sono sopravvissuta alla settimana di fuoco!
Ma di quello ne parleremo un'altra volta.
In tutto i casino della settimana scorsa, ho trovato rifugio per un po' di relax nei libri, ed è ripartito il giro del mondo in ottanta libri con un po' di domande personalissime sull'inserire o no alcuni libri, come ad esempio "il cacciatore d'aquiloni".
E' vero che è ambientato a Kabul, dove forse, e non lo so per certo, esisteva davvero questa tradizione del volo-lotta di aquiloni, ma la storia in sé se la retrodatiamo agli anni venti in Germania potrebbe reggere benissimo: due bambini, una separazione socio-culturale che loro vivono e non vivono, la persecuzione la fuga una vita nuova da rifugiati... se la posto di un bambino pashtun e un bambino hazara mettiamo un bambino tedesco ed uno ebreo la storia reggerebbe ugualmente.
Quindi nel dilemma lo metto non lo metto, perchè per la storia in sè non è nulla di socio-geograficamente significativo, ho deciso di metterlo lo stesso, per il quantitativo di terminologia afgana utilizzata che forse è l'unica cosa valida.
Quindi al sesto posto metto il cacciatore d'aquiloni.
Poi ci sono anche altri posti, di libir apena letit e libri tornati alla memoria.
7° La bambina di Polvere di Wendy Wallace. Più biografia che romanzo, parla della condizione dei "figli del peccato" e della condizione delle donne considerate meno di zero in Sudan. Una storia coinvolgente, che nei primi anni della vita della protagonista ( la storia incomincia col suo primo ricordo di lei poco più che in fasce in orfanotrofio) ha una visione distaccata quasi onirica di tutto quello che accade, fino a prendere consapevolezza, una volta adulta, della sua situazione e di quello che è il mondo che la circonda.
8° Ho vinto l'Alaska, di Libby Riddles: dal caldo peso al gelo estremo: racconto autobiografico della prima donna che ha vinto l'Iditarod, la gara più lunga ed ambita nell'ambito dello sleddog. Vi assicuro che passare dai 40 gradi invernali del Sudan ai -6, -8 del "caldo" alaskiano, fa una certa impressione, soprattutto ora. Il libro oltre alla storia di Libby e della sua muta è corredato di schede esplicative a cura di Tim Jones per quello che riguarda il mondo dei musher e dello sleddog, e dell'Iditarod stesso.
9° Memorie di una Geisha. L'ho letto parecchio tempo fa e non so perchè non l'ho inserito nel precedente post, ma nonostante sia ambientato nel Giappone a cavallo tra le 2 guerre apre le porte ad un mondo misterioso di case basse a porte scorrevoli, e donne affascinanti e misteriose che mescolano cultura arte dell'intrattenimento e della seduzione, quali le Gheishe che non esistono in nessuna altra parte del mondo.
10° Noi ragazzi dello zoo di Berlino. La Germania divisa dalla guerra fredda, una città chiusa da una cinta muraria e il disagio di ragazzini e ragazzi abbandonati a se stessi. E' una storia di degrado che potrebbe essere benissimo ambientata a Milano come a New York, Ma si parla si Zoo di K-damm e di quark, perciò per gli stessi motivi per cui ho inserito il cacciatore di aquiloni anche la biografia di Christiane F. entra nel giro del mondo.
11° Il meraviglioso viaggio di Niels Holgersonn. Forse il titolo non è precisissimo. Questo libro è stato studiato a tavolino per essere un "viaggio geografico" da un insegnante. Narra la storia di un bambino rimpicciolito da un folletto che si ritrova a viaggiare sulle oche sopra la Scandinavia. Chi è della mia generazione probabilmente si ricorda che c'era pure un cartone animato.
Se penso che i primi tre li ho letti in queste 2 settimane e gli altri sono dispersi negli altri 30 anni della mia vita, mi chiedo quali altre perle mi sono scordata.
