lunedì 1 febbraio 2021

l'ultima Stella

L'ultima stella se n'è andata. Ma per un ottimo motivo. Acqua, finalmente acqua. Ultima volta 5 minuti ad ottobre per provare una stagna in negozio (sì il negozio in questione ha una sua piscina interna), ultima volta vera immersione a luglio: 19°C, semistagna tanto navigata da essere diventata una umida, niente cappuccio, ed esclamare  convinta: "oh caldina l'acqua oggi, eh!”
Sabato, minaccia di neve, cielo grigio su acqua fredda, (ma fredda fredda) giù, senza lastre ghiacciate, ma cerco un po' di blu dove il blu non c'è soppiantato da un bel marroncino fanghiglia mossa. Ma sono lì a sfidare in reggiseno e treccine l'aria a 1 °C per mettermi tutte quelle belle cosettine termiche, tranne l'orsetto. Non c'è l'ho e non lo voglio: non ho intenzione di immergermi in acque gelide e non invitanti più del necessario, come questa volta. Per l'orsetto ne riparliamo quando e se si andrà al Nord tipo Lofoten o Islanda. L'ultima volta che ho usato una stagna è stato 8 anni fa per il brevetto a Levanto e nevicava. Con me c'era il Carletto: pensarlo è stato un attimo. Al brevetto avevo una muta in neoprene, calzare n°39: ora trilaminato piede giusto n°36, decisamente più confortevole. Addobbata a festa, scendo quella maledetta scaletta metallica, perché non c'è alcuna possibilità di montare l'attrezzatura più vicino all'acqua. Mi sa che sono un po' troppo abituata al comfort del mar rosso: 3 metri dal gav all'acqua. Primo piede in acqua. Asciutto, ma accidenti freddo è freddo. Se è sopportabile con la stagna non lo è sui guanti e cappuccio, ma non demordo: la faccia in acqua la metto. So che non posso affrontare un immersione come si deve: ma almeno provo la pesata e un metro, pancia nel fango ci riesco a stare. Tra un paio di mesi se ne riparla. Forse. Ma la faccio valere lo stesso come immersione e apriamo l'ultima Stella: è calda. Mai stata più felice di bere una birra calda.

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