La vita è una danza che gira, a maggior ragione quando si tratta della parte danzante della tua vita.
Sono stata raccattata cucciolo di danzatrice incazzoso e chi mi ha raccolta mi ha aiutata a diventare migliore su molto fronti indirizzandomi bene: grazie Claudia.
Ora è capitato a me: mi sono imbattuta in 2 cucciole di danzatrici, rimaste senza insegnante per motivi che non conoscono e non mi competono, e l'idea che mi danno, con rispetto parlando, è che siano disorientate.
Ho, quindi, le mie allieve.
Oddio, non so nemmeno se si possano definire così, perchè stiamo a più di 2000 km di distanza e possiamo solo comunicare via messanger e scambiandoci video esplicativi. Quindi domande dubbi e perplessità passano per scritto, e tra le tante domande mi hanno chiesto delle gare di danza.
Questa è stata la mia risposta.
In verità no, non so come funziona in Italia, però ho scaricato il regolamento FIDA: sai mai che non mi serva in un futuro prossimo. Dicevo che no, no so come funzionino le gare in Italia perchè l'unica gara a cui ho partecipato è qui in Germania. Ci sono arrivata per caso, non mi ci ha indirizzata un' insegnante, mi ci ha spinto mio marito a farla perchè era stanco di vedermi frustrata nel fare coreografie che non mi convincevano. Mi ci ha spinto perchè credeva in me, nelle mie capacità. E poi sì amiche e college sia insegnanti che danzatrici mi hanno detto "vai e fai". Così sono partita ed ho scelto la musica, ho creato la mia coreografia, ho cucito e decorato il mio vestito. Non ho vinto, ma mi sono divertita ed ho dimostrato a me stessa di essere migliore di ciò che credevo. Per quello che la mia unica esperienza, partecipare ad una gara è emotivamente più impegnativo di uno spettacolo, ed è anche tecnicamente e come preparazione più impegnativo di uno spettacolo. Prima di andare in gara sono salita sul palco come danzatrice solista e di gruppo più volte e trovata talvolta ad improvvisare, che vuol dire avere una buona /ottima conoscenza della tecnica e faccia tosta da vendere: non ci si può fermare spaesate perchè si è dimenticato quale passo viene dopo, tanto in uno spettacolo quanto a maggior ragione in una gara. In uno spettacolo hai davanti persone che guardano e non sanno nulla di danza: in una gara hai giudici che osservano come ti muovi, l'espressività che hai, l'attinenza della coreografia alla musica, il costume se è attinente alla musica o no. Loro giudicano e ti fanno le pulci, lo spettatore guarda capendo poco e niente e per questo puoi " barare". Non ho quindi molta esperienza in fatto di gare, ma parlo molto con le mie amiche e colleghe e so che ci sono danzatrici con un esperienza minima che vanno in gara, ma dipende da moltissimi fattori. Innanzitutto la danzatrice: una grande dose di autostima, che non deve sconfinare nella superbia, un talento naturale per la danza, una grande disponibilità in tempo per provare un infinità di volte, una buona disponibilità in denaro per un buon costume che faccia prendere punti (si arriva facilmente sui 200 euro), una buona predisposizione all'esibizione. Poi il tipo di gara: nelle gare molto grosse so che fanno diverse categorie, ma nella gara a cui ho partecipato io ci siamo ritrovate professioniste e amatoriali insieme, e va da sè che un'amatoriale come me contro una professionista, non ha speranze. L'insegnante è importante perchè è colei che ha esperienza, che può consigliarti o sconsigliarti di fare il passo "gara". Se la gara prevede categoria unica sia per soliste che per gruppi ( i duo sono gruppi) magari preferisce evitare di dare delusioni e far spendere soldi per nulla alle sue allieve. L'insegnante, cosa che non è difficile da immaginare, non è che si occupa d elle allieve solo per 2 ore alla settimana, ma pensa alle loro difficoltà a come fargliele superare, a cosa è meglio allestire per loro.
Quindi per un insegnante scegliere chi portare in gara, ed è un discorso di serietà ed onestà verso se stessa come insegnante, verso il gruppo, verso le sue allieve, tutte. Poi possono esserci altre persone che vogliano vedere una danzatrice andare in gara, parenti o amici, ma l'affetto che possono provare per una danzatrice, non basta affatto per pagare la gara, i costumi, le lezioni extra, e non dà alcuna competenza nella valutazione della preparazione di una danzatrice, però aiuta quando si è giù di mortale e ci si sente di non potercela fare.
