sabato 12 aprile 2014

Di nuovo Stoccolma.

Nessuno che passa di qui lo sa, perchè era necessario mantenere il segreto, per via di mai mamma, ma ora che lei ha preso la sua strada di segreti ce ne sono ben pochi da mantenere ed io ho bisogno di parlare liberamente per non morire dentro.

Una delle cose che l'anno scorso ha contribuito a farmi sbarellare è stata l'idea di trasferirsi all'estero, precisamente in Svezia. Il perchè è semplice: che prospettive di vita vedete in italia da qui a vent'anni?
Pensarci, mettersi in moto, non è stato per nulla facile.
Luca aveva una bella proposta, io stavo cercando qualcosa ed avevo trovato un posto come infermiera veterinaria, ma dovevo essere sul posto di lavoro nei primi 15 gg di agosto, e di tempo effettivo per organizzare tutto non ce n'era.
Contestualmente studiavo on line le basi di svedese, giusto per sapere qualcosa e leggevo blog di italiani in Svezia per capire un po' ciò che mi attendeva.
Poi non se ne fece più nulla per ritardi e menate varie non dipendenti tutte tutte dalla nostra volontà: io sto ancora attendendo il contatto skype per il colloquio per il posto da infermiera.
Questa settimana i tizi che avevano proposto un lavoro a Luca sono ritornati alla carica.

Sto male.

Sto male perchè non ho più vent'anni in cui una prospettiva di fare armi e bagagli ed andare all'estero non mi spaventa.
Sto male perchè non ho tutta la sicurezza che mi serve nelle mie capacità di veterinario per buttarmi nel campo all'estero.
Sto male perchè ho una famiglia e non posso pensare di buttarmi anima e corpo in un lavoro per tenermelo stretto perchè se va male sono nella merda e contestualmente perdere la famiglia.
Sto male perchè nessuno mi ha detto (e nessuno forse non ha ancora chiesto) in quanto tempo Luca dovrebbe essere là.
Non mi spaventa la lingua, il dover far cambiare scuola ed amici a Marina e a Valeria, non mi preoccupa il lasciare qui mio padre. Mi spaventa il cambiamento a quarant'anni con le responsabilità che ci sono, con le incertezze sia qui ( riusciremo a vendere casa senza regalarla?) che là (riusciremo a trovare una casa che faccia al caso nostro?), con quello che ci sarebbe da fare facendolo quadrare con tutto quello che c'è da fare quotidianamente. Insomma non è che finisce per farsela troppo facile quando facile non lo è per un cazzo?

Mia mamma mi ha lasciato qualche soldino che renderebbe la scelta più facile, ma rimane il fatto che non è una scelta facile, ne da fare a cuor leggero, e che comunque farei freddamente per calcoli d'interesse e con scarsissimo entusiasmo.

2 commenti:

  1. Se avessi la tua età sarei già all'estero con i miei figli!

    Le prospettive in Italia sono pessime, altrove senza dubbio migliori!
    Le organizzazioni sociali in Svezia da quel che ho capito sono a dimensione umana e molto più favorevoli che in Italia: qui stiamo andando allo sbando.

    Se non fai la prova non lo saprai mai!!! Avete pensato ad affittare la vostra casa per un periodo e poi al caso pensare se venderla o tornare in Italia.

    Il consiglio che posso darti è di "viaggiare leggera", ridurre all'essenziale ciò che porti in Svezia.

    Per decidere devi cambiare prospettiva.

    In bocca al lupo! Renata



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  2. Capisco quanto ti terrorizzi la prospettiva, io già mi faccio problemi a cambiare quartiere e sto tirando per il lungo la ricerca di una casa da 3 anni. Tuttavia è vero che in Italia la scuola è completamente inadatta a preparare al lavoro, e sul mondo del lavoro stendiamoci un velo.
    Questo nuovo lavoro è ciò che Luca vuole? Gli piacerà? Questo secondo me è fondamentale: non puoi andare in un Paese dove è inverno 9 mesi all'anno e sarà dura ambientarsi, se non hai almeno l'entusiasmo lavorativo. Intanto fai bene a documentarti e studiare, poi se dovesse venire quel momento affronterai tutto una cosa per volta... è immaginare tutto l'insieme che spaventa!
    Buona riflessione :)

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