Ma di quello ne parleremo un'altra volta.
In tutto i casino della settimana scorsa, ho trovato rifugio per un po' di relax nei libri, ed è ripartito il giro del mondo in ottanta libri con un po' di domande personalissime sull'inserire o no alcuni libri, come ad esempio "il cacciatore d'aquiloni".
E' vero che è ambientato a Kabul, dove forse, e non lo so per certo, esisteva davvero questa tradizione del volo-lotta di aquiloni, ma la storia in sé se la retrodatiamo agli anni venti in Germania potrebbe reggere benissimo: due bambini, una separazione socio-culturale che loro vivono e non vivono, la persecuzione la fuga una vita nuova da rifugiati... se la posto di un bambino pashtun e un bambino hazara mettiamo un bambino tedesco ed uno ebreo la storia reggerebbe ugualmente.
Quindi nel dilemma lo metto non lo metto, perchè per la storia in sè non è nulla di socio-geograficamente significativo, ho deciso di metterlo lo stesso, per il quantitativo di terminologia afgana utilizzata che forse è l'unica cosa valida.
Quindi al sesto posto metto il cacciatore d'aquiloni.
Poi ci sono anche altri posti, di libir apena letit e libri tornati alla memoria.
7° La bambina di Polvere di Wendy Wallace. Più biografia che romanzo, parla della condizione dei "figli del peccato" e della condizione delle donne considerate meno di zero in Sudan. Una storia coinvolgente, che nei primi anni della vita della protagonista ( la storia incomincia col suo primo ricordo di lei poco più che in fasce in orfanotrofio) ha una visione distaccata quasi onirica di tutto quello che accade, fino a prendere consapevolezza, una volta adulta, della sua situazione e di quello che è il mondo che la circonda.
8° Ho vinto l'Alaska, di Libby Riddles: dal caldo peso al gelo estremo: racconto autobiografico della prima donna che ha vinto l'Iditarod, la gara più lunga ed ambita nell'ambito dello sleddog. Vi assicuro che passare dai 40 gradi invernali del Sudan ai -6, -8 del "caldo" alaskiano, fa una certa impressione, soprattutto ora. Il libro oltre alla storia di Libby e della sua muta è corredato di schede esplicative a cura di Tim Jones per quello che riguarda il mondo dei musher e dello sleddog, e dell'Iditarod stesso.
9° Memorie di una Geisha. L'ho letto parecchio tempo fa e non so perchè non l'ho inserito nel precedente post, ma nonostante sia ambientato nel Giappone a cavallo tra le 2 guerre apre le porte ad un mondo misterioso di case basse a porte scorrevoli, e donne affascinanti e misteriose che mescolano cultura arte dell'intrattenimento e della seduzione, quali le Gheishe che non esistono in nessuna altra parte del mondo.
10° Noi ragazzi dello zoo di Berlino. La Germania divisa dalla guerra fredda, una città chiusa da una cinta muraria e il disagio di ragazzini e ragazzi abbandonati a se stessi. E' una storia di degrado che potrebbe essere benissimo ambientata a Milano come a New York, Ma si parla si Zoo di K-damm e di quark, perciò per gli stessi motivi per cui ho inserito il cacciatore di aquiloni anche la biografia di Christiane F. entra nel giro del mondo.
11° Il meraviglioso viaggio di Niels Holgersonn. Forse il titolo non è precisissimo. Questo libro è stato studiato a tavolino per essere un "viaggio geografico" da un insegnante. Narra la storia di un bambino rimpicciolito da un folletto che si ritrova a viaggiare sulle oche sopra la Scandinavia. Chi è della mia generazione probabilmente si ricorda che c'era pure un cartone animato.
Se penso che i primi tre li ho letti in queste 2 settimane e gli altri sono dispersi negli altri 30 anni della mia vita, mi chiedo quali altre perle mi sono scordata.
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