Sono stata raccattata cucciolo di danzatrice incazzoso e chi mi ha raccolta mi ha aiutata a diventare migliore su molto fronti indirizzandomi bene: grazie Claudia.
Ora è capitato a me: mi sono imbattuta in 2 cucciole di danzatrici, rimaste senza insegnante per motivi che non conoscono e non mi competono, e l'idea che mi danno, con rispetto parlando, è che siano disorientate.
Ho, quindi, le mie allieve.
Oddio, non so nemmeno se si possano definire così, perchè stiamo a più di 2000 km di distanza e possiamo solo comunicare via messanger e scambiandoci video esplicativi. Quindi domande dubbi e perplessità passano per scritto, e tra le tante domande mi hanno chiesto delle gare di danza.
Questa è stata la mia risposta.
In verità no, non so come funziona in Italia, però ho scaricato il regolamento FIDA: sai mai che non mi serva in un futuro prossimo. Dicevo che no, no so come funzionino le gare in Italia perchè l'unica gara a cui ho partecipato è qui in Germania. Ci sono arrivata per caso, non mi ci ha indirizzata un' insegnante, mi ci ha spinto mio marito a farla perchè era stanco di vedermi frustrata nel fare coreografie che non mi convincevano. Mi ci ha spinto perchè credeva in me, nelle mie capacità. E poi sì amiche e college sia insegnanti che danzatrici mi hanno detto "vai e fai". Così sono partita ed ho scelto la musica, ho creato la mia coreografia, ho cucito e decorato il mio vestito. Non ho vinto, ma mi sono divertita ed ho dimostrato a me stessa di essere migliore di ciò che credevo. Per quello che la mia unica esperienza, partecipare ad una gara è emotivamente più impegnativo di uno spettacolo, ed è anche tecnicamente e come preparazione più impegnativo di uno spettacolo. Prima di andare in gara sono salita sul palco come danzatrice solista e di gruppo più volte e trovata talvolta ad improvvisare, che vuol dire avere una buona /ottima conoscenza della tecnica e faccia tosta da vendere: non ci si può fermare spaesate perchè si è dimenticato quale passo viene dopo, tanto in uno spettacolo quanto a maggior ragione in una gara. In uno spettacolo hai davanti persone che guardano e non sanno nulla di danza: in una gara hai giudici che osservano come ti muovi, l'espressività che hai, l'attinenza della coreografia alla musica, il costume se è attinente alla musica o no. Loro giudicano e ti fanno le pulci, lo spettatore guarda capendo poco e niente e per questo puoi " barare". Non ho quindi molta esperienza in fatto di gare, ma parlo molto con le mie amiche e colleghe e so che ci sono danzatrici con un esperienza minima che vanno in gara, ma dipende da moltissimi fattori. Innanzitutto la danzatrice: una grande dose di autostima, che non deve sconfinare nella superbia, un talento naturale per la danza, una grande disponibilità in tempo per provare un infinità di volte, una buona disponibilità in denaro per un buon costume che faccia prendere punti (si arriva facilmente sui 200 euro), una buona predisposizione all'esibizione. Poi il tipo di gara: nelle gare molto grosse so che fanno diverse categorie, ma nella gara a cui ho partecipato io ci siamo ritrovate professioniste e amatoriali insieme, e va da sè che un'amatoriale come me contro una professionista, non ha speranze. L'insegnante è importante perchè è colei che ha esperienza, che può consigliarti o sconsigliarti di fare il passo "gara". Se la gara prevede categoria unica sia per soliste che per gruppi ( i duo sono gruppi) magari preferisce evitare di dare delusioni e far spendere soldi per nulla alle sue allieve. L'insegnante, cosa che non è difficile da immaginare, non è che si occupa d elle allieve solo per 2 ore alla settimana, ma pensa alle loro difficoltà a come fargliele superare, a cosa è meglio allestire per loro.
Quindi per un insegnante scegliere chi portare in gara, ed è un discorso di serietà ed onestà verso se stessa come insegnante, verso il gruppo, verso le sue allieve, tutte. Poi possono esserci altre persone che vogliano vedere una danzatrice andare in gara, parenti o amici, ma l'affetto che possono provare per una danzatrice, non basta affatto per pagare la gara, i costumi, le lezioni extra, e non dà alcuna competenza nella valutazione della preparazione di una danzatrice, però aiuta quando si è giù di mortale e ci si sente di non potercela fare.
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