Sono sul pulmino in strada per tornare in hotel, 3 immersioni sulle spalle, mi coccolo quella felice morbidezza che ti viene dopo aver gioito appieno di qualcosa di bello. La giornata è partita un po' in salita: dimentico la felpa al ristorante, qualche altra piccola belinata, e complice l'incazzatura subacquea di ieri, non son proprio di buon umore. Qualcuno mi disse che ci possono essere differenze tra dive master che hanno 20 anni e dive master che ne hanno 40: forse vale anche per gli aspiranti DM. Il gruppo è molto misto: 3 Advance di cui 2 freschi di brevetto, 2 rescue (una sono io) e la DM di ieri. Primo tuffo, Shark e Jolanda. Prima ancora di entrare storco il naso: nel fare buddy check il compare mi dichiara candidamente che il corrugato del suo favore è un po' difettoso. La guida entra, controlla la corrente e ci fa tuffare. Non si perché ma facciamo un po' di contro corrente, e il gruppo si disgrega: i due Advance freschi di brevetto partono in contro corrente davanti alla guida, la DM e il suo buddy l'altro Advance, sono gli unici che vedono Nino dire di spostarsi dal reef al di fuori della corrente. Il mio buddy continua a scendere per far foto ed ovviamente non si è accorto di nulla. Non passa molto che io e il mio buddy veniamo presi dalla corrente, e trascinati via.
Fortunatamente non essendo la prima volta che faccio questa immersione sapevo bene o male dove mi trovavo e dove era il punto di uscita. Non mi sento tranquilla perché non so dove sia Nino, e della sub che potrebbe prendere il controllo della situazione non mi fido per un cazzo. Controllo di avere la mia boa,un po' come una copertina di Linus, e decido di segnalare al mio buddy di stare più vicini al reef . Arriviamo alla spianata sabbiosa di Shark reef e troviamo Nino che ha fatto il giro con i dispersi dall'altro lato. Non faccio in tempo a rasserenarmi per il gruppo ricompattato che uno dei due dispersi, non so come abbia fatto ma si è schianta sui Coralli. Io e il mio Buddy siamo andati a recuperarlo: una picchiato a così per gradire di 5 metri. Il mio buddy continua a stare bassissimo tutto il tempo sotto i 20 metri e io con lui, come dovrebbe essere. Non ho idea di dove sia Nino, vedo in lontananza delle Pinne bianche come quelle della dispersa. Controllo la mia aria e mi ritrovo all'inizio della Jolanda con 70 bar. Non si discute: fanculo il mio buddy e le sue foto sotto i 20 metri. Gli segnalo aria e safety stop. Risalgo all'inseguimento delle pinne bianche che fortunatamente sono ciò che penso essere e con lei Nino. Mi faccio la Jolanda a 5 metri. Prendiamo il lato buono: la vedo dall'alto.
Safety stop e superficie. Emergo per prima e non riconosco la Seagull tra tutte le barche, così non so quale chiamare per farci lanciare la cima.
Siamo alla cima: Nino, la dispersa,io sul pallone. Mi giro e vedo dietro di me il disperso. Gli allungo una mano lo afferro e lo tiro sulla cima. Poco prima della scaletta, mi mancava giusto un crampo, tanto per gradire. Sono davvero agitata quando risaliamo in barca.
Poco dopo il rais mette su della musica. Egiziana. Ritmi noti, anzi proprio musiche note, quei 10 minuti di danza che mi riportano il sorriso sulle labbra prima della seconda immersione a Jackfish alley. Cambio buddy e sto con Nino, dietro di noi i dispersi, e i cazzari. L'immersione va decisamente meglio: non devo fare da balia ad un buddy che pensa alla sua macchina fotografica, ma dò un occhio ai dispersi, che fanno gli yo-yo ma niente di speciale. Alla fine ribattezzo il sito in jack-pot-fish alley: tonni, barracuda,milkfish, Egyptian markler, 2 eagle ray e tartaruga. E stronzo che si attacca ai coralli per fotografare meglio la tartaruga. Però questo sassolino dalla pinna me lo sono tolto e sono andata a dirglielo di persona.
Decido per la terza e sono sola con Nino a ras gozlani. Al briefing mi illustra l' immersione e rimango affascinata dalla spianata di sabbia livello open water e chiedo di andare lì. Ho visto un mondo di colori e pagliaccio di ogni misura. Ho visto il comportamento di pesci stanziali, riso per cose buffe, incantata per il tutto. Così torno a casa davvero appagata.
Si dice "non dire gatto finchè non ce l'hai nel sacco" ma se il gatto in questione è il gatto dagli stivali e il sacco è quello che usa per la caccia essere nel suo sacco con il gatto esattamente che significa? Blog di una "mi-faccio-i-fatti-miei blogger": blog fatto di pensieri, aneddoti, fatti di vita quotidiana e scazzi vari.
domenica 29 ottobre 2017
Partire male, finire bene.
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