Il Natale è un periodo che per me ha poco di magico. O per lo meno ha perso il suo fascino magico, e non so come dove o quando.
Mentre penso al pranzo di Natale ai regali da fare e a tutto il resto, rimango sempre con quell'amaro in bocca pensando a chi il Natale lo passa la freddo, chi non ha nemmeno un biglietto di buon Natale, penso che anche se facessi un buon Gesto per Natale, poi mi direi: " e gli altri 364 giorni?". Come ha scritto Ada, probabilmente sono una disfattista del tipo " Maria Teresa di Calcutta": assalita da complessi di colpa verso chi non ha niente quando io ho molto. Poi arriva il momento del molto, e mi incazzo per essere quella che: "riceve il cavatappi, un oggetto fine delicato, scusa se non ho avuto nemmeno il tempo per incartartelo", e dover dire col sorriso: " grazie mi serviva proprio!" Oppure sceglierselo da sola, che si fa un secolo prima, è quello che vuoi, ma il prezzo da pagare è che non avrai sorprese.
Insomma sono proprio Grinch dentro. Anche se il Grinch in realtà era stato ferito da persone cattive e per questo era imbestialito.
Penso che la tavolata coi sorrisi non la ricordo da... non so quando. Mi ricordo mia madre e mia zia imbronciate per tutto il lavoro che è preparare il Natale. Penso a quando per "fare il Natale rilassato" si è iniziato a farlo: "ognuno a casa sua perchè i nonni sono morti" e il Natale diventava di poco più diverso di un pranzo della domenica.
Perchè il Natale che tutti dipingono come un momento di gioia, per me è un momento per tirare fuori una salva di ricordi e pensieri tristi?
Forse mi aspetto troppo da questa festa?
Si dice: "Natale con i tuoi." I miei sono tutti qui negli stessi mq in cui vivo io. Con il trasferimento qui in Germania pensavo si sarebbe potuta inaugurare una nuova tradizione trovandosi qui coi nonni, tutti insieme, ma questo non è possibile. L'abbiamo fatto il primo anno, ed è stato un disastro. Così ogni anno il "peso della liberazione" di non invitare nessun nonno. Sono la prima a dire che è brutto, ma davvero mia suocera ha la capacità di ammorbare l'aria, e sinceramente stare a tavola a Natale con qualcuno che mi ha insultata senza troppi problemi e mi accusa di volerle fare male apposta, non mi va proprio: anzi al solo pensiero mi viene da vomitare. Avrei più piacere ad avere qua mio papà, che sì è diventato il classico vecchio rompicoglioni che si ripete, ma di fatto a parte chiedermi un extra di attenzioni perchè è il terzo o quarto bambino che devo seguire, almeno non ti fa stare sul chi vive desiderando che tutto finisca al più presto possibile e senza incidenti.
Io auguro a tutti voi di cuore il Natale che volete, non quello che meritate, perchè potrebbe essere troppo o troppo poco, ma quello che volete non deluderà le vostre aspettative.
Io dal canto mio cercherò di farmi una ragione come tutti gli anni, e poi alla fine tra un paio di ore probabilmente spunterà un sorriso.
Mentre penso al pranzo di Natale ai regali da fare e a tutto il resto, rimango sempre con quell'amaro in bocca pensando a chi il Natale lo passa la freddo, chi non ha nemmeno un biglietto di buon Natale, penso che anche se facessi un buon Gesto per Natale, poi mi direi: " e gli altri 364 giorni?". Come ha scritto Ada, probabilmente sono una disfattista del tipo " Maria Teresa di Calcutta": assalita da complessi di colpa verso chi non ha niente quando io ho molto. Poi arriva il momento del molto, e mi incazzo per essere quella che: "riceve il cavatappi, un oggetto fine delicato, scusa se non ho avuto nemmeno il tempo per incartartelo", e dover dire col sorriso: " grazie mi serviva proprio!" Oppure sceglierselo da sola, che si fa un secolo prima, è quello che vuoi, ma il prezzo da pagare è che non avrai sorprese.
Insomma sono proprio Grinch dentro. Anche se il Grinch in realtà era stato ferito da persone cattive e per questo era imbestialito.
Penso che la tavolata coi sorrisi non la ricordo da... non so quando. Mi ricordo mia madre e mia zia imbronciate per tutto il lavoro che è preparare il Natale. Penso a quando per "fare il Natale rilassato" si è iniziato a farlo: "ognuno a casa sua perchè i nonni sono morti" e il Natale diventava di poco più diverso di un pranzo della domenica.
Perchè il Natale che tutti dipingono come un momento di gioia, per me è un momento per tirare fuori una salva di ricordi e pensieri tristi?
Forse mi aspetto troppo da questa festa?
Si dice: "Natale con i tuoi." I miei sono tutti qui negli stessi mq in cui vivo io. Con il trasferimento qui in Germania pensavo si sarebbe potuta inaugurare una nuova tradizione trovandosi qui coi nonni, tutti insieme, ma questo non è possibile. L'abbiamo fatto il primo anno, ed è stato un disastro. Così ogni anno il "peso della liberazione" di non invitare nessun nonno. Sono la prima a dire che è brutto, ma davvero mia suocera ha la capacità di ammorbare l'aria, e sinceramente stare a tavola a Natale con qualcuno che mi ha insultata senza troppi problemi e mi accusa di volerle fare male apposta, non mi va proprio: anzi al solo pensiero mi viene da vomitare. Avrei più piacere ad avere qua mio papà, che sì è diventato il classico vecchio rompicoglioni che si ripete, ma di fatto a parte chiedermi un extra di attenzioni perchè è il terzo o quarto bambino che devo seguire, almeno non ti fa stare sul chi vive desiderando che tutto finisca al più presto possibile e senza incidenti.
Io auguro a tutti voi di cuore il Natale che volete, non quello che meritate, perchè potrebbe essere troppo o troppo poco, ma quello che volete non deluderà le vostre aspettative.
Io dal canto mio cercherò di farmi una ragione come tutti gli anni, e poi alla fine tra un paio di ore probabilmente spunterà un sorriso.
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