venerdì 4 maggio 2012

Tabi

La Tabita, detta la Tabi, o Tabi e basta, ha l'insufficienza renale cronica.
Capita, ci sta: ha 12 anni ed è una delle cause di morte più comuni nei gatti anziani.
No non è ancora morta. é viva e vegeta, ma non mangia perchè uno dei sintomi dell'IRC è la formazione di ulcere in bocca, e lei ne ha una piuttosto grossa sotto la lingua.
Ha fame, lo si vede, perchè arriva insieme a tutti gli altri quando è ora della pappa, ma non riesco a mangiare perchè le fa male e solo lei lo sa quanto.
Non sono angosciata dal fatto che un giorno la vedrò e saprò cosa devo fare.
Sono angosciata dal fatto che so cosa posso fare ADESSO per lei per farla stare meglio e del fatto che devo letteralmente risicare il tempo per starle dietro, a partire dall'alimentazione forzata via siringa con cibo diluito, che è una lotta sia contro gli altri 3 bastardi che sono decisamente allettati da omogeneizzati e pappe specifiche molto aromatiche e stuzzicanti, sia con lei che scappa, si oppone contrastando la sua fame per il suo dolore.
Dovrei anche metterla sotto flebo costante in vena, ma non ho uno spazio riservato o riservabile in cui metterla senza essere disturbata dalla routine giornaliera ne tantomeno da Marina, troppo piccola per capire che la Tabi va lasciata in pace.
E' l'angoscia del padrone-veterinario quella che mi assale: quella in cui so cosa posso e devo fare, che cozza con la disponibilità in tempo di poter fare le cose: non mi posso ridurre sempre dopo le 21-22 di sera per darle le attenzioni che necessita.
E pur sapendo come andrà a finire, non ho nemmeno il coraggio di porre fine anticipatamente alla sua vita per evitare che ci arrivi trascurata.
Ecco questo mi angoscia. Mi angoscia il fatto di arrivare all'ultimo giorno e rimpiangere di non aver fatto tutto quello che potevo per farla stare meglio e felice fino all'ultimo.

8 commenti:

  1. Tesora... >-<... altro non saprei che fare...

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  2. Tipo portarla a casa dei tuoi per farle terapie in tranquillità potrebbe essere una probabile soluzione?! Immagino solo l'angoscia che provi, da padrone veterinario, io ancora ho gli strascichi di sensi di colpa col Gatto Panzone, da sola "padrona"....pat pat.

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  3. dai miei ci sono altri 4 gatti che non la conoscono e che sono decisamente territoriali: lo stress non le farebbe affatto bene. La flebo sarebbe da fare in vena che significa, in campo veterinario, il doverla confinare un uno spazio largo quanto un piatto doccia con un agocannula in vena per ore e ore, sperando poi di poterla staccare e lasciarle l'ago cannula nella zampa senza che se lo strappi o che glielo strappino.

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  4. Ah, ma io partivo dal presupposto che casa dei tuoi fosse sgombra di pelosi! Errore mio.

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  5. Anche se fosse stata sgombra, rimarrebbe il confina,mento in spazio stretto da affrontare, lo stress del non essere a casa propria, e non ultimo, lo stress dei miei genitori.

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  6. da quando me lo hai raccontato non faccio che pensare alla Tabi... empatia da gattomaniaca, immagino. e quando ho letto "Tabi" ho pensato che fosse già il messaggio di saluto.

    non ti invidio. e quoto Mamigà.
    ciao

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  7. So benissimo che odi i pat pat. Ma ... pat pat.
    Roberta

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  8. ti svelo un segreto: odio i pat-pat fatti da chi non mi conosce e li fa per circostanza.

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