camminare a lungo) non fanno "turista".
Così mi sono ritrovata per caso sul mio primo taxi bianco e blu. Mi spiace non aver preso il numero perché era davvero gentile. Oltre all'ebbrezza di questa prima volta (a cui è seguito il ritorno per culo-di-piombaggine) mi sono buttata sulla cucina locale. 
Poiché al gamila mishmagout ci dormo soltanto,  (e per fortuna perché ci ho fatto la colazione il primo giorno e per il rapporto qualità prezzo sono arci contenta di aver preso solo pernottamento) per la cena me la cavo da sola. Lo scopo è se proprio deve essere turistico che sia quanto meno egiziano. A Sharm trovi di tutto: indiano, siriano, tex-mex, italiano a bizzeffe, Mac Donald,  perciò trovo nella zona di old market che nel 2019 andò in fiamme spazzando via 44 negozi tra cui quello dove ho comprato alcuni dei miei vestiti da danza  un baracchino che per 15 Pound mi dà un mega porzione Koshari, piatto tipico popolare egiziano composto da pasta riso ceci lenticchie condito con una salsa a base di pomodoro. Semplice,  buono ed egiziano. La sera prima avevo preso dei falafel dall'altra parte della strada: buoni ma asciutti da morire. Non sono stata solo lì sono tornata anche al El Hadota il nostro café preferito, per ritrovare con enorme gioia il beduino che va lì tutte le sere, gioca a backgammon. Sì narra essere il proprietario. È una persona anziana, e con tutto il casino coronavirus mi sarebbe spiaciuto se gli fosse accaduto qualcosa. Purtroppo però il coronavirus ha avuto "la sua vittima": Milat mio secondo spacciatore di abiti da danza ha chiuso bottega e non si sa dove si sia trasfertito. a Old market oltre per il Beduino anziano ci andavo anche per Milat.
Per tornare ho preso di nuovo un taxi, che come primo prezzo mi ha chiesto 50 pounds a cui è seguita contrattazione di circa un minuto spuntando i 20 Pound che avevo pagato all'andata all'altro tassista. Il tassista, scontento della contrattazione (che però è anche colpa sua, se non gli stava bene poteva rifiutarsi) si è messo a farsi i cazzi suoi al cellulare  col risultato che si stava lisciando il mio albergo. 
Ho anche provato l'autobus, che altro non è che un pulmino bianco e blu, solo che non si sa il giro che fa, quanto costa, e si narra esistano una serie di gesti che indicano dove vuoi andare. Con l'autista del pulmino ho preso una comunicazione più diretta: ho mostrato una banconota da 20 pound e gli ho detto " Gamila Mishmagut, meshi?" Non mi ha portato all'albergo ma devo averlo pagato molto di più di quello che avrebbe preso per quella tratta perchè voleva a tutti i costi avere il mio numero di cellulare per darmi il suo così se mi serviva andare a Old Market, Na'ama o in capo al mondo mi ci avrebbe portato lui. 
Ultimo tassista: quello del Gamila Mishmagout. Si avvicina nella hall e mi dice che se voglio andare a Na'ama, ad Old Market in aeroporto ( in capo al mondo, no) mi ci avrebbe portato lui. Gli ho chiesto quanto voleva per Old market. 3 euro. Ora non è una gran cifra di per sè ma è il triplo di quello che mi aveva chiesto il primo tassista, di quello che ho spillato al secondo e di quello che ho offerto al "autobussista" (non esiste, ma se è stato creato petaloso, perchè non creare autobussista?), perchè a sto damerino qui con l'auto fighetta devo dare quanto pagato per 3 corse? Quindi a suon di La'a e di " I go on foot it's not to far" scucio il viaggio per.... venti pound in cambio anche di " take my business card my friend".
La prossima volta mi impegnerò a studiare gli autobus, così saprò che giri fare per andare a Old Market, Na'ama in Aeroporto no, lì mi ci porta Amin, e in capo al mondo partendo da Sharm el Sheik.

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